20mo Simposio Mondiale sugli Oggetti Volanti non Identificati,
San Marino 17-18 marzo 2012

di Candida Mammoliti, Presidente CUSI

Un anno importante, questo 2012, tra calcoli di calendari antichi, come quello dei Maya, intuizioni scientifiche riferite allo sviluppo naturale del nostro pianeta Terra ed ipotizzabili tempeste solari, previste dalla NASA tra fine anno e maggio 2013, crisi economiche, fallimenti psicologici e sociali, un mare di confusione massmediatica, una realtà, proiezione nostra mentale ed animistica, che non lascia tregua nemmeno ai più razionali ed equilibrati, un campo di valutazioni di fatti o profezia, che ha tutti gli aspetti di un vero e proprio campo di battaglia, dove ognuno, secondo la propria sensibilità, cerca a modo suo di trarne l'essenziale ed uscirne indenne.

Anche in Svizzera, in particolar modo nella Svizzera italiana, condizionata culturalmente dalle situazioni di vita della vicina Penisola italica, le difficoltà esistenziali ed il cambiamento in corso nella nostra civiltà si fanno sentire. Le reazioni a tali condizionamenti sono molteplici, dalla chiusura e mutismo, ad un'interpretazione catastrofica degli eventi, che più che renderci evidente la necessità di affrontare questa crisi, fomenta una insana depressione negli individui.

Crisi, ovvero, squilibro, mancanza di conoscenze indispensabili alla vita dell'uomo, perpetuazione attraverso anni e generazioni di fondamentali errori, sia comportamentali che culturali, ma anche momento di riflessione e decisione, di cambiamento e superamento degli ostacoli o delle situazioni che la creano, sempre se lo vogliamo.

A tal proposito ho avuto modo di venir a conoscenza durante una conferenza, tenuta lo scorso anno in Germania, di uno studioso di origine austriaca, un biofisico noto a livello internazionale per i suoi studi enciclopedici sui campi elettromagnetici, da cui ha tratto spunti importanti per sviluppare sistemi terapeutici nel curare varie malattie, un uomo poco noto in Italia, il cui nome è DIETER BROERS (Leggi l'intervista a Dieter Broers).


Damit ein Mensch im Gefängnis überhaupt je eine Fluchtmöglichkeit haben kann, muss er zu allererst erkennen, dass er im Gefängnis ist. Solange er das nicht einsieht, solange er sich für frei hält, hat er überhaupt keine Möglichkeit.

Zitat G. I. Gurdjieff
"Affinché un uomo abbia la possibilità di fuggire da una prigione, deve prima rendersi conto, di esservi. Finché non riconosce questo fatto e si ritiene libero, non vi è alcuna possibilità di liberazione."

G. I. Gurdjeff


Dieter Broers, nasce in Austria nel 1951 e studia dal 1978 da biofisico nell'ambito delle frequenze e delle terapie regolative. Tra le sue numerose attività vi figura la direzione di un progetto ministeriale interdisciplinare, promosso per la ricerca e la tecnologia, nel quale Broers entrò in un campo di studio totalmente innovativo. I risultati di tali ricerche scientifiche vennero convogliati nello sviluppo di strumenti terapeutici totalmente nuovi, che segnarono per la ricerca medica l'inizio di una nuova era.

A Dieter Broers sono stati assegnati brevetti in 85 paesi. A causa della sua ingegnosa capacità scientifica, il biofisico austriaco è stato accolto nell' "International Council for Scientific Development, ICSD", a cui appartengono 100 Premi Nobel.

Egli lavora dal 1997 come Direttore di biofisica nell'ICSD ed è membro del Commitee for International Research Centres. Vive e lavora in Austria e Grecia.

Uno studioso, di cui mi hanno colpito i suoi studi, portati avanti per anni in modo serio e dovizioso e che riguardano le interrelazioni tra noi, il nostro ecosistema ed i campi elettromagnetici del sole.

Nessun genere di vita potrebbe essere possibile sul nostro pianeta, senza il Sole e, secondo Dieter Broers, siamo estremamente legati, anche a livello energetico con esso.

Tramite gli studi in laboratorio condotti a livello accademico, Broers scopre una sorprendente relazione tra i nostri stati emozionali e le attività o iperattività solari, giungendo fino alla misurazione dei medesimi. Straordinaria è l'attività cardiaca sotto influsso delle energie solari, e al medesimo tempo incredibile la scoperta, che le nostre energie, specie se negativa, interagiscano con il campo elettromagnetico terrestre, fatto misurato nel Heart Mess Institute in California.

Il Sole rappresenta quindi per il biofisico austriaco un astro di incommensurabile importanza per noi e di conseguenza scaturiscono dalle sue evoluzioni ed eruzioni, degli stati naturali di mutamento e condizionamento per l'uomo, in primis per ciò che concerne il nostro stato d'animo, ma anche il nostro DNA.

In effetti, Broers sostiene che il nostro DNA, in modo speciale il carbonio, che è parte sostanziale della nostra "elica genetica", funga da "antenna" e le particelle cariche elettricamente, che soprattutto nelle spettacolari esplosioni delle masse coronali solari vengono catapultate in quantità pressoché inafferrabili nello spazio e possono raggiungere il nostro ecosistema, rappresentino una possibilità incisiva per la nostra mutazione genetica. Questo è, a suo avviso, una probabilità da prendere seriamente in considerazione, in attesa di verificare quello che ora è solo ipotizzabile e nessuno strumento tecnologico, per sofisticato che sia, può provare con certezza assoluta, e cioè un'interferenza estesa e livello planetario delle particelle solari, dovute alle iperattività del sole.

Broers è un biofisico coraggioso. Ha illustrato in numerose conferenze una sua convinzione scientifica che riguarda il cervello umano. Abbiamo una zona, da lui definita "Hypocampus", condizionata prevalentemente dalla ghiandola Pineale, vecchia quanto l'uomo stesso, che egli sostiene essere un "portale dimensionale", ovvero una porta extrasensoriale o "sensitiva", che ci permette di essere collegati con tutti e tutto. Siamo dunque tutti "sensitivi" per nostra naturale costituzione, chi più chi meno. Ma Broers va oltre e sostiene, che potrebbero essere proprio le particelle solari a "risvegliare" questa parte poco nota della nostra materia grigia, favorendo un potenziamento delle facoltà brevemente definite PSI, insomma, sarebbe come toglierci gli occhiali per vedere come siamo realmente.

Un salto quantico dunque, provocato da un evento naturale di grandi proporzioni, forse in passato, nel 1859 già accaduto, ma allora da nessuno registrato scientificamente.

Ci lasceremo sorprendere.



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