e anche perché viene a definire il luogo stesso che causa
le frustrazioni dell'allievo: la scuola. E' a scuola che, in primo
luogo, la plusdotazione si pone come un "problema". Prima
era una fortuna … vale a dire prima di entrare a scuola viene
definita una fortuna quella che poi diventerà una "rottura"
(di scatole).
Nella scuola bisogna trovare delle soluzioni, perché é
nella scuola che si sono prodotte delle disfunzioni
Il riconoscimento del potenziale cognitivo ha effetti benefici nella
grande maggioranza dei casi, ciò a livello relazionale, comportamentale
e performativo. Agli occhi dei genitori il miglioramento é
maggiore a livello del comportamento; dal riconoscimento nasce una
nuova immagine del soggetto. Immagine che aiuta il soggetto stesso
a prendere una distanza dalle etichette precedenti.
L'arricchimento e l'accelerazione
Gli aiuti che si
possono dare vanno sempre nel senso dell'arricchimento e della accelerazione
degli apprendimenti. In poche parole - anche se questa é una
grezza approssimazione - dare di più e più in fretta.
Allargare gli argomenti, dare occasioni di stimoli nuovi, approfondire
conoscenze, accelerare i ritmi sino a proporre ed organizzare il salto
di classe (ma il solo allargamento a temi nuovi, o la ripetizione
di tecniche in nuovi contesti (vedi i problemini aritmetici ripetuti
in infinite variazioni) non stimola il bambino. Se non si fanno cose
più difficili il bambino non potrà mai dimostrare le
proprie competenze …
Imparare ad imparare. Vi é poi tutta una pedagogia legata
alle procedure, alla metacognizione, allo sviluppo delle metafore,
attenta ai processi dell'apprendimento piuttosto che ai contenuti
("enciclopedici" e agli strumenti come saper leggere, scrivere,
calcolare). In questo ambito si sente parlare di trasversalità,
di inter o transdisciplinarietà. Questa é una sfera
sicuramente interessante, sia nelle sue applicazioni pedagogico-didattiche
per gli allievi plusdotati, (sovente nella loro fretta sono poco attenti
alle loro procedure, in quanto imparano molto e volentieri intuitivamente
con modalità globali), sia dal punto di vista scientifico.
Siccome i docenti non sono più oberati dal dovere fare memorizzare
algoritmi di calcolo, insegnare a leggere, o le regole ortografiche,
apprendere delle nozioni, ecc … potranno infine occuparsi delle
modalità degli apprendimenti, delle funzioni cognitive, delle
strutture e dei "contenitori" del pensiero …
(E' evidente come questa attenzione portata ai processi possa essere
benefica per tutti gli allievi …)
Purtroppo questi interessanti orizzonti sono validi piuttosto sul
piano delle intenzioni. Sono anche il luogo manifesto delle resistenze.
Sovente i docenti diranno che un salto di classe non é buona
cosa, ma che si tratta di arricchire l'allievo proponendo cose nuove,
stimolanti, che allarghino gli "orizzonti" dell'allievo.
In verità é quanto di meno pratico possa esistere oggi.
Ciò perché comporta oneri supplementari per il docente.
E gli oneri sono organizzativi, come pure teorici (conoscere quanto
si deve insegnare, conoscere le caratteristiche della plusdotazione).
In ogni caso là dove éstato proposto concretamente gli
effetti sono stati benefici.
I programmi differenziati potrebbero essere un aiuto. Là dove
si accetta una differenziazione verso l'alto.
Il salto di classe
L'esito di questi approcci ha sempre però portato a qualcosa
di "inevitabile": il salto di classe, che molti sembrano
temere. E' la misura che comporta le maggiori resistenze. Eppure questo
salto comporta per la maggior parte dei casi un benefico effetto,
sul piano degli apprendimenti, delle relazioni con gli altri e conseguentemente
nell'autostima. Questo benefico effetto - specie nelle relazioni con
i compagni! - é tanti più illuminante quando si pensano
ai rifiuti "per non de-socializzare il bambino" (in verita
osserviamo proprio il contrario!).
La peggior cosa é non fare niente e vivere con rassegnazione
le resistenze della scuola.
N.B. La pratica per richiedere il salto di classe
é complessa e lunga. Nel cantone Ticino si basa: su di una
osservazione da parte dell'ispettore scolastico, su di una valutazione
da parte del Servizio di Sostegno e su di una valutazione del Servizio
Medico psicologico, in questo contesto le osservazioni del docente
sono pure richieste. Solo dopo questo percorso una decisione sarà
presa dal Consiglio di Stato su preavviso dell'ispettore. Annotate
quindi come tale pratica prenda molto tempo, anche un anno. Il suggerimento
dunque é: anticipate i tempi …