Nettuno - I satelliti

In un sol colpo con un'occhiata ravvicinata Nettuno ha guadagnato sei satelliti tutti battezzati con nomi della mitologia greca

La sonda Voyager 2 ha permesso di scoprire altri 6 satelliti, oltre ai già noti Tritone e Nereide. Sono stati osservati anche quattro anelli, estremamente scuri e molto simili a quelli che circondano Urano. Il più grande satellite di Nettuno è Tritone, scoperto da William Lassell il 10 ottobre 1846. Esso gira attorno al pianeta a circa 350'000 chilometri di distanza e completa un'orbita ogni 6 giorni circa. Questo moto di rivoluzione si svolge "al contrario", cioè in direzione inversa alla rotazione di Nettuno su se stesso. Questa anomalia si spiegherebbe ipotizzando che Tritone sia stato "agganciato" dalla forza gravitazionale di Nettuno. La superficie è formata soprattutto da azoto ghiacciato e presenta delle colate di lava solidificata e "butterata" da impatti meteoritici. Questa lava ovviamente non è formata dalle stesse sostanze che fuoriescono dai vulcani terrestri ma è piuttosto un miscuglio di acqua ed altri materiali, forse metano e ammoniaca.
L'atmosfera di azoto e tracce di metano è piuttosto rarefatta, ed esercita una pressione che è soltanto 1/100'000 di quella terrestre. La calotta del polo meridionale appare leggermente colorata di rosa, probabilmente a causa della presenza di metano intrappolato nei ghiacci di azoto. Tritone, con una temperatura superficiale di soli -236 gradi centigradi è la zona più fredda del sistema solare.

Nereide, scoperto da Gerard Kuyper il 1 maggio 1949, ha l'orbita più eccentrica di qualsiasi altro satellite naturale nel sistema solare, cioè la sua traiettoria attorno a Nettuno appare molto allungata. La sua distanza dal pianeta varia da 9'500'000 a 140'000 chilometri, e più che ad un satellite, farebbe pensare ad una cometa. La sua superficie appare grinzosa, un po' come quella di un melone.

Nel 1989 il Voyager 2 ha scoperto altri sei satelliti: Despina, Larissa, Galatea, Naiade, Thalassa e Proteo.

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