Saturno - Gli anelli

I "piccoli" guardiani degli anelli sono tre: Atlante, Prometeo e Pandora, che come satelliti pastore tengono a bada il disco

Saturno è il pianeta dell'anello. Il gigantesco hula hop che accompagna il movimento di Saturno è un oggetto esclusivo, almeno per quanto riguarda le dimensioni e la luminosità. Ma l'apparenza inganna: perché non si tratta di un unico cerchio ma di un complesso di anelli, così numerosi e fitti da assomigliare ai solchi di un disco di vinile. Sono formati da ghiaccio o pietrisco ricoperto di ghiaccio, e le dimensioni dei frammenti variano notevolmente: da grani di polvere sottilissima a blocchi che raggiungono una decina di metri di diametro.

L'origine degli anelli è ancora avvolta nel mistero. La teoria più accreditata è quella della frantumazione di un satellite che trovandosi troppo vicino a Saturno, ha subito l' "ondata di marea" gravitazionale. La forte attrazione gravitazionale di un pianeta, infatti, provoca la frantumazione del corpo che si trovi ad orbitare troppo vicino ad esso e impedisce ai detriti di ricombinarsi. La distanza minima di sicurezza chiamata "limite di Roche", è 2,44 volte il raggio del pianeta considerato. Ma la polvere che forma gli anelli è presente anche a distanze ben superiori di questo limite. Probabilmente si tratta di spruzzi di materia risalente al tempo della formazione di Saturno oppure il risultato di qualche collisione fra corpi celesti minori.

L'affascinante architettura anulare di Saturno viene mantenuta in forma grazie ai movimenti di rivoluzione e alle loro forze gravitazionali di tre piccoli satelliti, Atlante, Prometeo e Pandora. Il primo è responsabile del contorno netto del grosso anello più esterno mentre gli altri due si "palleggiano" i detriti che formano l'anello. Prometeo infatti, il satellite più interno, si muove così rapidamente che tende a spostare le particelle verso l'esterno. Pandora invece, un po' più lento, frena le particelle vagabonde restituendole alla regione centrale. Per la loro attività di guardiani degli anelli, i due satelliti vengono comunemente chiamati dagli astronomi "satelliti-pastore". Recentemente sono state osservate delle sottili striature scure che tagliano gli anelli come raggi di una bicicletta. Si pensa siano particelle particolarmente sottili ed elettricamente cariche che risentono del campo magnetico di Saturno. Ma l'esatta causa della loro formazione è ancora un mistero.

Galileo osservò gli anelli per la prima volta attraverso il suo telescopio nel 1610. A dire il vero il grande scienziato osservava una figura allungata, simile ad un piccolo limone, cioè leggermente ovale con due piccole protuberanze agli estremi, perché il suo strumento non gli consentiva una risoluzione migliore (solo un ingrandimento di 32 volte). Così pensò erroneamente che il pianeta fosse circondato da due piccole lune molto vicine. Nel 1612 queste piccole protuberanze scomparvero per poi riapparire quattro anni più tardi. Quando Saturno mostra i suoi anelli di taglio, infatti, questi non possono essere osservati dalla Terra (l'ultima "scomparsa" è avvenuta a metà del 1996) e si devono aspettare 7 anni e mezzo per vedere la massima apertura degli anelli.

Anche Saturno ha la sua macchia, che a differenza di quella rossa gioviana, è bianca e probabilmente composta da ammoniaca. Osservata per la priva volta nel 1876, appare per poche settimane o al massimo un anno.

Fotografie: Foto1 (98 kb) / Foto2 (53 kb) / Foto3 (57 kb) / Foto4 (32 kb)

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