Bollettino informativo del CUSI - Dicembre 2002, Gennaio e Febbraio 2003

UFO NEL PASSATO
di Dario Mammoliti

scheda09_01.jpg (15597 byte)Giorni fa ho ricevuto da parte di un mio carissimo amico un libro che descrive la storia del Santuario di Dipodi sito sul territorio di Feroleto Antico (in provincia di Catanzaro) mio paese di origine. Nel leggere la cronaca descritta da tal Padre Fiore (1691), sono rimasto al quanto sorpreso dall'evento riportato in seguito. Voglio farvi notare come già nel 1691 esisteva una forma di CICAP che a tutti i costi doveva dare una spiegazione logica e razionale a tutto ciò che altri vedevano con occhi e sentimenti diversi. Lascio a voi l'interpretazione dello scritto.
Ringrazio l'amico giornalista e scrittore Franco Falvo per il libro e per avermi dato l'occasione di scoprire quanto di seguito andremo a leggere.

Liberamente tratto da: IL SANTUARIO DI DIPODI, La leggenda, la storia, l'attualità.

Riportiamo di seguito un episodio che viene raccontato da padre Giovanni Fiore è una narrazione, mista tra leggenda e realtà, che allude ad una misteriosa apparizione avvenuta più volte in anni diversi e nel mese di aprile, in prossimità della festa di San Giorgio….

Nel mese di Aprile, prima, ò doppo la festa del glorioso San Giorgio, si è visto in molt'anni dè paesani una nubbe lucidissima in forma di bianchissimo cavallo, sopra del quale stava assiso un Cavaliero vestito d'armi bianche, con lancia in mano, simile a detto glorioso Santo, da loro stimato tale, per antica tradizione, come loro Protettore; nel qual tempo hanno fatto festa, e gioia grande"...
Ma il Fiore vuole dare maggiore credibilità all'evento e cita anche testimoni di quel fatto asserendo che: così fui certificato da molti, ed in particolare dal R. Dott. Francesco D'Amico della medesima terra". (padre Giovanni Fiore, Della Calabria Illustrata, Napoli, 1691, tomo 1, pag. 126-127) (3).

Ma tale narrazione viene riempita di altri particolari tant'è che l'autore entra in argomentazioni sottili, descrizioni minuziose dell'evento per convincere i lettori; ecco come ragiona sull'accaduto: ..dal colle verso il piano, e poi un altro volo dal piano sopra il colle. Questa seconda apparizione riempì tutti, e di gaudio, e di un sagro orrore in guisa, che ciascheduno, scoprendosi il capo, e battendosi il petto diè segno di vedere cosa fuor de limiti di natura, e coll'ereditaria credenza di esser quegli San Giorgio, in segno di applauso, e di rendimento di grazie sonarono le campane a gloria. Vi furono allora dè Critici, sicome vi possono essere tutt'ora, che increduli alla visione, perché non veduta cogli occhi propri, dicevano essere stato quel, che si vide vapor terrestre in nuvola condensato, overo truppa di uccelli bianchi affollati insieme, parendo loro semplicità il credere, che i Santi si facessero a vedere, e da chiunque così all'aperto. A questo si rispose allora, siccome ora si dee rispondere, che fe nuvola; perché camminare così veloce, senza che allora fiatasse vento? E se mai fiatasse, perché mantenerla sempre nell'istessa forma, e figura? E non dissiparla, e non diradarla, o almeno non divagarla qua, e là, si come ordinariamente veggiamo nell'altre nuvole? Come farle serbare sempre lo stesso cammino a modo di alato corsiere, cominciandolo da S. Jorii, e terminandolo a S.Maria de Puris, e girare, e riggirare attorno del sagro Tempio, siccome le infilte volte osservata fu, ed in quella sera stessa fu osservata da tutti? Qual sorte di nuvola sarebbe mai quella? Animata senza meno esser dovrebbe già che dotata di tale senso, e di tale modo.
Che se non è terrea nuvola quell'apparizione, tanto meno è truppa di uccelli bianchi; conciò fia chè questi col volare per sì lungo tratto, come li Storni, o le Grù, nel fil del volo ora si dilaterebbero, ora si restringerebbero, ora si vedrebbero in una figura, or in un'altra, come accade in simili volatili. che vanno a turma. Inoltre se fussero uccelli, come si pretende, nel giorno terzo di Pasqua, in cui molta gente, e di Feroleto, e de convicini Paesi va nella Chiesa de Puris per divozione, e divertimento; ed in cui alle volte è succeduta la maraviglia, li circostanti questi uccelli l'averebbero veduti chiaramente, e quasi toccati con mani, ciò che mai avvenne; ed all'incontro quest'apparizione è stata veduta in questo stesso giorno, e verso la mattina, quando la gente ivi è più affollata, dal piano della chiesa Madre, e dalla piazza di Feroleto (ntd. Feroleto dista dal luogo dell'apparizione circa sette Km. in linea d'aria). Se fussero stati dunque veramente uccelli, o qualunque altra cosa naturale, i vicini l'averiano veduti, ed i lontani non l'averian veduti perché la lontananza per la picciolezza dell'oggetto, l'averia fatto sfuggire dalla loro vista. Bisogna dunque concludere, che né gruppo d'uccelli, né terreo vapore sia la maravigliosa navola, ma altro, su cui l'umano intendimento non può filosofare, se non con sollevarli dalla limitata reggione della natura, e siffar lo sguardo nel profondo dell'onnipotenza, e Bontà divina, che sempre prodiga sue meraviglie, con tal prodigio vuole confermare nostra cristiana Fede, e facendola apparire in forma di divoto Pellegrino, che adora sovente l'Immagine.

Franco Falvo Giornalista e Scrittore


CHE COSA SONO I CROP CIRCLES ?
Che cosa sono i Crop Circles e perché sono importanti in campo ufologico? Si tratta di disegni di vario tipo che compaiono nei campi di cereali soprattutto (ma alcuni sono comparsi addirittura sul ghiaccio e sulla sabbia) e riportano vari tipi di simbologie presenti nelle tradizioni delle più antiche civiltà comparse sulla Terra. Sembrano voler trasmettere dei messaggi a chi li osserva. La loro rilevanza in Ufologia è a mio avviso sempre più notevole e sempre meno in discussione. Perché? Perché mentre un avvistamento di UFO, per quanto reale e presentato da testimoni attendibili, è di solito un avvenimento fugace, di durata assai breve e spesso facilmente attaccabile da parte di personale scientifico preparato soprattutto a distruggere tutto ciò che va contro i dogmi, il crop circle lascia di sè un'evidenza maggiore e attira folle di appassionati che vanno a visitare i luoghi dove si manifestano fino a che il contadino non provvede ad arare e cancellare quindi la traccia. NON SE NE PUO' NEGARE L'EVIDENZA e quindi nessuno può essere preso per visionario. Gli studi del Dr.Levengood e dell'Ing. Eltjo Haselhoff, grazie alla rilevazione delle anomalie biologiche riscontrate su campioni di terreno, piantine e addirittura insetti trovati morti appicicati a quest'ultimo, evidenziano che ci troviamo di fronte a un fenomeno voluto da intelligenze che cercano di comunicare con l'uomo tramite complicate formule matematiche (diagramma di Mandelbrot comparso a Cambridge il 13 Agosto 1991), scritture cuneiformi sumeriche, simboli cabalistici e alchemici, rispondendo infine al messaggio inviato dal radiotelescopio di Arecibo nel 1974 verso la costellazione di Ercole e replicandolo con alcune importanti e sostanziali modifiche, di fronte al radiotelescopio di Chilbolton nell'agosto 2001. Notizie più dettagliate e un'analisi più profonda la troverete nell'apposita zona di questo portale. www.cropcircleconnector.com.

scheda09_02.jpg (25530 byte)Qui ciò che mi preme è che IL PUBBLICO SAPPIA CHE QUESTE FORMAZIONI HANNO TUTTE LE CARATTERISTICHE NECESSARIE PER DIRE CHE SONO AUTENTICHE E CHE NESSUNO HA AVUTO LA POSSIBILITA' DI SCREDITARLE: RAFFIGURANO L'UNA UN DNA SIMILE A QUELLO UMANO MA CON IL SILICIO AL POSTO DEL FOSFORO, E L'ALTRA UN VOLTO DI TIPO UMANOIDE. Andiamo per gradi. Il fatto che nella catena del DNA comparsa nel pittogramma del 17 Agosto ci sia il Silicio al posto del Fosforo richiama alla mente il tentativo dell'umanità di sviluppare computer con un intelligenza differente da quella fino ad ora progettata. Infatti, per anni si è pensato che il Silicio dovesse essere posto, come componente di una forma biologica intelligente, al posto del Carbonio e questo non ha portato infatti grandi risultati nella direzione desiderata. Ora inserendo invece il Silicio al posto del Fosforo si otterrebbero entità biologiche in grado di interfacciarsi con un computer. Se pensiamo a ciò che raccontò il compianto colonnello dell'esercito americano Philip Corso riguardo alle cose che furono trovate a bordo dell'UFO rinvenuto nel 1947 nel deserto del Nuovo Messico in prossimità di Roswell e alle caratteristiche delle creature rinvenute, il quadro comincia a delinearsi. Secondo quanto raccontò questo grande personaggio, che curò nel 1961 e negli anni seguenti il passaggio del materiale rinvenuto a Roswell alle varie aziende americane in collaborazione con l'esercito tramite il Dipartimento Ricerche e Sviluppo Tecnologie Straniere, questi esseri erano in realtà dei robot biologici dotati di cervello con quattro lobi e traevano sostentamento dall'energia elettromagnetica. Comandavano il disco tramite una specie di benda che avvolgevano intorno alla fronte e imponendo le dita su delle tastiere speciali che permettevano agli impulsi bioelettrici del corpo di passare dalle dita al quadro di comando…. proprio come succederebbe con creature fatte come descritto nel pittogramma di Chilbolton. In sostanza questi esseri erano parti integranti dell'oggetto che pilotavano, e, infatti, ogni volta che l'esercito provava a utilizzare questi velivoli senza le creature, i tentativi andavano a vuoto creando non pochi problemi di sicurezza e probabilmente anche problemi di salute agli sventurati che si trovavano occasionalmente nelle vicinanze. Molto importante a mio parere è anche il crop comparso il 24 settembre alla Wabi Farm, South of Etchilampton, nello Wilthshire. Rappresenta probabilmente l'arrivo di un corpo celeste all'interno del nostro Sistema Solare, oppure una disposizione di pianeti intorno a una stella. Ci sono infatti più cerchi di diverse misure, di cui uno piccolo che potrebbe rappresentare Plutone (o Mercurio? Io propendo più per l'altra ipotesi, comunque), uno più grande (circa 6 volte) e più esterno rispetto alla figura centrale della formazione che è composta da una corona ampia che contiene a sua volta un cerchio vicino a un bordo (e grande come il cerchio più esterno) e si interseca dall'altra parte con un altro cerchio almeno quattro volte i precedenti al cui interno esiste un quinto cerchio in negativo rispetto ai precedenti e un po' più piccolo dei due simili di cui sopra. Quest'ultimo potrebbe essere un satellite (la Luna?) oppure un pianeta con la sua orbita (ipotesi per me meno probabile perché non si capirebbe il motivo per cui questo sarebbe in negativo mentre gli altri sono in positivo).

scheda09_03.jpg (26258 byte)L'impressione, più si ingrandisce l'immagine, è quella di trovarsi di fronte alla riproduzione di un sistema solare in cui un corpo esterno sta per entrare….. e sarebbe ciò che sta realmente per avvenire poiché gli astronomi hanno rilevato che esiste un corpo celeste di notevole massa che frenerebbe con la sua forza gravitazionale l'uscita dal sistema solare delle sonde da noi inviate negli anni passati. Questo corpo celeste sarebbe dotato, da calcoli fatti da astronomi americani, di una massa circa tre volte Giove, di movimento retrogrado e sarebbe in avvicinamento verso il Sistema Solare; avrebbe quindi le dimensioni idonee a spiegare le perturbazioni nel moto di Nettuno e Urano, a rendere retrograda l'orbita di Tritone (un satellite di Nettuno) e delle comete che penetrano nel Sistema Solare. Sarebbero proprio la descrizione di Nibiru, il pianeta dell'attraversamento, di cui il Prof. Zecharia Sitchin trova informazioni nelle scritture sumeriche e mesopotamiche. Da questo pianeta proverrebbero gli Anunnaki che, sempre secondo i risultati degli studi delle tavolette d'argilla sumeriche condotti dal prof.Sitchin, sarebbero in sostanza gli inventori dell'Homo sapiens tramite la manipolazione genetica dell'ominide già presente sulla Terra al momento del loro arrivo con il loro patrimonio genetico. Se fosse davvero così il messaggio della Wabi Farm Formation non sarebbe di poco conto…..e come crop di chiusura dell'estate 2001 rappresenterebbe veramente una chiusura col botto! Il crop circle comparso invece presso la Milk Hill sempre nel corso dell'estate 2001 con i suoi 409 cerchi perfetti e il diametro di 350 metri sembra invece proprio voler confermare anche ai più scettici la matrice non umana del fenomeno per l'eccessiva difficoltà nel riprodurre l'immagine e l'onerosità che comunque comporterebbe la ricostruzione di una formazione simile, ammesso e non concesso di riuscirci nell'arco del breve tempo a disposizione….. E finora ho parlato solo di tre dei tanti cerchi comparsi l'estate scorsa, ma il fenomeno dura da oltre 20 anni e sta assumendo connotati sempre più importanti per il continuo evolversi delle formazioni che compaiono in tutto il mondo, mentre i media hanno quasi sempre snobbato il fenomeno o cercato di ricondurlo all'opera di qualche burlone dotato di corde e bastoni. Ma i crop dell'estate 2001 hanno letteralmente ridicolizzato le spiegazioni banali fornite da alcuni personaggi sbugiardandoli in maniera clamorosa, facendo loro fare pessime figure sulla stampa e imponendosi all'attenzione del pubblico in maniera prepotente e esaltante, grazie agli studi compiuti su di loro da veri uomini di scienza. Per chi volesse approfondire l'argomento consiglio il libro dell'ing. Eltjo Haselhoff intitolato "La natura complessa dei cerchi nel grano", edito da Matrix edizioni di Reggio Emilia in corso di pubblicazione e il più vecchio "Il mistero dei cerchi nel grano" di M.Hesemann, edito da Ed.Mediterranee del 1994, oltre che naturalmente visitare l'apposito spazio presente in questo portale e curato da Fabio Saccomani e l'area del Dr.Michael Glickmann. Un altro sito web su cui potrete vedere le meravigliose immagini dei Crop Circles di questa estate è www.cropcircleconnector.com.

Fonte. www.cropcircleconnector.com


INTERVISTA A PINO SCACCIA, GIORNALISTA RAI

Per prima cosa, ci racconti brevemente la tua carriera giornalistica?

Una carriera, ahimè, lunga quasi trent'anni. Sono diventato professionista nel 1974. Prime esperienze al quotidiano romano "Momento sera", poi a vari rotocalchi, quindi praticante al "Corriere Adriatico" di Ancona e di lì alla Rai nel 1979. Dal 1987 al Tg1: l'anno dopo già ero inviato speciale. Ho cominciato con gli spettacoli, poi ho fatto sport e quindi mi sono dedicato alla cronaca. Ho seguito i più grandi avvenimenti mondiali degli ultimi vent'anni, guerre comprese. Ho vinto il premio cronista dell'anno e ho scritto tre libri.

Come sei giunto ad interessarti agli UFO? Hai mai avuto avvistamenti? Che ne pensi tu, oggi, del fenomeno UFO?

La curiosità, sicuramente. Diciamo che fin da giovane mi sono interessato allo spazio. E ho la profonda convinzione che nell'universo non siamo soli. Avvistamenti no, ma una sera Falconara ho avuto l'idea di aver visto qualcosa di strano, una luce abbagliante (era il 1975). Cosa penso del fenomeno? Un mio amico ufologo un giorno mi disse: "Non è possibile darsi risposte, è importante farsi domande".

Spesso vediamo i media poco interessati e male informati sugli UFO, RAI inclusa. Sei d'accordo? Che ne pensi? Di chi è la colpa?

C'è sicuramente molta cautela. Qualcosa alla Rai è stato fatto, ma certo ci si va sempre con i piedi di piombo. Del resto non è facile spiegare, spesso, l'inspiegabile.

Il 1995 è famoso per la trasmissione "Misteri", nella quale si avrebbe dovuto dare al pubblico una maggiore comprensione del Santilli Footage, l'autopsia che ha girato tutto il mondo. Per finire, abbiamo visto solo un litigio quasi continuo, con tanto di censura finale. Le tue impressioni e ricordi? Secondo te, esiste davvero un cover up? Cosa si pensa degli UFO dentro la RAI, o fra i giornalisti che conosci? Ne hai mai discusso con colleghi, tecnici o superiori? Che succede ad un giornalista che si occupa apertamente di tali tematiche?

Ripeto: non è facile, sinceramente. Devo essere sincero: gli autentici studiosi del fenomeno sono pochi. Non è semplice individuarli. Dentro la Rai, come in qualsiasi altro ambiente di lavoro, c'è chi ci crede fortemente, chi ci crede un po' e chi non ci crede affatto. Sì, ogni tanto ne parliamo, ma solo fra appassionati.

Nel 1995 hai filmato l'Area51 e portato per primo le immagini in TV di questa famosa base. Ci racconti le tue impressioni? Oggi l'Area51 è diventata luogo di turismo, meta di curiosi e fonte di video e foto amatoriali. È un bene o un male? Hai mai ricevuto minacce o complimenti particolari per il tuo servizio sull'Area51?

Una grande avventura. E una grande soddisfazione quando nel deserto "vitatissimo" del Nevada siamo riusciti a filmare da una montagna l'area 51. Ho raccolto anche documenti e interviste interessanti. La Rai in quel caso ha dato molto spazio all'evento. Minacce no, solo mille difficoltà dalle autorità americane. Piuttosto, ho saputo che nel 2000 gli Usa avrebbero diffuso i carteggi segreti sugli Ufo e invece niente. Certo ormai la zona è meta solo di curiosi. Non la vedo in maniera negativa. È una maniera come un'altra per avvicinarsi al fenomeno, per parlarne, per incuriosirsi. Ed è la prova che gli appassionati sono molti.

Sul tuo sito, fra le altre sezioni dedicate a temi "ortodossi", hai una sezione dedicata agli UFO. Perchè? Gli scettici mettono in discussione il valore dei testimoni, offrendo le spiegazioni più diverse, fra cui quella del bicchierino di troppo. Secondo te, è giusto? I video e le foto di presunti UFO sono prove valide per te? Quale futuro può avere l'ufologia in futuro? E quale spazio mediatico?

Intanto è un argomento stimolante ma ho notato che scrivono in pochi sull'argomento Ufo. Anche gli stessi appassionati che pure seguono il sito. È un peccato: bisognerebbe parlarne di più. Oltretutto vedo le varie associazioni slegate fra loro, non ci sono grandi rapporti. Invece l'interesse è comune. Certo che è una materia difficile. Senza prove è facile contestare i testimoni. Su video e foto c'è da distinguere. Alcuni confermano la presenza di grandi misteri. Andrebbero approfonditi. Lo spazio mediatico non dipende da noi ma dal cosiddetto Sistema. Se i governi, soprattutto quello statunitense, decidessero di propagandare certi rapporti riservati (che sicuramente esistono) allora se ne discuterebbe molto. Ma non credo che lo faranno mai. Forse hanno paura del buio.

Michele Bugliaro (CUSI, redazione Informiamo.com)

IL PHILADELPHIA EXPERIMENT

Quante volte ci è capitato di leggere su riviste e libri di fantascienza di astronavi e persone "teletrasportate"? Molte! Ma questo "teletrasporto" è solo il fantastico parto della mente di abili scrittori della science-fiction, oppure è il ricavato di una serie di sperimentazioni ottenute applicando la teoria del Campo Unificato di Albert Einstein? Per il momento non ci è dato saperlo, ma secondo un misterioso e presunto fatto storico (alquanto spinoso da indagare ed approfondire …) pare che sussistano buone probabilità che la seconda ipotesi sia plausibile. Sto parlando del "Caso Philadelphia" o meglio conosciuto come "Philadelphia Experiment" o "Rainbow Project". Tengo a precisare che non si è ancora giunti ad una sua fondatezza certa ed alcune speculazioni sorte sul caso, lasciano alquanto imbarazzati. Vedrò dunque di fare un po' di chiarezza, analizzando anche testimonianze di alcuni ricercatori.
La storia in questione pare avere inizio nel '55 con la pubblicazione del libro "The case for the Ufo's" (il primo di quattro volumi) ad opera di Morris K. Jessup. In questo volume si parlava di fenomeni misteriosi nel campo dell'astronomia, meteorologia e problematiche varie dei viaggi spaziali. Ma il 13 gennaio del '56 al professor Jessup arrivò una lettera di un certo Carl M. Allen, spedita dal Texas. Egli commentava in modo confuso su vari argomenti
che il professore aveva trattato nel suo libro, lasciando frasi interrotte a metà e scritte con un misto di minuscole e maiuscole. Ad un certo punto veniva menzionato un presunto esperimento segreto avvenuto nell'ottobre del 1943 ad opera della Marina militare Usa, durante il quale una nave ed il suo equipaggio sarebbe stata resa invisibile. Carl M. Allen (che si scoprì in seguito chiamarsi Carlos Miguel Allende) affermò di aver fatto parte di quello sfortunato equipaggio, ma in modo "indiretto e distaccato". Jessup inviò una richiesta di maggior informazioni al mittente, che peraltro aveva fornito un indirizzo della Pensylvania; quattro mesi dopo arrivò una seconda lettera in cui Allende (o Allen) si diceva disposto a sottoporsi al siero della verità per garantire la genuinità delle sue affermazioni. Nel ?56 il professore, con sua grande meraviglia, venne convocato nientemeno che dall'ONR (Office of Naval Research), Ufficio delle Ricerche Navali; quest'ultimo è un centro di ricerca in cui vengono studiate e testate nuove tecnologie navali militari. Qui il dottor Jessup incontrò alcuni alti ufficiali, tra cui il capitano Sidney Sherby ed il comandante G. Hoover che gli mostrarono una copia del suo libro, in formato economico, che sarebbe stata inviata da persone anonime all'ammiraglio Furth. Se la storia fin qui risultasse vera bisognerebbe chiedersi il motivo di tanto interesse della Marina Usa per un libro che tratta di argomenti dal contenuto alquanto spinosi. In effetti, sarebbe stato molto più normale venisse cestinato, o quantomeno apparentemente snobbato. Da una prima analisi veloce, Jessup si rese conto che il libro era passato attraverso le mani di tre persone diverse: ai margini delle pagine vi si trovavano molte annotazioni scritte con colori diversi, rivolte a particolari passi del libro. L'esterrefatto dottore, decise di approfondire il mistero collaborando con la Marina militare, fino ad arrivare alla conclusione che uno dei tre stili usati per le annotazioni era uguale a quello di Allende (Allen) nelle lettere speditegli l'anno precedente. Questa conclusione divenne certezza, quando ci si accorse che una delle note a margine accennava ad un presunto esperimento segreto effettuato dalla Marina Usa nel '43. In altri riferimenti si affermava che la nave era stata resa invisibile per alcuni minuti, con effetti drastici per l'equipaggio a bordo. Jessup confidò così agli ufficiali di essere in possesso delle due lettere ricevute da Allende/Allen; questi ne richiesero immediatamente le copie.

Che dire? Se l'interesse della Marina militare Usa per questa storia aumentava di giorno in giorno, un motivo doveva pur esserci… Voleva tentare un esperimento simile? Oppure nascondere le tracce di un "errore storico"? Certo è che le spese sostenute per le indagini al caso, furono elevate e molti si chiesero il motivo. Evidentemente ne valeva la pena ….

Poco tempo dopo, Jessup spedì le due lettere all'ONR. D'accordo con la Marina militare, la "VARO Manufacturing Company" di Garland (TEXAS), riprodusse in tiratura limitata il libro "The Case for the Ufo's" con le annotazioni e le due lettere come appendice, distribuendone le poche copie ( si dice circa 25, secondo altri 127) ciclostilate di 200 pagine agli alti ufficiali che si occupavano del caso. Da notare che la prima stesura, estremamente difficoltosa a causa del modo di scrivere dei tre individui, fece perdere molto tempo e portò ad una spesa di denaro non indifferente.
Ancora una volta l'ostinazione della Marina Usa lasciava sconcertati! E perché una tiratura limitata e distribuita ad una ristretta cerchia di ufficiali? Una copia di esso fu consegnata anche al dottor Jessup. Nel 1958 egli si recò per un viaggio di lavoro a New York ed approfittò per andare a trovare il suo amico e scrittore I.T. Sanderson, un zoologo interessato di UFO. Qui Jessup volle consegnare il libro originale (quello con le annotazioni a margine …) al suo amico pregandolo di tenerlo al sicuro nel qual caso gli fosse accaduto qualche cosa. In quel periodo a detta degli amici a lui più vicini, Jessup appariva nervoso e stranamente preoccupato; ma proprio per questo il modo di fare del dottore appariva esagerato ed inutile. Ma a sentire Sanderson, dopo la lettura dell'originale, lui stesso si sentì sopraffatto da un sentimento piuttosto sgradevole. Poco tempo dopo, il 20 aprile 1952, il dottor Jessup venne trovato morto nella sua automobile, in Dade Conty Park, presso Coral Gaves, in Florida. Un tubo di gomma collegava lo scappamento con l'interno dell'abitacolo: morì per avvelenamento di monossido di carbonio. In poche parole, stando al certificato di morte, si trattò di suicidio! Secondo "persone ben informate", il dottor Jessup avrebbe compiuto questo insano gesto a fronte di problemi famigliare e a causa del diminuito credito all'interno della comunità scientifica. Ma non tutti la pensano così, anzi la maggioranza crede che Jessup sia stato "eliminato" dal governo. Fra questi un certo G. Barker, che raccolse per primo gli scritti del dottore nel volume "The strange case of Dr. M.K.Jessup" (Lo strano caso del Dr. M.K.Jessup); egli cita Richard Ogden, il quale è convinto che in realtà il suicidio sia un omicidio. Jessup sarebbe stato ipnotizzato da onde sonore; gli sarebbe stato recapitato un nastro musicale che conteneva suggestioni ipnotiche, inducendolo così al suicidio.
Ma qui siamo oramai alle pure speculazioni …

L'EDIZIONE "VARO"

Ma che cosa rendeva particolare la ristampa del libro di M.K. Jessup ad opera della Varo? Le annotazioni a margine dei tre "anonimi" certo, ma anche una prefazione che forniva alcuni dettagli piuttosto ovvi. Gli autori, il comandante Gorge Hoover ed il capitano S. Sherby, originariamente rimasero anonimi. Un altro elemento particolare, è un paragrafo in cui si fanno ipotesi sulla reale identità degli autori delle annotazioni, e una spiegazione di come poter distinguere il testo e le annotazioni a margine. A questo proposito riporto il testo di queste particolarità dell'edizione "VARO", dal libro di V. Gaddis, "Il triangolo maledetto e altri misteri del mare" ed. ARMENIA (pag.206,pag. 207-208, pag. 208).

Questo uno stralcio della prefazione:
"Le annotazioni presuppongono una notevole conoscenza dei problemi riguardanti gli UFO, dei loro sistemi di propulsione nonché della provenienza, storia e costumi dei loro equipaggi e costituiscono un interessante oggetto di ricerca. Dette annotazioni furono trovate su una copia di una edizione economica del libro di M.K. Jessup "The case for the UFO's."

Poiché riteniamo estremamente importante qualsiasi possibile scoperta che aiuti a spiegare la natura della gravità, pensiamo di non dover trascurare alcuno di questi argomenti, per quanto discutibili siano da un punto di vista strettamente scientifico.
La copia con le note, indirizzate all' Ammiraglio N. Furth, Capo dell'Ufficio Ricerche della Marina, Washington D.C., arrivò in una busta di canapa, con il timbro postale di Seminole, nel Texas, nel 1955. Per traverso, sulla busta, era stato scritto: "Buona Pasqua." Verso luglio-agosto di quell'anno, il libro comparve tra la posta in arrivo del Maggiore Darrell L. Ritter, Ufficio USMC, Progetti Aeronautici dell'ONR.
In seguito il Capitano Sidney Sherby ebbe in consegna il libro dal Maggiore Ritter. Il Capitano Sherby e il Comandante George W. Hoover, ufficiale dell'ONR con compiti speciali, mostrarono particolare interesse per una parte del materiale contenuto nel libro. La Società Varo di Garland, nel Texas, propose di ripubblicare il volume e relative annotazioni in una edizione particolare, con numero di copie limitato, come primo passo per lo studio ulteriore di questo inconsueto materiale.
La Signorina Michael Ann Dunn si assunse il compito di riscrivere il libro con tutte le note, interiezioni, sottolineature, ecc. Si è cercato di riprodurre il più fedelmente possibile il colore, la forma delle annotazioni originali in relazione al testo. Non si è invece tentato di leggere con i raggi ultravioletti o altri metodi le note che erano state cancellate da uno dei tre "commentatori". Appare chiaro che queste note sono state scritte da tre persone diverse. A questa conclusione porta la differenza nella calligrafia e 1'uso di tre diversi tipi di inchiostro: blu, blu-viola e blu-verde.

D'ora in poi li chiameremo Mr. A, Mr. B, e Jemi. Si è ritenuto che la terza persona fosse Jemi in quanto questo nome appare ripetutamente nei saluti e Mr. A e Mr. B accennano a Jemi in tutto il libro. Ad esempio, esso compare alle pagine 281, 122, 126 del libro originale. Naturalmente potrebbe trattarsi solo di un saluto."
Ed ecco altri stralci della ristampa:
"È probabile che queste persone siano Zingari. Nell'ultima pagina del libro Mr B scrive: ". . . solo uno Zingaro può parlare ad un altro di quella catastrofe. E noi siamo da secoli una razza screditata. Ah! Ancora c'è chi si chiede da dove "noi" veniamo. ..."
A pagina 130 Mr. A scrive ". . . il nostro è un modo di vivere, collaudato dal tempo e felice. Non abbiamo nulla, non possediamo niente al di fuori della nostra musica e della nostra filosofia e siamo felici."
A pagina 76 Mr. B dice: "Mostra questo a un Fratello Zingaro . . .."
A pagina 158 Mr. A scrive un "noi" che si direbbe riferito alla razza screditata".

Charles G. Leland nel suo libro Zingari Inglesi e il loro linguaggio afferma che gli Zingari si chiamano fra di loro fratello e sorella e non stringono amicizia con persone di sangue diverso o per le quali non provino simpatia. Questo potrebbe spiegare 1'uso dell'espressione "Miei cari Fratelli" nelle note di chiusura e il frequente riferimento alla "vana umanità". Queste tre persone devono aver letto e annotato il volume parecchie volte consecutive. Infatti vi sono discussioni fra due o tutte e tre le persone, vi sono domande e risposte a punti nei quali parti di una annotazione sono state segnate, sottolineate o aggiunte da uno o da
entrambi gli altri. Alcune note sono state cancellate con tratti di penna. Poco dopo la pubblicazione del suo libro, il Dr. Jessup ricevette una lettera da un certo Carlos Miguel Mlende (copia di questa lettera e di una successiva sono state inserite dell'Appendice).
Il Dr. Jessup disse che egli "aveva subito avuto 1'impressione che quest'uomo fosse la stessa persona che aveva inviato il libro agli Uffici della Marina. . . "
Infatti 1'esame comparato della calligrafia, dello stile, del contenuto e della fraseologia delle annotazioni e della lettera dimostra con una certa sicurezza che Mr. A potrebbe aver scritto anche la lettera. A questa conclusione si può arrivare soprattutto leggendo le note di Mr. A alle pagine 130, 117 a 150 dove gli accenni a Faraday, alle scarpe chiodate o ferrate e al prender fuoco, corrispondono ad identiche espressioni usate nella lettera. Jessup ricevette la lettera a Miami, venerdì 13 gennaio 1956. Portava un timbro postale di Gainesville, nel Texas, ed era stata spedita in una busta dal Turner Hotel di Gainesville. È stata qui riportata il più fedelmente possibile. Una seconda lettera giunse a Jessup da Allende con timbro postale di Du Bois, in Pennsylvania e con data 25 maggio 1956. L'ortografia e altre caratteristiche lasciano pochi dubbi circa il fatto che Mr. A e Carlos Allende siano la stessa persona.
"I "commentatori" del libro si sono ben poco curati dell'ortografia e dell'uso delle maiuscole, della punteggiatura e della sintassi; questo particolare si riscontra costantemente e forse indica una abitudine acquisita dal loro linguaggio originario. Anche le note sono state riprodotte il più fedelmente possibile.

Potrebbe anche darsi the le sottolineature nel testo siano in forma di codice o che-lette separatamente-le parti sottolineate possano avere un loro significato. Tuttavia ad un primo esame non si è riusciti a trovare la chiave di questo codice. In genere le sottolineature nel testo si riferiscono alle annotazioni fatte dalla stessa persona."

"Può essere utile al lettore avere una generica descrizione delle annotazioni prima di iniziarne la lettura. Vi si fa spesso riferimento a due razze di individui che vivono nello spazio; in particolare gli "habitat" in cui vivono vengono chiamati "stasis neutral" (stasi neutra) e undersea (ambiente sommerso). Sembra che questi individui possano vivere indifferentemente in entrambi gli ambienti. Si accenna anche alla costruzione di città sommerse; i mezzi di trasporto consistono in vari tipi di veicoli diversi. Questi due tipi o razze di individui sono menzionate di continuo. Vengono chiamati gli L-M a gli S-M. Gli L-M sono esseri pacifici, non così gli S-M.
Si direbbe che nelle annotazioni si parli con maggior simpatia degli L-M che non degli S-M. Sono molto frequenti e usate con naturalezza espressioni come queste: nostra flotta, grande arca, grande bombardamento, grande ritorno, grande guerra, piccolo uomo, campi di forza, surgelamenti, costruzioni sommerse, registratori di misure, aeronavi da ricognizione, campi magnetici e gravitazionali; lavoro d'intarsio, trasmissione telepatica, coperture ardenti, nodi, vortici, "rete" magnetica, e altre ancora. Viene anche spiegato come, perché e che cosa accade alle persone, alle navi e agli aerei che scompaiono. Spiegano poi 1'origine di tempeste e nuvole anomale, oggetti che cadono dal cielo, strani segni ed impronte di passi ed altri fenomeni misteriosi per i quali non è mai stata trovata una spiegazione.
Queste persone sembra inoltre che siano convinte che è troppo tardi per 1'uomo realizzare voli nello spazio. Essi pensano che 1'umanità nulla può fare per eliminare "quegli elementi sconvolgenti collegati con mare e spazio", perché 1'uomo è troppo egoista, dà troppa importanza alla materia, combatte contro piccole cose su questo pianeta, è accecato dalla gelosia, manca di un senso di vera fratellanza. Quante di queste affermazioni sono vere? Non possiamo rispondere. Una cosa è certa: queste persone, chiunque esse siano, danno delle spiegazioni veramente sconcertanti che meritano di essere considerate."
Così si conclude la prefazione della edizione "VARO" del libro di Jessup.

COSA ACCADDE NEL 1943

Vediamo ora in dettaglio, che cosa affermava Allende (Allen) riguardo il presunto esperimento avvenuto nell'ottobre '43. Egli riferiva che in quella data la Marina militare USA riuscì a rendere invisibile un cacciatorpediniere, l'USS Eldridge, assieme a tutto il suo equipaggio, mentre era in navigazione. Il tutto sarebbe avvenuto creando un campo unificato sferoidale di 100 mt. di raggio; tutto ciò che si trovava all'interno di esso diventava evanescente mentre alcuni marinai parevano camminare nel nulla. Ad eventuali spettatori esterni l'imbarcazione si presentava come " una sagoma sott'acqua ". Ma perché da "spettatori esterni?" Per il semplice motivo che Allende sarebbe stato solamente uno spettatore: in quel periodo si sarebbe trovato a bordo della "S.S. Andrei Fureuseth" appartenuta alla Matson Lines Liberty, di Norfolk, nave addetta a seguire le operazioni dell'esperimento. E da lì egli avrebbe assistito a tutta l'incredibile scena. Allende fornisce anche i nomi di alcuni suoi compagni di navigazione: Richard Price ("Splicey") della Virginia, il comandante in seconda Mowsely e "Conally" del New England. Assieme a loro, Allende avrebbe visto sparire il cacciatorpediniere davanti ai suoi occhi dal Molo di Philadelphia per apparire (questo lo avrebbe saputo tempo dopo…) sul molo di Potsmouth, Norfolk. A detta di Allende qui ci furono diversi testimoni che videro increduli apparire dinnanzi a loro la nave; ma pochi minuti dopo essa scomparve anche da lì. In altre parole ci fu una sparizione/riapparizione in pochi minuti della Eldridge! Il risultato dell'esperimento sembrava riuscito, ma stando al testimone la realtà era ben diversa e tragica; metà degli ufficiali e dell'equipaggio del cacciatorpediniere divennero pazzi od "internati in luoghi particolari atti a ricevere assistenza qualificata …" ed alcuni effetti collaterali che seguirono all'esperimento furono drammatici. Pare che alcuni marinai che vi avevano partecipato entrarono in un pub del porto quasi del tutto invisibili, terrorizzando le cameriere; sembra che fosse apparso pure un articolo sul giornale locale ma il giornalista scettico ironizzò sull'accaduto e le cose caddero nell'oblio. Altri uomini uscirono da casa attraversando i muri davanti agli occhi terrorizzati dei parenti senza essere rivisti; altri ancora presero fuoco finché camminavano, mentre ancor peggior sorte capitò ad alcuni marinai durante la riapparizione della nave. Allende assicura che in questa fase successe di tutto: a causa della "modificazione della struttura stessa delle cose" qualcuno dell'equipaggio si ritrovò "fuso" (od incastrato) con gli oggetti solidi della nave (lamiere, pavimento, ecc.) diventando un tutt'uno! Realtà? Fantasia? O cos'altro? Sembra un racconto di fantascienza di un grande scrittore. Ed Allende cosa fece per dare un riscontro a tutto ciò?
In una delle due lettere spedite a Jessup, dopo aver posto la sua firma scrisse la sigla "Z416175", che pare identificare il suo numero di matricola in servizio. Ma questo era tutto? Assolutamente no! La peggior cosa e l'aspetto più incredibile dell'esperimento fu il perdurare di un effetto noto come "GO BLANK", che colpì tutto l'equipaggio a bordo.

COS'È IL "GO BLANK"

Pare che tale effetto sia provocato da una "sosta" prolungata all'interno del campo; si verificherebbe non immediatamente ma a distanza di tempo. Potremmo definirlo "controindicazione ritardata"! Sembra che la persona colpita diventi momentaneamente invisibile e si blocchi ("get stuk") senza essere più in grado di muoversi di propria volontà; per liberarsi da questa situazione il malcapitato deve essere toccato da alcune persone all'interno del campo stesso. Solo in questo modo riesce a "scongelarsi" (Allende definisce l'intera operazione "imposizione delle mani"). Se un soggetto rimane "congelato" non riuscirà più a percepire la realtà esatta delle cose e del tempo, e se questo dura a lungo (un giorno o più), impazzisce. A detta di Allende una volta accadde qualcosa di incredibile: due uomini che corsero a toccare un compagno colpito da "go blank" presero fuoco. I due corpi bruciarono per ben diciotto giorni ininterrottamente senza che nessuno riuscisse a spegnere le fiamme! Da allora nessuno più si azzardò ad usare l'imposizione delle mani …
Personalmente mi chiedo se un corpo umano possa arrivare sino a questo punto: credo che in poche ore o al massimo in un giorno sia già carbonizzato. L'unica spiegazione possibile è che all'interno di questo campo magnetico, intervengano forze inusuali in grado di alterare tutte le leggi fisico-chimiche a noi conosciute. Difficile dire se la realtà possa essere questa: certo è che Allende affermò che da quel momento si dovettero costruire apparecchiature estremamente complicate per cercare di "scongelare" o "sbloccare" le persone colpite dal "go blank". Anche tale affermazione mi lascia perplesso. E' possibile che la Marina USA, si sobbarchi enormi spese per curare le sue "cavie"? A meno che non lo faccia per secondi fini (ad ex. studiare gli effetti collaterali od altro) non credo proprio. Avrebbe avuto più senso (mi immedesimo nelle loro menti…) lasciare i marinai al loro destino, come "cani sciolti". In fin dei conti chi avrebbe creduto ad un matto? Spendere cinque milioni di dollari per curare un centinaio di persone non mi pare faccia parte della politica militare. Teniamo inoltre presente che la cifra va riferita al 1943 e dunque il valore è ben diverso da oggi. Non dobbiamo poi dimenticare che si era in piena guerra; quella cifra sarebbe stata spesa ben meglio per altri investimenti bellici!

Dunque secondo Allende la Marina USA, quando eseguì l'esperimento sarebbe stata totalmente inconsapevole degli effetti causati dal campo magnetico sull'equipaggio a bordo. Dopo questi avvenimenti il congresso avrebbe dato ordine di smantellare tutto il progetto, ma in realtà sarebbe continuato col nome di "Mountauk Project" o "Phoenix Project", diretto nientemeno che dal

Dr. Von Neumann. Da qui poi sarebbero nati altri tipi di progetti volti al controllo mentale, viaggi interdimensionali, ecc.

IL "PROJECT PHILADELPHIA" PIU' RECENTEMENTE

Nel 1970 l'ufologo Kevin Rande intervistò il capitano Sherby. Egli dichiarò che l'interesse dimostrato apparentemente dalla Marina militare USA era in realtà una ricerca personale compiuta assieme ad Hoover, spendendo in pratica il denaro di tasca loro.
Anche qui non sono d'accordo con queste affermazioni; le spese sostenute dai due ufficiali sarebbero state enormi e senza contare che alla fine non portarono a nulla. Non penso che con una storia simile ci potessero guadagnare qualcosa in seguito. Una piccola curiosità: a fine carriera Shelby è stato assunto come impiegato proprio dalla "VARO" …

Nel 1984, W. Moore pubblicò privatamente un libro in cui affermava che la "verità stava nel mezzo ed è un poco più terrestre". A sua detta l'esperimento era riferito all'invisibilità radar e gli effetti raccontati da Allende non furono altro che allucinazioni causate dalla vicinanza al "campo di forze a bassa frequenza e di grande potenza utilizzato" (Paolo Toselli, in A.C.A.M.)
Ma penso che tutto sommato non si possa ricondurre il tutto a semplici allucinazioni; se la storia non è inventata ma semplicemente gonfiata, allora si tratta di qualcosa di ben diverso.
Sarebbe stato interessante rintracciare alcune cameriere del pub dove sarebbero entrati i marinai seminvisibili; una loro testimonianza avrebbe dato più luce alla vicenda. Se i testimoni che affermano di aver visto, prima apparire la Eldridge a Norfolk e poi scomparire, in pochi minuti, dicono la verità, bisogna fare alcune considerazioni. La prima riguarda senza dubbio il tempo impiegato per raggiungere il porto di Norfolk da Philadelphia (impossibile mediante navigazione); la seconda l'ondata gigantesca di acqua che avrebbe prodotto "qualcosa come 1900 tonnellate di acqua per colmare il vuoto creatosi" (P. Toselli) col risultato di un'inondazione sulla baia. E di quest'ultima ipotesi, non v'è menzione da nessuna parte, neanche a detta dei testimoni! Ma anche qui bisogna vedere se all'interno di un campo magnetico gli effetti di una possibile ondata, risultino come "nella realtà da noi concepita" oppure siano "deviati o smorzati" da una qualche forza sconosciuta.

Ma ecco che nel '92 entra in gioco anche J. J. Vallée. Nello stesso anno un certo Edward Dudgeon scrisse allo studioso di essere stato arruolato in Marina dal '42 al '45, e di aver assistito da un'altra nave agli accadimenti del cacciatorpediniere Eldridge. Due settimane dopo i due si incontrano: Dudgeon come prova delle sue affermazioni mostra a Vallée il foglio di congedo. Egli raccontò la sua versione dei fatti: l'esperimento coinvolse la Eldridge e la Engstrom (la nave in cui si trovava Dudgeon) e durò dai primi di luglio ai primi di agosto del 1943. Il tutto, tp-secret, voleva sperimentare un insieme di contromisure per rendere le navi invisibili alle torpedini magnetiche dei sommergibili tedeschi. L'attrezzatura consisteva in: radar bassa frequenza, sonar, rilascio di cariche a bassa profondità, eliche particolari. Tutto ciò fu confermato a Vallée anche dal vice-ammiraglio William D. Houser.
In poche parole si screditava Allende.
Ma allora, burla e mistificazione oppure disinformazione?
La verità è ancora molto lontana …

LA MARINA MILITARE USA E LA ELDRIGE

E la Marina USA cosa dice i tutto ciò? Naturalmente smentisce un caso dalle proporzioni abnormi come quello in oggetto. E per questo essa ha fornito il diario di bordo del cacciatorpediniere; da qui si dimostrerebbe come la Eldridge non si sia mai trovata in quella data a Philadelphia. Ma attenzione! Questi documenti (e non solo…) sappiamo bene che possono essere tranquillamente falsificabili. Dunque, ancora una volta, non c'è nulla di veramente sicuro. Ecco ad ogni modo, le date e le località seguite dalla "nostra" nave:

· 16 settembre parte da New York direzione Bermuda;
· 18 settembre/15 ottobre addestramento in mare;
· 18 ottobre parte in un convoglio navale per New York;
· 18 ottobre/01 novembre ormeggiata al porto di New York;
· 01/02 novembre in navigazione per Norfolk;
· 03 novembre parte per Casablanca;
· 22 novembre arrivo a Casablanca;
· 22/29 novembre ormeggiata al porto di Casablanca;
· 29 novembre parte per New York;
· 17 dicembre arrivo a New York;
· 17/31 dicembre in navigazione per Norfolk con altre quattro navi.

Da questa cronologia pare dunque che essa non sia mai stata coinvolta in operazioni particolari. Ma, ripeto nulla è certo. Altre volte abbiamo assistito ad un cover-up ad hoc orchestrato da governi e militari. Ma la Marina fa un'altra ipotesi: ci si è confusi col "degaussing", ovvero con gli esperimenti di invisibilità alle mine magnetiche.

Altro elemento che potrebbe aver generato confusione potrebbe essere stato l'esperimento a bordo della Timmerman nel 1950. Nel tentativo di ottenere 1.000 Hz al posto dei 400 standard del generatore, scaturirono scariche di luce. Allende potrebbe aver assistito a questo evento ed aver male interpretato il tutto.

CHI È ALLENDE

Carlos Miguel Allende (o Carl Allen) nasce il 31 maggio 1925 a Springdale, Pennsylvania. Era il maggiore di cinque figli ed anche il più strano. Il 14 luglio 1942 viene arruolato nei marines ed il 21 maggio dell'anno successivo congedato; entra così nella Marina mercantile ed assegnato alla SS Andrei Furuseth. Ed è proprio a bordo di quest'ultima che Allende assisterebbe all'incredibile esperimento del '43. A detta di Goerman, ricercatore ufo, i genitori di Carlos Allende erano suoi vicini di casa: essi gli avrebbero mostrato con orgoglio del materiale spedito loro dal figlio negli anni, vantandosi del "polverone" suscitato dalle sue affermazioni. In effetti l'indirizzo che Allende fornì a Jessup nelle prime fasi della loro corrispondenza, coincideva con quello dei presunti genitori: RD1 n°1, Box 223 di New Kensington (Pennsylvania). Pare però che uno dei fratelli, definisse Carlos come un uomo dotato di fervida immaginazione e di una mente fantastica, anche se in realtà "non l'ha mai veramente utilizzata…". Sembra che nel '69 lo stesso Allende si sia presentato presso gli uffici dell'APRO (Aerial Phenomena Research Organization) a Tucson (Arizona), per confessare che la sua storia era tutta una montatura, salvo poi però, ritrattare tutto poco tempo dopo. Nel '78 prese casa nel Minnesota, a Benson, per trasferirsi l'anno successivo nella vicina Montevideo poco lontano da dove abitava William Moore. Il quotidiano locale, insisteva nel dire che Allende si recava ogni giorno per tre o quattro volte di seguito, presso i suoi uffici decantando le sue qualità di scrittore e uomo di scienza. Di lui esiste solamente un'immagine: una foto scattata nell'83 da Linda Strand, in Colorado, dove riuscì ad intervistarlo brevemente. Essa confermò di aver avuto davanti un tipo strano e confusionario; ma da allora se ne persero completamente le tracce.

CONSIDERAZIONI

Più recentemente, e precisamente nel 1989 si è fatto vivo un certo Bielek, affermando di essere stato uno dei marinai a bordo dell'Eldridge durante l'esperimento del '48. Affermò di essere stato nel futuro dove avrebbe subito un lavaggio del cervello da parte della Marina USA. Ma, guarda caso, guardando il film del 1988 "Philadelphia Experiment" con M. Parè, avrebbe riacquistato la memoria! In poche parole gli avrebbero fatto credere di essere Bielek, ma in realtà lui era Edward Cameron; suo fratello, all'epoca, sarebbe stato trasportato nel 1983 perdendo la cognizione del tempo ed invecchiando di un anno ogni ora sino a morire. Poco dopo sarebbe però rinato …
Inoltre, stando alle sue parole, la tecnologia per eseguire l'esperimento sarebbe stata fornita dagli Alieni! Nonostante Bielek ( o Cameron) sia laureato in fisica ed ingegneria elettrica, mi risulta difficile credere ad una storia così incredibile …

A parte le recenti uscite di personaggi alquanto dubbi, non credo che la questione del "Philadelphia Experiment" si di facile soluzione e tanto meno di chiara lettura. Alla luce delle attuali informazioni non mi sembra che si siano fatti passi in avanti tali da giustificare una plausibile soddisfazione di molti ricercatori del settore. Come non condivido coloro che credono che il Governo o la Marina USA, prima o poi decidano di ammettere l'effettiva avvenuta dell'esperimento. Si pensi solamente a cosa potrebbe significare per il mondo intero, ammettere una simile eventualità; ammettere che qualcuno sia in grado di rendere cose (e, non necessariamente persone …) invisibili vorrebbe dire avere il dominio in campo bellico ed economico, gestendo in ogni situazione un effetto sorpresa dalle caratteristiche fantascientifiche nei confronti di un eventuale avversario.

BIBLIOGRAFIA:

· V. Gaddis, "Il triangolo maledetto e altri misteri del mare", Armenia 1975
· I.T.Sanderson, "UFO, visitatori dal cosmo", Mediterranee 1974
· W.L.Moore, "The Philadelphia experiment", Sonzogno 1979
· www.digilander.iol/spookyh/philad.htm
· www.acam.it (Paolo Toselli, Philadelphia Experiment)
· C. Berlitz, "Senza traccia", Club Editori 1978

Di Mirko Pellegrin (CUN Vicenza, redazione Informiamo.com)



NEWS

BUSH ORDINA: CERCATE GLI ALIENI STANZIATI TRE MILIARDI DI DOLLARI IN CINQUE ANNI

NEW-YORK
"Forse la nozione che "là fuori c'è qualcosa" è più vicina alla realtà di quanto avessimo immaginato". Non stiamo citando la prima riga del prossimo romanzo di Arthur Clarke o Ray Bardbury, e neppure la battuta di un nuovo film di George Lucas o Steven Spielberg. Questo è un passaggio del bilancio presentato lunedì scorso dal presidente americano Bush che si intitola così: "Dove sono i veri alieni spaziali?". Sì, il documento che assegna le risorse economiche pubbliche per il prossimo anno, la "Finanziaria" degli Stati Uniti, stanzia un po' di soldi anche per andare a cercare gli extraterrestri. II testo, che distribuisce 2,23 trilioni di dollari e prevede di creare un deficit di 307 miliardi per il 2004, trova lo spazio per occuparsi anche di un problema che affascina da sempre gli esseri umani. Finora, nonostante vari avvistamenti più o meno contestati, gli scienziati non sono riusciti a trovare le prove incontrovertibili dell'esistenza degli alieni. Però, come nota il bilancio americano, le scoperte fatte nell'ultimo decennio indicano che i "mondi abitabili" nello spazio potrebbero essere molto più numerosi di quanto non si pensasse prima. "Nonostante tutti gli alieni - dice il testo - che compaiono nei film e nei libri di fantascienza, noi dobbiamo ancora trovare la prova definitiva della vita, anche solo microbi, ovunque nell'universo oltre la Terra. I ricercatori, però, hanno trovato la vita in ambienti molto inospitali sul nostro stesso pianeta, e ciò allarga la gamma di luoghi in cui essa potrebbe esistere". Le ultime novità citate dal bilancio del presidente Bush includono il ritrovamento su Marte e sulle lune di Giove di grandi riserve di acqua, elemento chiave per la vita. Gli astronomi, poi, stanno individuando una serie di pianeti fuori dal sistema solare, tra i quali circa 90 stelle che hanno almeno un corpo celeste orbitante intorno a loro. Il documento deduce che se c'è l'acqua, e se esistono sistemi simili al nostro, è plausible presumere che ci sia anche la vita, e quindi stanzia fondi per andarla a cercare. Non si tratta di molti soldi, perché in totale vengono messi a disposizione 279 milioni di dollari per il 2004 e tre miliardi nel prossimo quinquennio per varare il Progetto Prometheus. Però l'impegno politico è significativo, proprio nei giorni in cui gli Stati Uniti sono scossi dal disastro dello Shuttle Columbia. Infatti questo progetto comprende la costruzione del Jupiter Icy Moons Orbiter, ossia "una missione che condurrà studi estesi e approfonditi delle lune di Giove, che potrebbero ospitare oceani sotterranei e quindi avere importanti implicazioni nella ricerca della vita oltre la Terra". Bush, del resto, aveva già dimostrato interesse per questi temi nel passato, soprattutto quando a settembre aveva confermato la direttiva del suo predecessore Clinton per mantenere la segretezza sulle attività della base dell'Air Force a Groom Lake, in Nevada. Questa struttura, nota anche come Area 51, serve per i test di prototipi aeronautici segreti, ma secondo gli ufologi nasconde pure tutti i materiali raccolti dal governo sull'esistenza degli alieni. Il Presidente non ha voluto alzare questo velo di sospetto e curiosità, e non è il solo a voler cercare gli extraterrestri. Infatti subito dopo il disastro dello Shuttle il senatore della Florida Bill Nelson, un ex astronauta che aveva volato proprio col Columbia, ha detto: "Io credo che ci sia la vita oltre la Terra. Chi siamo noi per limitare questa creazione che è infinita? In quest´ottica ci sono varie ragioni per andare su Marte. C'è l'acqua lassù? C'è la vita? Il pianeta era sviluppato? E se lo era, era civilizzato? E se lo era, cosa gli è successo? Cosa possiamo imparare da Marte per gestire meglio il nostro pianeta?" Paolo Mastrolilli

La Stampa Del 6/2/2003 Sezione: Esteri Pag. 11) Paolo Mastrolilli


MOSCA - Gli alieni esistono. E spesso hanno sorvolato, con le loro astronavi, la Russia. A rivelarlo sono documenti dei servizi segreti sovietici (Kgb), pubblicati dalla stampa sovietica. Le immagini, apparse sul quotidiano Komsomolskaya Pravda, attestano infatti ufficialmente avvistamenti di astronavi aliene in Russia per la prima volta dopo la caduta dell'Urss. I documenti resi noti provengono dagli archivi del Kgb, consegnati nel 1991 al cosmonauta Pavel Popovic presidente della Associazione Ufologica Panrussa che da tempo li aveva richiesti. In una lettera al cosmonauta, un generale pluridecorato, il Kgb spiega che benché i servizi segreti non fossero preposti direttamente all'accertamento dell'esistenza degli extraterrestri, avevano continuato per anni a raccogliere materiale e testimonianze in merito. Secondo il primo rapporto pubblicato dalla 'Komsomolskaya Pravda', nel giugno del 1989 tre astronavi aliene sorvolarono il poligono atomico di Kapustin Jar nella regione di Astrakhan, nella Russia meridionale. Le astronavi, a forma di disco del diametro di 4-5 metri con una cupola luminosa - avvistate dai militari, tra cui ufficiali e sottufficiali che riferirono ad un agente del Kgb sul posto - si avvicinavano e allontanavano e nel momento in cui erano più vicine si trovarono ad un'altezza da terra tra 20 e 60 metri. E a un certo punto, secondo le testimonianze dei militari che erano ad una distanza di circa 300 metri dagli Ufo, questi scattarono apparentemente delle 'foto' del poligono emettendo un forte raggio di luce. Il comando del poligono fece decollare un caccia per intercettare gli Ufo, ma senza però riuscirci in quanto le astronavi si allontanavano rapidamente ad ogni tentativo di contatto.

http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,169123,00.html
http://www.lastampa.it/Search/AlbiCerca/risultato.asp?IDarticolo=731856&testo=alieni (news del 05.02.2003 ore 10:44)


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