2 Novembre 2005 - Le nuove lune di Plutone
Il sistema di satelliti del pianeta è sorprendentemente compatto
Plutone, il pianeta più esterno del sistema solare, avrebbe tre lune e non una sola.
Lo hanno confermato alcuni astronomi che hanno osservato i due nuovi satelliti con il
telescopio spaziale Hubble. Con diametri dell'ordine dei 50-150 chilometri, le nuove lune
sono molto più piccole di Caronte, il satellite di Plutone scoperto nel 1978 con un
diametro di 1192 chilometri. Gli scienziati ritengono che i piccoli satelliti, battezzati
temporaneamente S/2005 P1 e S/2005 P2, potrebbero essere detriti prodotti dalla stessa
collisione primordiale che ha dato origine a Caronte e potrebbero fornire nuovi indizi
sulla storia primordiale del sistema solare esterno.
Le nuove lune erano state individuate inizialmente il 15 giugno da Max Mutchler del Space
Telescope Science Institute di Baltimora mentre stava studiando foto di Plutone scattate a
maggio con il telescopio Hubble. La scorsa settimana, gli astronomi Marc Buie del Lowell
Observatory di Flagstaff, in Arizona, ed Eliot Young del Southwest Research Institute di
Boulder, in Colorado, hanno osservato a loro volta le due piccole lune in fotografie di
Hubble scattate il 14 giugno 2002. La scoperta è stata comunicata il primo novembre in
una circolare elettronica da parte dell'International Astronomical Union.
Gli scienziati sono rimasti sorpresi da quanto sia compatto il sistema di satelliti di
Plutone. Caronte orbita infatti a una distanza di circa 22.000 chilometri dal pianeta,
mentre le nuove lune si trovano a circa 50.000 e 65.000 chilometri. Secondo Jim Christy,
lo scopritore di Caronte, è improbabile che esistano ulteriori satelliti così vicini al
pianeta.
I tentativi di osservare i nuovi satelliti con i telescopi terrestri a settembre non hanno
avuto successo, e dunque la conferma finale della loro esistenza dovrà attendere le nuove
osservazioni di Hubble a metà febbraio del 2006. Per allora, la NASA avrà lanciato la
sua navicella New Horizons che passerà vicina a Plutone nell'estate del 2015.
"Avremo quattro oggetti da studiare, anziché soltanto due", ha commentato Alan
Stern, principale investigatore della missione.
Fonte: Le scienze Online
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