Urano - La rivoluzione

Unico fra i pianeti, Urano rotola intorno al Sole mostrandogli un polo dopo l'altro, in un'orbita che dura 84 anni

Urano, a differenza degli altri pianeti il cui movimento ricorda quello di una trottola inclinata, sembra "rotolare su un fianco" attorno al Sole. Il suo asse infatti, è spostato di 98 gradi rispetto al piano in cui si muove (per la Terra questa inclinazione vale 23 gradi), cioè poco più di un angolo retto. Ciò significa che il suo asse è così vicino al piano orbitale che i suoi poli sono alternativamente esposti al Sole, come in uno scambio di ruoli con l'equatore.
Così ogni polo ha una lunga esposizione al Sole per 42 anni terrestri, seguiti da un egual periodo di buio. Forse è stata una violenta collisione con una cometa o un asteroide a dare un assetto così particolare al movimento di Urano.

Gli anelli

Il 10 marzo 1977 furono scoperti alcuni anelli, grazie all'occultazione da parte di Urano della stella SAO158687. La luce della stella, infatti, prima di sparire completamente, coperta dal pianeta, ebbe una serie di tremolii, simili a deboli lampeggiamenti. Doveva essere stata oscurata da qualcosa che stava in prossimità del pianeta. Successive occultazioni confermarono la presenza degli anelli e la prima immagine di essi dalla Terra venne presa nel 1978 a Palomar. Nel 1986 gli anelli vennero analizzati dal Voyager 2: sono per lo più composti da particelle scurissime (la loro luminosità è 1/3'000'000 di quelli di Saturno), il cui diametro varia da qualche metro a qualche centimetro. L'anello più esterno dista circa 100'000 chilometri dalla superficie del pianeta.

I satelliti

Cinque dei satelliti di Urano erano già stati osservati da Terra mentre altri dieci, le cui dimensioni variano tra i 40 e i 160 chilometri di diametro, sono stati scoperti dalla sonda Voyager 2.
Miranda è il satellite che più ha attirato l'attenzione. Sulla sua superficie vi sono crateri, dirupi, scarpate e grandi regioni di forma trapezoidale. Questa morfologia così varia e "sofferta" sembra confermare l'ipotesi che Miranda abbia subito una serie di distruzioni ad opera di meteoriti-killer e ricostruzioni, rese possibili dall'intervento riparatore della solita forza di gravità. Gli altri grossi satelliti hanno una superficie ghiacciata. Quella di Titania, il più grande, è però relativamente povera di crateri e mostra una faglia di ben 1'500 chilometri di lunghezza.

Il loro numero è aumentato con la scoperta nel 1997, ad opera del telescopio Hubble, di due piccole lune, Calibano e Sicorax, e nel 1999 di altre quattro, raggiungendo così il numero di 21.

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