11 Agosto 2005 - L'enigma del neon
La quantità di neon solare sarebbe superiore al valore finora stimato
Alcuni dati dell'osservatorio Chandra della NASA suggeriscono che nel sole e nelle
stelle simili nella nostra regione di universo c'è almeno tre volte più neon di quanto
si pensava finora. Se fosse vero, la scoperta risolverebbe un importante dubbio sul
funzionamento delle stelle.
"Il sole - spiega l'astrofisico Jeremy Drake dell'Harvard-Smithsonian Center for
Astrophysics - è un ottimo laboratorio per mettere alla prova la nostra comprensione
delle stelle e del resto dell'universo. Ma per comprendere bene il suo funzionamento,
dobbiamo conoscere esattamente la sua composizione".
Non è ben chiaro quanto neon sia contenuto nella nostra stella, eppure si tratta di
un'informazione critica per i modelli teorici. Gli atomi di neon, insieme a quelli di
carbonio, ossigeno e azoto, svolgono un ruolo importante nella rapidità con cui l'energia
delle reazioni nucleari viaggia dal nucleo fino in superficie, dove poi si irradia nello
spazio.
La velocità di questo flusso di energia determina la posizione e la dimensione di una
regione stellare chiamata zona di convezione che si estende all'interno del Sole
approssimativamente per 200.000 chilometri.
La quantità di neon solare finora ipotizzata dava origine a un paradosso: la dimensione
della zona di convezione risultava in disaccordo con quella dedotta dalle oscillazioni
solari. Molti scienziati avevano sottolineato che il problema si sarebbe risolto se
l'abbondanza di neon nel sole fosse stata in realtà tre volte superiore al valore
comunemente accettato.
I tentativi di misurare la quantità precisa, però, erano falliti perché gli atomi di
neon non lasciano alcuna traccia negli spettri della luce visibile. In un gas riscaldato a
milioni di gradi, invece, il neon può essere individuato grazie ai raggi X. Drake e
colleghi hanno studiato 21 stelle di tipo solare entro 400 anni-luce dalla terra,
scoprendo che esse contengono una quantità di neon rispetto all'ossigeno quasi tre volte
superiore rispetto al valore stimato finora per il Sole. Lo studio è stato pubblicato
sulla rivista "Nature".
Fonte: Le scienze Online
Torna all'attualità
CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana