16° SIMPOSIO MONDIALE SULL’UFOLOGIA E FENOMENI ANNESSI SAN MARINO 5-6 APRILE 2008
di Candida Mammoliti

Gentili Signore e Signori

INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO...

Non è solo il titolo di uno dei più importanti film hollywoodiani di Steven Spielberg, ma nello scorso mese di luglio è stata un’esperienza incisiva nella vita di una famiglia ticinese, soprattutto nella vita della gentile testimone, una signora posata, che con notevole capacità di osservazione ha seguito uno dei più coinvolgenti avvistamenti UFO avvenuti in Ticino dal 1995 e segnalati al nostro centro.

Disegno fatto dalla testimone, cliccare per ingrandire.
È il 20 di luglio, intorno alla mezzanotte. Tutto sembra tranquillo a Lugano-Pazzallo, zona Senago, solo il fruscìo delle vetture che corrono rapidamente sull’autostrada lasciano una scia di rumori nella tiepida notte d’estate. Del resto, gradevole calma, ma qualcuno non dorme...
Ad un tratto, una cordiale signora attempata, abitante nel quartiere Pazzallo-Lugano, zona Senago, nota il riflesso di una strana luce tonda, simile alla luna piena, sulla finestra dell’abitazione del proprio figlio, cosa che la incuriosisce molto. In seguito, dalla finestra aperta della sua camera da letto, osserva meravigliata in cielo, a bassa quota, poco sopra gli alberi del bosco, che distano da lei ca. 150 m, un oggetto tondo e luminosissimo, ma non abbagliante, di colore leggermente giallo, che sotto i suoi occhi si trasforma aprendosi e assumendo la forma di una semisfera o cupola, mostrando al suo interno una gran numero di luci del medesimo colore, disposte su cinque file. L’oggetto poteva avere un diametro di ca. 7-8 m ed emanava da entrambi i lati, nonché dalla base, dei potenti fasci di luce, soprattutto dal lato sinistro (visto dal punto di osservazione della testimone), che a suo dire sembrava una di quelle « fontanelle di fuochi d’artificio » che tanto ci piace ammirare durante la realizzazione dei fuochi d’artificio estivi. Potenti fasci di luce scintillanti davano alla testimone la sensazione, che l’oggetto « scaricasse » dell’energia. Al suo interno si presentava buio, solo illuminato dalle numerose luci che vi erano incorporate e che si accendevano e spegnevano in continuazione, dando a capire nel profilo la sua forma a cupola, grazie ad una forte fonte luminosa che si sprigionava dalla parte retrostante l’oggetto stesso.

Un’apparizione indimenticabile e completamente silenziosa ! Dei fasci di luce, più lineari rispetto a quelli laterali all’oggetto, si sprigionavano anche dalla sua base, illuminando a giorno l’abitazione della testimone. Uno di questi fasci, dalla dimensione di solo 4-5 cm di larghezza, si fissò infine sulla ringhiera del balcone antestante la camera da letto ed il soggiorno della casa della testimone, una luce chiara ma non abbagliante, che fece pensare l’osservatrice ad una forma di « ancoraggio ». L’incredibile spettacolo era lì, ben visibile, e la testimone ebbe modo di osservarlo per più di un’ora !

La signora aveva inoltre notato all’inizio della manifestazione dell’ UFO una squadra di 4 oggetti rotondi e luminosi, partire dal luogo dove esso si trovava, in direzione Agra e posizionarsi staticamente sopra il Piano Scairolo, dove vi rimasero allineati ed immobili fino alla partenza dell’oggetto in questione.

Meravigliata ma tranquilla e serena, la testimone notò inoltre durante la sua osservazione la formazione di una « fascia a finestrelle luminose » al centro dell’UFO ed in seguito l’apparire di una creatura dai lineamenti aguzzi e dalle fattezze « metalliche », quasi fosse un robot, che si muoveva all’interno di esso. Poco dopo si accesero due luci grandi e rosse alla base dell’oggetto ed alcuni minuti dopo si richiuse, ritirando i fasci di luce, per ultimo quello lanciato verso il balcone.

Impressionante anche la partenza della sconosciuta astronave ; si chiuse, assumendo una forma ovale, alla cui base lavoravano due ingranaggi meravigliosi, uno grande ed uno più piccolo in basso, che durante il processo di rotazione attorno a se stessi venne come « assorbito » da quello più potente, a dire della testimone uno spettacolo meraviglioso, ingranaggi lucenti più dell’oro, che vorticosamente giravano attorno a se stessi, evidentemente per permettere all’oggetto di prendere quota, sprigionando delle scintille ed infine una scarica di luce, che alla testimone sembrò un segnale. In seguito, il glorioso oggetto si avvicinò alle quattro luci disposte sopra il Piano Scaiorolo incorporandole, poteva dunque trattarsi di ciò che chiamiamo in ufologia una « nave madre », per poi schizzare via in un attimo e sparire nel cielo notturno, lasciandoci una volta in più con l’amaro in bocca, dato che non siamo in grado d’identificarne ne l‘origine ne la sua misteriosa natura.

Da metà luglio a fine agosto dello scorso anno ci sono pervenute molte segnalazioni di avvistamenti UFO, tre delle quali da parte di piloti. A queste si sono aggiunte altre segnalazioni importanti, fatti che stanno indubbiamente a dimostrare, che la presenza degli UFO su territorio svizzero sta aumentando.

In una società in continuo e veloce sviluppo, nel frenetico quotidiano colmo da valori discutibili, si fanno spazio esperienze di genere non-terrestre e sconosciute, che coinvolgono un crescente numero di persone, cosa ampiamente testimoniata dall’affluenza ai nostri congressi internazionali.

Partendo dalle complesse testimonianze di vicissitudini ufologiche, di cui ve ne ho in parte parlato, siamo giunti fino agli archivi del Dipartimento Federale Militare Elvetico a Berna, dove un nostro membro di comitato, Edgar Prêtre è riuscito a raccogliere e portare a casa copie di documenti importantissimi riguardanti le ricerche ed i rapporti realizzati soprattutto dalle Forze dell’Aviazione Militare Svizzere, sin dagli anni 50-60, cosa che inconfutabilmente dimostra il loro interessamento verso il fenomeno ufo e la loro attenzione riferita ad una possibile minaccia di questi misteriosi oggetti per la sicurezza nazionale.

Siamo rimasti piacevolmente sorpresi nel constatare, che le loro indagini in merito agli avvistamenti ufo variano di poco rispetto alle nostre, benché lo spirito di fondo che motiva queste ricerche sia completamente diverso. Se per le autorità militari elvetiche lo scopo di tali sforzi è prettamente mirato al mantenimento della sicurezza nazionale e non si spinge molto oltre né per curiosità, né per ricerca, il nostro agire è più articolato ed approfondito, cosa che meriterebbe una volta per tutte essere riconosciuta ufficialmente, soprattutto considerando che siamo operativi sin dal 1995 ed abbiamo svolto moltissime attività.

In base a quanto esposto possiamo solo ribadire quello che sosteniamo da quando esistiamo, cioè che la Svizzera, come molte altre nazioni, ha fatto tesoro delle proprie conoscenze e curiosità in merito agli oggetti volanti non identificati, ma purtroppo ciò è avvenuto strettamente in campo militare.

Quello che a noi preme e lavorare per una liberalizzazione dell’informazione e per la promozione delle individuali conoscenze in questo difficile campo di studio e lo facciamo con serietà ed impegno, avendo registrato formalmente oltre 200 casi di esperienze ufologiche , tra cui il 90% in Ticino.

...Guardare intorno a noi per capirci dentro. È sorprendente, come lo studio nel nostro campo di ricerca ci avvicini sempre di più agli uomini, talvolta ci sembra di percorrere un tracciato già segnato da forze celesti.

Tutti noi percepiamo che stiamo vivendo un momento di grandi inquietudini, di problemi ecologico-ambientali, di difficoltà economiche a causa di un sistema monetario e di potere spesso mirato alla speculazione ed al profitto senza vero interesse e rispetto verso l’uomo stesso, di capovolgimenti e disastri ambientali, di forti disarmonie nei rapporti interpersonali e di guerre e violenze quotidiane.

Tutti noi percepiamo che stiamo vivendo un momento di cambiamento e di chiamata alla nostra propria presa di coscienza e a fare delle scelte importanti, ognuno nel suo ambito, che collettivamente possono interferire nel decorso degli eventi e modificare il cammino che da anni stiamo percorrendo e che, se continuiamo caparbiamente nel per- petrare i nostri errori, ci porterà inevitabilmente all' autodistruzione.

Un cammino irto di difficoltà, ma anche di presagi e di annunci epocali, che ci accompagnano soprattutto negli ultimi anni, dalle profezie apocalittiche (apocalypsis gre. = rivelazione) di Nostradamus a quelle delle nostre Sacre Scritture, dai testi antichi buddisti alle profezie dei Maya, 7 in totale, sulle quali desidero soffermarmi.

I Maya ci hanno lasciato scolpito nelle pietre dei loro sacri templi e nei loro calendari dei messaggi in codice, che possiamo cercare di interpretare, sempre considerandone il periodo in cui sono stati realizzati.

Le loro origini si perdono nella notte dei tempi, ma i loro superstiti dicono di essere i superstiti della antica civiltà di Atlantide. Grandi conoscitori e studiosi del cielo, del nostro sistema solare e della nostra galassia, si inizia a parlare di un’effettiva cultura Maya nel 600 a.Cr., di cui ne sono testimonianza i numeri, con il loro senso matematico ed astronomico, trovati nella città Monte Alban nella valle di Oaxaca nel Messico Centrale, che gli indiani Zapotechi avrebbero iniziato a costruire nel Nuovo Mondo, dopo aver attraversato il Mare Atlantico.

Tutto era numero e matematica per i Maya ed avevano perfettamente capito, che il nostro sistema solare e solo parte integrante dell’universo, come noi siamo parte integrante della coscienza cosmica.

Raffiguravano lo 0 con una conchiglia stilizzata, l’1 con un punto ed il 5 con una linea, costruendo così un sistema decimale con una progressione delle cifre da venti in venti, giungendo a complessi sistemi di calcolo e formazioni di calendari, queste ultime studiando in modo particolare il movimento del nostro sole e della nostra luna.

Secondo i Maya il nostro sistema solare segue un percorso ellittico che lo avvicina e lo allontana dal centro della nostra galassia e che dura complessivamente 25'625 anni. Questi a loro volta sono stati suddivisi in 5 cicli solari di 5'125 anni ciascuno, in cui il nostro pianeta Terra con tutti i suoi abitanti hanno vissuto e continuano a vivere diverse fasi di apprendimento individuale e collettivo, che gradualmente ci avvicina alla perfezione, intesa come raggiungimento di uno stato ottimale di conoscenze scientifiche, di pacifica socialità e manifesta spiritualità.

Noi ci troviamo, secondo i Maya, nell’ultima fase del 5° ciclo solare, iniziato il 13 agosto 3113 a.C., detto il tempo del non-tempo, un passaggio temporale ed evolutivo di venti anni, quindi iniziato nel 1992, e che terminerà precisamente il 21 dicembre 2012; un periodo che rappresenta l’ultima possibilità di conversione di rotta, che ci sta portando verso l’abisso dell’inquinamento planetario ed infine del nostro disorientamento, che rischia di distruggerci. La diminuzione dei campi elettromagnetici nella nostra atmosfera terrestre, dovuta all’intensificazione dell’attività solare, sarebbe la causa di un senso di “smarrimento nella percezione del fluire del nostro tempo”. Questo stato di cose interferisce inoltre sul nostro sistema cerebrale e lo disordina, creando ansie, stati di aggressività o di follia.

Il surriscaldamento terreste non sarebbe solo dovuto all’inquinamento causato dall’uomo, ma all’eccessiva attività solare con le sue eruzioni e macchie solari, segni di un cambiamento del nostro Sole e che sarebbero ciclici.

I Maya intendevano il nostro Sole, nonché tutti i soli e pianeti, come “creazioni cosmiche viventi”. Il nostro Sole, il centro della nostra galassia sono pulsanti, così venerdì 21.12 2012, partirà un potente fascio di luce dal centro della nostra galassia verso il Sole, che in modo particolare lo catalizzerà, sprigionando un enorme quantità di energia verso la Terra, fatto che potrà accentuare le difficoltà ambientali che già conosciamo. Questo avverrebbe alla fine di ogni ciclo solare, dunque ogni 5'125 anni, ricreando in tal modo l’equilibrio universale.

I Maya, le cui tracce sono ritrovabili soprattutto in Messico, nello Yucatan, nel Honduras ed in Guatemala, erano un popolo culturalmente elevato quanto misterioso. Molti dubbi sono sorti nel tentare di decifrare le incisioni sui loro templi piramidali ed i reperti archeologici, che parlano di sacrifici umani e di giochi bruti, come quello della “pelota”. Il taglio della testa del perdente da parte del vincitore non significherebbe però altro che il superamento del proprio “io”, la propria testa, a favore della mente collettiva-universale. Oggi, la tendenza degli studiosi è piuttosto quella di vedere in essi una forma simbolica di superamento “dell’umano” a favore “del divino”…dalla radice etimologica “Maya” si può arrivare a Magia, Madre, Maria.

I Maya possedevano, oltre ad una spiccata conoscenza del nostro cosmo circostante, una profondità insondabile della conoscenza delle leggi universali, dei ritmi e cicli della natura, evidenziata nei loro calendari e nelle loro tradizioni culturali.

Sono misteriosamente scomparsi in massa nel 830 d. C., lasciando solo alcuni loro rappresentanti, i loro custodi, senza alcun tipo di spiegazione che per noi possa essere logica. Forse sono riusciti, grazie alla loro coscienza espansa, ad entrare in un’altra dimensione, si sono trasformati in luce, senza conoscere il degrado della morte fisica, sono stati portati da esseri extraterrestri, di cui un loro rappresentante sarebbe stato il dio piumato Quetzalcoatl, in altri mondi…o quant’altro…non lo sapremo mai.

Nel loro sacro libro Chilam-Balam viene citato il nostro tempo come un grande tempo di opportunità di cambiamento, di affermazione delle nostre potenzialità umane ed universali al medesimo tempo, dello sviluppo della telepatia nonché di tecnologie a misura d’uomo e di capacità, di dare una svolta ai nostri tempi nefasti, segnati dalla violenza, dall’ignoranza e dalla povertà.

Il 21.12.2012 segnerebbe dunque, secondo i Maya, un momento i transizione vitale per il nostro pianeta, un passaggio di enorme importanza, in cui le vibrazioni elettromagnetiche della Terra saranno cambiate e riequilibrante, grazie alla potente pulsazione proveniente dal cuore della nostra galassia.

In ultima analisi siamo comunque noi i signori del nostro destino. Le numerose presenze degli UFO a livello planetario, l’aumento della complessità simbolica dei cerchi nel grano, soprattutto nell’Inghilterra meridionale, ed un insieme di esperienze di carattere non-terrestre, ci fanno pensare ad un possibile contatto tra noi e gli abitanti dello spazio, sono segni che sta a noi interpretare.

I Maya hanno predetto solo la gravità dei nostri tempi, ma noi possiamo incidere negli eventi delle cose, con le nostre parti migliori, con la nostra viva intelligenza, con il nostro amore per ogni cosa, per tutto il nostro pianeta, affinché il passaggio difficile che viviamo si converta in un cammino di luce, verso una nuova era di pace e prosperità, l’ETÀ DELL’ORO.

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CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana