UFO o IFO ?
di Mario Spaventi

Il nostro terzo congresso, e soprattutto il dibattito avuto con il pubblico, è stato l'ispiratore delle considerazioni che seguono.

L'ufologia studia il fenomeno degli oggetti volanti non identificati e, considerato quanto avvenne nel lontano 1947, quegli oggetti non sono identificati poiché verosimilmente non terrestri ed appartenenti a qualche civiltà intelligente e tecnologica al punto da essere in grado di farci visita coprendo distanze inimmaginabili.

A rischio di essere considerato arrogante, ritengo che siamo un popolo con, mediamente, un buon quoziente d'intelligenza, tale da consentirci il raggiungimento di obiettivi che hanno accresciuto molto in nostro benessere, sebbene tale crescita abbia trascurato una grandissima parte della popolazione mondiale. Fatta questa considerazione, faccio fatica a pensare che dall'incidente di Roswell non siamo stati in grado di cavare un ragno dal buco, e dopo oltre mezzo secolo ci si ponga ancora la domanda se esistono altre presenze nell'Universo. A Roswell, nel 1947, è successo qualcosa di incredibile, immediatamente nascosto dal mantello del segreto militare ed in seguito gestito dall'"intelligence" americana, avviando il ben noto processo di disinformazione e di insabbiamento che, nel corso degli anni, ha dato vita ad innumerevoli storielle nel tentativo di giustificare il fenomeno.

Le autorità governative americane hanno dunque avuto a disposizione, dopo l'episodio di Roswell e forse molti altri, materiale non convenzionale di origine aliena, il quale è stato studiato ed esaminato per oltre mezzo secolo. La domanda che a questo punto sorge spontanea è se sia ancora il caso di utilizzare il termine UFO o se, per almeno una ristretta cerchia di persone, non sia il caso di considerarli ormai come "Identified Flying Objects" (IFO).

Ad oggi, il materiale a disposizione è parecchio. La maggior parte dei governi, oltre agli Stati Uniti, chi in grande stile, chi in modo meno grandioso, ha dedicato unità, dipartimenti, squadre speciali, allo studio del fenomeno che oggi, in modo molto riduttivo, comprimiamo nell'acronimo "UFO".

Da qualche tempo, le diverse aeronautiche hanno avviato un lento processo di apertura che arriva fino ad internet, pubblicando, come l'Aeronautica Militare Italiana e la RAF, le loro statistiche corredate da rapporti "professionali" che confermano la presenza nei nostri cieli di oggetti di natura strana e non convenzionalmente spiegabile. Cinema, televisione e letteratura sono stati incredibilmente attivi, soprattutto negli ultimi 10 anni, nel promuovere uno stile di fantascienza molto più compatibile con la nostra era e la nostra realtà, facilmente accessibile ad un vasto pubblico. Ricordiamo che la fantascienza proposta fino agli anni ottanta riusciva ad accattivare solo i più accaniti fans.

La gente comune affronta il fenomeno "UFO" con più disinvoltura e meno timore, sebbene non si possa ancora parlare di accettazione del fenomeno. Guardando dunque a tale fenomeno da una prospettiva molto ampia, di fatto si percepisce un cambiamento di attitudine che si ripercuote anche sul nostro passato più lontano. In un processo ancora lento, l'UFO sta diventando IFO anche per coloro che del fenomeno hanno una percezione superficiale. I prossimi anni saranno lo scenario di questo cambiamento e mi auguro che tutti saremo gli attori che lo renderanno possibile.

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CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana