Bollettino informativo del CUSI - Gennaio, Febbraio, Marzo 2005

DOBBIAMO FAR USCIRE L'UFOLOGIA DAL MEDIO EVO.
Emerge sempre più il concetto di ESOPOLITICA e il bisogno che la Nostra Specie sviluppi una nuova filosofia in vista di un Probabile Contatto.
Di Paola Leopizzi Harris

scheda12_01.jpg (8845 byte)Da un po' di tempo mi accorgo che noi ricercatori ufologici tendiamo a rimanere statici mentre lo scenario intorno cambia sempre più velocemente. Il nostro lavoro consiste ancora e sempre nell' archiviare casi di avvistamenti UFO che, ormai, sono così numerosi da rendere una speranza vana il poterli citare tutti; oppure ci dedichiamo accanitamente all'analisi delle tracce, all'intervista dei testimoni ed al cercare di far conoscere tutte queste cose ai mezzi di comunicazione. Basta iscriversi al "George Filer's File" per accorgersi che, ormai, grazie alla diffusione delle telecamere digitali, abbiamo accumulato così tante prove della presenza di oggetti anomali nei nostri cieli che qualunque giudice ci darebbe ragione, se questo fosse un processo. Eppure continuiamo a fare il nostro lavoro, sempre uguale a se stesso anche se, intorno a noi, tutto sta cambiando.
Ma ora ci troviamo di fronte ad una nuova domanda che solo pochi anni orsono non avremmo mai pensato di doverci porre e che potremmo riassumere così: "Gli UFO che vediamo nei cieli sono "roba loro" o sono "roba nostra"?
Ormai siamo consapevoli che l'enorme progresso tecnologico dei nostri velivoli può arrivare a confondere anche l'osservatore più esperto e sappiamo che, grazie alla retroingegneria condotta dai militari sui velivoli alieni, sono stati costruiti aerei segreti che vengono continuamente testati nei nostri cieli.
Anche Clark Mc Lelland (ex ingegnere astronautico facente parte dello staff di terra) racconta di essere stato invitato a scrutare il cielo, quando si trovava in vacanza in Belize, per osservare l'ultimo aereo realizzato. (Cercate la storia intera sul mio sito)

Ci troviamo, quindi, di fronte alla sfida etica di non attribuire ad extraterrestri ciò che, invece, potrebbe essere semplicemente terrestre. Tale sfida assume anche tratti minacciosi se pensiamo che, nel caso venissimo attaccati da tali ordigni, non sapremmo distinguere la loro matrice aliena o umana. Ormai dobbiamo guardarci sia dalla disinformazione che dalla "errata interpretazione" L'intero scenario degli avvistamenti assume nuovi contorni.
Nel frattempo nuovi elementi hanno rivoluzionato anche il fronte dei rapimenti alieni. Il Dott. John Mack, nella sua ultima conferenza a Firenze, poco tempo prima della tragica morte, riferì che i rapimenti ad opera dei Grigi stanno diminuendo di numero. Sembra che i piani alieni nei nostri confronti si stiano modificando ed ora accade sempre più spesso che la gente, senza essere "rapita" si trovi semplicemente e direttamente "invasa" da immagini, messaggi ed informazioni. Sembra che "chiunque sia là fuori"abbia deciso di rivolgersi direttamente alle persone comunicando loro previsioni, profezie, nuove informazioni scientifiche e formule matematiche. Contemporaneamente assistiamo ad un progressivo avvicinarsi, grazie alla prospettiva quantistica, delle scienze fisiche alla metafisica e, più in generale, sembra che la conoscenza stia amalgamando in sé anche informazioni antiche di secoli per comprendere, finalmente, chi siamo e da dove veniamo. Tutto ciò delinea quel cambiamento epocale che John Mack definì "una nuova visione del mondo".
L'enorme campo di studi che noi ricercatori chiamiamo Ufologia sta subendo una profonda trasformazione anche grazie all'emergere di un nuovo gruppo di professionisti, di propugnatori di nuove teorie e di attivisti politici tra cui vanno citati Grant Cameron (ricercatore sui coinvolgimenti della Presidenza degli Stati Uniti), Richard Dolan (editore della rivista Fate, autore di UFOS and the National Security State), il Dott. Michal Salla (autore di Exopolitics), Steven Basset (organizzatore della X-Conference e attivista politico) e Ryan e Bob Wood (documenti sul MJ-12 e conferenze sui ritrovamenti in siti di presunti UFO-Crashes).
Tutte queste energie hanno portato alla creazione di nuovi corsi di studio presso istituti ed università e stanno contribuendo alla nascita di una nuova scienza sociale. (Cercate sul mio sito Rebecca Hardcastle)
Sebbene io sia stata, finora, soprattutto una "ricercatrice sul campo", sono attualmente molto attratta da questa nuova componente accademica poichè credo sia giunto il momento di costruire una nuova filosofia in grado di affrontare il contatto con altri esseri, le loro visite e le loro interferenze con la nostra storia. Avendo vissuto per quasi tredici anni in Italia, paese che mi ha influenzato con una sorta di "visione Rinascimentale" in grado di modificare profondamente la mia filosofia ed il mio modo di pensare, ho iniziato recentemente a guardare alle ricerche con un nuovo punto di vista, anche grazie al lavoro del dott. Michael Salla, autore del nuovo libro Exopolitics. Credo che valga la pena di permettere a questo professore di gettare una nuova luce sugli studi che noi ufologi "dadi e bulloni" abbiamo svolto per così tanti anni (nel mio caso dai tempi di J.Allen Hynek, cioè fin dagli anni '70-'80!). Il suo libro Exopolitics ci permette di vedere le reali implicazioni dell'aumentato interesse che gli UFO hanno suscitato nella nostra cultura durante gli ultimi 50 anni a partire dal "regalo di Roswell". Roswell rappresentò un punto di svolta perchè fu l'inizio di quella corsa all'occultamento della verità e alla disinformazione che ci ha condotto all'attuale girare in tondo della ricerca senza che si scorgano possibili vie d'uscita. Noi continuiamo ad prendercela con un fantomatico Governo, ma quante volte esso ha cambiato di mano dal 1947, ed è possibile che esso abbia disinformato persino i propri Presidenti? Ce la prendiamo con i militari ma non possiamo certo ritenerli tutti responsabili di un tale cover-up di massa. Certamente alcuni di loro hanno tentato di tener nascosti gli esperimenti di retro-ingegneria ma, probabilmente, essi stessi non hanno avuto una visione completa della storia e di tutte le sue implicazioni. In questa faccenda la mano destra non sapeva cosa stesse facendo la sinistra e, oltretutto, i "manipolatori di informazioni" venivano progressivamente rimpiazzati negli anni.
Quindi le domande oggi sono:1."Chi ha il potere, oggi?" 2."Cosa dobbiamo aspettarci dalla nostra tecnologia-fotocopia di quella UFO?"3. "Dove sono gli Alieni?" 4. "Dove sono i Crashes?"5. Perchè viene sempre più permesso a testimoni attendibili di parlare e chi è che conduce il Gioco?"
Ho iniziato a vedere sotto una luce diversa questo cambiamento epocale da quando ho saputo che il Contatto sembra ora più indirizzato direttamente alle persone. Sembra quasi che qualcuno ci stia aprendo nuove interessanti porte alla conoscenza e ciò appare ancora più evidente se si pensa alle testimonianze che stanno emergendo grazie al Disclosure Project ed alla X-Conference del Dott.Steven Greer, entrambe iniziative con sede a Washington D.C. Ormai siamo nel 2005, cioè a più o meno cinquant'anni dal presunto Accordo di Eisenhower a Holloman o a Edwards e dobbiamo porci le domande: "Si verificherà un cambio nelle coscienze e nelle filosofie che porterà la gente a stancarsi di questo controllo sul pianeta esercitato a forza di paura e terrorismo oppure no? E accadrà che i militari si stanchino di custodire dei segreti che, oltre ad andare contro gli interessi della verità, potrebbero andare anche contro i loro stessi interessi? Sono domande, queste, estremamente attuali per la nostra civiltà terrestre fatta di esseri umani che assistono ogni giorno a nuovi tragici cambiamenti dello stato del Pianeta, alcuni dei quali sicuramente imputabili alle violenze che perpetriamo sull'ambiente.

GIRIAMO L'ANGOLO!

Negli ultimi tempi mi sono accorta di una sempre maggiore urgenza di verità e di cooperazione allo scopo di diffondere le informazioni e di accelerare le scoperte che ha via via soppiantato i precedenti territorialismi e gelosie dei ricercatori, forse è arrivato finalmente il tempo in cui ci metteremo tutti d'accordo!
Il caso di Charles Hall, che rappresenta un balzo quantistico tra le testimonianze di Esperti e Rivelatori, ha aperto molte porte alla cooperazione tra differenti tipi di ricercatori. Tutto iniziò con le mie ricerche condotte nel luglio del 2003 insieme al pilota civile David Coote ed al poliziotto di Los Angeles in pensione Steve Natale. Il nostro lavoro venne anche aiutato dai contributi di ricercatori in tutto il mondo desiderosi, come me, di approfondire la rivelazione che civiltà aliene siano state ospitate sulla Terra già nel 1965 all'interno di un proficuo programma di scambi tecnologici. Se esiste una persona che appare degna di fede questa è il meteorologo Charles Hall e i suoi racconti sul fatto che abbiamo ospitato per molto tempo intere famiglie di visitatori dalle stelle sono così ricchi di particolari che sembra assurdo non credergli. Ma, naturalmente, queste cose mi erano state dette anni fa anche da Clifford Stone e chi è costui se non uno direttamente coinvolto nei recuperi di UFO caduti al suolo?
Il fatto che a gente come Charles Hall, Clifford Stone, Philip Corso, Clark Mc Lelland e ad altri credibili testimoni militari sia stato concesso di parlare mi fa pensare che il piano generale sia cambiato e che sia vicino il momento della rivelazione.

ESOBIOLOGIA ED ESOPOLITICA

Ricordo quando Carl Sagan contribuiva a creare l'affascinante scienza dell'Esobiologia e ci parlava delle possibilità di vita extraterrestre sui programmi Nova. Appariva chiaro che egli sapeva molto più di quanto dicesse ma, evidentemente, la conoscenza doveva procedere a piccoli passi. Iniziò allora un processo che portava all'accettazione di nuove possibilità, un lento cammino verso la rivelazione della verità. Da quelle nebbiose ipotesi degli anni '70 siamo giunti ad una sempre maggiore concretezza grazie all'esplorazione delle nostre numerose sonde interplanetarie ed è logico, in questo millennio, che ad una Esobiologia sempre meno fantasiosa si accompagni una altrettanto concreta Esopolitica. Infatti si fa sempre più urgente lo studio non solo delle implicazioni del Contatto, ma anche delle regole e modalità che dovremo seguire quando esso avverrà! Grazie al lavoro pioneristico del Dott. Michael Salla ora ci è possibile cominciare a pianificare e a decidere come dovremo comportarci in quanto "Specie". Dovremo iniziare a dar forma ad una filosofia ed ad una strategia politica non più basate sulla paura ma, bensì, sul rispetto reciproco e, ipotizzando che non tutti i "Contatti Alieni" saranno positivi, dovremo iniziare ad estrapolare indicatori chiari ed inequivocabili dell'atteggiamento degli "Altri".
Ora che le profezie di Wernher von Braun iniziano a realizzarsi, se la nostra reazione come specie fosse ancora del tipo "prima sparo e poi faccio domande" vedrei molto problematico il mettersi in guerra contro una forza super galattica. Quello che adesso è certo è che "siamo osservati"!
Se la nuova strategia aliena consiste nel'andare direttamente dalle persone, queste, come reagiranno? (Una cosa è un comportamento accuratamente pianificato ed un'altra è una reazione violenta ed imprevedibile dettata dalla paura). E' questo il motivo per cui è così importante per noi valutare tutte le implicazioni esopolitiche dell'inevitabile Contatto, approfondendo tutti i fatti e le testimonianze attuali e riconsiderando la politica da noi seguita in passato. Tutto ciò diverrà supremamente più importante dell'analisi dei tracciamenti radar degli UFO o dell'accurata misurazione della radioattività nei siti di presunti atterraggi, anche perché, per colmo dell'ironia, gli UFO avvistati potrebbero essere nostri! E' ormai tempo di guardare a noi stessi come Specie e di decidere che posizione vogliamo assumere e che filosofia vogliamo adottare riguardo al Contatto.
Per concludere, ciò di cui abbiamo bisogno è elaborare un nuovo corso di studi accademici per educare le generazioni future in modo che non si trovino a partire da zero, eliminare questo regime di "paura"tornando ai tempi dell'ingenuo entusiasmo dell'esplorazione spaziale anni '50 e ritrovare la capacità di immaginazione a tutto campo sull'Universo nello stile di Carl Sagan.
Potendo disporre di una tale nuova filosofia il prossimo passo sarebbe l'elaborazione di un protocollo per il Contatto. L'ex aviere Charles Hall, quando si trovò di fronte alla presenza fisica degli alieni, dovette decidere se restare o fuggire, se comunicare o sparare, se era sano di mente o no e se comportarsi come un individuo o come il rappresentante di una specie con un programma stabilito. Qualunque futuro Contatto ci porrà di fronte agli stessi dilemmi.
Ci sono persone che vogliono discutere di queste cose adesso, persone che vogliono riferire al mondo i progressi fatti, svelare la nostra storia reale ed aiutarci con una nuova scienza chiamata Esopolitica. Carl sagan non c'è più ma ci ha lasciato un' eredità visibile nel film Contact, forse c'è da credere al viaggio spazio-temporale fatto dal personaggio interpretato da Jodie Foster e forse c'è da credere a Charles Hall, quando racconta di avere incontrato ad Indian Springs degli extraterrestri, gente come noi, con bambini.


L'OGGETTO DI AIUD
Se ne sono perse le tracce dopo la rivoluzione del 1989 in Romania.
di Cristina Aldea

scheda12_02.jpg (16314 byte)È noto che, nell'ambito delle ricerche archeologiche non convenzionali, con il termine inglese "OOPARTs" (acronimo per "Out Of Place ARTifacts", cioè "manufatti fuori posto") si definiscono quei reperti "impossibili" che più volte sono stati rinvenuti in strati di scavo corrispondenti ad epoche non ricollegabili a questi ultimi. È un po' come se fra mille anni si ritrovasse una moderna lampadina all'interno delle fondamenta di un "castrum" di epoca imperiale romana... Questo articolo si riferisce a un oggetto "misterioso" trovato in Romania, mio paese d'origine. A 50 km a sud di Cluj-Napoca, città universitaria ed ex-capitale della Transilvania, proprio nel centro della Romania, a 2 km ad est di Aiud (una cittadina di circa 30.000 abitanti, geograficamente a 23°45' di longitudine est e 46°25' di latitudine nord), in una cava di sabbia alle rive del fiume Mures, un gruppo di operai portò alla luce nella primavera dell'anno 1974 tre piccoli strani oggetti. Tali oggetti si trovavano nel sedimento sabbioso del fiume a una profondità di 10 m. Gli operai consegnarono i reperti al loro responsabile e questo li fece vedere a un ricercatore locale, che informò l'Istituto Archeologico di Cluj-Napoca.

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Ritrovato in una cava di sabbia in riva al fiume Mures, a circa 2 km ad est della città di Aiud, in Romania. Lungo 20 centimetri, risultò costituito di metallo e presentava due fori artificiali di diametro differente. Nella parte più bassa del foro più largo si notava una deformazione ovale, probabilmente causata da un'asta adattata al suo interno. La superficie e il lato superiore mostravano tracce di ripetuti colpi con un oggetto di maggiore resistenza. Tutti i dettagli indicavano che l'oggetto era stato parte di un meccanismo.

Gli archeologi dell'istituto li hanno ripuliti e constatato che uno degli oggetti era un osso degli arti e un altro un molare di un giovane mastodonte, un archeo-elefante che ha vissuto fra il Miocene (circa 20 milioni di anni fa) e il medio Pleistocene (circa 1 milione di anni fa). Le rocce di questa parte della Romania risalgono al periodo del Pleistocene e Miocene e i sedimenti alluvionali all'ultimo milione d'anni. Il terzo oggetto sembrava essere una scure di pietra, però dopo aver tolto la grossa crosta di sabbia dalla sua superficie, si è rivelato invece un oggetto metallico. Il reperto è lungo 20,2 cm, largo 12,7 cm, alto 7 cm e presenta nel centro un incavo circolare, un foro di 4 cm di diametro. Questo incavo con una deformazione ovale in basso ha una forma tale come se avesse contenuto qualcosa, forse un'asta con una estremità sferica. Un altro foro più piccolo, di diametro 1,7 cm e perpendicolare al primo, esce sul fianco "posteriore" del misterioso oggetto. Questo fianco nonché i due fianchi laterali presentano tracce tali da far pensare che possano essere state ottenute in seguito a fortissimi colpi. Ciò ci fa ritenere che l'oggetto poteva essere parte di un sistema tecnico funzionale. Che significato potevano avere però le due sporgenze a forma di alette all'estremità del reperto? Tutto diventò davvero inquietante quando si prese la decisione di effettuare un'analisi dettagliata presso l'"Istituto per le Ricerche dei Minerali e Metalli Non Ferrosi" (ICMMN) a Turnu Magurele, una città situata a sud-ovest di Bucarest, sul Danubio, vicino alla frontiera bulgara. L'analisi metallurgica effettuata da Dr. I. Niederkorn ha rivelato che l'oggetto in discussione era composto di una lega estremamente complessa di vari elementi e cioè:

89%

Al

alluminio

6,2%

Cu

rame

2,8%

Si

silicio

1,8%

Zn

zinco

0,4%

Pb

piombo

0,3%

Sn

stagno

0,2%

Zr

zirconio

0,1%

Cd

cadmio

Vi erano poi piccole parti nell'ordine di millesimi di percento di nichel (Ni), cobalto (Co), bismuto (Bi), argento (Ag) e tracce di gallio (Ga). L'oggetto era composto in gran parte di alluminio (89%), un metallo spesso trovato in natura però soltanto in forma non pura, bensì allo stato di bauxite. L'alluminio è stato scoperto nel 1825 di H. C. Oerstred e prodotto per la prima volta in modo industriale in Francia nel 1854. Per la produzione dell'alluminio si necessita di un complicato processo industriale, l'elettrolisi, e temperature di oltre 900°C. Alluminio puro è stato ricavato per la prima volta nel 1920, mediante il noto processo galvanico basato sulla decomposizione della bauxite in un bagno elettrolitico e la deposizione dell'alluminio puro all'anodo. Dato che si tratta di un metallo leggero, abbastanza molle, si utilizza spesso in lega con altri metalli come rame, zinco, magnesio, cadmio e anche con silicio, per ottenere la durezza e la resistenza chimica necessaria allo scopo dell'applicazione. Oggi non esiste quasi nessun settore tecnico che non utilizzi in un modo o in un altro l'alluminio. Strano il fatto che la particolare lega trovata nell'oggetto misterioso di Aiud non è mai stata adoperata da nessuno finora. L'oggetto era ricoperto di uno strato d'ossido d'alluminio spesso 1 mm. L'alluminio si ricopre all'aria rapidamente di una pellicola d'ossido spessa solo alcuni millesimi di mm che lo protegge dall'ossidazione (assimilazione di ossigeno) e in questo modo lo rende estremamente resistente alla corrosione. Come è possibile che l'oggetto di Aiud sia ricoperto di uno strato d'ossido d'alluminio così spesso (1 mm)? Sarebbe possibile soltanto se si trattasse di un oggetto vecchissimo, cioè di un oggetto di decine di migliaia d'anni di età. "Sembra che provenga dalla stessa epoca storica del mastodonte. - rileva il Dr. Niederkorn, che ha effettuato l'analisi metallurgica - È incredibile, però sembra che si tratti d'alluminio di struttura talmente vecchia che gli elementi componenti la lega hanno cominciato a distaccarsi e a riprendere addirittura le loro proprie strutture cristalline originarie". Certo è che l'oggetto di Aiud non può essere un oggetto naturale; è indiscutibilmente un oggetto artificiale, un oggetto prodotto da qualcuno. A che serviva? Gli ingegneri hanno cercato di dargli una spiegazione più o meno logica: potrebbe trattarsi forse, infatti, di una specie di sede, ovvero di un piede per il supporto di un eventuale struttura tecnico-meccanica. A titolo di curiosità va detto che supporti abbastanza simili vengono utilizzati oggi per l'atterraggio di moderne sonde spaziali. Forse si tratta solo di una coincidenza. Comunque, al di là delle coincidenze fra questo reperto e l'odierna tecnologia umana, è un fatto che l'oggetto di Aiud denota indiscutibilmente un qualche tipo di tecnologia assolutamente ingiustificabile per il contesto storico in cui è stato ritrovato ed è l'evidente indizio di una civiltà ignota, atta a sviluppare manufatti meccanici, verosimilmente risalente ad epoche in cui nulla del genere avrebbe mai dovuto esistere nel nostro mondo. Una simile tecnologia potrebbe ricollegarsi soltanto a una civiltà avanzata spazzata via da cataclismi di portata planetaria ovvero di origine estranea al pianeta Terra. Comunque sia, il misterioso oggetto di Aiud resta un'altra maglia della catena di artefatti trovati sulla nostra Terra che non hanno o non avranno mai una spiegazione soddisfacente.
Articolo tratto da: http://www.edicolaweb.net/am01f39g.htm


MONS. CORRADO BALDUCCI SUL "TIMES" : ET ESISTE
Intervista sul quotidiano inglese "Times":
"La fede in Cristo non è incompatibile con Ufo ed extraterrestri"

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Mons. Corrado Balducci con John Mack

LONDRA ­ E.T. e i suoi fratelli esistono davvero, non sono né un'invenzione della mente umana né una congettura e probabilmente sono più evoluti di noi. A darci queste rivelazioni dallo spazio non è un appassionato di fenomeni paranormali, ma padre Corrado Balducci, della congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, teologo molto stimato in Vaticano e amico personale del Papa. In un'intervista che farà da appendice al suo libro che verrà pubblicato in Italia la prossima settimana e di cui The Times ha dato ieri delle anticipazioni, il religioso ammette senza alcun dubbio l'esistenza degli alieni, precisando però che non c'è alcun contrasto né teologico, né morale, né di alcun tipo tra il fatto di credere negli extraterrestri e la fede in Cristo. Sono insomma realtà che si possono integrare, anche perché, fa notare il teologo del Vaticano, nel Nuovo Testamento c'è un passo con scritto che Cristo è il re dell'Universo, non solamente del mondo. Balducci sostiene che è sbagliato asserire che i racconti fatti su incontri ravvicinati con gli extraterrestri sono poco credibili. "È invece ragionevole credere e affermare che gli alieni esistono ­ racconta nell'intervista l'eminente figura dell'entourage del sacro pontefice ­ le loro esistenze non possono essere negate più a lungo, perché ci sono troppe evidenze dell'esistenza degli extraterrestri e dei dischi volanti". Non c'è spazio per altre interpretazioni: quello che padre Balducci vuole invece sottolineare, oltre a quelle sue idee che peraltro aveva già avuto modo informalmente di esternare, è che non c'è ­ non ci sarebbe ­ un rapporto di sfida tra i cosiddetti marziani e gli esseri umani, tra le loro convinzioni morali ed etiche e le nostre convinzioni religiose. Gli insegnamenti di Cristo non sarebbero dunque, a dire del teologo, in pericolo. "Fatti come l'esistenza dei dischi volanti ­ afferma padre Balducci nell'appendice del suo libro che si intitolerà "Conferme" ­ indicano che gli alieni si sono evoluti più rapidamente degli esseri umani. Ma anche se si scoprisse che gli extraterrestri sono in qualche modo superiori agli umani, questo non metterebbe in dubbio gli insegnamenti del Cristianesimo". Tesi senza dubbio per molti lettori assai particolare, per tutti coloro che non si interessano di fenomeni paranormali e non vanno al di là dell'evidenza, che sembrano però una vera e propria legittimazione di E.T. e dei suoi amici dello spazio. Ma il religioso nel volume di prossima pubblicazione vuole anche dare un supporto teologico alle tesi che con particolare passione sta portando avanti ed offrendo alla riflessione della pubblica opinione. Balducci riferisce nell'intervista di un passaggio nel Nuovo Testamento in cui San Paolo parla di Cristo come re dell'Universo e non come re del mondo. "Questo significa ­ precisa il teologo ­ che ogni cosa nell'Universo, compresi gli extraterrestri, sono conciliabili con Dio". Padre Balducci, oltre ad essere un membro ufficiale della famiglia papale, è anche un rinomato esorcista e un esperto di demonologia. Dal 1964 negli annuari vaticani è registrato come "prete d'onore". Ha già scritto due volumi incentrati sulla figura del Diavolo, argomento anch'esso particolare. E adesso naturalmente Conferme che con l'uscita non mancherà senz'altro di fare scalpore. La sua prima domanda a un alieno sarebbe relativa alla concezione che essi hanno di Dio. Nella sua analisi Balducci non si ferma a questo e va avanti: "È molto importante accordare credito ai racconti dei testimoni oculari ma bisogna stare molto attenti ad assicurarsi che siano realmente autentici. Ho sentito gente che ha detto di avere avuto dei contatti, ma erano persone che sfortunatamente non erano stabili mentalmente". Insomma, gli alieni, lo dicono i fatti nel tempo, esistono, ma bisogna stare attenti alle falsificazioni.
NOTE:
da: "il Giornale" ­ 30 Agosto 1998 Nel suo ultimo libro il teologo, amico personale del Papa, sostiene di credere negli alieni provenienti da altri universi. da: "il Giornale" ­ 30/08/98 Articolo di Giovanni Giacchi

INTERVISTA A CANDIDA MAMMOLITI, PRESIDENTE DEL CENTRO UFOLOGICO DELLA SVIZZERA ITALIANA (http://web.ticino.com/cusi/)
Di Michele Bugliaro

Ciao Candida.
Ci racconti come è nato il CUSI ed il tuo interesse per l'ufologia?

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Roberto Pinotti e Candida Mammoliti

Il CUSI è nato precisamente il 1° novembre 1995 a Pambio-Lugano, dopo una valutazione di ciò che reano gli obiettivi di un gruppo di amici ed appassionati di ufologia e quello che si riteneva fosse una necessità di informazione corretta verso la popolazione, basata su una realtà ufologica dai contenuti scientifici, sulla ricerca di campo e sull'approfondita indagine riguardante gli avvistamenti ufo. Ci siamo uniti con molto idealismo, senza fondi, iniziando autotassandoci e formulando uno statuto, in cui abbiamo stabilito di essere un ente privato senza scopo di lucro, apartitico ed aconfessionale. La nostra struttura e quella di una regolare associazione culturale, con un comitato direttivo ed un gruppo di soci, che versano annualmente una modica quota di partecipazione di sfr. 50.--. Il CUSI è nato sostanzialmente per fare luce su un argomento ostico, qual è l'ufologia, in una società che riteniamo si avvicini sempre di più, grazie anche alla nuova generazione, alla tecnologia innovativa, ai misteri dello spazio ed alla curiosità di quanto già di "ufologico" c'è nella nostra vita quotidiana. Il nostro desiderio è quello di dare voce a chi ancora non ne ha e con molta dedizione sono state fin qui realizzate numerose conferenze in tutto il Canton Ticino, nelle scuole superiori e professionali a Locarno, Bellinzona, Lugano, Como, nonché altrettante partecipazioni ai convegni nazionali del CUN a Roma, Torino, Padova, Cagliari, Ancona, per citarne alcune. Siamo rappresentati dal 1996 al Simposio Mondiale sull'Ufologia a San Marino.
Ma il mio interesse per l'ufologia nasce molto prima, nel gennaio del 1989, quando grazie ad un'esperienza di carattere ufologico fatta da una mia amica e da me vissuta indirettamente, sono rimasta coinvolta in questa misteriosa realtà. Premetto che non mi ero mai interessata di ufologia prima di allora, sono stata un'adolescente piuttosto difficile e di carattere profondo e riflessivo, mi sono occupata delle filosofie orientali, dei misteri del Cristianesimo, di alchimia e di popoli antichi, come i Celti, e di molte altre cose, che nella società svizzerotedesca, dove allora vivevo, trovavono poca risonanza. Comunque sono sempre rimaste fedele a me stessa e oggi credo che le menzionate esperienze siano state di notevole importanza per essere oggi quella che sono.

Di professione insegnante di lingue, quanto serve sapere le lingue in ufologia?

In una società multietnica e di rapidi scambi culturali, come la nostra, sapere le lingue è un fatto importantissimo, non solo in ufologia, ma in tutti i campi professionali e culturali. La comprensione linguistica è uno degli strumenti di comunicazione più potenti ed efficaci che possediamo, ci apre le strade verso nuove conoscenze, nuovi popoli e inaspettate possibilità di ampliare le nostre capacità e quindi di favorire il nostro sviluppo su questo pianeta, poiché ricordiamolo, il vero senso del nostro passaggio terreno è il nostro progresso individuale, come esseri in carne ed ossa, ma anche come creature, la cui origine è ancora tutta da scoprire, dotati comunque di un'anima che fa parte dell'universo ed a esso tende.
L'insegnamento delle lingue, al quale mi dedico da 16 anni, mi permette inoltre di affinare la mia sensibilità nel contatto con gli altri, di capire sempre meglio come essere ricettiva a tutti quei messaggi di "comunicazione non verbale", emanati da chi studia una lingua, di percepirne stati d'animo, aspirazioni, tensioni o paure. Comunichiamo in molti modi, non solo verbali, ogni nostro sentimento o pensiero rappresentano un'energia che può essere trasmessa e recepita. Ho un'innata forte capacità di intuizione, che attraverso la mia professione è stata maggiormente sviluppata. Nella storia dell'ufologia, in particolar modo nello studio degli incontri ravvicinati con gli E.T., sono state condotte da parte di diversi studiosi, tra cui il Prof. John Mack della Haward University di New York,
numerose analisi, che ci riportono ad una palese verità, cioè che sostanzialmente siamo esseri dotati di molteplici capacità, non solo razionali, e che queste nostre forze latenti sono il punto di riferimento per gli E.T, quando desiderano comunicare con noi. Lo fanno appunto non prettamente attraverso il nostro potenziale razionale, ma attraverso quello "irrazionale", per semplificarne la definizione. Così sollecitati, siamo capaci di percepire i loro pensieri in modo extra-sensoriale ed immediato, che può manifestarsi con la visualizzazione di contenuti mentali ricevuti telepaticamente. È solo un esempio.

Come si è evoluta la ricerca ufologica elvetica fino ad oggi? Chi sono gli attori principali?

In Svizzera non vi è stata negli ultimi decenni un notevole sviluppo dell'ufologia, come per es. in Italia, USA o Francia, nazione quest'ultima, dove la ricerca ufologica è statalizzata dal 1977. L'ente che se ne occupa si chiama SEPRA (Sociètè d'Expertises des Phènomènes des Rentrées Atmosphèriques) e collabora con il Centro Nazionale Francese di Ricerca Spaziale. Abbiamo in Svizzera da anni dei singoli ricercatori, che si sono impegnati in questo senso, come Luc Bürgin a Basilea, Bruno Mancuso, nella Svizzera Francese, il noto scrittore Erich von Däniken e pochi altri. Sono al corrente dell'esistenza di piccoli gruppi amatoriali di ricerca ufologica nella Svizzera Romanda e Tedesca, che spesso preferiscono matenere l'anonimato. A Hinterschmidrüti nel Canton Zurigo vi è il Centro del celebre quanto controverso contattista Eduard Billy Meier, infine in Ticino il CUSI, come precedentemente mezionato.
Si può con certezza confermare, che degli ufo se n'è occupato il Servizio Svizzero del'Avizione e della Difesa Antiaerea già nel lontano 1956. Nel 1975 si poteva leggere in un documento interno del Dipartimento Militare Federale, denominato 278/0, quanto segue: "Malgrado numerosi ed anche seri scienziati siano del parere che nel caso dei cosiddetti ufo si tratti di fenomeni del tutto spiegabili in termini convenzionali, sarebbe errato ed egocentrico pensare, che tutto ciò che è inspiegabile sia semplicemente il frutto di fantasticherie e superstizioni."
Non si può sostenere, che un qualche ufficio federale abbia mai mosso un dito per favorire la divulgazione delle informazioni ufologiche, ma questo almeno è stato ammesso.
Il vero sviluppo parte dalla popolazione stessa, dalle numerose testimonianze dateci in buona fede e da noi attentamente valutate tramite l'elebarazione dei dati riguardanti ogni avvistamento ufo, che raccogliamo minuziosamente e specifichiamo in un adeguato rapporto. Di certo la nostra presenza è di fondamentale importanza, diversamente, almeno per ciò che concerne questa zona, la gente coinvolta in vicissitudini di carattere ufologico non saprebbe a chi rivolgersi.

L'attività divulgativa del CUSI ti ha portato a contatto con la popolazione ticinese. Hai incontrato molto scetticismo?

Sì, molto, ma meno che nella Svizzera Tedesca. La nostra mentalità latina, spesso ingiustamente bersagliata dagli abitanti d'Oltraple, ci permette di avere una cultura base meno schematica e più flessibile della loro. Ritengo questo fatto imporante, poiché l'ufologia, che è una scienza di frontiera ed una ricerca interdisciplinare, mal collabora con angusti modelli mentali e culturali e spesso richede il nostro corraggio nell' affrontare una realtà pur vera ma innovativa sotto molteplici fattori, sfidando le leggi della cosiddetta "normalità".
Comunque anche in Ticino ho riscontrato, soprattutto nei primi anni della nostra attività, un notevole scettiscismo e maschilismo, non dimentichiamo che sono una donna. Ora la situazione, grazie al nostro lavoro, è decisamente migliorata, la gente ci conosce per quello che siamo, un centro serio ed affidabile, le nostre numerose azioni di divulgazione hanno dato i loro frutti.

Si parla molti di cover up made in USA, ma in Svizzera? La sua neutralità ci salva dal segreto?

Penso proprio di no. La questione ufologica è e rimane un campo di forte interesse tecnologico-militare. Finchè questo non cambierà, non ci sarà a mio avviso una vera neutralità nell'informazione ufologica, non ci sarà un' ufficializzazione, cosa che sarebbe più che necessaria e democratica.
Siamo noi centri privati a dover fare da controparte ad un persistente mutismo da parte del governo sia federale che cantonale. D'altronde, se si osserva la storia del nostro sviluppo umano, non è mai stato diversamente. Chi ha lottato per le innovazioni culturali, scientifiche o religiose ha sempre avuto un arduo cammino da percorrere e in molti sono stati eliminati stradafacendo dal potere costituito, basti pensare al monaco intellettuale Giordano Bruno, arso vivo sul rogo il 17 febbraio 1600 in Campo dei Fiori a Roma, per aver sostenuto diverse opinioni, tra cui che "I cieli sono abitati da uomini".
Per nostra fortuna oggi non esistono più i roghi, ma ci sono altri modi per renderci la vita difficile, per es. ignorarci o depistare le valide informazioni sull'ufologia, nostre ed altre.

Ticino terra di UFO?

Indubbiamente.

Fra il 1995 ed il 1996 Guido Ferrari, giornalista della TSI, produsse un lungo documentario dedicato al fenomeno UFO, poi trasmesso a puntate. Un media importante ha quindi dato ampio spazio al fenomeno, ed in maniera molto positiva. Secondo te, quanto ha influenzato l'opinione pubblica?
Il Magazine dell'Informazione della TSI Falò, giovedì 3.10.2002, ha dedicato un servizio a cura di Guido Ferrari ai crop circles. Il fenomeno sarebbe apparso anche in Svizzera. Qual è la tua opinione? In terra elvetica il fenomeno crops presenta diversità, rispetto all'Inghilterra?


Sono al corrente che anche in Svizzera sono stati rinvenuti dei cerchi nel grano.
Nella Svizzera Tedesca, il Signor Anderhub ha condotto delle indagini in merito, che però non sono in grado di valutare. Di certo il fenomeno qui presente non è paragonabile a quello inglese. Nell'Inghilterra del sud, e non solo del sud, si formano cerchi nel grano da oltre 20 anni. La loro complessità è sbalorditiva, il numero impressionante. Anche se vi sono a mio parere dei falsi tra queste formazioni, non si può di certo sostenere che lo siano tutte. Sfido chiunque a formare un crop-circle composto da ca. 450 cherchi in una manciata di secondi e senza danneggiare minimamente il grano.
D'altronde, la zona dove maggiormente si manifestano, è una zona particolarissima, piena di storia e di luoghi di culto. Siamo nella terra del "Sacro Graal". Ho dedicato uno studio approfondito a questa fenomenologia in relazione a delle valutazioni storiche riferite a questa zona. L'articolo può essere trovato nel nostro sito.

Dal piccolo Canton Ticino, Candida Mammoliti è invitata annualmente al Simposio sugli Oggetti Volanti Non Identificati, organizzato dal CUN a San Marino, in rappresentanza del CUSI. Una grande emozione, un successo per la tua associazione. Come vivi l'occasione di salire sul podio?

A chi non mi conosce può sembrare strano, ma sono fondamentalmente timida.
Salire su un palcoscenico in un ambiente internazionale come quello di San Marino mi è costato all'inizio un notevole sforzo per superare la mia timidezza, così come ho dovuto superarla di fronte ai microfoni radiofonici e negli studi telelvisivi (ho realizzato fino ad oggi oltre 400 tra programmi radio e tv, e tranne pochi, tutti gratuitamente). Ma in me vi è sempre stata una forza spirituale che mi ha spinta avanti. Sono tra le pochissime donne che a livello internazionale sono chiamate ad esporre i loro studi ufologici, questo da un lato mi onora, dall'altro da chiaramente da capire, in quale minoranza noi donne siamo rappresentate in questo ambito. Forse non solo perché è un campo di battaglia, nel vero senso della parola, dominato dalle menti maschili, ma forse perché in realtà poche donne desiderano abbracciare questo campo di studio. D'altronde per farlo bisogna essere estremamente forti di carattere e avere spirito di devozione, poiché non ci si guadagna niente a livello economico e a livello umano si ricevono più offese che comprensione e rispetto. Per quanto mi concerne, ci ho fatto il callo. Faccio quello che mi dice la mia coscienza, quando parlo al pubblico, in ogni occasione, sono semplicemente me stessa ed esprimo quei lati dell'ufologia, che spesso e volentieri vengono tralasciati dai colleghi, quelli meno intrisi di razionalità, che hanno un'anima ed un cuore e come direbbe il padre della lingua italiana Dante Alighieri "sono pensieri di donna, che ha intelletto d'amor", e che non tralasciano nulla dell'ufologia, dal contattismo al Top-Secret, dagli ufo-crash ai cerchi nel grano, dai rapimenti agli aspetti ufologici storico-spirituali.Sono comunque consapevole di rappresentare un centro rispettabile, a San Marino oltre che il CUSI, la Svizzera, non mi permetto delle debolezze e porto a conoscenza degli altri quella che è la nostra realtà, entrando in simbiosi con il pubblico, che conoscendomi, si aspetta da me proprio un insieme di razionalità, obiettività e dolcezza femminile.

Questo è tutto. Grazie mille per la tua disponibilità.

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CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana