CALICANTO, appunti di antropologia e etnografia dell'educazione e della dominazione |
Per il momento (almeno lo spero) il primo numero di Calicanto si presenta in veste succinta. Questo primo numero di Calicanto é ancora in costruzione. La veste di questa pagina e degli appunti introduttivi al numero intitolati "Andata e ritorno. Dal pensiero segregante alla segregazione del pensiero" saranno soggetto a delle possibili modificazioni. Ricordo che Calicanto vuole essere una rivista evolutiva. Progressivamente verranno dunque aggiunti contributi senza che più si debba modificare la struttura iniziata
Assieme a delle argomentazioni di carattere epistemologico, antropologico e psicologico vorrei proporre delle descrizioni (del materiale che viene denominato "etnografico"), delle visioni del mondo altre, altre a quelle egemoni, occidentali, neo-liberiste e produttiviste.
I prossimi temi che vorrei
affrontare con Calicanto
sono molteplici. Ognuno di essi vuole portare una critica e una
analisi alle pratiche di socializzazione odierne. Un osservatorio
delle mutazioni in atto (ma non solo), delle realtà
antropologiche, delle istanze e delle pratiche di educazione e
socializzazione:
un osservatorio dei luoghi della socializzazione; che siano quelli
della scuola (ma non solo e non principalmente), come pure quelli
dell'esercito, dei media, della radio, della televisione, della
pubblicità, d'internet, dei consessi parlamentari (anche
questi sono luoghi dove si dovrebbe creare consenso e
socializzazione);
come pure un osservatorio dei programmi (ideali, virtuali, reali) che
queste istanze adottano.
Ma anche quindi un osservatorio sulle disarticolazioni comunitarie che vieppiù vanno manifestandosi sia a livello locale quanto globale.
Ecco alcuni temi fra altri che vorrei affrontare in futuro:
"Reificazioni", prolungando il numero presente di Calicanto, vuole approfondire come concetti evolutivi quali "disadattamento" o "squilibrio", tendono per l'appunto a venire reificati, e per esso ancora delle esclusioni. In verità si tratta di smascherare il passaggio che fa di un concetto descrittivo di uno stadio evolutivo una pratica di esclusione.
"Giochi", l'immagine dell'infanzia attraverso i "giochi" e più precisamente attraverso la produzione industriale dei giochi. Ma il problema dell'immagine diventa allora il tema della produzione di una infanzia futura. Immagine, specchio, riflesso?
"Subordinazioni" vorrebbe
affrontare le rese parentali nei confronti dell'educazione
filiale.
Nei tempi della globalizzazione e della flessibilità del
lavoro quali i tempi ancora liberi consacrati alla cura dei propri
figli? Come una
comunità può e deve assolvere la sua funzione
genitoriale?
Ecco una questione alla quale non tutti i genitori sanno
rispondere.
Appunto perché alcune società credono di avere assolto
un compito che le spettano - nell'accudire il bimbo rispetto i
bisogni primari - che il bambino é reso oggetto. In
virtù di questo mercato, in difetto dei processi di
socializzazione e di soggettivizzazione del bambino.
Quali i tempi del bambino allora? Quale i ritmi, e quali i tempi dei
genitori? Quali i tempi, i riti, gli oggetti della cura?
"Mitologie" vorrebbe
trattare delle mitologie moderne di ascesa sociale e dei rituali ad
esse connesse.
l'automobile: surrogato di un desiderio di libero spostamento;
la televisione e i media informativi: tranelli della libera
informazione;
eccetera
Locarno, gennaio 2000