Bollettino informativo del CUSI - Gennaio, Febbraio, Marzo 2005
DOBBIAMO FAR USCIRE L'UFOLOGIA DAL MEDIO EVO.
Emerge sempre più il concetto di ESOPOLITICA e il bisogno che la Nostra Specie sviluppi
una nuova filosofia in vista di un Probabile Contatto.
Di Paola Leopizzi Harris
Da un po' di tempo mi accorgo che noi ricercatori ufologici tendiamo a
rimanere statici mentre lo scenario intorno cambia sempre più velocemente. Il nostro
lavoro consiste ancora e sempre nell' archiviare casi di avvistamenti UFO che, ormai, sono
così numerosi da rendere una speranza vana il poterli citare tutti; oppure ci dedichiamo
accanitamente all'analisi delle tracce, all'intervista dei testimoni ed al cercare di far
conoscere tutte queste cose ai mezzi di comunicazione. Basta iscriversi al "George
Filer's File" per accorgersi che, ormai, grazie alla diffusione delle telecamere
digitali, abbiamo accumulato così tante prove della presenza di oggetti anomali nei
nostri cieli che qualunque giudice ci darebbe ragione, se questo fosse un processo. Eppure
continuiamo a fare il nostro lavoro, sempre uguale a se stesso anche se, intorno a noi,
tutto sta cambiando.
Ma ora ci troviamo di fronte ad una nuova domanda che solo pochi anni orsono non avremmo
mai pensato di doverci porre e che potremmo riassumere così: "Gli UFO che vediamo
nei cieli sono "roba loro" o sono "roba nostra"?
Ormai siamo consapevoli che l'enorme progresso tecnologico dei nostri velivoli può
arrivare a confondere anche l'osservatore più esperto e sappiamo che, grazie alla
retroingegneria condotta dai militari sui velivoli alieni, sono stati costruiti aerei
segreti che vengono continuamente testati nei nostri cieli.
Anche Clark Mc Lelland (ex ingegnere astronautico facente parte dello staff di terra)
racconta di essere stato invitato a scrutare il cielo, quando si trovava in vacanza in
Belize, per osservare l'ultimo aereo realizzato. (Cercate la storia intera sul mio sito)
Ci troviamo, quindi, di fronte alla sfida etica di non attribuire ad
extraterrestri ciò che, invece, potrebbe essere semplicemente terrestre. Tale
sfida assume anche tratti minacciosi se pensiamo che, nel caso venissimo attaccati da tali
ordigni, non sapremmo distinguere la loro matrice aliena o umana. Ormai dobbiamo guardarci
sia dalla disinformazione che dalla "errata interpretazione"
L'intero scenario degli avvistamenti assume nuovi contorni.
Nel frattempo nuovi elementi hanno rivoluzionato anche il fronte dei rapimenti alieni. Il
Dott. John Mack, nella sua ultima conferenza a Firenze, poco tempo prima della tragica
morte, riferì che i rapimenti ad opera dei Grigi stanno diminuendo di numero. Sembra che
i piani alieni nei nostri confronti si stiano modificando ed ora accade sempre più spesso
che la gente, senza essere "rapita" si trovi semplicemente e direttamente
"invasa" da immagini, messaggi ed informazioni. Sembra che "chiunque sia
là fuori"abbia deciso di rivolgersi direttamente alle persone comunicando loro
previsioni, profezie, nuove informazioni scientifiche e formule matematiche.
Contemporaneamente assistiamo ad un progressivo avvicinarsi, grazie alla prospettiva
quantistica, delle scienze fisiche alla metafisica e, più in generale, sembra che la
conoscenza stia amalgamando in sé anche informazioni antiche di secoli per comprendere,
finalmente, chi siamo e da dove veniamo. Tutto ciò delinea quel cambiamento epocale che
John Mack definì "una nuova visione del mondo".
L'enorme campo di studi che noi ricercatori chiamiamo Ufologia sta subendo una profonda
trasformazione anche grazie all'emergere di un nuovo gruppo di professionisti, di
propugnatori di nuove teorie e di attivisti politici tra cui vanno citati Grant Cameron
(ricercatore sui coinvolgimenti della Presidenza degli Stati Uniti), Richard Dolan
(editore della rivista Fate, autore di UFOS and the National Security State),
il Dott. Michal Salla (autore di Exopolitics), Steven Basset
(organizzatore della X-Conference e attivista politico) e Ryan e Bob Wood (documenti
sul MJ-12 e conferenze sui ritrovamenti in siti di presunti UFO-Crashes).
Tutte queste energie hanno portato alla creazione di nuovi corsi di studio presso istituti
ed università e stanno contribuendo alla nascita di una nuova scienza sociale. (Cercate
sul mio sito Rebecca Hardcastle)
Sebbene io sia stata, finora, soprattutto una "ricercatrice sul campo", sono
attualmente molto attratta da questa nuova componente accademica poichè credo sia giunto
il momento di costruire una nuova filosofia in grado di affrontare il contatto con altri
esseri, le loro visite e le loro interferenze con la nostra storia. Avendo vissuto per
quasi tredici anni in Italia, paese che mi ha influenzato con una sorta di "visione
Rinascimentale" in grado di modificare profondamente la mia filosofia ed il mio modo
di pensare, ho iniziato recentemente a guardare alle ricerche con un nuovo punto di vista,
anche grazie al lavoro del dott. Michael Salla, autore del nuovo libro Exopolitics.
Credo che valga la pena di permettere a questo professore di gettare una nuova luce sugli
studi che noi ufologi "dadi e bulloni" abbiamo svolto per così tanti anni (nel
mio caso dai tempi di J.Allen Hynek, cioè fin dagli anni '70-'80!). Il suo libro Exopolitics
ci permette di vedere le reali implicazioni dell'aumentato interesse che gli UFO hanno
suscitato nella nostra cultura durante gli ultimi 50 anni a partire dal "regalo di
Roswell". Roswell rappresentò un punto di svolta perchè fu l'inizio di quella corsa
all'occultamento della verità e alla disinformazione che ci ha condotto all'attuale
girare in tondo della ricerca senza che si scorgano possibili vie d'uscita. Noi
continuiamo ad prendercela con un fantomatico Governo, ma quante volte esso ha cambiato di
mano dal 1947, ed è possibile che esso abbia disinformato persino i propri Presidenti? Ce
la prendiamo con i militari ma non possiamo certo ritenerli tutti responsabili di un tale
cover-up di massa. Certamente alcuni di loro hanno tentato di tener nascosti gli
esperimenti di retro-ingegneria ma, probabilmente, essi stessi non hanno avuto una visione
completa della storia e di tutte le sue implicazioni. In questa faccenda la mano destra
non sapeva cosa stesse facendo la sinistra e, oltretutto, i "manipolatori di
informazioni" venivano progressivamente rimpiazzati negli anni.
Quindi le domande oggi sono:1."Chi ha il potere, oggi?" 2."Cosa dobbiamo
aspettarci dalla nostra tecnologia-fotocopia di quella UFO?"3. "Dove sono gli
Alieni?" 4. "Dove sono i Crashes?"5. Perchè viene sempre più permesso a
testimoni attendibili di parlare e chi è che conduce il Gioco?"
Ho iniziato a vedere sotto una luce diversa questo cambiamento epocale da quando ho saputo
che il Contatto sembra ora più indirizzato direttamente alle persone. Sembra quasi che
qualcuno ci stia aprendo nuove interessanti porte alla conoscenza e ciò appare ancora
più evidente se si pensa alle testimonianze che stanno emergendo grazie al Disclosure
Project ed alla X-Conference del Dott.Steven Greer, entrambe iniziative con sede a
Washington D.C. Ormai siamo nel 2005, cioè a più o meno cinquant'anni dal presunto
Accordo di Eisenhower a Holloman o a Edwards e dobbiamo porci le domande: "Si
verificherà un cambio nelle coscienze e nelle filosofie che porterà la gente a stancarsi
di questo controllo sul pianeta esercitato a forza di paura e terrorismo oppure no? E
accadrà che i militari si stanchino di custodire dei segreti che, oltre ad andare contro
gli interessi della verità, potrebbero andare anche contro i loro stessi interessi? Sono
domande, queste, estremamente attuali per la nostra civiltà terrestre fatta di esseri
umani che assistono ogni giorno a nuovi tragici cambiamenti dello stato del Pianeta,
alcuni dei quali sicuramente imputabili alle violenze che perpetriamo sull'ambiente.
GIRIAMO L'ANGOLO!
Negli ultimi tempi mi sono accorta di una sempre maggiore urgenza di verità e di
cooperazione allo scopo di diffondere le informazioni e di accelerare le scoperte che ha
via via soppiantato i precedenti territorialismi e gelosie dei ricercatori, forse è
arrivato finalmente il tempo in cui ci metteremo tutti d'accordo!
Il caso di Charles Hall, che rappresenta un balzo quantistico tra le testimonianze di
Esperti e Rivelatori, ha aperto molte porte alla cooperazione tra differenti tipi di
ricercatori. Tutto iniziò con le mie ricerche condotte nel luglio del 2003 insieme al
pilota civile David Coote ed al poliziotto di Los Angeles in pensione Steve Natale. Il
nostro lavoro venne anche aiutato dai contributi di ricercatori in tutto il mondo
desiderosi, come me, di approfondire la rivelazione che civiltà aliene siano state
ospitate sulla Terra già nel 1965 all'interno di un proficuo programma di scambi
tecnologici. Se esiste una persona che appare degna di fede questa è il meteorologo
Charles Hall e i suoi racconti sul fatto che abbiamo ospitato per molto tempo intere
famiglie di visitatori dalle stelle sono così ricchi di particolari che sembra assurdo
non credergli. Ma, naturalmente, queste cose mi erano state dette anni fa anche da
Clifford Stone e chi è costui se non uno direttamente coinvolto nei recuperi di UFO
caduti al suolo?
Il fatto che a gente come Charles Hall, Clifford Stone, Philip Corso, Clark Mc Lelland e
ad altri credibili testimoni militari sia stato concesso di parlare mi fa pensare che il
piano generale sia cambiato e che sia vicino il momento della rivelazione.
ESOBIOLOGIA ED ESOPOLITICA
Ricordo quando Carl Sagan contribuiva a creare l'affascinante scienza dell'Esobiologia e
ci parlava delle possibilità di vita extraterrestre sui programmi Nova. Appariva chiaro
che egli sapeva molto più di quanto dicesse ma, evidentemente, la conoscenza doveva
procedere a piccoli passi. Iniziò allora un processo che portava all'accettazione di
nuove possibilità, un lento cammino verso la rivelazione della verità. Da quelle
nebbiose ipotesi degli anni '70 siamo giunti ad una sempre maggiore concretezza grazie
all'esplorazione delle nostre numerose sonde interplanetarie ed è logico, in questo
millennio, che ad una Esobiologia sempre meno fantasiosa si accompagni una altrettanto
concreta Esopolitica. Infatti si fa sempre più urgente lo studio non solo delle
implicazioni del Contatto, ma anche delle regole e modalità che dovremo seguire quando
esso avverrà! Grazie al lavoro pioneristico del Dott. Michael Salla ora ci è possibile
cominciare a pianificare e a decidere come dovremo comportarci in quanto
"Specie". Dovremo iniziare a dar forma ad una filosofia ed ad una strategia
politica non più basate sulla paura ma, bensì, sul rispetto reciproco e, ipotizzando che
non tutti i "Contatti Alieni" saranno positivi, dovremo iniziare ad estrapolare
indicatori chiari ed inequivocabili dell'atteggiamento degli "Altri".
Ora che le profezie di Wernher von Braun iniziano a realizzarsi, se la nostra reazione
come specie fosse ancora del tipo "prima sparo e poi faccio domande" vedrei
molto problematico il mettersi in guerra contro una forza super galattica. Quello che
adesso è certo è che "siamo osservati"!
Se la nuova strategia aliena consiste nel'andare direttamente dalle persone, queste, come
reagiranno? (Una cosa è un comportamento accuratamente pianificato ed un'altra è
una reazione violenta ed imprevedibile dettata dalla paura). E' questo il motivo
per cui è così importante per noi valutare tutte le implicazioni esopolitiche
dell'inevitabile Contatto, approfondendo tutti i fatti e le testimonianze attuali e
riconsiderando la politica da noi seguita in passato. Tutto ciò diverrà supremamente
più importante dell'analisi dei tracciamenti radar degli UFO o dell'accurata misurazione
della radioattività nei siti di presunti atterraggi, anche perché, per colmo
dell'ironia, gli UFO avvistati potrebbero essere nostri! E' ormai tempo di guardare a noi
stessi come Specie e di decidere che posizione vogliamo assumere e che filosofia vogliamo
adottare riguardo al Contatto.
Per concludere, ciò di cui abbiamo bisogno è elaborare un nuovo corso di studi
accademici per educare le generazioni future in modo che non si trovino a partire da zero,
eliminare questo regime di "paura"tornando ai tempi dell'ingenuo entusiasmo
dell'esplorazione spaziale anni '50 e ritrovare la capacità di immaginazione a tutto
campo sull'Universo nello stile di Carl Sagan.
Potendo disporre di una tale nuova filosofia il prossimo passo sarebbe l'elaborazione di
un protocollo per il Contatto. L'ex aviere Charles Hall, quando si trovò di fronte alla
presenza fisica degli alieni, dovette decidere se restare o fuggire, se comunicare o
sparare, se era sano di mente o no e se comportarsi come un individuo o come il
rappresentante di una specie con un programma stabilito. Qualunque futuro Contatto ci
porrà di fronte agli stessi dilemmi.
Ci sono persone che vogliono discutere di queste cose adesso, persone che vogliono
riferire al mondo i progressi fatti, svelare la nostra storia reale ed aiutarci con una
nuova scienza chiamata Esopolitica. Carl sagan non c'è più ma ci ha lasciato un'
eredità visibile nel film Contact, forse c'è da credere al viaggio spazio-temporale
fatto dal personaggio interpretato da Jodie Foster e forse c'è da credere a Charles Hall,
quando racconta di avere incontrato ad Indian Springs degli extraterrestri, gente come
noi, con bambini.
L'OGGETTO DI AIUD
Se ne sono perse le tracce dopo la rivoluzione del 1989 in Romania.
di Cristina Aldea
È noto che, nell'ambito delle ricerche archeologiche non convenzionali, con il termine inglese "OOPARTs" (acronimo per "Out Of Place ARTifacts", cioè "manufatti fuori posto") si definiscono quei reperti "impossibili" che più volte sono stati rinvenuti in strati di scavo corrispondenti ad epoche non ricollegabili a questi ultimi. È un po' come se fra mille anni si ritrovasse una moderna lampadina all'interno delle fondamenta di un "castrum" di epoca imperiale romana... Questo articolo si riferisce a un oggetto "misterioso" trovato in Romania, mio paese d'origine. A 50 km a sud di Cluj-Napoca, città universitaria ed ex-capitale della Transilvania, proprio nel centro della Romania, a 2 km ad est di Aiud (una cittadina di circa 30.000 abitanti, geograficamente a 23°45' di longitudine est e 46°25' di latitudine nord), in una cava di sabbia alle rive del fiume Mures, un gruppo di operai portò alla luce nella primavera dell'anno 1974 tre piccoli strani oggetti. Tali oggetti si trovavano nel sedimento sabbioso del fiume a una profondità di 10 m. Gli operai consegnarono i reperti al loro responsabile e questo li fece vedere a un ricercatore locale, che informò l'Istituto Archeologico di Cluj-Napoca.
Ritrovato in una cava di sabbia in riva al fiume Mures, a circa 2 km ad est della città di Aiud, in Romania. Lungo 20 centimetri, risultò costituito di metallo e presentava due fori artificiali di diametro differente. Nella parte più bassa del foro più largo si notava una deformazione ovale, probabilmente causata da un'asta adattata al suo interno. La superficie e il lato superiore mostravano tracce di ripetuti colpi con un oggetto di maggiore resistenza. Tutti i dettagli indicavano che l'oggetto era stato parte di un meccanismo. |
Gli archeologi dell'istituto li hanno ripuliti e constatato che uno degli oggetti era un osso degli arti e un altro un molare di un giovane mastodonte, un archeo-elefante che ha vissuto fra il Miocene (circa 20 milioni di anni fa) e il medio Pleistocene (circa 1 milione di anni fa). Le rocce di questa parte della Romania risalgono al periodo del Pleistocene e Miocene e i sedimenti alluvionali all'ultimo milione d'anni. Il terzo oggetto sembrava essere una scure di pietra, però dopo aver tolto la grossa crosta di sabbia dalla sua superficie, si è rivelato invece un oggetto metallico. Il reperto è lungo 20,2 cm, largo 12,7 cm, alto 7 cm e presenta nel centro un incavo circolare, un foro di 4 cm di diametro. Questo incavo con una deformazione ovale in basso ha una forma tale come se avesse contenuto qualcosa, forse un'asta con una estremità sferica. Un altro foro più piccolo, di diametro 1,7 cm e perpendicolare al primo, esce sul fianco "posteriore" del misterioso oggetto. Questo fianco nonché i due fianchi laterali presentano tracce tali da far pensare che possano essere state ottenute in seguito a fortissimi colpi. Ciò ci fa ritenere che l'oggetto poteva essere parte di un sistema tecnico funzionale. Che significato potevano avere però le due sporgenze a forma di alette all'estremità del reperto? Tutto diventò davvero inquietante quando si prese la decisione di effettuare un'analisi dettagliata presso l'"Istituto per le Ricerche dei Minerali e Metalli Non Ferrosi" (ICMMN) a Turnu Magurele, una città situata a sud-ovest di Bucarest, sul Danubio, vicino alla frontiera bulgara. L'analisi metallurgica effettuata da Dr. I. Niederkorn ha rivelato che l'oggetto in discussione era composto di una lega estremamente complessa di vari elementi e cioè:
89% |
Al |
alluminio |
6,2% |
Cu |
rame |
2,8% |
Si |
silicio |
1,8% |
Zn |
zinco |
0,4% |
Pb |
piombo |
0,3% |
Sn |
stagno |
0,2% |
Zr |
zirconio |
0,1% |
Cd |
cadmio |
Vi erano poi piccole parti nell'ordine di millesimi di percento di nichel (Ni), cobalto
(Co), bismuto (Bi), argento (Ag) e tracce di gallio (Ga). L'oggetto era composto in gran
parte di alluminio (89%), un metallo spesso trovato in natura però soltanto in forma non
pura, bensì allo stato di bauxite. L'alluminio è stato scoperto nel 1825 di H. C.
Oerstred e prodotto per la prima volta in modo industriale in Francia nel 1854. Per la
produzione dell'alluminio si necessita di un complicato processo industriale,
l'elettrolisi, e temperature di oltre 900°C. Alluminio puro è stato ricavato per la
prima volta nel 1920, mediante il noto processo galvanico basato sulla decomposizione
della bauxite in un bagno elettrolitico e la deposizione dell'alluminio puro all'anodo.
Dato che si tratta di un metallo leggero, abbastanza molle, si utilizza spesso in lega con
altri metalli come rame, zinco, magnesio, cadmio e anche con silicio, per ottenere la
durezza e la resistenza chimica necessaria allo scopo dell'applicazione. Oggi non esiste
quasi nessun settore tecnico che non utilizzi in un modo o in un altro l'alluminio. Strano
il fatto che la particolare lega trovata nell'oggetto misterioso di Aiud non è mai stata
adoperata da nessuno finora. L'oggetto era ricoperto di uno strato d'ossido d'alluminio
spesso 1 mm. L'alluminio si ricopre all'aria rapidamente di una pellicola d'ossido spessa
solo alcuni millesimi di mm che lo protegge dall'ossidazione (assimilazione di ossigeno) e
in questo modo lo rende estremamente resistente alla corrosione. Come è possibile che
l'oggetto di Aiud sia ricoperto di uno strato d'ossido d'alluminio così spesso (1 mm)?
Sarebbe possibile soltanto se si trattasse di un oggetto vecchissimo, cioè di un oggetto
di decine di migliaia d'anni di età. "Sembra che provenga dalla stessa epoca storica
del mastodonte. - rileva il Dr. Niederkorn, che ha effettuato l'analisi metallurgica - È
incredibile, però sembra che si tratti d'alluminio di struttura talmente vecchia che gli
elementi componenti la lega hanno cominciato a distaccarsi e a riprendere addirittura le
loro proprie strutture cristalline originarie". Certo è che l'oggetto di Aiud non
può essere un oggetto naturale; è indiscutibilmente un oggetto artificiale, un oggetto
prodotto da qualcuno. A che serviva? Gli ingegneri hanno cercato di dargli una spiegazione
più o meno logica: potrebbe trattarsi forse, infatti, di una specie di sede, ovvero di un
piede per il supporto di un eventuale struttura tecnico-meccanica. A titolo di curiosità
va detto che supporti abbastanza simili vengono utilizzati oggi per l'atterraggio di
moderne sonde spaziali. Forse si tratta solo di una coincidenza. Comunque, al di là delle
coincidenze fra questo reperto e l'odierna tecnologia umana, è un fatto che l'oggetto di
Aiud denota indiscutibilmente un qualche tipo di tecnologia assolutamente ingiustificabile
per il contesto storico in cui è stato ritrovato ed è l'evidente indizio di una civiltà
ignota, atta a sviluppare manufatti meccanici, verosimilmente risalente ad epoche in cui
nulla del genere avrebbe mai dovuto esistere nel nostro mondo. Una simile tecnologia
potrebbe ricollegarsi soltanto a una civiltà avanzata spazzata via da cataclismi di
portata planetaria ovvero di origine estranea al pianeta Terra. Comunque sia, il
misterioso oggetto di Aiud resta un'altra maglia della catena di artefatti trovati sulla
nostra Terra che non hanno o non avranno mai una spiegazione soddisfacente.
Articolo tratto da: http://www.edicolaweb.net/am01f39g.htm
MONS. CORRADO BALDUCCI SUL "TIMES" : ET ESISTE
Intervista sul quotidiano inglese "Times":
"La fede in Cristo non è incompatibile con Ufo ed extraterrestri"
Mons. Corrado Balducci con John Mack |
LONDRA E.T. e i suoi fratelli esistono davvero, non sono né un'invenzione della
mente umana né una congettura e probabilmente sono più evoluti di noi. A darci queste
rivelazioni dallo spazio non è un appassionato di fenomeni paranormali, ma padre Corrado
Balducci, della congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, teologo molto stimato in
Vaticano e amico personale del Papa. In un'intervista che farà da appendice al suo libro
che verrà pubblicato in Italia la prossima settimana e di cui The Times ha dato ieri
delle anticipazioni, il religioso ammette senza alcun dubbio l'esistenza degli alieni,
precisando però che non c'è alcun contrasto né teologico, né morale, né di alcun tipo
tra il fatto di credere negli extraterrestri e la fede in Cristo. Sono insomma realtà che
si possono integrare, anche perché, fa notare il teologo del Vaticano, nel Nuovo
Testamento c'è un passo con scritto che Cristo è il re dell'Universo, non solamente del
mondo. Balducci sostiene che è sbagliato asserire che i racconti fatti su incontri
ravvicinati con gli extraterrestri sono poco credibili. "È invece
ragionevole credere e affermare che gli alieni esistono racconta
nell'intervista l'eminente figura dell'entourage del sacro pontefice le loro
esistenze non possono essere negate più a lungo, perché ci sono troppe evidenze
dell'esistenza degli extraterrestri e dei dischi volanti". Non c'è spazio
per altre interpretazioni: quello che padre Balducci vuole invece sottolineare, oltre a
quelle sue idee che peraltro aveva già avuto modo informalmente di esternare, è che non
c'è non ci sarebbe un rapporto di sfida tra i cosiddetti marziani e gli esseri
umani, tra le loro convinzioni morali ed etiche e le nostre convinzioni religiose. Gli
insegnamenti di Cristo non sarebbero dunque, a dire del teologo, in pericolo. "Fatti
come l'esistenza dei dischi volanti afferma padre Balducci nell'appendice del
suo libro che si intitolerà "Conferme" indicano che gli alieni si
sono evoluti più rapidamente degli esseri umani. Ma anche se si scoprisse che gli
extraterrestri sono in qualche modo superiori agli umani, questo non metterebbe in dubbio
gli insegnamenti del Cristianesimo". Tesi senza dubbio per molti lettori
assai particolare, per tutti coloro che non si interessano di fenomeni paranormali e non
vanno al di là dell'evidenza, che sembrano però una vera e propria legittimazione di
E.T. e dei suoi amici dello spazio. Ma il religioso nel volume di prossima pubblicazione
vuole anche dare un supporto teologico alle tesi che con particolare passione sta portando
avanti ed offrendo alla riflessione della pubblica opinione. Balducci riferisce
nell'intervista di un passaggio nel Nuovo Testamento in cui San Paolo parla di Cristo come
re dell'Universo e non come re del mondo. "Questo significa
precisa il teologo che ogni cosa nell'Universo, compresi gli extraterrestri,
sono conciliabili con Dio". Padre Balducci, oltre ad essere un membro
ufficiale della famiglia papale, è anche un rinomato esorcista e un esperto di
demonologia. Dal 1964 negli annuari vaticani è registrato come "prete d'onore".
Ha già scritto due volumi incentrati sulla figura del Diavolo, argomento anch'esso
particolare. E adesso naturalmente Conferme che con l'uscita non mancherà senz'altro di
fare scalpore. La sua prima domanda a un alieno sarebbe relativa alla concezione che essi
hanno di Dio. Nella sua analisi Balducci non si ferma a questo e va avanti: "È
molto importante accordare credito ai racconti dei testimoni oculari ma bisogna stare
molto attenti ad assicurarsi che siano realmente autentici. Ho sentito gente che ha detto
di avere avuto dei contatti, ma erano persone che sfortunatamente non erano stabili
mentalmente". Insomma, gli alieni, lo dicono i fatti nel tempo, esistono, ma
bisogna stare attenti alle falsificazioni.
NOTE:
da: "il Giornale" 30 Agosto 1998 Nel suo ultimo libro il teologo, amico
personale del Papa, sostiene di credere negli alieni provenienti da altri universi. da:
"il Giornale" 30/08/98 Articolo di Giovanni Giacchi
INTERVISTA A CANDIDA MAMMOLITI, PRESIDENTE DEL CENTRO UFOLOGICO DELLA SVIZZERA ITALIANA
(http://web.ticino.com/cusi/)
Di Michele Bugliaro
Ciao Candida.
Ci racconti come è nato il CUSI ed il tuo interesse per l'ufologia?
Roberto Pinotti e Candida Mammoliti |
Il CUSI è nato precisamente il 1° novembre 1995 a Pambio-Lugano, dopo una valutazione
di ciò che reano gli obiettivi di un gruppo di amici ed appassionati di ufologia e quello
che si riteneva fosse una necessità di informazione corretta verso la popolazione, basata
su una realtà ufologica dai contenuti scientifici, sulla ricerca di campo e
sull'approfondita indagine riguardante gli avvistamenti ufo. Ci siamo uniti con molto
idealismo, senza fondi, iniziando autotassandoci e formulando uno statuto, in cui abbiamo
stabilito di essere un ente privato senza scopo di lucro, apartitico ed aconfessionale. La
nostra struttura e quella di una regolare associazione culturale, con un comitato
direttivo ed un gruppo di soci, che versano annualmente una modica quota di partecipazione
di sfr. 50.--. Il CUSI è nato sostanzialmente per fare luce su un argomento ostico, qual
è l'ufologia, in una società che riteniamo si avvicini sempre di più, grazie anche alla
nuova generazione, alla tecnologia innovativa, ai misteri dello spazio ed alla curiosità
di quanto già di "ufologico" c'è nella nostra vita quotidiana. Il nostro
desiderio è quello di dare voce a chi ancora non ne ha e con molta dedizione sono state
fin qui realizzate numerose conferenze in tutto il Canton Ticino, nelle scuole superiori e
professionali a Locarno, Bellinzona, Lugano, Como, nonché altrettante partecipazioni ai
convegni nazionali del CUN a Roma, Torino, Padova, Cagliari, Ancona, per citarne alcune.
Siamo rappresentati dal 1996 al Simposio Mondiale sull'Ufologia a San Marino.
Ma il mio interesse per l'ufologia nasce molto prima, nel gennaio del 1989, quando grazie
ad un'esperienza di carattere ufologico fatta da una mia amica e da me vissuta
indirettamente, sono rimasta coinvolta in questa misteriosa realtà. Premetto che non mi
ero mai interessata di ufologia prima di allora, sono stata un'adolescente piuttosto
difficile e di carattere profondo e riflessivo, mi sono occupata delle filosofie
orientali, dei misteri del Cristianesimo, di alchimia e di popoli antichi, come i Celti, e
di molte altre cose, che nella società svizzerotedesca, dove allora vivevo, trovavono
poca risonanza. Comunque sono sempre rimaste fedele a me stessa e oggi credo che le
menzionate esperienze siano state di notevole importanza per essere oggi quella che sono.
Di professione insegnante di lingue, quanto serve sapere le lingue in ufologia?
In una società multietnica e di rapidi scambi culturali, come la nostra, sapere le lingue
è un fatto importantissimo, non solo in ufologia, ma in tutti i campi professionali e
culturali. La comprensione linguistica è uno degli strumenti di comunicazione più
potenti ed efficaci che possediamo, ci apre le strade verso nuove conoscenze, nuovi popoli
e inaspettate possibilità di ampliare le nostre capacità e quindi di favorire il nostro
sviluppo su questo pianeta, poiché ricordiamolo, il vero senso del nostro passaggio
terreno è il nostro progresso individuale, come esseri in carne ed ossa, ma anche come
creature, la cui origine è ancora tutta da scoprire, dotati comunque di un'anima che fa
parte dell'universo ed a esso tende.
L'insegnamento delle lingue, al quale mi dedico da 16 anni, mi permette inoltre di
affinare la mia sensibilità nel contatto con gli altri, di capire sempre meglio come
essere ricettiva a tutti quei messaggi di "comunicazione non verbale", emanati
da chi studia una lingua, di percepirne stati d'animo, aspirazioni, tensioni o paure.
Comunichiamo in molti modi, non solo verbali, ogni nostro sentimento o pensiero
rappresentano un'energia che può essere trasmessa e recepita. Ho un'innata forte
capacità di intuizione, che attraverso la mia professione è stata maggiormente
sviluppata. Nella storia dell'ufologia, in particolar modo nello studio degli incontri
ravvicinati con gli E.T., sono state condotte da parte di diversi studiosi, tra cui il
Prof. John Mack della Haward University di New York,
numerose analisi, che ci riportono ad una palese verità, cioè che sostanzialmente siamo
esseri dotati di molteplici capacità, non solo razionali, e che queste nostre forze
latenti sono il punto di riferimento per gli E.T, quando desiderano comunicare con noi. Lo
fanno appunto non prettamente attraverso il nostro potenziale razionale, ma attraverso
quello "irrazionale", per semplificarne la definizione. Così sollecitati, siamo
capaci di percepire i loro pensieri in modo extra-sensoriale ed immediato, che può
manifestarsi con la visualizzazione di contenuti mentali ricevuti telepaticamente. È solo
un esempio.
Come si è evoluta la ricerca ufologica elvetica fino ad oggi? Chi sono gli attori
principali?
In Svizzera non vi è stata negli ultimi decenni un notevole sviluppo dell'ufologia, come
per es. in Italia, USA o Francia, nazione quest'ultima, dove la ricerca ufologica è
statalizzata dal 1977. L'ente che se ne occupa si chiama SEPRA (Sociètè d'Expertises des
Phènomènes des Rentrées Atmosphèriques) e collabora con il Centro Nazionale Francese
di Ricerca Spaziale. Abbiamo in Svizzera da anni dei singoli ricercatori, che si sono
impegnati in questo senso, come Luc Bürgin a Basilea, Bruno Mancuso, nella Svizzera
Francese, il noto scrittore Erich von Däniken e pochi altri. Sono al corrente
dell'esistenza di piccoli gruppi amatoriali di ricerca ufologica nella Svizzera Romanda e
Tedesca, che spesso preferiscono matenere l'anonimato. A Hinterschmidrüti nel Canton
Zurigo vi è il Centro del celebre quanto controverso contattista Eduard Billy Meier,
infine in Ticino il CUSI, come precedentemente mezionato.
Si può con certezza confermare, che degli ufo se n'è occupato il Servizio Svizzero
del'Avizione e della Difesa Antiaerea già nel lontano 1956. Nel 1975 si poteva leggere in
un documento interno del Dipartimento Militare Federale, denominato 278/0, quanto segue:
"Malgrado numerosi ed anche seri scienziati siano del parere che nel caso dei
cosiddetti ufo si tratti di fenomeni del tutto spiegabili in termini convenzionali,
sarebbe errato ed egocentrico pensare, che tutto ciò che è inspiegabile sia
semplicemente il frutto di fantasticherie e superstizioni."
Non si può sostenere, che un qualche ufficio federale abbia mai mosso un dito per
favorire la divulgazione delle informazioni ufologiche, ma questo almeno è stato ammesso.
Il vero sviluppo parte dalla popolazione stessa, dalle numerose testimonianze dateci in
buona fede e da noi attentamente valutate tramite l'elebarazione dei dati riguardanti ogni
avvistamento ufo, che raccogliamo minuziosamente e specifichiamo in un adeguato rapporto.
Di certo la nostra presenza è di fondamentale importanza, diversamente, almeno per ciò
che concerne questa zona, la gente coinvolta in vicissitudini di carattere ufologico non
saprebbe a chi rivolgersi.
L'attività divulgativa del CUSI ti ha portato a contatto con la popolazione
ticinese. Hai incontrato molto scetticismo?
Sì, molto, ma meno che nella Svizzera Tedesca. La nostra mentalità latina, spesso
ingiustamente bersagliata dagli abitanti d'Oltraple, ci permette di avere una cultura base
meno schematica e più flessibile della loro. Ritengo questo fatto imporante, poiché
l'ufologia, che è una scienza di frontiera ed una ricerca interdisciplinare, mal
collabora con angusti modelli mentali e culturali e spesso richede il nostro corraggio
nell' affrontare una realtà pur vera ma innovativa sotto molteplici fattori, sfidando le
leggi della cosiddetta "normalità".
Comunque anche in Ticino ho riscontrato, soprattutto nei primi anni della nostra
attività, un notevole scettiscismo e maschilismo, non dimentichiamo che sono una donna.
Ora la situazione, grazie al nostro lavoro, è decisamente migliorata, la gente ci conosce
per quello che siamo, un centro serio ed affidabile, le nostre numerose azioni di
divulgazione hanno dato i loro frutti.
Si parla molti di cover up made in USA, ma in Svizzera? La sua neutralità ci
salva dal segreto?
Penso proprio di no. La questione ufologica è e rimane un campo di forte interesse
tecnologico-militare. Finchè questo non cambierà, non ci sarà a mio avviso una vera
neutralità nell'informazione ufologica, non ci sarà un' ufficializzazione, cosa che
sarebbe più che necessaria e democratica.
Siamo noi centri privati a dover fare da controparte ad un persistente mutismo da parte
del governo sia federale che cantonale. D'altronde, se si osserva la storia del nostro
sviluppo umano, non è mai stato diversamente. Chi ha lottato per le innovazioni
culturali, scientifiche o religiose ha sempre avuto un arduo cammino da percorrere e in
molti sono stati eliminati stradafacendo dal potere costituito, basti pensare al monaco
intellettuale Giordano Bruno, arso vivo sul rogo il 17 febbraio 1600 in Campo dei Fiori a
Roma, per aver sostenuto diverse opinioni, tra cui che "I cieli sono abitati da
uomini".
Per nostra fortuna oggi non esistono più i roghi, ma ci sono altri modi per renderci la
vita difficile, per es. ignorarci o depistare le valide informazioni sull'ufologia, nostre
ed altre.
Ticino terra di UFO?
Indubbiamente.
Fra il 1995 ed il 1996 Guido Ferrari, giornalista della TSI, produsse un lungo
documentario dedicato al fenomeno UFO, poi trasmesso a puntate. Un media importante ha
quindi dato ampio spazio al fenomeno, ed in maniera molto positiva. Secondo te, quanto ha
influenzato l'opinione pubblica?
Il Magazine dell'Informazione della TSI Falò, giovedì 3.10.2002, ha dedicato un servizio
a cura di Guido Ferrari ai crop circles. Il fenomeno sarebbe apparso anche in Svizzera.
Qual è la tua opinione? In terra elvetica il fenomeno crops presenta diversità, rispetto
all'Inghilterra?
Sono al corrente che anche in Svizzera sono stati rinvenuti dei cerchi nel grano.
Nella Svizzera Tedesca, il Signor Anderhub ha condotto delle indagini in merito, che però
non sono in grado di valutare. Di certo il fenomeno qui presente non è paragonabile a
quello inglese. Nell'Inghilterra del sud, e non solo del sud, si formano cerchi nel grano
da oltre 20 anni. La loro complessità è sbalorditiva, il numero impressionante. Anche se
vi sono a mio parere dei falsi tra queste formazioni, non si può di certo sostenere che
lo siano tutte. Sfido chiunque a formare un crop-circle composto da ca. 450 cherchi in una
manciata di secondi e senza danneggiare minimamente il grano.
D'altronde, la zona dove maggiormente si manifestano, è una zona particolarissima, piena
di storia e di luoghi di culto. Siamo nella terra del "Sacro Graal". Ho dedicato
uno studio approfondito a questa fenomenologia in relazione a delle valutazioni storiche
riferite a questa zona. L'articolo può essere trovato nel nostro sito.
Dal piccolo Canton Ticino, Candida Mammoliti è invitata annualmente al Simposio
sugli Oggetti Volanti Non Identificati, organizzato dal CUN a San Marino, in
rappresentanza del CUSI. Una grande emozione, un successo per la tua associazione. Come
vivi l'occasione di salire sul podio?
A chi non mi conosce può sembrare strano, ma sono fondamentalmente timida.
Salire su un palcoscenico in un ambiente internazionale come quello di San Marino mi è
costato all'inizio un notevole sforzo per superare la mia timidezza, così come ho dovuto
superarla di fronte ai microfoni radiofonici e negli studi telelvisivi (ho realizzato fino
ad oggi oltre 400 tra programmi radio e tv, e tranne pochi, tutti gratuitamente). Ma in me
vi è sempre stata una forza spirituale che mi ha spinta avanti. Sono tra le pochissime
donne che a livello internazionale sono chiamate ad esporre i loro studi ufologici, questo
da un lato mi onora, dall'altro da chiaramente da capire, in quale minoranza noi donne
siamo rappresentate in questo ambito. Forse non solo perché è un campo di battaglia, nel
vero senso della parola, dominato dalle menti maschili, ma forse perché in realtà poche
donne desiderano abbracciare questo campo di studio. D'altronde per farlo bisogna essere
estremamente forti di carattere e avere spirito di devozione, poiché non ci si guadagna
niente a livello economico e a livello umano si ricevono più offese che comprensione e
rispetto. Per quanto mi concerne, ci ho fatto il callo. Faccio quello che mi dice la mia
coscienza, quando parlo al pubblico, in ogni occasione, sono semplicemente me stessa ed
esprimo quei lati dell'ufologia, che spesso e volentieri vengono tralasciati dai colleghi,
quelli meno intrisi di razionalità, che hanno un'anima ed un cuore e come direbbe il
padre della lingua italiana Dante Alighieri "sono pensieri di donna, che ha
intelletto d'amor", e che non tralasciano nulla dell'ufologia, dal contattismo al
Top-Secret, dagli ufo-crash ai cerchi nel grano, dai rapimenti agli aspetti ufologici
storico-spirituali.Sono comunque consapevole di rappresentare un centro rispettabile, a
San Marino oltre che il CUSI, la Svizzera, non mi permetto delle debolezze e porto a
conoscenza degli altri quella che è la nostra realtà, entrando in simbiosi con il
pubblico, che conoscendomi, si aspetta da me proprio un insieme di razionalità,
obiettività e dolcezza femminile.
Questo è tutto. Grazie mille per la tua disponibilità.
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CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana