CALICANTO

appunti di antropologia e etnografia dell'educazione
e della dominazione
Rivista coordinata da Giovanni Galli
psicologo specializzato in psicologia dell'età evolutiva FSP, ASPEA, psicopedagogista

email: ggalli@ticino.edu

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numero 0: "REALISMI?"

"..., troppo indifferenziati e confusi sono i fili che conducono i "REALISMI" in ogni sfera del umano vivere. Il "realismo evolutivo" del soggetto (il lento avvicinarsi del soggetto alla rassegnazione) che così bene corrisponde al cosiddetto "realismo politico" é sospetto. Tutte e due sono un abbandono del desiderio, una commistione e un imbarbarimento dell'uno a dispetto dell'altro.
Ecco perché il numero 0 di calicanto porta il titolo di "Realismi?" al plurale, con punto di domanda. Indagarne i suoi territori che sono molteplici (ecco il plurale), interrogarne le variazioni (ecco il punto di domanda), tanto da capire e scoprire quanto c'é di non "realista", eppure vegeto ..."
(A proposito del numero 0).

CONTENUTO

AUTORI

A proposito del numero 0

Giovanni Galli

Perché il "realismo" ha il sopravvento?

Giovanni Galli

Sulla superficie dell'arte

Karin Adrian von Roques

Pensare per immagini

Eleonora Fiorani

Un Requiem per la creatività

Michel Thévoz

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numero 1: "segregazioni!"

Quello delle segregazioni é un tema importante e vincolante per gli sviluppi alternativi e liberatori dall'orgia neo-liberista. Le segregazioni sono usate ad arte nei disegni di dominio ... accanto alle pratiche di esclusione fisica, economica e materiale, vediamo imbarbarimenti mentali che della segregazione hanno fatto il loro cavallo da corsa.
Si pone allora il problema degli universi scientifico-epistemologici che impongono e sviluppano i modelli monoparadigmatici, meccanicisti servi e figli dell'egemonia neo-liberista imperante.
Come pure si pone il problema dei mondi educativi, delle pedagogie reali che riescono a ottenere adesione a quei modelli o riescono a ottenere rassegnazione e perdita del desiderio
.

CONTENUTO

AUTORI

A proposito del numero 1

lll

Andata e ritorno. Dal pensiero segregante alla segregazione del pensiero.

Giovanni Galli

I vestiti dell'imperatore. (Il soggetto tra globalizzazione e individuazione)

Giovanni Galli

Bambini ... genitori stagionali e clandestini

Florio Togni

Arriva il bambino a una dimensione

Francesco Codello

La pubblicità o dell'anti-cultura

Paul Aries

Una felicità illusoria, violenza dell'ideologia pubblicitaria

François Brune

Tredici tesi sulla scuola Tazio Manzocchi

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numero 2: "subordinazioni"

Ebbene con nostro figlio proviamo a fare così:
portiamolo regolarmente a mangiare alla McDonald,
compriamogli merendine edulcorate EE,
nutriamolo transgenicamente,
lasciamolo inchiodato come minimo 1 ora davanti al televisore (ma meglio 3 ore),
sottoponiamolo a qualche video fumettistico ben armato degli ultimi ritrovati bellico-cibernetici,
sostituiamo il gioco collettivo con qualche giochino video,
sostituiamo la relazione (la parola) con i genitori e i compagni con qualche ritrovato video televisivo, passeggiamo regolarmente nei grandi magazzini ricolmi di merci,
subissiamolo di discorsi aggressivi e guerrafondai, ...
ma principalmente e soprattutto permettiamogli di vedere e leggere quante più pubblicità alimentari, ludiche e di vestiti griffati che si possa e ciò possibilmente senza sosta.


CONTENUTO

AUTORI

"Mamma me lo comperi?" Mercato, dominio, e reificazione

Giovanni Galli

Più cose in cielo e in terra
La sobrietà come nuovo rapporto con gli oggetti

Raffaele Mantegazza

L'incorporazione del sistema

Alain Accardo

Dalla culla globale all'avventura della conquista corporale.
Il bambino dirimpetto alla globalizzazione.

Esteban Levin

A proposito dell'approccio attraverso le competenze. Abbiamo bisogno di lavoratori competenti o di cittadini critici? Nico Hirtt

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numero 3: "giochi?"

Oggi si producono scenari e si consumano scenari. Questo è il nuovo gioco.
Oltre al giocattolo, come oggetto da comprare, da toccare, giocare, ecc … c'è tutto il resto. La bambola è fornita con vestiti, sempre nuovi, per ogni stagione, ha degli amici, la bambola utilizza lei stessa degli oggetti, ha degli spot pubblicitari che la mostrano in piena forma (piene forme), attiva o magari malata, spot pubblicitari che ti mostrano come fare, ti fanno vedere come la bambola si muove, che cosa desidera, come vestirla, con gadget (case, carrozze, cavalli, cucce per il cane …), e così via. Assieme all'oggetto si propone una serie ininterrotta di gadget. Assieme all'oggetto si propone una serie di utilizzazioni dello stesso. Assieme agli oggetti si propongono degli scenari. Questi scenari vengono proposti come immaginari infantili … vengono poi adattati, clonati, replicati.
E'’ su questi immaginari che la vecchia invadenza consumista rinnova la sua odierna forza. Un po' come se, tramite tutta quella panoplia di oggetti associati, il mercato tendesse a manipolare, o ad invadere e controllare, il mondo simbolico!

   
Casa rara, casa cara. Giochi e monoculture della mente. Giovanni Galli
Esteban Levin

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numero 4: "scuola democratica?"

E' ora di parlare di scuola.
La scuola, che si é voluta democratica, ha cercato di basarsi sul principio delle pari opportunità. Scelte politiche e svolte pedagogiche hanno perseguito gli ideali democratici di una formazione di qualità per tutti.
Ma esiste ancora la democrazia a scuola, che fine ha fatto la democratizzazione degli studi? Si può ancora dire che la scuola sia democratica?

Obbligo = vincolo, impegno, dovere, imposizione, necessità, legame, carico, onere …
In fondo si tratta sempre di sviluppare consapevolezza ed emancipazione.
I costi sociali del disadattamento scolastico sono quantificabili.
Per esempio il 22% della popolazione svizzera ha insufficienti competenze in lettura, scrittura e calcolo. Si valutano i costi sociali dell'analfabetismo sulla base minima di 1 miliardo e 100 milioni di franchi.
I costi politici sono poi tutti da scoprire.
D'altra parte in una pubblicazione dell'ufficio federale svizzero di statistica si considera che 12 anni di scolarità sono da considerarsi come base minima per ottenere un 50% di possibilità di cavarsela in maniera soddisfacente con le necessità quotidiane attuali di lettura, scrittura calcolo.
A buon intenditore ….

Ha detto scuola democratica?
Un alfabeto per il diritto allo studio
Giovanni Galli

Democrazia e scuola.
L’educazione è una struttura di dipendenza che educa all’autonomia

Raffaele Mantegazza

L'ideologia mercantile a scuola.
La libertà di scelta é veramente un fattore di equità?

Nico Hirtt
Mai come in questo ultimo mezzo secolo ... Edoardo Martinelli
“Attitudini” dell’allievo o piuttosto problema strutturale della società capitalista? Aris Della Fontana
Tra integrazione e specializzazione: l'organizzazione dell'insegnamento dell'obbligo in Europa Arlette Delhaxhe e Marcel Crahay
Le tendenze della politica scolastica di allontanarsi dai bisogni dei giovani e da una società democratica SISA, Mattia Tagliaferri
Idee sulla scuola democratica giovani MpS
Le pari opportunità oggi, (scuole ad orario continuo) Markus Mauchle e Norah Lambelet Krafft

Disuguaglianze, scuola, rapporti sociali.
A colloquio con il sociologo Roland Pfefferkorn

Intervista a cura di Guy Zurkynden
Harmos: "armonizzazione" scolastica o controriforma? Pierre Varcher

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