5 Luglio 2005 - Il successo di Deep Impact
I dati raccolti verranno ora analizzati dai ricercatori
La sonda Deep Impact della NASA ha completato come previsto il proprio compito,
raggiungendo la cometa Tempel 1 e scagliandole contro l'impactor che ha colpito il corpo
celeste alle 7.52 (ora italiana) del 4 luglio, producendo un lampo di luce che ha
scatenato l'entusiasmo nella sala di controllo della missione al Jet Propulsion Laboratory
della NASA a Pasadena, in California. "Siamo felici, - ha dichiarato Charles Elachi,
direttore del JPL - questo risultato ci ripaga di ogni centesimo dei 330 milioni di
dollari della missione".
La NASA ha reso immediatamente pubbliche le prime immagini dell'impatto. Anche quattro
telescopi spaziali e numerosi osservatori di terra hanno osservato le conseguenze del
tremendo scontro, nel corso del quale la cometà ha raggiunto un livello di luminosità
sei volte superiore a quello prima dell'impatto. Nei prossimi giorni, i ricercatori
studieranno la nube di ghiaccio, polvere e detriti prodotta dalla collisione. Gli
scienziati ipotizzano che il "proiettile" si sia vaporizzato in profondità dopo
essersi scontrato con la cometa a una velocità di circa 10 chilometri al secondo.
Dopo aver sganciato l'impactor, il vettore è sopravvissuto all'esplosione e ai detriti
provenienti dalla chioma della cometa. "È completamente intatto", ha confermato
Keyur Patel, project manager di Deep Impact. La missione intende fornire indizi sulla
struttura interna di una cometa e potrebbe rispondere a questioni sulla formazione del
sistema solare e addirittura sull'origine della vita.
Fonte: Le scienze Online
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