13 Giugno 2005 - Aurore marziane
Non appaiono vicino ai poli ma presso le regioni con anomalie magnetiche crostali
Le aurore polari sono uno degli spettacoli più impressionanti cui è possibile
assistere sul pianeta Terra. Ora alcuni scienziati hanno scoperto che anche Marte possiede
spettacoli di luce simili, ma che le produce in maniera completamente differente.
Sulla Terra e su altri quattro pianeti (Giove, Saturno, Urano e Nettuno), le aurore sono
dovute alle interazioni fra le particelle cariche del vento solare e il campo magnetico
del pianeta, che a loro volta eccitano le molecole dell'atmosfera. Su Venere, che è privo
di un campo magnetico, hanno invece origine dalle molecole atmosferiche energizzate
direttamente dalle particelle del vento solare. Usando lo spettrometro a ultravioletti
SPICAM, a bordo del satellite Mars Express, Jean-Loup Bertaux del Centro Nazionale per la
Ricerca Scientifica (CNRS) francese e colleghi hanno ora osservato un'aurora marziana.
A differenza di quelle degli altri grandi pianeti, che si verificano presso i poli, il
gioco di luci sul Pianeta Rosso si manifesta attorno alle aree di roccia magnetizzata
nella crosta del pianeta. "Marte non possiede un campo magnetico su scala planetaria
generato internamente - spiega Bill Sandell dell'Università dell'Arizona, co-autore dello
studio - ma ha quelle che vengono chiamate 'anomalie magnetiche crostali', diffuse lungo
tutta la superficie. Si tratta presumibilmente dei resti di un campo magnetico che era
attivo quando il pianeta era più giovane".
Secondo un articolo pubblicato sulla rivista "Nature", l'aurora osservata aveva
un diametro di circa 30 chilometri ed è apparsa a 130 chilometri sopra la superficie. Gli
autori sottolineano che questo tipo di aurora non era mai stata osservata altrove nel
sistema solare.
Fonte: Le scienze Online
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