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Gita MOMOBIKE - 29 maggio 2005

Alpe del tedesco ...e contorno

(Chiasso) - Mendrisio - Serpiano - Porto Ceresio - Pogliana - Alpe del Tedesco - Bisuschio - Monte Pravello - Saltrio - Arzo - Mendrisio - (Chiasso)

Testo di "RuPaBiker"

 Foto Bernhard "Berni" Schmid



Premessa:
Erano settimane che la "circolare" del MOMOBIKE della gita all'Alpe del Tedesco capeggiava in cucina come un monito. Ogni volta che la leggevo mi impaurivo: salite da paura e discese da "farsi male", chiosava su per giù il testo ... e si sa, il biker é anche masochista di natura e quindi dovevo assolutamente prepararmi al meglio. Nelle settimane precedenti mi sono "sciroppato" gite domenicali con oltre 4ore di pedalata e più di 1500m di dislivello, discese tecniche "a go go" ... e qualche livido. Il tutto per essere pronto per il giorno fatidico.
Chiasso, Ore 8:00, 29 maggio 2005, si spalanca il garage ed esco ... temperatura oltre la media stagionale, cielo azzurro ... inizio a pedalare.
"Ma chi voglio prendere in giro? le gambe non girano! ho dormito male! la mia "preparazione" é alquanto penosa!...morirò di sicuro". Praticamente mi caco sotto ... ma oramai sono allo sbaraglio.

Alpe del Tedesco ... e "contorno"

Chi se non ZupperBerni, lo zurighese d'acciaio, poteva organizzare una gita fino a questo ameno luogo?
Le premesse per una gita "epica" c'erano tutte. Il nostro Zupper aveva preannunciato una gita dura: 3 colli da superare, 45km e 1800m di dislivello, salite dure e sentieri tecnici ... e così é stato. L'unica difficoltà non calcolata della giornata é stato il caldo torrido che ci ha accompagnato per tutto il tragitto ... con punte di 34°
Al ritrovo di Mendrisio eravamo in 10 pronti a tutto ... o quasi.
Berni, Lillo, Vassi, Giordano, Claudio, Geo, Gianni, Alessio, Raffaele e il sottoscritto Ruggero.

 

Primo colle: Mendrisio-Serpiano-Porto Ceresio
Si parte ... e come sempre ... partenza con i petardi. ZupperBerni ci aveva orientato che avremmo raggiunto il serpiano su asfalto ... ma dopo neanche 2km ci ritroviamo ad arrancare sulla mulattiera del Barozzo fino a Tremona, poi saliamo ancora verso il "castello" e poi scendiamo, sempre in singletrack su Meride (il quale miete la prima vittima ... un capottone di Claudio allieta i presenti). A questo punto ci chiediamo quali siano i parametri di ZupperBerni! Se per lui questo é asfalto, mi domando cosa siano gli sterrati o peggio i "singletrack" tecnici. Continuo a cacarmi sotto, anche perché mi rendo conto di essere sempre il fanalino di coda dell'intero gruppo.
Finalmente la tratta asfaltata, promessa da Berni, ci porta fino al Serpiano. E quindi, dopo aver imboccato una veloce e divertente mulattiera (ai più sconosciuta), ci ritroviamo a Porto Ceresio.

Secondo Colle: Porto Ceresio-Alpe del Tedesco-Bisuschio
E qui si inizia a far sul serio. L'avvicinamento ai piedi della salita avviene attraverso alcune sterrate e sentierini immersi nella vegetazione, la quale in alcuni punti nasconde completamente la traccia. Sbucati dalla "jungla" iniziamo a salire su una ripida strada asfaltata verso il nucleo di Pogliana, e il caldo inizia a farsi sentire. Per fortuna la centro del paesino c'è una fontana e quindi la sosta è d'obbligo. Ora la salita diviene ancora più impegnativa, prima uno sterrato e poi un lungo canalone ricoperto di pietre. Inutile dire che la maggior parte dei presenti scende e inizia spingere. Dopo 10min di "passeggiata", il sentiero ritorna ad essere pedalabile, e dopo un alternarsi di sali-scendi (più "sali" che "scendi") ci ritroviamo all'Alpe del Tedesco". Subito entriamo in una trattoria assaporando già succulente fette di torta, panini imbottiti con saporiti affettati e ...e invece niente. La trattoria e completamente prenotata e non fanno panini ... Vassi precipita nella disperazione più nera.
Per fortuna bibite fresche e cocacola non mancano, ad un tratto il volto di Vassi ritorna raggiante mentre addenta un "cucciolone sammontana" ... e alla fine, il gestore preso dalla compassione, ci fa arrivare un mega tagliere di affettati misti. Lo "spuntino" é salvo.
Finita la pausa ricominciamo a salire, ma solo per poche centinaia di metri ... finalmente ci aspetta la discesa ... quella con D maiuscola. L'inizio, tanto per scaldare le gomme, è un veloce sterrato ... rovinato da qualche strappetto in salita ... e poi ad un bivio ... LA discesa vera e propria.
Prima sassi smossi, poi un singletrack costellato da saltini, saltoni artificiali (dove alcuni di noi si cimentano in estemporanee "jump session"), ripidoni ... con annessi "danni da sella alta in zona inguinale", zigzag tra gli alberi e ... chi più ne ha più ne metta!!! In una sola parola: D-I-V-E-R-T-E-N-T-I-S-S-I-M-O.
Alla fine, come ciliegina sulla torta ... "TheWall" ... il muro! Un ripidone dal fondo inconsistente a picco sull'ignoto. In tre decidiamo di affrontarlo, gli altri optano per la più sicura strada asfaltata.
Le ruote si aggrappano al terreno sdrucciolevole, i freni stridono, i muscoli tesi, le dita che accarezzano con delicatezza le leve dei freni ... lo sguardo concentrato ... la bici che inesorabilmente scende ... un "giochino" con il giusto mix di abilità, adrenalina e incoscienza. Al termine del muro guardiamo in alto ... e i sorrisoni pieni di soddisfazione si sprecano.
Per terminare, il sentiero continua con salto di un muretto alto una 50a di cm, aggirabile sulla destra da un più facile sentiero.
Berni é davanti e lo sento urlarmi di andare a destra. Purtroppo vado nel panico ... al posto di andare a destra mi ritrovo sul ciglio del muretto. In una frazione di secondo mi ritrovo davanti a due possibilità: O frenare e capottarmi di faccia un metro più sotto, o tentare di saltare. Tento la seconda, e anche se ho l'avantreno caricato, strattono il manubrio verso di me ... e riesco ad atterrare in qualche modo senza cadere o farmi male ... che culo!
Dopo esserci ricongiunti con gli altri del gruppo, attraversiamo la pianura tra i campi ... e la temperatura inizia veramente a sentirsi. Il mio termometro segna 34° ... l'afa e il calore sprigionato dai campi e al limite della sopportazione ... tutti grondiamo sudore come fontane ... e di fontane manco l'ombra!
Prima di affrontare l'ultima salita della giornata, ci fermiamo un po' presso il "DarkGlow", bellissimo BikePark costruito e gestito dal negozio Mania Bike di Bisuschio. Il Park e zeppo di passerelle e salti per ogni gusto ... un vero paradiso per chi ci sa fare ... o per chi ha voglia di imparare.

Terzo colle: Bisuschio-Pravello-Saltrio
La stanchezza (almeno da parte mia) inizia a farsi sentire e complice il gran caldo, le gambe iniziano a perdere colpi, inoltre la salita sterrata verso il Monte Pravello non concede il minimo riposo. Personalmente arrivo sulla strada asfaltata per la cima del Monte Pravello particolarmente stremato. Poi, per fortuna Geo decide di perdersi, e così nell'attesa m'accascio a terra rigenerandomi un poco (una barretta e una bella bevuta d'acqua, in questi casi fanno miracoli). Oramai siamo alla fine. Per nostra fortuna il giro non prevedeva l'intera scalata al monte, ma bensì l'imbocco del sentiero no.1 verso Saltrio, risparmiandoci così 250m di dislivello.
Il sentiero per Saltrio prima sassoso e poi, imboccata la variante, si è rivelato particolarmente divertente e godurioso. Un veloce e tortuoso singletrack tutto da guidare tra i boschi. Il giusto finale per una gita epica.

 


 

Ad Arzo ci fermiamo a suggellare l'intera giornata con ettolitri di "panache", Rivella e cocacola ... zupperberni non smentisce le sue origini zurighesi sorbendosi una panache, una cocacola ... e un cappuccino!
Oramai é tempo di tornare a casa ... saluti a tutti e via ... con stampato in volto il sorriso di chi ha trascorso una bellissima giornata.

Grazie Berni e Lillo per l'incredibile giro (veramente bello e TOSTO) ... e a tutti per la bella compagnia!

 

Altimetria percorso

 

 

 

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