Asteroidi - Come e dove sono oggi

Piccoli, scuri e di forma irregolare, sono però pianeti come gli altri magnifici nove

Gli asteroidi, o pianetini, sono corpi rocciosi in orbita attorno al Sole e formano una fascia nella zona fra Marte e Giove. Sono privi di una forma regolare, la maggior parte di essi non supera i 50 chilometri di diametro e sono oggetti poco luminosi, a parte alcune eccezioni. Questi oggetti apparentemente così poco interessanti sono in realtà molto utili per scoprire le origini del sistema solare. Gli asteroidi infatti sono ciò che rimane delle passate collisioni avvenute fra i pianeti in via di formazione. E se questi frammenti non si sono più ricomposti, sembra che sia colpa dell'influenza gravitazionale del gigantesco pianeta Giove, che ha fatto in modo che i frammenti acquistassero molta velocità. Queste "briciole" infatti sono come un libro aperto sull'infanzia del sistema solare perché dal punto di vista geologico non hanno subito una sostanziale evoluzione ma sono rimaste piuttosto "congelate" nel tempo.

asteroidi_dactyl.jpg (6024 byte)I pianetini più numerosi hanno una luminosità molto bassa (sono più scuri del carbone) e la loro composizione è simile a quella delle condriti carboniose. Queste sono meteoriti caratterizzate dalla presenza di condrule, cioè quelle inclusioni sferiche (di 1 millimetro circa) costituite da diversi silicati come olivina, pirosseni, ma anche ferro-nichel e solfuri. Si dicono carboniose perché contengono una percentuale non trascurabile di carbonio, probabilmente dell'epoca in cui il Sole era ancora immerso nella nube primordiale.
Nella parte interna della fascia prevalgono i pianetini silicacei, che assomigliano alle meteoriti che contengono metalli, note come condriti, e in generale appaiono rossastri. Direttamente dal cuore spezzato dei primi abbozzi di pianeta vi sono poi gli asteroidi metallici, il cui nucleo è ricco di ferro. L'asteroide 16 Psiche, per esempio, è ferro e nichel puro. Gli asteroidi più rari sono gli enstatici (contengono enstatite, un minerale bianco-verde che è anche uno dei componenti principali delle rocce eruttive), ma sono anche i più luminosi.

asteroidi_gaspra.jpg (10712 byte)La presenza di asteroidi fra Marte e Giove venne predetta da Johann Daniel Tietz, detto Titius, un professore tedesco di matematica e fisica a Wittenberg, che nel 1772 enunciò una legge empirica (cioè basata sull'osservazione e non dedotta da calcoli matematici) che descriveva le possibili distanze dei pianeti dal Sole. Un po' come se abitando in città si fosse in grado di stabilire una regola che dice che dopo un certo numero di passi ci si troverà, di sicuro, davanti a un negozio di pasticceria. La validità della legge, anche se non spiegata, venne confermata dalla scoperta di Urano da parte di Herschel nel 1781.

asteroidi_mathilda.jpg (5917 byte)Così secondo la legge di Titius-Bode (Johann Elert, l'astronomo tedesco che la divulgò) doveva esserci un pianeta anche fra Marte e Giove. Ma tale pianeta rimaneva misteriosamente nascosto. Fino al primo gennaio del 1801, quando l'astronomo Giuseppe Piazzi, direttore dell'Osservatorio di Palermo, confermò la presenza di un corpo celeste luminoso. Dapprima pensò a una cometa, ma l'amico Bode lo sorprese comunicandogli che l'orbita dell'oggetto era di tipo planetario e compresa esattamente fra Marte e Giove. Un'altra vittoria della legge empirica di Titius: era stato scoperto Ceres (Cerere, dea protettrice della Sicilia), il pianetino più grande della fascia con circa 900 chilometri di diametro, la cui massa totale è pari a un terzo della massa totale di tutti gli asteroidi, dalla forma sferica e dall'aspetto grigiastro. Da allora le scoperte dei pianeti sono continuate senza sosta. Comunque non tutti gli asteroidi sono compresi fra Marte e Giove: alcuni gruppi sono infatti ben al di fuori di questo limite "naturale".

asteroidi_toutatis.jpg (8447 byte)Per esempio quelli appartenenti al gruppo dei Troiani, così chiamati perché hanno nomi che ricordano gli eroi omerici della guerra di Troia: Achille, Agamennone, Ettore, Ulisse, ecc. Questi asteroidi rappresentano un vero record di stabilità, ponendosi sulla stessa orbita di Giove e in modo da formare un triangolo equilatero (con i lati uguali) con il pianeta e il Sole. Altri asteroidi invece si muovono in orbite molto allungate (eccentriche), simili a quelle delle comete, come Hidalgo, che quasi raggiunge Saturno. O come Apollo, Adone ed Hermes, il trio dedicato all'amore mitologico che, dopo aver avvicinato la terra sono scomparsi.
Altri invece si avvicinano al Sole più del pianeta Mercurio. Come Icaro (il leggendario figlio di Dedalo, il cui desiderio di volare verso il Sole venne pagato con la vita) scoperto nel 1949 dall'astronomo tedesco William Heinrich Baade. Probabilmente sono questi tipi di asteroidi che in un lontano passato hanno butterato la superficie della Luna e di Mercurio.

asteroidi_vesta.jpg (8190 byte)Da parecchi anni si conosce l'esistenza di asteroidi che intersecano anche l'orbita della Terra e che quindi potrebbero provocare una collisione col nostro pianeta. Alcuni studi hanno permesso di stimare la probabilità degli impatti sulla Terra: uno scontro ogni milione di anni se l'asteroide ha il diametro di 1 chilometro, uno ogni dieci anni se il diametro diminuisce fino a 30 metri. Fino ad ora sono state calcolate le orbite di circa 3'000 asteroidi ma si stima che il numero complessivo, che forma la fascia, potrebbe essere superiore a 40'000. Dare il nome ad ognuno di questi sassi orbitanti poteva essere non tanto semplice. Così, dopo che ai primi pianetini furono attribuiti nomi mitologici, si passò a paesi (477 Italia), persone (1462 Zamenhof, inventore dell'esperanto), piante (978 Petunia), cibi (518 Halawe, un dolce arabo) e altre categorie.

 

 

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