"The day after Roswell"

Di Maurizio Baiata

Il libro di PHILIP CORSO, rivela le scoperte derivate dall’incidente di Roswell del 1947.
Nella strategia della Difesa USA si inseriscono inusitate trame industriali.

 

La questione delle "ricadute tecnologiche" dell’incidente di Roswell, emerge in modo prepotente dal libro del Colonnello Philip J.Corso The Day After Roswell, innescando un meccanismo che coinvolge, oltre agguerriti giornalisti investigativi del settore UFO, anche i vertici di mega società americane legate al mondo della comunicazione. Prima fra tutte la multinazionale Bell. Ce lo ha confermato lo stesso Colonnello Corso, per il quale il vero ruolo della ACC ( come vedremo più avanti ) rappresenta comunque solo la prima "spina nel fianco" dell’establishment USA. "Per il momento preferisco non rilasciare altre dichiarazioni.

Credo, - dice il Colonnello, "che comunque dalle pagine del mio libro si possa già desumere che l’importanza del ruolo che da me svolto nel contesto dell‘R&D ( il Dipartimento Ricerche e Sviluppo dell’esercito) per il Pentagono". Il suo libro è stato redatto dal coautore William j. Birnes con uno stile "hollywoodiano" che Corso giudica inopportuno e a tratti fuorviante, un atteggiamento che l’anziano ufficiale non approva. Il libro è un best seller, ma nelle cui pagine si riscontrano elementi talmente importanti e gravi che meritano certamente un diverso trattamento.

Si diceva delle ricadute tecnologiche di Roswell. Il ricercatore americano Bill Hamilton, responsabile del MUFON per l’Arizzona, ci ha segnalato il pezzo che qui riportiamo. Vi si descrive come i laboratori della Bell, la società di telecomunicazioni fondata da Alexander Graham Bell, sia stata fra le aziende che nei primi anni sessanta furono interpellate, per scelta personale del Colonnello Corso, sui possibili sviluppi delle scoperte basate su apparecchiature extraterrestri e ne abbiamo tratto grandi vantaggi. Successivamente la Bell, la American Computer Company (ACC) ne avrebbe egualmente usufruito. Nel testo, diffuso via internet da Bob Wolf, si prende spunto dalle ricerche storiche effettuate da James Easton in merito alle attività della Bell all’epoca dell’invenzione (meglio: della repentina apparizione) del Transistor . Wolf, entrato in contatto con una fonte (rimasta anonima) ai più alti livelli della ACC, ha ricevuto le informazioni che ha poi raccolto come segue:

" I laboratori della Bell hanno pubblicato tutto il materiale storico trovato da James Easton, dopo il fatto accaduto tra il 1948 e il 1949. É tutta una cortina fumogena architettata per nascondere la vera storia. Non aspettatevi che la Bell perda tempo a spiegare cose come queste, non esiterebbero a citarmi in giudizio per quello che rivelo. Ma il fatto è che " nessuna informazione sulla ricerca dei transistor " è effettivamente disponibile sia in buona fede (non ufficialmente), che in base alle informazioni fornite dai laboratori della Bell prima del settembre 1947 . Non è esistita perché il materiale di ricerca per fabbricare il transistor giunse da Roswell. La rivelazione dello schianto di una "astronave extraterrestre" in un luogo del New Mexico, scoperto congiuntamente dall’Air Force e dall’Esercito verso la metà del 1947, venne pubblicamente resa nota casualmente e subito smentita da un portavoce delle pubbliche relazioni di quella Base Sperimentale. Riguardo al transistor, tutto ciò che risale al periodo 1946/47 o 48 , o in seguito, presso i laboratori Bell è fumo negli occhi. Ecco che cosa successe veramente. Il Colonnello Corso dovrebbe essere orgoglioso di avere preso la posizione che ha preso"

" Le mie informazioni sono arrivate indirettamente dalle persone con cui lavoravo e che furono coinvolte nell’attività di ricerca del 1947 e oltre. Tutti erano vincolati al segreto da giuramento e uno di loro, che rimarrà anonimo, iniziò a fare rivelazioni. Improvvisamente fu trovato morto negli anni sessanta."

"Essi indicarono nel giugno 1947 che i diodi al germanio del Laboratori Bell erano congegni di filtraggio dell’onda di corrente a polarità piuttosto primitivi. Nel settembre del 1947 il Dipartimento dell’Esercito stipulò un contratto con la Bell perché conducesse ricerche radar sugli oggetti di origine aliena, conosciuti oggi come REL#1 e REL#2, ovvero Roswell Extraterrestrials Landers numero 1 e 2 (in sostanza, due astronavi). La Bell si rese disponibile e trasferì pezzi di quel materiale in un laboratorio dello stabilimento di Murray Hill. Lì, sotto procedura di massima segretezza, ne trassero un trasduttore fonico, e uno strumento elettronico, lasciando intatte altre parti dei velivoli, scoprendo parecchi frammenti microscopici nei rottami che ricordavano strumenti che erano stati teorizzati dagli scienziati, ma che la Bell non era capace di produrre, non avendo la minima idea di come assemblarli. Usando elementi, presenti in natura, simili a quelli che il Dipartimento spettrografico individuò come polisilicio, arsenico e materiale borico, furono dapprima in grado di concepire un effetto di amplificazione attivo in un raggio di settimane e, usando vari metodi, provarono a ricreare gli stessi materiali e ad applicarvi diverse correnti elettriche. Si noti che i vertici e i legali della Bell non si lasciarono sfuggire la natura rivoluzionaria di queste scoperte: infatti essi riferirono che le scoperte, tramite microscopio radar, sugli oggetti consegnati loro dal Dipartimento dell’Esercito, erano state inconclusive. Ma, nella realtà, le loro ricerche su questi oggetti extraterrestri erano state tutt’altro che senza esito e quindi, il Dipartimento della Guerra dell’Esercito fu ingannato dalla Bell. I legali di quest’ultima, circa sette mesi più tardi, depositarono brevetti a nome di scienziati del campo costringendoli al segreto, così a metà del 1948 il transistor venne alla luce e la Bell si avviava ad esercitare, approfittando di un segreto, un predominio a lungo termine senza eguali nella storia umana".

"Tutte le pubbliche dichiarazioni, successive all’invenzione, furono architettate ad arte per creare l’impressione della superiorità dell’attività di ricerca dei laboratori Bell. Nel 1973 o 74, durante un’investigazione per omicidio di John Morton, responsabile di tali progetti ai Bell Laboratories Semiconductors, gli Uffici delle investigazioni strategiche dell’Esercito e dell’Air Force scoprirono le notizie sui materiali di origine extraterrestre filtrate dai laboratori Bell e i falsi rapporti archiviati dalla Bell nel 1947 e nel 1948. Venne aperta una lunga indagine sull’uso improprio da parte della Bell dei documenti strategici militari, sotto il nome in codice di Progetto Starpoint. L’azione di opposizione e di negazioni sistematiche da parte dei legali della Bell ne impedì la messa in stato di accusa, e con il disfacimento della Bell System, allora ancora sottotraccia, l’Esercito e l’Aeronautica non poterono fare altro che dimostrare disappunto per l’intera faccenda".

" Il fine progetto Starpoint era determinare le dimensioni del danno per l’interesse pubblico degli Stati Uniti e altre nazioni, causato dai Laboratori Bell e della Bell System attraverso la diffusione di materiali per scopi commerciali, ottenuti da quelli di origine extraterrestre e che appartenevano al Dipartimento dell’Esercito. Per i 25 anni intercorsi, sia l’Aeronautica che l’Esercito non si erano resi conto che cosa facessero esattamente i Laboratori Bell con i materiali loro affidati, mentre la Bell affermava di non aver ottenuto dai test alcun risultato significativo. L’Esercito nel timore di effetti indesiderati e non volendo rendere nota la propria incapacità ad analizzare "il velivolo alieno", decise di seppellire tutto l’accaduto. Qualcuno ha suggerito che la Bell fosse in combutta con qualcuno dell’Esercito o dell’aeronautica, ma questa ipotesi rimane senza prove eccetto, come si vedrà avanti, quelle clandestine".

"Ciò nonostante la RCA Semiconductors, nel contesto della prima causa antitrust contro la Bell System, si costituì parte civile contro i brevetti depositati a nome di Shockle, Barden e altri dai legali della Bell, riferendosi alla natura dei materiali affidati dalla Bell dall’Esercito, provando - la RCA - che l’origine del transistor era in effetti un’arma, senza tuttavia identificarne la natura extraterrestre. La RCA aveva evidenti motivi per voler citare la Bell, dal momento che la RCA era stata il precursore delle valvole e della tecnologia del "tubo catodico" e aveva ottenuto indipendentemente informazioni per la fabbricazione del Transistor Bell di derivazione aliena - non volendo essere esclusa dai guadagni economici da questo salto in avanti nell’elettronica a circuiti integrati. Le argomentazioni della RCA furono confutate dai difensori della Bell, affermando di aver ottenuto il materiale da normali fonti accademiche che avevano analizzato un meteorite e che, durante i test, i materiali avevano evidenziato caratteristiche elettriche uniche che suggerirono un loro impiego sul piano della ricerca teorica, il che era stato fatto nei precedenti decenni. La verità, dunque, era appena stata sfiorata, fino al momento in cui il Colonnello Corso e l’OSI (Office of Scientific Intelligence) sono giunti a dimostrare l’impensabile coinvolgimento della Bell. Ne sono a conoscenza, in quanto fui informato da due ufficiali in possesso del nulla aosta, nel contesto dei nostri comuni sforzi per rafforzare la AT&T, in vista dell’imminente disfacimento della Bell System, durante gli anni settanta. Questo non vuole dire che gli storici hanno torto - loro riportano semplicemente le informazioni nel modo in cui la Bell Laboratories ha voluto e vuole - ma sono degli ingenui".

"Infatti la Bell System assunse influenti personaggi militari locali e quelli del Norad, per assicurasi ulteriori difese nell’area della Murray Hill; infatti ai laboratori Bell si riteneva che qualcuno di quei pezzi ricevuti fossero segnalatori luminosi d’origine naturale, operanti su lunghezze d’onda cortissime e ad altissimo potenziale e ancora oggi attivi, nonostante siano custoditi in robusto cemento armato e in grossi container sotto i laboratori Bell degli stabilimenti di Kyncroft/Holmdel, nel New Jersey. Rendendosi più urgente la progettazione del velivolo, la Bell ha assunto personaggi chiave in campo militare e commerciale, stipendiandoli per organizzare affari, come la American Research and Development ed altri, insomma comprandoli. Ma alcuni di loro, nonostante siano stati pagati, hanno rotto il silenzio nel corso degli anni, rivelando informazioni all’opinione pubblica sull’atterraggio di un velivolo spaziale nel 1947 a Roswell, praticamente senza avvertire nessun senso di colpa. Almeno credo. Sono contento per il Colonnello Corso e per il suo libro, che infrange un silenzio insopportabile, per me e per quanti siano stati vicini al cover-up sulla Bell sin dall’inizio."

Il libro di Corso dedica un intero capitolo (pp.158-173) alla questione Bell, intitolato "il chip dei circuiti integrati": vi si analizzano gli sviluppi delle prime ricerche sui semiconduttori, sino all’attuale stato dell’arte dell’informatica moderna (dal 1947 al 1980 vi sarebbero stati i massimi progressi). Ma, all’epoca, fu essenziale il coinvolgimento, secondo Corso, degli scienziati impegnati ad Alamogordo con l’Esercito e i ricercatori dei laboratori Bell. Corso partecipò quindi a riunioni con il Generale Nathan Twining, gli scienziati Hermann Oberth, Wernher von Braun e Hans Kholer, nonché Vannevar Bush, direttore della CIA e componente del MJ-12. L’intrico di circuiti scoperti sullo scafo alieno precipitato a Roswell, successivamente alle prime sperimentazioni di ingegneria inversa, fece ipotizzare una sorta di "sistema nervoso" dello scafo, capace di emettere segnali e trasmettere comandi proprio come il sistema nervoso umano. Ne derivò l’invenzione del Transistor, che per Corso non fu un miracolo, anche se, rispetto alla struttura dello scafo alieno ed al suo funzionamento non venne fatto alcun progresso, giacché la "macchina" funzionava - secondo Corso - in simbiosi con il corpo stesso dell’alieno che vi era a bordo. E, su questo, la paralisi dei tecnici e dei superesperti dell’R&D (Research & Development) dell’Intelligence del Pentagono e dell’Air Technical Intelligence di Wrigth-Patterson e di tutti i laboratori, segreti o meno, connessi a queste sperimentazioni, sarebbe stata a lungo totale. Lo scorso settembre, dopo la divulgazione del testo filtrato attraverso Bob Wolf, il presidente dell’American Computer Company ha dichiarato, sempre via internet , di non poter rispondere a ciò che si afferma nel libro del Colonnello Corso, in quanto si tratta di rivelazioni totalmente inaspettate, e non ha mai incontrato Corso, quindi si riserva un giudizio in merito, prendendo tempo. Pur biasimando l’anonimità della "fonte" citata da Wolf, il presidente della ACC ha comunque sottolineato le credenziali di John Morton, il dirigente della Bell misteriosamente morto nell’incendio della sua auto ed ha invitato i ricercatori a non concentrarsi su sterili attacchi contro la ACC, che li allontanerebbero dalla verità. Ciò vuol dire che il coperchio della pentola è stato sollevato.

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