Memorie sul Colonnello P.J. Corso

Nel 1998 mi trovavo a S. Marino al convegno Ufologico omonimo. In compagnia degli amici del "Centro Ufologico della Svizzera Italiana ", al quale aderisco con funzioni di vicepresidente, ebbi l’occasione di condurre un’intervista con il Coll. P. J. Corso. Intervista da noi audio, video registrata.

Devo affermare che personalmente verificai la professionalità di Corso nell’affrontare l’intervista, avvalendosi nelle risposte alle domande di principale importanza, della traduzione da parte di Paola Harris. Il Colonnello Corso comprendeva e si esprimeva sufficientemente in Italiano, tant'è che a microfoni spenti, si dilungò personalmente in un colloquio che non ebbe bisogno di traduzioni.

Il suo usufruire di un interprete è un comportamento che si ritrova nei contatti d’alto livello professionale, dove la traduzione verbalizzata o registrata deve essere la più esatta possibile, sgombrando il campo da interpretazione o dubbi.

Per tutta la durata dell’intervista costatai nonostante gli anni, la lucidità e determinazione di Corso, nel rispondere alle domande. Le risposte precise e dirette, rilevavano un’esposizione tecnica dei fatti, volutamente asettica, non un'indecisione o tentennamento. E' difficile immaginare che negli anni trascorsi alti vertici militari Statunitensi, Corso non avesse saputo d'operazioni su tecnologia Aliena, da parte d'altri dipartimenti militari, quali la US Navy o l'USAF, eppure rispondeva solo di quanto visto e vissuto in prima persona.

Una delle domande da me poste fu " Colonnello, lei ha avuto alcun contatto con entità Aliene?". La risposta fu diretta "SI" e, non accompagnata(penso volutamente) ai tempi da alcun dettaglio.

La domanda non fu casuale. E’ fuori dubbio che in quei giorni l’argomento di un presunto contatto avuto da Corso con entità aliene, era voce circolante tra gli intervenuti al Convegno. Volutamente testai l’argomento direttamente con l’interessato, formulando la domanda.

La figura di Corso e il suo stato di servizio sono stati documentati. Il suo vissuto nella storia dello sviluppo tecnologie in uso all’esercito dell’U.S.A. appare rilevante. Le rivelazioni sull’indotto Ufologico da Corso operate, solo tali a mio parere da non giustificare falsi sensazionalismi di carattere contattistico.

Il Colonnello sapeva cosa faceva. Era pronto a difendere la sua testimonianza fino a giungere nel Giugno 1998 ad un'azione legale, nei confronti dell'Esercito degli Stati Uniti. La dichiarazione giurata, riguardante di quanto Corso fosse a conoscenza, fu un'azione chiara, inconcepibile per chi avesse divulgato affermazioni false, Corso sarebbe andato incontro ad accuse di falsa testimonianza.

Personalmente ritengo attendibile l'incontro con l'EBE. E' mio personale parere escludere che egli sia stato l'unico militare ad aver vissuto un'esperienza del genere, così come ritengo che molti siano i militari ed ex, custodi di segreti simili.

Casomai la domanda che mi pongo è sulla natura dell'incontro e di quanto comunicato dall'EBE. Si è trattato di un incontro voluto o forzato da parte dell'EBE? La forzatura potrebbe essere stata in ipotesi un problema al mezzo Alieno. Ipotesi non remota, visto gli "UFO-crash" di quegli anni. Per quanto riguarda il comunicato dall'entità, questo non esula da quanto riportato in altre esperienze simili e, dal racconto di vari adotti. Appare contraddittorio ma non unico nel suo genere. Alla preoccupazione dei destini della Terra, alla riprovazione verso la bellicosità nucleare del genere umano, segue il monito, la minaccia di distruggere il genere Umano, qualora esso non si ravvedesse. Rimango perplesso sulla natura di queste EBE, non dissimili per Etica ai mostramuscoli di terrena natura, inclini ad operazioni invasive per imporre i loro scopi. Ma quali sono i loro scopi? Quello di interagire affinché stimoli esterni favoriscano un'evoluzione sociale e morale dell'umanità, oppure che l'ambiente Terra e il suo materiale non si degenerino, divenendo inutili ai loro scopi?

Corso stesso parlava di più razze di visitatori monitorate. Probabilmente le stesse incontrate dalle civiltà succedutesi nella storia planetaria. La storia sembra ripetersi laddove "Dei portatori di valori sociali ed etici" s'incrociano con "Dei capaci di distruzioni e terrore". Ammettiamolo conosciamo veramente poco della nostra storia.

In conclusione, Ipotizzo che nel futuro potremo capire meglio il fenomeno del contatto accettandolo. Sicuramente è vero che, la figura inattendibile dei vari se dicenti contattisti, apparsi negli annali ufologici, gioca in sfavore; non possiamo in ogni caso ignorare che entità stanno interagendo direttamente con il genere umano e, che personalmente come ricercatore, ipotizzo un impegno maggiore e una minore predisposizione a giudizi, tipo "scienza inquisitoria oscurantista", alla comprensione della natura di questi visitatori.

Guido Scalambra


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