Nettuno - Il pianeta che doveva esistere

Dopo aver studiato l'orbita di Urano gli astronomi notarono una piccola discrepanza nelle posizioni che doveva assumere il pianeta secondo i calcoli e quelle effettivamente occupate. Le attrazioni gravitazionali esercitate dagli altri pianeti influenzavano il moto di Urano anticipandone o rallentandone l'arrivo nella posizione teorica ma qualcosa continuava a non funzionare. Pur tenendo conto dei disturbi gravitazionali, infatti, Urano continuava nel suo comportamento anarchico, a non confermare le previsioni. Nel 1841 John Couch Adams, un ventiduenne studente di matematica dell'Università di Cambridge, decise di affrontare il problema e nel settembre del 1845 trovò la soluzione: doveva esserci un altro pianeta, non ancora osservato, che con la sua presenza provocava anomalie all'orbita di Urano. Ma qualcun altro, nello stesso momento ma in modo indipendente da Adams, stava svelando l'arcano: era Urban Jean Joseph Le Verrier che, grazie alle osservazioni della notte del 23 settembre 1846 di un amico astronomo, il tedesco Johann Gottfried Galle, vide confermati i suoi calcoli. Il primo nome suggerito per il nuovo pianeta fu Giano, poi venne proposto Oceano, per l'aspetto verdastro della superficie, ma alla fine venne universalmente accettato il nome Nettuno, il dio del mare.

Fotografie: Foto1 (10 kb)

Carta d'identità:

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Diametro: 49'500 chilometri
Periodo di rivoluzione: 164.8 giorni
Periodo di rotazione: 17 ore e 52 minuti
Densità (acqua = 1): 1,77
Temperatura media alla superficie: -220 gradi centigradi
Distanza media dal Sole: 4'496,7 milioni di chilometri
Gravità alla superficie (Terra = 1): 1,2
Satelliti: 8

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