27 Luglio 2005 - La supernova che non sbiadisce
La radiazione X proveniente dalla stella non si è affievolita
I raggi X di una stella esplosa nel 1979 brillano ancora oggi come diversi anni fa: si
tratta di una scoperta sorprendente, poiché di solito la luce di questi oggetti si
affievolisce significativamente nel giro di pochi mesi.
Usando l'osservatorio spaziale XMM-Newton dell'ESA, un gruppo di astronomi ha scoperto che
la radiazione X della supernova SN 1979C non mostra alcun segno di indebolimento. Gli
scienziati hanno potuto documentare la storia della stella, prima e dopo l'esplosione,
studiando gli anelli di luce emessi, un po' come i naturalisti contano gli anelli nel
tronco di un albero. "La luce ci ha permesso di studiare aspetti dell'esplosione
stellare che non erano mai stati osservati così in dettaglio, - spiega Stefan Immler del
Goddard Space Flight Center della NASA, principale autore dello studio - tutte
informazioni che normalmente scompaiono nel giro di pochi mesi".
Gli scienziati hanno ricostruito la storia del vento stellare della supernova e hanno
misurato la densità del materiale attorno alla stella. Il mistero più grande, però, è
come mai la luce della stella sia diminuita nello spettro visibile ma sia rimasta così
brillante nei raggi X.
Normalmente le supernove, stelle esplose per il collasso del nucleo dopo aver esaurito
tutto il proprio combustibile, brillano più di un'intera galassia ma poi la loro luce si
affievolisce nel giro di poco tempo, a prescindere dalla lunghezza d'onda. Lo spettro
ottico di SN 1979C si è in effetti affievolito di un fattore 250, diventando a malapena
visibile con un buon telescopio. Per quanto riguarda i raggi X, invece, la supernova è
ancora l'oggetto più luminoso della propria galassia, M100, nella costellazione della
Chioma di Berenice.
La ricerca verrà pubblicata sul numero del 10 ottobre della rivista "Astrophysical
Journal".
Fonte: Le scienze Online
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