Andare a scuola
L'evoluzione delle bambine e dei bambini ad alto potenziale cognitivo
é a rischio. Per loro l'entrata a scuola non corrisponde con
l'incontro di un ambiente stimolante. Generalmente, sapendo già
leggere, scrivere e far di conto (ma non sempre. Ciò avviene
quando queste bambine e bambini hanno accesso a materiali stimolanti,
cosa che non é il caso nelle famiglie di bassa estrazione socio-economica)
si ritrovano in un contesto che non può, o che non sa, proporre
una relazione stimolante e che possa - motivandolo - arricchire l'allievo.
D'altro lato, abituato com'é ad eseguire le cose rapidamente,
senza fatica, non fa l'economia dello sforzo. Ciò significa
che quando si imbatterà in qualche cosa di difficile potrà
andar giù di testa impreparato com'é ad affrontare gli
sforzi. A scuola raramente é stimolato ad esplorare e raramente
incoraggiato ad investire aspetti nuovi e imprevisti del curricolo.
Facilmente si annoierà, e se si annoia ed é irrequieto
penserà di essere cattivo, maleducato e quant'altro. Oppure
immaginerà di non sapersi controllare quando invece deve sempre
frenare la propria curiosità …
Un ragazzo ad alto potenziale cognitivo scopre in fretta le proprie
doti, la propria rapidità esecutiva. Su queste doti prevale
però una necessità d'integrazione con il gruppo. Avere
fra i compagni di classe, fra gli amici dei pari con quali competere
e condividere gli apprendimenti é cosa difficile.
Allora la necessità per ogni soggetto di sentirsi integrato
ad un gruppo diventa una fonte di frustrazioni.
La "legge del gregge"
Siccome uno delle dinamiche essenziali dell'identità é
quella di sentirsi parte di un gruppo e di identificarsi con i suoi
membri, queste bambine e bambini si mimetizzano, producono un profilo
medio o mediocre per sentirsi come gli altri. Non svilupperanno i
loro talenti per non sentirsi diversi, per non negare la loro appartenenza.
Vale a dire che questi soggetti rallentano inconsciamente il loro
sviluppo e il loro funzionamento, entrando in contesto demotivante.
Soventi distrazioni sono associate al disinteresse, che d'altronde
comporteranno poi una impreparazione scolastica (se non ascolta perderà
lezioni e nozioni). Sino al 50% di allievi PD in Francia boccia una
classe! (Terrassier 1998).
Di norma, oggi, la plusdotazione purtroppo non viene diagnosticata.
Questo é il primo ostacolo (errore) da sormontare. Per il soggetto
plusdotato é essenziale capire cosa gli sta succedendo e perché,
per esempio a scuola si annoia, é irrequieto, ecc … Una
corretta valutazione e comunicazione aiuta il PD a meglio comprendere
la propria realtà: che non é cattivo o maleducato, che
non é stupido o caratteriale, che non é iperattivo o
poco adattato alla vita scolastica …
Mancando una diagnosi corretta, addirittura possiamo incorrere in
errori diagnostici. Bambini PD che vengono definiti iperattivi (gli
daranno poi allora droghe come il RITALIN per farlo stare tranquillo)
oppure comportamentali, oppure depressi, infantili, provocatori …
Essere fuori norma provoca un forte sentimento di isolamento e di
solitudine. Allora sarà diagnosticata una fobia sociale, un
ritiro di tipo emotivo, una chiusura affettiva, ecc …
Si confondono quindi i sintomi con la diagnosi.
Considerando che una ragazza o un ragazzo plusdotato é molto
esigente con se stesso, il metro di autovalutazione corrisponde alla
propria alta dotazione. Lui si autovaluterà quindi non dal
punto di vista e dal livello cognitivo performativo medio dei suoi
compagni, ma piuttosto e volentieri dal proprio. Il concetto di maggiore
importanza in tutta quanta l'evoluzione é quello della frustrazione.
La scuola é un vero e proprio punto di svolta sociale, cognitivo
e identitario, per loro un luogo di appiattimento, di perdita di fiducia
e di autostima. Un luogo che non li stimola e non li incoraggia a
superare i propri limiti, come nemmeno un luogo che lo aiuta a scoprire
i propri limiti. In genere é abbandonato a un apprendimento
solitario e non condiviso.
Il problema dell'integrazione dell'aggressività é un
altro elemento importante nella problematica del ragazzo ad alto potenziale
cognitivo. L'attività intellettuale molto precoce può
favorire una rimozione delle tendenze aggressive.
Il desiderio di sapere permette loro una migliore uscita da quelle
pulsioni grazie alle sublimazioni. Contrariamente, se vengono frenati,
non facciamo che sollecitare un iper-controllo (iperadattamento),
come nella situazione scolastica. Così per un eccesso di auto-contenimento
a scuola (in classe), dove la noia predomina e le sue risorse intellettuali
restano accantonate, il ragazzo esplode a casa.