Bollettino informativo del CUSI - Gennaio, Febbraio, Marzo 2002
Nuova segnalazione al Centro ufologico
Tre luci misteriose nei cieli ticinesi
Nostro articolo mandato al quotidiano "La Regione" del 08.01.2002 e arricchito
dall'intervista fatta all'Astronomo Ticinese Sergio Cortese da parte del giornalista del
quotidiano.
Un ufo, ovvero
un oggetto Volante non identificato, nei cieli ticinesi? "Alle 7,30 mi trovavo a
transitare sulla tratta autostradale Chiasso-Lugano, quando giunto all'altezza di
Coldrerio ho notato in cielo uno strano oggetto (all'apparenza statico) a forma di
boomerang e di colore chiaro. Ho potuto seguire l'evento fino all 'entrata della galleria
del San Salvatore. La cosa che mi ha colpito è stata la forma dell'oggetto che non era
più simile ad un boomerang come1 'avevo vista all 'inizio ma erano tre luci ben disti-nte
e formavano un triangolo".Questo il rac-conto che il testimone dell'evento ha fatto
al Centro ufologico della Svizzera italiana (Cusi) la mattina stessa in cui lo ha
osservato. La persona - nel comuni-cato del Centro Ufologico non vengono fornite le
generalità - ha chiamato il Cusi mezz'ora dopo lo strano avvistamento. Il caso, sostiene
l'associazione, è particolarmente interessante, "in quanto già in passato abbiamo
avuto altre segnalazioni di avvistamenti di luci disposte a forma di triangolo". E
infatti il quarto caso del genere registrato dal Cusi dal 1995. Di qui l'invito a chi
abbia osservato l'evento della mattina del 23 dicembre, o altri fenomeni inspiegabili, a
darne comunicazione al Cusi (091/9942407 oppure CUSI@ticino.com). "Quasi certamente
ciò che è stato osservato la mattina del 23 dicembre non era né un bolide, cioè un
grosso meteorite, né un satellite - afferma da noi interpellato Sergio Cortesi, direttore
della Specola solare ticinese a Locarno-Monti e presidente della Società astronomica
ticinese (Sat) -.E direi neppure un velivolo, come si potrebbe supporre data la relativa
vicinanza dell'aeroporto di Agno: infatti, stando alla testimonianza, lo strano oggetto
non si muoveva (mentre si muovono, eccome, bolidi, satelliti e aerei) e deve essere stato
visto, immobile in cielo, per almeno una decina di minuti considerata la distanza tra
Coldrerio e il tunnel del San Salvatore". Dunque? "Per il momento, se ci basiamo
unicamente sulla descrizione fornita dalla persona, è un evento inspiegabile. V'è
tuttavia da dire che in questi casi le testimonianze, fatta salva la buonafede
dell'osservatore, sono in generale poco precise". Dapprima astrofilo e poi astronomo
professionista, Cortesi non ha mai avvistato ufo: "In passato anche astronomi
dilettanti iscritti alla nostra società, parliamo quindi di persone abituate a scrutare
il firmamento con l'ausilio di mezzi ottici, hanno osservato fenomeni strani nel cielo
ticinese, come ad esempio delle luci che si muovevano in maniera irregolare". Eventi
che la Sat ha segnalato sul suo periodico, il bimestrale "Meridiana". "In
venticinque anni abbiamo riferito di una decina di casi all'apparenza anomali, non
riconducibili cioè a fenomeni celesti o a velivoli, quali aerei ed elicotteri",
ricorda Cortesi.
A seguito dell'articolo apparso sui quotidiani Ticinesi, il telefono del CUSI ha continuato a squillare per diversi giorni. Molti sono stati coloro che fattisi coraggio hanno voluto rendere la loro testimonianza di avvistamento. Infatti abbiamo ricevuto testimonianza di alcuni avvistamenti avvenuti nel 1999 e alcuni relativi al 2001. Sempre dopo l'uscita dell'articolo sopracitato siamo stati contattati dall'ANSA e dall'aggenzia Reuter. L'articolo è uscito anche sul Teletext della TSI. Altre importanti telefonate sono venute dalla Svizzera Tedesca e più precisamente da Radio Winrterthur, Radio Brugg e dal Quotidiano di Zurigo "Venti minuti " (riportiamo di seguito l'articolo apparso in lingua tedesca). Intressante la testimonianza resa da una ragazza abitante a Dietlikon, anche nel suo caso si è trattato di un vvistamento di un oggetto a forma triangolare avvenuto il giorno 24 settembre 2001. " Stavo tornando con la mia macchina dalla palestra, quando da lontano ho visto una luce forte e molto bianca, come dei fari. Da lontano pensavo che fosse una gru da cantiere. Ma poi mi sono ricordata che non ci sono costruzioni in corso dopo il tunnel. Prima di passare sotto il tunnel ho visto che era un oggetto in cielo che non si muoveva, stava fermo. Un triangolo con forte luce,soprattutto negli angoli e nel centro. Quando sono uscita dal piccolo tunnel ho guardato indietro e ho visto come ad un tratto vola via come un razzo. Come una scintilla blu, nel tempo di due secondi non ho visto più niente. Un collega che guidava la macchina dietro di me ha visto solo una luce strana, poi non si è voltato a guardare indietro all'uscita dal tunnel". La signorina E. M. ha compilato il nostro formulario d'inchiesta ed ha fatto un disegno di ciò che ha visto: un triangolo con tre luci agli angoli e una luce al centro. Altra testimonianza ci è pervenuta da parte della Signora S. M. di Wallisellen. Il suo avvistamento è stato fatto in Inghilterra il 1 gennaio 1999 alle ore 05.00. "Mi trovavo con una mia collega davanti all'entrata di casa, quando un forte rumore ha attirato la nostra attenzione.Abbiamo guardato in cielo e abbiamo visto un oggetto a forma di rombo ci siamo fermate sotto un albero per osservare meglio, tutto ad un tratto l'oggetto si è spostato verso di noi e si è fermato sopra a noi. Abbiamo avuto paura e siamo corse via. Abbiamo avuto il tempo di vedere l'oggetto schizzare via a velocità impressionante. Quando l'oggetto era fermo abbiamo avuto la possibilità di notare delle luci sul davanti color arancio (sul disegno ci sono sette luci con delle frecce che indicano come se si spostassero avanti e indietro), quando è volato via le luci sono diventate di color verde. Questo abbiamo potuto osservare bene in quanto l'oggetto non era molto alto nel cielo". Per quanto riguarda l'avvistamento del 23 dicembre 2001 abbiamo avuto modo di ricevere altre due testimonianze da due signore abitanti a Pura e che hanno osservato l'oggetto per circa venti minuti, l'unica differenza stà nel fatto che alla loro vista si è presentato in forma diversa e più precisamente come un globo della grandezza di circa tre volte Venere e molto luminoso. Il luogo e la durata dell'avvistamento coincide con la prima testimonianza con la differenza che il punto di osservazione è esattamente all'opposto.
SUL PROGETTO DI UN DISCO VOLANTE E SULLA NATURA DEI CROP-CIRCLES
Di Stefania Genovese
Durante la
seconda guerra mondiale, e negli anni seguenti, sia l'aereonautica militare italiana e
tedesca, nonche' quella americana, avevano provato a realizzare prototipi aerei simili
nella forma al classico disco volante! Molto spesso pero' questi velivoli non riuscivano
ad alzarsi in volo, ed erano poco funzionali,certamente inadatti per percorre anni luce ed
attraversare le galassie! In seguito, negli anni '90 un astrofisico marsigliese Jean
Pierre Petit, sostenne di poter costruire un vero e proprio disco volante, battezzato
'aerodina', sfruttando le leggi della magnetoidrodinamica ( un settore particolare della
fisica). Ma ci furono altri pionieri di questa ricerca, come Paul Moller che costrui' un
velivolo discoidale con otto motori da motoslitta: anche questo curioso modello pero' non
riusciva ad alzarsi sufficientemente da terra, mancando la forza di propulsione. Dunque
non e' proprio possibile costruire un UFO? E' pretestuoso asserirne la completa
irrealizzabilita': un ingegnere aereonautico italiano ha supposto che utilizzando come
combustibile il deuterio ( che e' un isotopo dell' idrogeno) insieme al trizio ( un
elemento non molto diffuso sulla Terra, ma presente sulla superfice lunare) si potrebbe
avere una fusione nucleare tale da consentire al disco volante di viaggiare negli spazi
interplanetari
Naturalmente occorrerebbe pero' risolvere il problema delle scorie,
quello del mantenimento della stabilita' giroscopica,( la velocita' di rotazione), e
quello della gravita' artificiale all' interno dell' abitacolo ( altrimenti gli Ufonauti
avrebbero gravi problemi fisici!)
Ma il progetto,gia' studiato con il massimo
scrupolo e la piu' critica analisi, in un prossimo futuro potrebbe non essere piu'
relegato negli annali della fantascienza.. Per quanto riguarda i famosi ed oscuri segni
lasciati nei campi, chiamati crops, ancora oggi non si e' potuto trovare una valida e
logica spiegazione! Alcuni certamente sono prodotti da burloni, ( ed anche quello di
Chilbolton e' alquanto sospetto), altri invece molto complessi e di difficile
realizzazione, sono ancora oggi studiati dagli scienziati internazionali. Tra essi spicca
il fisico E. Haselhoff che, analizzando il grano di cui e' composto un crop-circle, vi ha
trovato delle modificazioni genetiche e delle sorgenti radiattive, nonche' percentuali di
elementi chimici poco diffusi sul nostro pianeta! Vi e ' inoltre, anche una "
equipe" di psicologi che cerca di interpretare i simboli che alcuni di questi
agriglifi sembrano rappresentare: ma si e' solo agli inizi! Non e' comunque evidente che
questi ' crops-circle' siano dei segni lasciati dagli extraterrestri, come sospettano
alcuni ufologi: e' altrettanto vero tuttavia che queste caleidoscopiche ed affascinanti
incisioni campestri possano rappresentare dei simboli che inducano l' essere umano a
riconciliare la sua razionalita'-speculativa con il lato emotivo-intuitivo! Per la scienza
e' corretto dire che, per comunicare con eventuali alieni, la matematica e l' astronomia e
rimangono ancora oggi i sistemi piu' idonei, grazie al SETI( Search For Extraterrestrial
Intelligence)
Ma muoversi coraggiosamente nel crepuscolo delle possibilita', e nell'
oceano di anomalie sprona la ricerca scientifica a procedere ed ad attingere nuovi
risultati: i crop-circles possono essere considerati, una tra le grandi sfide che
interrogano l' uomo sul suo destino di creatura perennemente in equilibrio precario tra
intelletto, memoria collettiva e sentimento!
(Stefania Genovese)
LA STORIA DEI FILES FASCISTI (Parte quarta)
Autore: Alfredo Lissoni
L'UFO NASCOSTO A VERGIATE
É stato proprio "Il Giorno" il primo ad ipotizzare, su mia indicazione, che il
disco volante recuperato dai fascisti all'alba del 13 giugno del '33 fosse stato nascosto
negli stabilimenti della Siai Marchetti di Vergiate o Sesto Calende, due località
confinanti in provincia di Varese. Sono giunto all'identificazione del posto grazie ad una
serie di elementi combacianti. In primo luogo, la zona dell'atterraggio doveva essere nel
milanese o in Lombardia; lo dimostrava il fatto che le veline Stefani che riferivano del
recupero partissero dall'Ufficio Telegrafico di Milano e non, ad esempio, da Roma o da una
sede giornalistica periferica; Vergiate si trova in provincia di Varese; a cinque minuti
di macchina c'è Sesto Calende, sul fiume Ticino, al confine con Novara. A Sesto Calende e
a Vergiate (e nella vicina S.Anna) la Siai Marchetti aveva i propri stabilimenti ove
venivano costruiti gli aerei militari. A Sesto vi erano gli uffici dirigenziali, a
Vergiate gli stabilimenti veri e propri, a S.Anna i cantieri che in seguito ospiteranno la
Decima Mas. A Sesto e Vergiate erano di casa Italo Balbo e Filippo Eredia, suo braccio
destro. Balbo, lo apprendiamo dai documenti fascisti, era uno dei vertici del Gabinetto
RS/33 (ed era in stretto contatto con Marconi, come dimostra un articolo su "La
Sera" del 15-7-33, circa alcuni telegrammi amichevoli fra i due personaggi). La
storia ufficiale ci dice che Balbo "era solito partire per le sue imprese aviatorie
proprio da Sesto Calende" (meglio ancora: dal campo di volo dell'adiacente Vergiate).
Filippo Eredia, responsabile dell'Ufficio Meteorologico di Stato (forniva a Balbo le
condizioni atmosferiche per le trasvolate oceaniche) era di casa negli stabilimenti della
Marchetti (vi sono foto che lo ritraggono a S.Anna). Dopo la guerra quest'ultimo divenne,
curiosamente, uno dei più strenui scettici d'ufficio del fenomeno UFO. Ancora, altre
indicazioni spingevano la mia attenzione nella zona di Varese. In primo luogo, il fatto
che, dopo il recupero del disco, era stato proprio un giornale varesino, la "Cronaca
Prealpina" del 20 giugno, a dare notizia con enfasi dell'esistenza di forme di vita
su Marte in contatto con uomini della Terra; in secondo luogo il fatto che negli anni
immediatamente successivi il dopoguerra continuasse a circolare nella zona la voce che a
Vergiate fossero custoditi dischi volanti terrestri. Ho personalmente reinchiestato il
caso di Tradate di Varese. Nel 1950 l'operaio Bruno Facchini di Abbiate Guazzone
s'imbatté, in un bosco, in un disco volante sceso al suolo e nei suoi occupanti. A
ricordo di quell'esperienza, Facchini portò sempre sull'addome gli effetti (da scossa
elettrica) provocatigli da un fascio di luce sparatogli contro dagli alieni; conservò
inoltre frammenti del disco volante, lasciati a terra dagli extraterrestri, intenti ad
effettuare sul disco un lavoro di saldatura. Ciò che pochi sanno è che quando Facchini
si imbatté nel disco, pensò subito fosse un prototipo americano custodito a Vergiate.
Proprio gli americani, che durante la guerra bombardarono ben nove volte lo stabilimento
Marchetti di Vergiate tentando di distruggere qualcosa a tutti i costi, risparmiarono
Sesto Calende, sebbene sorgesse accanto ad uno strategico ponte in ferro sul Ticino. Forse
gli americani, venuti a conoscenza del fatto che negli uffici della Marchetti vi erano
preziosi incartamenti, decisero di risparmiare Sesto. E a guerra finita, negli anni
Cinquanta, l'US Air Force si affrettò a mettere le mani sugli stabilimenti di Vergiate,
improvvisamente adibiti ad hangar manutentivi per gli aerei americani. Altri elementi
ancora mi spingevano ad investigare in questa direzione. Va detto che negli ultimi mesi
diverse teorie sui files fascisti sono state veicolate su pubblicazioni varie;
riguardavano in parte il crash (sebbene nei documenti si parlasse solo di atterraggio) del
disco volante del '33; veniva avanzata l'ipotesi di un guasto causato da un fulmine,
chiaramente ispirandosi al crash di Roswell. Sin dall'inizio della mia indagine era
bastato controllare il bollettino meteo dell'Osservatorio di Milano Brera per escludere a
priori questa ipotesi: quel giorno il cielo era semicoperto, occasionalmente piovoso. Non
vi erano stati furiosi temporali. Ma proprio per questo motivo saltava subito agli occhi
come una forzatura, una bugia male orchestrata, la notizia che un misterioso lampo di luce
schiantatosi nella notte sullo "stradale tra Magenta e Novara" fosse un banale
fulmine. L'unica pubblicazione che si azzardava a riportare la notizia (con un certo
ritardo) era la Domenica del Corriere del 9 luglio; riferiva assai stringatamente di ben
cinque operai, uno dei quali ferito molto gravemente, colpiti... da un unico fulmine!. Non
poteva sfuggirmi la connessione con il documento senatoriale del Gabinetto RS/33 che
imponeva di ricondurre il "fenomeno" ad una spiegazione astronomica. Non ho mai
scritto prima di questa scoperta perché volevo esserne sicuro (in fondo, nei giorni
immediatamente precedenti o successivi l'atterraggio dell'UFO vi erano state diverse
convenzionalissime cadute di fulmini).
IL CASO MORETTI
Solo qualche mese fa ho potuto finalmente avere le prove definitive che da tempo cercavo.
Un amico militare mi aveva fornito una mappa dell'Aeronautica americana che indicava la
dislocazione tattica dei principali aeroporti italiani negli anni Quaranta. Nel Nord
Italia la più grande concentrazione era proprio attorno al milanese. Era evidente che
qualunque ordigno fosse stato recuperato in zona, sarebbe stato occultato nel più vicino
hangar aeronautico di fiducia. Vergiate era legato a doppio filo con il Gabinetto RS/33.
Non solo. Grazie ad una preziosa collaborazione potei scoprire che negli uffici
dirigenziali di Sesto Calende lavorava un funzionario a nome Aldo Moretti. Ricordate il
misterioso "caso Moretti" del quale i carteggi fascisti dicevano che "non
si poteva parlare se non a quattr'occhi data la delicatezza e la particolarità della
vicenda"? Moretti veniva citato in una velina Stefani indirizzata ad un misterioso
Alfredo (ipotizzai potesse essere un giornalista di "Anno XIII"). "Se mi
chiedi un consiglio, eccolo: non dire a nessuno, ripeto a nessuno e ciò comprende i
parenti più stretti, quanto hai visto", consigliava la missiva. Un Moretti è tra i
funzionari della Siai Marchetti. Il suo nome viene indicato in un bollettino parasatirico
del dopolavoro della Siai Marchetti, lo Zic (1). Viene indicato come "funzionario
della D.O.", probabilmente della Direzione Operativa. Cosa aveva mai combinato questo
Moretti per diventare un innominato? Aveva incendiato l'hangar che custodiva il disco
volante (o quanto ne restava)! Negli archivi dei repubblichini il solerte e fedele
funzionario veniva improvvisamente disegnato come un pericoloso partigiano; i carteggi che
lo riguardavano erano però volutamente fumosi, quasi si stesse cercando di cancellarne
per sempre l'identità (come consigliavano le veline Stefani). Lapidaria la citazione nei
documenti della Guardia Nazionale Repubblicana di Varese, circa "alcuni elementi
entrati nella clandestinità, certi Moretti e Tiferi da Sesto Calende". La
conversione di Moretti dovette avvenire dopo il 1940. Sino al 6 settembre di quell'anno
Aldo Moretti era ancora uno stimato dirigente di regime; sembra collegato il fatto che
proprio nel 1940 il Gabinetto RS/33 terminasse le investigazioni sugli UFO e passasse
l'intera documentazione ai nazisti. Tre anni dopo Moretti decise di ribellarsi. L'incendio
del capannone della Siai di Vergiate è datato 17 marzo 1943. Quanto danno fece
quell'incendio doloso non è dato di saperlo. Non è detto, nei carteggi RS/33, quanta
documentazione (o reperti) le avide mani dei nazisti ci abbiano lasciato dopo il 1940. Non
possiamo quindi stabilire se a Vergiate, all'epoca dell'incendio, vi fosse ancora il
disco, o semplici frammenti di UFO, o ancor più banalmente carteggi segreti, fotografie e
schizzi del velivolo. Questo materiale è probabilmente andato distrutto per sempre,
sebbene vi sia una speranza che ne possa esistere copia. Un nostro collaboratore ricorda
una mostra di disegni del dopoguerra, realizzati (prima del 1947) da "malati di
mente" d'Italia. Fra i tanti bizzarri schizzi, alcuni raffiguravano chiaramente lo
spaccato di un disco volante, disegnato da un matto prima che si cominciasse a parlare di
UFO. Li aveva realizzati il misterioso personaggio citato nei carteggi fascisti come
"il caso analogo conclusosi con il ricovero in manicomio"?
IL TRIANGOLO DEL TICINO
Identificare nella zona di Sesto e Vergiate i luoghi del primo cover up UFO dell'età
contemporanea ci spinge ad alcune riflessioni. In primo luogo, Sesto Calende si trova sul
Ticino. Ed i nostri lettori sanno che da tempo immemorabile il "triangolo" che
va dal Ticino pavese a quello novarese e comprendente la punta varesina è zona di
intensissima attività ufologica. Il dossier al riguardo è voluminosissimo. É solo un
caso? O c'è un legame con i fatti del 13 giugno del '33? Una teoria analoga è stata
proposta per Hessdalen; anche in quell'occasione le ripetute e continuate apparizioni UFO
sono state spiegate da alcuni con un incidente alieno. Siamo nel campo delle supposizioni;
sappiamo però che nei giorni successivi il recupero la vita dei funzionari delle
località coinvolte venne improvvisamente stravolta. I dirigenti della Macchi varesina,
l'altra società che costruiva aerei militari assieme alla Marchetti, venivano spostati e
sostituiti da tale ingegner Paolo Foresio, un fedelissimo che proveniva dal Genio Navale
(2); a Milano il questore Pietro Bruno veniva rimosso e rimpiazzato dal questore di
Trieste Gaetano Laino; il 26, "alla presenza di S.E il Prefetto, gr. uff.
Fornaciari", il Segretario Federale del Fascio console Erminio Brusa (che
evidentemente sapeva troppo) veniva trasferito e sostituito "dal nuovo segretario
federale Rino Parenti (3)". Non solo. Probabilmente la milizia fascista aveva
rastrellato tutta la zona incriminata; non si spiegherebbe altrimenti l'improvvisa
mobilitazione di fedelissimi da Cuggiono (VA), da Como e dalla Brianza. Cercavano
qualcosa? O nascondevano qualcosa? Fatto sta che la stampa dell'epoca riferisce che il 17
giugno venivano allertati "i Comandanti di Fascio, i Capi Centurie e gli aiutanti in
seconda dei Fasci Giovanili di Combattimento" della cittadina di Cuggiono, che guarda
caso è proprio tra Varese e Milano; e veniva messa in allarme la sede del Fascio di
Carate in Brianza (4); la mobilitazione si estendeva sino a Como, ove il 23 giugnosi
approntava un imponente raduno di camice nere (5). E ancora, pochi giorni dopo
l'atterraggio UFO, si precipitava a Milano, inaspettatamente, nientemeno che la Regina
(6). La versione ufficiale fornita dalla stampa fu che intendesse all'improvviso
semplicemente visitare l'Ospedale Maggiore di Milano. Forse per incontrare i cinque
viandanti feriti dalla caduta del disco volante? Alla luce di questi nuovi elementi assume
un diverso significato il martellante bombardamento mediatico con cui il Regime cercava, a
mezzo stampa, di convincere e di convincersi che la propria Aeronautica fosse ancora la
migliore del mondo. Ciò avveniva persino sulle riviste femminili, solitamente interessate
a ben altri argomenti; anche là il lavaggio del cervello era continuo, da "Eva"
alla cattolicissima "Alba" (che il 16 luglio '33 dedicava la copertina alle
"Ali d'Italia") a "Lei" (con un pezzo sulle "aviatrici"). Il
regime temeva chiaramente una perdita di autorità (7), tant'è che Mussolini in persona
dovette ribadire, in prima pagina dalle colonne dal fedelissimo quotidiano "La
Sera" pochi giorni dopo l'atterraggio, che lo Stato fascista non era soltanto
"un guardiano notturno che si occupava della sicurezza personale dei
cittadini..." (8). Eppure, proprio in quelle prime ore dell'alba la polizia segreta
fascista aveva lavorato da guardiano notturno, non per la sicurezza dei cittadini, ma per
la salvaguardia delle proprie istituzioni.
DOCUMENTI CHE SCOMPAIONO
Sfortunatamente, hanno lavorato bene. La caccia ai documenti è un'impresa disperata. In
primo luogo, questa ricerca è una lotta contro il tempo; i pochi testimoni che ricordano
qualcosa si stanno spegnendo lentamente (e recentemente è deceduto, a 73 anni per un
cancro al pancreas, il soldato italiano che collaborò con i servizi segreti inglesi nello
studio delle foto di foo-fighters). Ancor più drammatica la ricerca di memoriali di
membri del Gabinetto RS/33. Non è noto se Mussolini abbia mai parlato della commissione
UFO ai suoi più stretti collaboratori o alle persone che gli furono vicine negli ultimi
istanti di vita. La logica lo escluderebbe; in ogni caso, lo scorrere inclemente del tempo
non ci favorisce: l'estate scorsa si è spento monsignor Salvatore Capula, per
sessant'anni parroco della Maddalena a Cagliari, la persona che raccolse le ultime
confessioni del Duce (9) e dal quale avrebbe avuto in custodia certi misteriosi diari, la
cui esistenza continuò peraltro a negare. Ed è morto a Brescia, nel '96, forse l'unico
partigiano che potesse saperne qualcosa, il professor Aldo Gamba di Gargnano (BS), che
dopo la Liberazione fu responsabile della polizia militare per il Nord Italia. I
giornalisti arrivavano a Gargnano da tutto il mondo per intervistarlo sulle casse segrete
che Mussolini cercò di trarre in salvo prima della fucilazione. E Gamba rispondeva:
"Non dirò niente a nessuno sull'impiego e sulla fine di quelle casse". Ma
quando era assieme agli amici toccava spesso l'argomento. "Il 29 aprile del
'45", diceva, "in qualità di capo della polizia militare feci sequestrare una
delle casse con l'archivio segreto di Mussolini e la consegnai regolarmente alle autorità
del nascente Stato Repubblicano". Fu forse grazie a ciò che fu possibile scoprire -
come abbiamo già scritto nel numero di marzo di "UFO notiziario" - che la
Repubblica Sociale Italiana aveva un suo Gabinetto RS (di cui parla lo scettico Marcello
Coppetti nel volume "UFO arma segreta"). "C'erano altre quattro casse
contenenti atti e scritture della segretaria Mussolini", confessava Gamba. "Due
furono affondate nel lago di Garda. Per ottenere una sicura e rapida immersione, erano
state zavorrate da grosse pietre. Le altre due, il 18 aprile a Gargnano, furono caricate
su un camioncino con altro materiale della segreteria. Lo stesso giorno, di pomeriggio,
anche Mussolini abbandonò Gargnano. Le due casse vennero abbandonate nella prefettura di
Milano, ove si svolse l'ultimo breve Consiglio dei ministri. Il 29 aprile riuscii a far
recuperare anche una di queste due casse. La seconda era sparita. Un giallo. Qualcosa era
stato presumibilmente prelevato dal segretario particolare del Duce (10)".
"Ma", informa lo storico Federico Pelizzari, "bisogna anche tenere presente
che la sera del 26 aprile il Comitato di Liberazione Nazionale aveva occupato la
prefettura milanese di Corso Monforte, dove il 27 si era insediato Riccardo Lombardi,
prefetto della Liberazione. Con lui arrivarono partigiani, patrioti improvvisati e guardie
di finanza, che avranno rovistato nelle casse zincate aperte (11)". Le attuali veline
del Gabinetto RS/33 finirono così nelle mani di un partigiano? "Abbandonati sul
pavimento", continua Pelizzari, "furono trovati documenti di Mussolini degli
anni '21, '25, '27, '36, '40. Dell'altra cassa neppure l'ombra. Aldo Gamba supponeva che
il materiale fosse finito nelle mani dei servizi segreti americani o sovietici". É
forse casuale che dopo la guerra proprio americani e russi iniziarono a costruite velivoli
discoidali (l'Avro-car statunitense, il Galonska russo)? "Infine", conclude
Pelizzari, "la cassa che era stata recuperata scomparve durante il trasferimento
verso Roma. Ma non conteneva tuttavia rivelazioni storiche dirompenti, solo un pot-pourri
di atti pubblici, di relazioni sui Consigli dei ministri, documenti su biografie
fasciste...". Il 13 agosto scorso è morto anche Franco Campetti, l'artigiano che
aveva ricevuto l'ordine dai fascisti di costruire le celebri casse. Fu lui che, nel 1993,
smentì pubblicamente che le casse ritrovate nei fondali del lago di Gargnano (aperte con
grande enfasi alla presenza dell'on. Alessandra Mussolini) fossero quelle contenenti i
documenti più segreti del Duce (12). Tali casse non vanno confuse con l'oro di Dongo, che
secondo il settimanale elvetico "L'Hebdo" sarebbero state nascoste non lontano
dal lago di Ginevra, e non sarebbero invece finite nelle mani dei partigiani che
fucilarono il Duce (13). Le casse di Dongo contenevano l'oro sottratto dai fascisti alla
popolazione, e dovevano servire per la nascita di un piccolo feudo mussoliniano in
Svizzera, in Spagna o in America; le casse di Gargnano custodivano invece i dossier top
secret del Fascio. Facile dunque che vi fossero anche i files UFO (ma sul come Mister X
abbia potuto mettere le mani sui carteggi originali ho una mia teoria assai precisa, che
spero presto di avvalorare...). Quanto sopra riportato è ciò che ci dice la cronaca. Da
fonti ufficiali non vi è modo di avere risposta alcuna (sebbene i files fascisti
dovrebbero essere custoditi alla Farnesina); non è questa una novità, peraltro: ad
esempio i carteggi fra Winston Churchill e Mussolini sono stati cercato invano a Palazzo
Chigi e non vi è traccia del loro passaggio negli archivi riservati della Presidenza del
Consiglio all'epoca dei governi de Gasperi (14). Nulla si sa anche dal fronte partigiano.
Del Gabinetto RS/33 non vi è traccia negli archivi dell'Associazione Nazionale Resistenza
Partigiana (15) e la Fondazione Marconi di Bologna neanche risponde. Qualche altro
documento segreto sarà sfuggito alla censura? Mistero. Casa Feltrinelli, la villa di
Gargnano da cui Mussolini governò la Repubblica Sociale e ove potrebbero essere stati
occultati altri documenti, è stata improvvisamente acquistata da un magnate, guarda caso
americano... (16).
IL SETI FASCISTA
Relativamente più semplice è stato indagare sui membri del Gabinetto RS/33. Ne sono
emerse convinzioni folli! Nel 1973 nella sala della Caxton Hall di Londra l'astronomo
scozzese Duncan Lunan presentava ai colleghi un diagramma di echi radio (LDE) captati nel
1928 dal professor C. Stoermer in Norvegia. Gli echi erano, secondo Lunan (e secondo
l'astronomo Bracewell, che li aveva studiati nel 1960) delle radiofrequenze terrestri che
erano state captate dagli alieni e reinviate sulla Terra con una serie precisa di pause
("ritardi") a mo' di messaggio intelligente, un po' come nel film
"Contact". Secondo Lunan gli echi erano stati rispediti ritardati sulla Terra da
una sonda extraterrestre partita tredicimila anni fa da Epsilon di Boote. Al di là della
bontà di queste conclusioni, ciò che mi ha molto meravigliato è stato scoprire che
Marconi - capo del Gabinetto RS/33 e convinto assertore dell'esistenza di comunicazioni
aliene - fosse assolutamente al corrente dell'esistenza di questi radiomessaggi! Ciò
spiegherebbe perché proprio lui sarebbe stato incaricato di guidare il Gabinetto RS/33; e
spiegherebbe perché assieme ad un altro membro del team fascista, Giancarlo Vallauri,
studiasse il radar per intercettare gli intrusi dallo spazio (17)! E si chiarirebbe il
ruolo del progettista Gaetano Arturo Crocco, altro membro del Gabinetto RS/33, il primo in
Italia a studiare, sin dal 1906, l'autorotazione - mediante eliche - dei velivoli. Chi
meglio di lui poteva capire il funzionamento di un disco volante? Di lui il giornalista
aeronautico Cesare Falessi, che fu suo grande amico, mi confermò l'improvvisa fissazione
per i viaggi nello spazio. Tale affermazione è documentata anche dallo studioso Franco
Fiorio: "Il grande scienziato e pioniere astronautico italiano Crocco ha dimostrato
fin dal 1950 come, mediante uno sfruttamento più efficiente dell'energia di fusione
nucleare, il raggiungimento di velocità quasi-luce sia possibile e come ciò consenta di
varcare, entro i limiti di tempo della vita umana, i confini del nostro sistema solare
fino a distanze equivalenti a 34 anni luce, contenenti circa 480 stelle fisse della classe
del nostro sole, ciascuna delle quali rappresenta un sistema solare indipendente
comprendente molti pianeti di svariate caratteristiche (18)". Quanto a Marconi, citò
gli echi di Stoermer in uno scritto inviato alla Reale Accademia d'Italia (di cui fecero
in seguito parte i membri del Gabinetto RS/33) e letto a Trento il 7 settembre 1930.
"Nel 1928", dichiarò il fisico, "il prof. Stoermer di Oslo annunziò di
aver potuto confermare delle osservazioni fatte dall'ing. Hals, riguardo all'esistenza di
radio-echi ricevuti parecchi secondi dopo la trasmissione di ciascun segnale. Dato che la
velocità delle onde elettriche è di circa 300.000 km al secondo, è necessario supporre
che le onde causanti l'eco percorrano in certi casi centinaia di migliaia di chilometri.
Infatti, nel corso di una conferenza tenuta ad Edimburgo nel febbraio di questo anno, il
prof. Stoermer espresse il dubbio che alcune onde adoperate nelle varie trasmissioni,
fossero riflesse dall'orbita della luna (19)". Guarda caso, proprio Crocco insisteva
in quegli che si dovesse colonizzare il nostro satellite. Il Majestic 12 fascista era
convinto che vi fosse qualcun altro sulla Luna?
EDST, LA POSSIBILE SOLUZIONE PER I VIAGGI INTERSTELLARI
Di Enrico Baccarini
L'argomento che mi accingo a esporre ora, ha visto i miei collaboratori e
me, immersi per molto tempo in ricerche e raffronti che hanno infine portato buoni frutti
al nostro studio. Quanto verrà esposto non è stato ripreso, come si potrà pensare, da
materiale fantascientifico, bensì da riviste specializzate, testi accademici e studi
compiuti da ricercatori qualificati. Il nostro intento non è di spiegare né presentare
come vere queste teorie, ma di allargare i nostri orizzonti cognitivi e di farci
avvicinare verso un futuro ancora incerto. Il limite attuale impostoci, non consiste solo
in quello che ci viene dato dalla tecnologia, ma anche quello che ci viene dal mondo
scientifico. La comunità scientifica ha sempre osteggiato la possibilità che esseri
provenienti da un altro pianeta potessero superare le distanze interstellari per
raggiungerci; ma come mai questo? La motivazione ufficiale è che essi non possederebbero
la tecnologia necessaria per raggiungerci.Consideriamo un fattore, ovvero che se sono
riusciti ad arrivare fino a qua sicuramente hanno trovato la tecnologia necessaria,
migliore della nostra, per poter percorrere le distanze del cosmo. Siamo stati abituati
spesso, come in Star Trek per esempio, a sentire parlare di effetti di distorsione
spazio-temporale o warp drive, collegati alla possibilità di percorrere immense distanze
nelluniverso. Oggi recentissime teorie ci dicono che quello che noi credevamo
incredibile o impossibile è invece realtà, realtà non però per i nostri giorni ma per
un futuro che ancora si deve schiudere. Con tale argomento vogliamo anche pensare che sia
realmente possibile da parte di altre specie non terrestri poter viaggiare nelle
immensità del cosmo con un tempo di tragitto estremamente breve. Alla luce di recenti
ricerche possiamo oggi finalmente affermare che è possibile, in via del tutto teorica,
compiere viaggi attraverso lo spazio-tempo, aggirando quelle che sono le leggi conosciute
della fisica. Il sostanziale deficit alla nostra teoria è però limpossibilità
attuale di costruire un apparecchio in grado di distorcere il tessuto stesso dello
spazio-tempo ma nulla ci vieta che ciò possa avvenire una volta acquisita la tecnologia
necessaria. Curioso a dirsi ma noi viviamo già in una distorsione spazio-temporale, tale
distorsione è causata dalla massa del nostro pianeta. Secondo la fisica classica, un
qualsiasi oggetto avente massa esercita unattrazione gravitazionale ed è soggetto
ad attrazione gravitazionale, tale forza (nella teoria della relatività generale), viene
espressa e descritta come un curvatura del continuum spazio-temporale. La relativamente
grande massa che il nostro pianeta possiede provoca la formazione di quella che viene
definita nella terminologia scientifica "buca gravitometrica". Tutto ciò che si
trova allinterno e intorno ad essa tende a precipitare verso il suo centro, è per
questo motivo che se lanciamo un qualunque oggetto in aria questo ricade a terra e noi
interpretiamo questo fenomeno come attrazione. Dalla relatività generale possiamo
evidenziare anche che una massa in rotazione nello spazio-tempo provoca nello stesso delle
onde o frastagliature e queste, propagandosi, provocano delle alterazioni spazio-temporali
del luogo. Le interazioni si intensificheranno allaumentare della massa, della
densità e delle dimensioni. Risulterebbe quindi più semplice alterare la trama
spazio-temporale se riuscissimo ad avere "oggetti" super massivi ed in
rotazione. Le alterazioni così create potrebbero portare a possibili viaggi
spazio-temporali e a spostamenti superluminali. Negli anni trenta un ricercatore che aveva
oramai raggiunto la fama mondiale, Albert Einstein, si dedicò durante le sue ricerche al
fenomeno della distorsione dello spazio-tempo. Da tali ricerche vennero definite degli
oggetti con struttura a cunicolo, molto particolari, e che presero il nome di "ponti
di Einstein-Rosen", o wormholes, questi ponti diventarono la base per tutte le future
ricerche sui sistemi di propulsione a distorsione. Oggi, nel duemila, cerchiamo ancora una
fonte di combustibile che ci possa permettere di spostarci con una certa autonomia nello
spazio Aspettando che una tecnologia sofisticata ci permetta di realizzare i primi
velivoli che sfruttino la propulsione esposta nella nostra ricerca.Lo stato attuale delle
nostre tecnologie ci impedisce categoricamente il viaggio interstellare, sappiamo
altrettanto bene dalla cronaca che i viaggi interplanetari, ovvero allinterno del
nostro sistema solare, presentano continui problemi, basta vedere la quantità di sonde
automatizzate inviate in questi ultimi anni nel pianeta rosso e quante di queste hanno
funzionato. Da ciò potremmo desumere che non esistono quindi possibilità per i viaggi
interstellari! Sbagliato!!!! Lidea che molti scienziati hanno proposto, e che noi
vogliamo presentarvi, si basa su di una nuova concezione del volo spaziale. Lidea è
quella di non utilizzare, come è stato fatto fino ad oggi, un sistema di propulsione
convenzionale,basato cioè sul principio di azione-reazione postulato da Newton, ma un
sistema di propulsione che sfrutta una tecnologia ancora a noi ignota, ma che potrà in un
futuro diventare realtà, la distorsione spazio-temporale. Come affermato in precedenza la
teoria della relatività ci insegna che niente può superare la velocità della luce, ma
dobbiamo precisare che niente può viaggiare localmente più veloce della luce. Ciò
significa che niente può viaggiare più velocemente in riferimento a marcatori locali di
distanze, con marcatori di distanze vogliamo identificare osservatori immobili che
assistono ad un fenomeno. Nel momento in cui andiamo a curvare lo spazio-tempo, questi
marcatori di distanze locali non funzionano di necessità a livello globale. Se è
possibile modificare il continuum, gli oggetti che sono in moto a velocità localmente
anche molto basse, potrebbero, in teoria, e in conseguenza di una espansione e di una
dilatazione dello spazio-tempo, percorrere distanze immense in piccoli intervalli di
tempo. Recentemente, nel 1994, un fisico gallese, Miguel Alcubierre, è riuscito a
dimostrare la possibilità di creare una configurazione dello spazio-tempo in cui un
veicolo possa viaggiare fra due punti in un tempo arbitrariamente breve. Inoltre, e questo
è un punto fondamentale nella nostra trattazione, nel corso di tutto il viaggio il
veicolo potrebbe muoversi rispetto al suo ambiente locale ad una velocità molto inferiore
a quella della luce rispetto ad un osservatore che vedrebbe il limite di tale barriera
infranto, così che anche il paradosso degli orologi insegnatoci da Einstein andrebbe a
decadere. Dalle equazioni einsteniane, Alcubierre riuscì a estrapolare soluzioni che
hanno molte delle caratteristiche del motore a curvatura. La bolla di curvatura
spazio-temporale creata da tale sistema di propulsione sarebbe in grado di trasportare
unastronave ipotetica, a velocità arbitrariamente alte rispetto ad un osservatore
che si troverebbe fuori dalla bolla. Vogliamo aprire una piccola parentesi ricordando che
fenomeni del genere sono spesso associati ad alcuni avvistamenti ufologici, nei quali gli
oggetti sembrano sfrecciare a velocità incredibili oltre che compiere manovre per noi
impossibili, ciò forse è dovuto ad un annullamento totale o quasi della forza di
gravità e dellattrito terrestri, nei confronti del velivolo. Il motore a curvatura
sembrerebbe violare i postulati di Einstein secondo i quali non è possibile superare in
velocità un segnale luminoso percorrendo il suo stesso cammino. Quando lo spazio è
curvato, dovrebbe essere possibile però anticipare il segnale luminoso seguendo una via
diversa : una scorciatoia creata dalla contrazione dello spazio-tempo di fronte alla bolla
e dalla sua espansione dietro ad essa. Un problema del genere sul modello di Alcubierre,
venne evidenziato da Sergej V. Krasnikov, dellOsservatorio astronomico centrale di
Pulkovo, vicino a San Pietroburgo. Egli vide che linterno della bolla non ha
connessioni causali con il suo margine anteriore. Come conseguenza la bolla non può
essere pilotata, avviata o arrestata dal comandante dellipotetica astronave, ma
bisogna operare una programmazione anticipata da un agente esterno. Per aggirare tali
problemi, Kasnikov propose unaltra teoria molto interessante definita dei
"tunnel superluminali", inerente un tubo di spazio-tempo modificato (diverso dal
varco spazio-temporale) che connette un punto di partenza con una eventuale stella
lontana. Tale tunnel consentirebbe il viaggio solo in un senso e dovrebbe essere creato
dallequipaggio dellastronave durante il viaggio di andata, effettuato a
velocità subluminale . Il viaggio di ritorno, al contrario, potrebbe essere effettuato
alla velocità consentita dalla curvatura. Il tunnel di Krasnikov implica, come vedremo in
seguito, energia negativa, così come le bolle di curvatura ed altri metodi ipotizzati per
effettuare viaggi interstellari. Questo è un secondo metodo evidenziato per effettuare
viaggi a distorsione. Dobbiamo tener presente che nel momento in cui riuscissimo a
costruire dei varchi spazio-temporali o dei motori a curvatura, anche il viaggio nel tempo
diventerebbe realizzabile. Il trascorre del tempo ,come sappiamo, è relativo e dipende
dalla velocità dellosservatore, una persona che lascia la terra in moto a velocità
prossima a quella della luce, al ritorno sarà invecchiata molto meno di coloro che sono
rimasti sul nostro pianeta. Sembra che la relatività generale ci permetta tutti questi
lussi, anche se le situazioni finora descritte sembrerebbero violare buona parte delle
leggi della fisica da noi conosciute. Da quanto abbiamo descritto, abbiamo visto che
lenergia negativa è alla base di questo tipo di propulsione futuristico. La fisica
quantistica, tuttavia, impone delle rigide restrizioni allutilizzo dellenergia
negativa, dette disuguaglianze quantistiche, secondo le quali, ad esempio, maggiori sono
le dimensioni di un varco spazio-temporale e maggiore risulta essere lenergia
negativa necessaria per realizzarlo. Il problema consiste nel fatto che una così elevata
quantità di energia deve essere confinata in una banda estremamente sottile. Qualora le
disuguaglianze quantistiche vengano applicate ai varchi spazio-temporali ed ai motori di
curvatura emerge che o tali strutture debbano essere limitate a scale submicroscopiche o
se sono macroscopiche, che lenergia negativa rimanga appunto confinata in bande
estremamente sottili. E stato stimato che lenergia negativa capace di creare
un varco di un metro nella trama del continuum spazio-temporale debba essere uguale
allenergia fornita in un anno da 10 miliardi di stelle, per varchi più ampi la
situazione non cambia molto. Il problema che eventuali progettisti incontrerebbero nel
costruire macchine a curvatura sarebbe quello di confinare queste enormi energie in volumi
estremamente ridotti. Nel modello di Alcubierre una bolla di curvatura spazio-temporale
che si muova a dieci volte la velocità della luce deve avere una parte non più spessa di
10-32 metri. Una bolla abbastanza grande per contenere una nave di 200 metri
richiederebbe una quantità di energia negativa pari a 10 miliardi di volte la massa
delluniverso osservabile. Chris Van de Breock delluniversità di Lovanio,
Belgio, ha proposto però unaltra teoria che impiega quantità di energia molto
inferiori ma pone lardua sfida di infilare lastronave in una bottiglia di
spazio-tempo curvo il cui collo misura 10-32 metri di diametro. Abbiamo voluto
rimarcare più volte che la tecnologia necessaria per poter costruire tutto ciò sia oggi
come oggi improponibile, quanto irrealizzabile. Pensiamo, tuttavia, per un momento, che
agli inizi del nostro secolo volare nel cielo era considerato come una sfida stessa ai
disegni di Dio e alle regole imposte agli uomini, oggi però siamo andati sulla luna
distante centinaia di migliaia di chilometri e ci stiamo avvicinando sempre più ad
orizzonti che sarebbero sembrati, anche decenni fa, irrealizzabili. Nulla però vieta che
il progredire esponenziale delle nostre conoscenze e delle nostre scoperte ci possa
portare, non sappiamo quando, a realizzare anche questo sogno. Se come abbiamo detto
riuscissimo ad alterare il tessuto stesso dello spazio-tempo, facendolo espandere e
contrarre, il veicolo sottoposto a tale sistema si muoverebbe (non nel termine che gli
connotiamo noi abitualmente) insieme allo spazio che lo circonda e avremmo lo stesso
risultato di una tavola da surf che si trova sopra unonda. La nave in questa maniera
non si troverebbe mai a viaggiare localmente a velocità superluminali, poiché la luce
verrebbe trasportata insieme allonda di espansione nello spazio. In questa maniera
non violeremmo nessuna delle leggi dettateci dalla fisica, le bypasseremo semplicemente.
Si andranno a creare in tale maniera enormi onde gravitazionali che però non sarebbero
mai vicine al veicolo e di conseguenza non minaccerebbero la salute di un eventuale
equipaggio. Il costo della soluzione adottata però deve tener conto che le varie
configurazioni dello spazio-tempo sono connesse ad una qualche distribuzione sottostante
della materia e dellenergia. Perché lo spazio desiderato sia "fisico",
occorre che si possa conseguire la distribuzione richiesta della materia e
dellenergia. Abbiamo finora esposto lipotetico funzionamento di un motore a
curvatura, che ci permetterebbe viaggi verso le stelle a costi di tempo estremamente bassi
e con rese eccezionali. Abbiamo voluto più volte specificare che non esiste oggi, per
quanto ne sappiamo, sul nostro pianeta una tecnologia in grado di costruire un apparecchio
che sfrutti tale sistema di propulsione ma allo stesso tempo abbiamo voluto evidenziare
come molte teorie e scoperte che sono state elaborate nel corso degli ultimi anni tendano
ad avvalorare una sua possibile costruzione futura. Assodato che tale motore sia
costruibile, almeno in via ipotetica, dobbiamo tener conto però del membro di destra
delle equazioni di Einstein, ossia la distribuzione della materia e lenergia
richiesta per la produzione della curvatura spazio tempo. [E=mc2 ] Ipotetici
viaggiatori spazio-temporali che si muovessero allinterno di questi varchi ad alta
velocità, potrebbero misurare intorno a loro una energia negativa, il tipo di energia
necessario per produrre una propulsione a curvatura. Ricerche dimostrano che anche
osservatori in quiete rispetto alla nave rivelerebbero una energia negativa. Le soluzioni
della relatività generale, richieste per mantenere aperti i tunnel spazio-temporali,
implicano che la materia debba respingere gravitazionalmente altra materia. Nella
relatività generale troviamo un teorema grazie al quale questa condizione equivarrebbe in
generale a richiedere che lenergia della materia sia negativa. Qualora la regione
centrale del varco spazio-temporale fosse "costituita" da energia positiva
anziché negativa, le pareti interne collasserebbero e occluderebbero il varco stesso,
rendendo impossibile il suo attraversamento da parte di un ipotetico velivolo spaziale. Il
motivo per cui la realizzazione dei varchi spazio-temporali richiede obbligatoriamente
energia negativa, consiste nel fatto che allinterno del tunnel, si troverebbero
forze gravitazionali negative grazie alle quali le pareti interne invece di collassare, si
respingerebbero reciprocamente, mantenendo così aperto il passaggio. Dobbiamo a questo
punto concederci un piccolo spazio per precisare alcuni punti. Come abbiamo potuto
evincere da quanto detto, perché possa avvenire una distorsione dobbiamo impiegare
qualcosa che stiri e tiri il continuum, questo qualcosa deve essere correlato con la
gravità e deve poter usufruire delle sue leggi. Nel corso di questo secolo, miriadi di
ricercatori si avvicinarono a soluzioni che Einstein iniziò a prospettare prima di morire
e che lo assorbirono negli ultimi anni della sua vita, parliamo dellunificazione
delle quattro interazioni fondamentali. Come sapete bene lintero universo, noi
compresi, è governato da quattro interazioni o forze fondamentali (quella
elettromagnetica, nucleare debole, nucleare forte e gravitazionale. Dopo svariati decenni
di ricerche, scienziati da tutto il mondo sono riusciti a trovare punti dappoggio
nonché vere e proprie correlazioni tra tre di queste quattro forze unificandole a livello
matematico e dandogli il nome di GUT (Grande Teoria Unificata). In questa unificazione non
è presente però la forza gravitazionale che possiamo sperimentare tutti i giorni ma i
cui bosoni vettori (Bosoni: particelle elementari che costituiscono i pacchetti di energia
o quanti delle interazioni fondamentali dell'universo.), detti gravitoni, non sono stati
ancora rilevati e a tale scopo sono stati varati vari progetti internazionali il cui fine
sarebbe proprio quello di portare alla luce queste particelle enigmatiche. Sarebbero
proprio i gravitoni che, opportunamente modulati, permetterebbero lo stiramento e
lallungamento del tessuto spazio temporale, ma mancando la prova sperimentale
riguardo allesistenza di tali particelle non è possibile oggi pensare neanche ad un
loro utilizzo pratico, ma semplicemente teorizzare quelli che potrebbero essere i loro
impieghi. Le teorie a supporto della loro esistenza sono molteplici, e avvalorerebbero
anche le ipotesi delluomo che nel 1918 le ipotizzo, Albert Einstein. Ritornando al
discorso affrontato precedentemente, il fatto sorprendente per noi è che nel momento in
cui accostiamo la meccanica quantistica alla relatività ristretta, vediamo una
implicazione che, per quanto riguarda almeno le scale submicroscopiche, presenta una
distribuzione locale di energia che può essere negativa. In effetti sembra che le
fluttuazioni quantistiche abbiano proprio queste proprietà. Abbiamo detto prima che il
tessuto spazio-temporale può essere modificato, piegandolo ed increspandolo grazie ad una
forte quantità di onde gravitazionali focalizzate in un punto. Perché avvenga ciò
dobbiamo avere il controllo allorigine di una onda gravitazionale, controllo che
ancora ci sfugge. Il punto chiave del controllo della gravità consiste nella scoperta di
un tipo di particella a noi noto a livello teorico, la scoperta dei gravitoni. Sappiamo
dalle teorie quanto-meccaniche che la forza di gravità potrebbe essere causata dal
continuo scambio di gravitoni tra due corpi dotati di massa. Il risultato che avremmo, e
in cui viviamo senza accorgercene, sarebbe unattrazione fra i due corpi. Manipolando
le stesse particelle potremmo imporgli una forza repulsiva causando così il fenomeno
definito antigravità. Il problema è se questa tecnologia sarà resa disponibile al
pubblico, se non è gia stata creata e utilizzata a nostra insaputa. Spesso le innovazioni
tecniche ed il loro ritmo non sono destinati a soddisfare bisogni quanto invece a creare
bisogni, Dobbiamo quindi chiederci se il nostro bisogno, nostro inteso come popolo e non
come governo, sarà quello di spingerci oltre certi confini. Nei primi mesi di
questanno siamo stati molto sorpresi nel vedere una delle maggiori riviste di
divulgazione scientifica pubblicare, dedicandole niente meno che la copertina, un articolo
di due ricercatori statunitensi, Lawrence H. Ford e Thomas A. Roman, della Tufts
University inerente lenergia negativa e la possibilità di distorcere lo
spazio-tempo con essa. In questo affascinante articolo, pubblicato sulla rivista "Le
Scienze", i due autori ci introducono nelle implicazioni e nelle scoperte che nei
loro dieci anni li hanno portati a formulare unipotesi plausibile su come distorcere
il continuum spazio-temporale. Secondo la fisica quantistica, ed in particolare il
principio di indeterminazione di Heisenberg, non è possibile attribuire un valore di
energia nullo al vuoto, in quanto per farlo occorrerebbe un tempo di misura infinito. Ora
per lequivalenza tra energia e massa, esiste una certa probabilità che compaiano
spontaneamente coppie di particelle-antiparticelle virtuali per un tempo inversamente
proporzionale alla loro massa, secondo un fenomeno detto polarizzazione del vuoto in
quella che viene definita, come schiuma quantistica. La continua comparsa e scomparsa di
particelle virtuali va sotto il nome di fluttuazioni quantistiche e lo smorzamento o
lattenuazione di questultime determina linsorgenza, in alcune parti del
vuoto quantistico, di energia negativa. Lenergia che ci serve per poter aprire un
cunicolo capace di farci viaggiare attraverso lo spazio-tempo, sostengono i ricercatori,
è veramente insolita, ma non è niente di fantascientifico, si tratta dellenergia
negativa. Con il termine "energia negativa", non vogliamo intendere però
lantimateria (che ha sempre energia positiva), né dobbiamo associarla a quella che
viene comunemente chiamata energia "esotica". Le onde di luce ordinaria hanno
densità di energia positiva o nulla in diversi punti dello spazio, quando noi interagiamo
con alcuni stati che vengono definiti "spremuti", la densità di energia in un
certo istante di tempo può diventare negativa in qualche punto, per compensazione la
curva di energia positiva deve aumentare. Più elevato è il valore di energia negativa e
più breve è lintervallo di tempo che intercorre tra limpulso di energia
negativa e quello di energia positiva. Alcuni tra i più importanti laboratori mondiali,
come il Los Alamos National Laboratory (LANL), sono riusciti a creare per brevissime
frazioni di secondo impulsi di energia negativa che purtroppo si sono dissolti pochi
istanti dopo per il consequenziale subentro massiccio di energia positiva. Il problema
attuale è quello di riuscire a contenere pacchetti di energia negativa in ambienti
stabili. Dalle ricerche compiute è stato notato che la presenza di energia negativa è
sempre ed inderogabilmente associata ad energia positiva; ciò comporta quindi che il
nostro primo punto di ricerca sia quello di isolare i due tipi di energia. Il concetto di
energia negativa è presente in molte branche della fisica moderna e lo possiamo anche
ritrovare in quei misteri cosmici che sono i buchi neri. Oggi sappiamo che i buchi neri
sono "oggetti" estremamente complessi, le cui leggi sembrano violare alcune
delle nostre più accreditate conoscenze, siamo certi però che le singolarità
(Singolarità : Zona dello spazio-tempo dove non sono più definite le leggi della fisica
come noi le conosciamo. Il fenomeno più potente nella singolarità è la fine del
rapporto causa-effetto.) siano enormi produttori di energia negativa. Stephen Hawking, una
delle menti più geniali di questo secolo, ha ipotizzato una base per la creazione
dellenergia negativa. Hawking postula, che, nel momento in cui certe stelle iniziano
a collassate e quindi a morire, si vengono a sprigionare forze incredibili. Tali forze
condensano la materia a tal punto da portare stelle enormemente più grandi del nostro
sole a raggiungere il raggio di qualche chilometro e la gravità diventa talmente forte da
trattenere qualsiasi radiazione. Si viene così a creare, per un fenomeno a noi ancora
ignoto, un buco nero che continua ad irradiare radiazione (la radiazione di Hawking) e a
contrarsi fino a che lorizzonte degli eventi scompare e la singolarità interna
viene esposta alluniverso. Dal punto di vista teoretico, Hawking ha osservato che la
singolarità nuda (così viene chiamata la singolarità di un buco nero quando viene
esposta alluniverso circostante) presenta una massa negativa. A conclusione di
quanto detto, la scienza talvolta osteggia teorie nuove, molte volte bollando gli stessi
ricercatori come "scienziati eretici". Lunica speranza è che nel momento
in cui tali tecnologie saranno possibili non si interpongano ragioni di stato o militari
che ne vincolino o precludano lutilizzo. Come affermò Max Planck, grande
ricercatore di questo secolo : "
lortodossia scientifica è
tuttaltro che immutabile e i fenomeni che vengono derisi come assurdità in una data
generazione possono diventare oggetto di serio studio in quella successiva". E
doveroso sottolineare, per lultima volta, tuttavia, che allo stato attuale delle
conoscenze scientifico-tecnologiche, non è possibile realizzare sistemi propulsivi
spaziali non convenzionali che sfruttino la distorsione del continuum spazio-temporale al
fine di compiere viaggi interstellari.Qualora i ricercatori fossero in grado di bypassare,
in qualche modo, le fastidiose e noiose disuguaglianze quantistiche, la realizzazione di
tali sistemi propulsivi diverrebbe verosimile e possibile. Nel momento in cui le
disuguaglianze quantistiche venissero aggirate e quindi i sistemi di propulsione non
convenzionale venissero realizzati, nessuno potrebbe più ragionevolmente escludere la
possibilità che civiltà aliene tecnologicamente avanzate abbiano interagito,
interagiscano o interagiranno con il pianeta terra e lumanità.
Bibliografia:
- Lawrence M. Krauss, "La fisica di Star Trek", ed. TEA 1995
- John Gribbin, "Costruire la macchina del Tempo, viaggio attraverso i buchi neri ed
i cunicoli
spazio-temporali", ed. Aporie 1999
- "Le Scienze" numero 379 marzo 2000
- Physic Review, Quantum Gravity 11 (1994) L73-L77m Printed in UK
- Materiale inviato da Marc G. Millis del NASA Breakthrough Propulsion Physic Program
CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana