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DaBomb Sputnik - Dual Eliminator


TEST

Il Telaio in questione l'ho trovato usato in vendita su internet.

Era parecchio tempo che mi frullava in testa di montare un piccolo telaio hardtail agile e scattante per potermi divertire in discesa, e così l'ho acquistato.
Subito mi si é posto il problema di come montarlo. In cantina possedddevo parecchi pezzi e tra ruote, pedaliere, freni, deragliatori ed accessori vari sarei riuscito a montarlo molto "vintage" ... ma non era il mio scopo. Lo volevo provare ad uguali condizioni che il "GiTtì", così ho deciso! In un bel pomeriggio ho smontato tutto le parti "vitali" del GiTtì ed ho montato lo sputnik.

Ho cannibalizzato la Full ... "Full in dead, Baby" [MaoTM]
Premetto che ho acquistato anche una forcella nuova completa di ruota QR20-munita. Una Marzocchi DirtJumperII da 130mm con asse maggiorato, QR20 appunto.
Dopo un'intero pomeriggio passato tra pedaliere, deragliatori, chiavi a brugola ed estrattori ... eccola uscire allo scoperto.

Telaio DaBomb Sputnik 16" Alluminio 7005 peso 2200g
Forcella Marzocchi DirtJumper II 130mm QR20 '03
Ruota anteriore Mozzo Specialized 20mm, 36fori, cerchio SunRinglé Singletrack
Ruota posteriore TwentyFour 24" 
Pedaliera Shimano 32denti + MaoRockRing
Freni Formula 4racing 185mm anteriore, 160mm posteriore
Attacco Truvativ Hussefelt oversize 50mm
Manubrio Truvativ Hessefelt ovesesize 6061, 68cm
Gomme

Nokian Gazzaloddi 24"/2.6" posteriore

Nokian Gazzaloddi 26"/2.3" anteriore

Scheda tecnica completa e foto



Telaio

Il telaio si presenta parecchio slooppato, compatto, massiccio, piccolo e tozzo ... una putrella.
Il triangolo anteriore e contraddistinto da tubazioni a sezione variabile che, partendo a sezione tonda dalle estremità del tubo sella, vanno a congiungersi al tubo sterzo con sezione quadrata. Nella zona sterzo, ampi fazzolletti di rinforzo vanno ad aumentarne la rigidità dell'insieme.
Il triangolo posteriore é contraddistinto da due foderi superiori a sezione quadrata [2x2cm] sagomati a esse che vanno a congiungersi ai foderi inferiori (anche loro a sezione quadrata) poco prima dei forcellini di supporto ruota.
I forcellini sono ad innesto posteriore, questo per poter utilizzare il telaio anche in configurazione "singlespeed" (monomarcia). I due sono ricavati da piastre di notevole spessore ed il supporto del freno a disco é montato scorrevole per poter, nell'eventualità di un montaggio "singlespeed", regolare la tensione della catena senza aver problemi di distanze tra pinza e disco.
Tornando ai foderi bassi, questi sono collegati alla scatola del movimento centrale tramite un robusto "joke", con parecchie nervature di rinforzo, ricavato da una pressofusione.
L'angolo del piantone sella é parecchio inclinato all'indietro.
Il telaio traspira robustezza da tutte ... le tubazioni.

Il forcellino sinistro con il supporto pinza riposizionabile

test-dbomb-forcellino.jpg (82725 byte)
test-dbomb-04carrodx.JPG (302593 byte) Carro posteriore dal lato destro

 


Forcella Marzocchi DJII '03 - QR20 130mm


TEST

La forcella é la nuova Marzocchi DirtJumper II QR20.
Parecchio robusta ... e pesante. Sul bilancino di casa a toccato i 2.4kg con canotto in acciaio tagliato a 22cm. La robustezza della forcella é dovuta alla nuova testa maggiorata, ai nuovi steli di maggior diametro (32mm) e di conseguenza, dai nuovi foderi maggiorati con un'archetto anch'esso rinforzato.
Peccato ... tutta questa cura rinforzante ha fatto aumentare il peso e, cosa parecchio fastidiosa, diminuire il passaggio ruota in zona foderi/archetto. Se non avete la ruota più che ben "campanata" non riuscirete mai a montare un copertone da 2.6" (gazzaloddi 2.6"), e se nel caso riuscirete a montarla, avrete appena 1mm spazio tra copertone ed archetto. Cosa improponibile in caso di fango.
Il suo funzionamento é a molla ed ad aria ed ha il ritorno regolabile (internamente).
La regolazione del precarico avviene ad aria tramite due valvole schrader poste sulla testa.
Personalmente l'ho tarata a "pressione atmosferica" e regolando il ritorno "come marzocchi me l'ha data".
La corsa é di 130mm ... ma é molto "strana". Ovvero non sono riuscito ad arrivare a "fondocorsa" ma solo fino a 115mm. Forse trattasi di mancanza di "manico", ma credo anche sia dovuto all'aria presente che funga da elemento "progressore" indurento parecchio la forcella nell'ultima fase della corsa. Immagino che aumentando la pressione interna, la curva di progressione di indurisca ancora di più. Penso che diminuendo di un 5mm il livello d'olio si potrebbe arrivare a sfruttare l'intera corsa disponibile.
Altra cosa parecchio strana é che la corsa di 130mm, é anche l'effettiva distanza tra i parapolvere posti sui foderi e la testa. In un primo momento ho pensato che mi trovassi davanti alla versione con 110mm d'escursione (presente in catalogo), ma dopo un'attenta misurazione delle quote mi sono reso conto che la mia era da 130mm con 518mm di altezza (misura asse ruota/testa) mentre la versione da 110mm misura 498mm.
Comunque la forcella va che è una meraviglia. Precisa e generosa nell'escursione, solo negli urti più duri si avverte l'indurimento dell'ultima fase della corsa, ma forse questo é anche un bene.
Nota di merito, il bel sistema di "sgancio rapido" dell'asse da 20mm posto sui foderi che, se accoppiato con il Quickrelaese sull'asse (ma che io non ho), assicura lo sgancio della ruota in pochi secondi.

 

 

 


In sella


Premetto che sono alto ca 180cm e l'aver montato un telaio taglia 16" comporta alcuni "sacrifici" per trovare un tubo sella dove poter pedalare in maniera decente. L'ideale é un tubo sella lungo almeno 400-425mm ... io ne ho trovato uno da 350mm. Quindi mi sono arrangiato a pedalare leggermente basso e con il regissella che penetra nel telaio per soli 5.5cm.
Appena in sella e dopo aver regolato l'altezza, complice l'angolazione del tubo sella, ci si ritrova a pedalare sul mozzo posteriore ... o quasi, con le braccia abbastanza distese ed il busto leggermente in avanti. Questa la posizione per pedalare.
Invece se si abbassa la sella e ce la si "dimentica" la bike inizia subito a piacermi. Ad esserne capaci, s'impenna subito, si rimane in surplace, si lascia guidare in diverse evoluzioni ... io però non ne sono capace ... però, con una bike di questo tipo la cosa sembra più facile e la voglia di tentare le evoluzioni più ardite viene da se.


Dopo un paio di sere passate nel parcheggio a far ridere il vicinato ... decido di provarla sul serio. Un bel percorso da FreeRiding ... quello classico ... una mega salita accompagnata da una discesa al limite della praticabilità.

Percorso "Test"
Chiasso(232m) - Arzo - Viggiù - MteOrsa - Poncione d'Arzo (1025m) - Crocifisso - Serpiano - Alpe di Brusino - Riva San Vitale - Mendrisio - Chiasso
Da Chiasso al Mte Orsa tutto asfalto.
MteOrsa, Poncione d'Arzo sterrato.
Poncione d'Arzo, Cricifisso single track a tratti ripido su fondo di sassi Calcarei.
Crocifisso, Serpiano, Alpe di Brusino percorso classico da crosscountry, singletrack nervosetto.
Alpe di Brusino, Riva San Vitale single track scorrevole con tratti molto tecnici ed impegnativi.
Riva, Mendrisio, Chiasso in pista ciclabile ... totale 45km e 1100m di dislivello in salita.

In Salita
Il percorso scelto prevedeva una bella salita di ca800m di dislivello asfaltata per il 95%.
La bike si fa pedalare, anche se, la posizione tende ad essere parecchio stancante, e in concomitanza dei pedali liberi, di una sella leggermente bassa, e di ca 1ora e 30min pedalata, mi ha portato a soffrire di alcuni dolorini ai muscoli dorsali. Appena la salita diviete oltre il 10% di pendenza l'avantreno tende ad alzarsi ad ogni colpo di pedale. Nel caso poi la salita diviente sterrata, la concentrazione sarà completamente rivolta a mantere la ruota anteriore a terra. In questi casi bisogna avanzare il peso, abbassare i gomiti ed il busto e mantenere la padelata la più rotonda e progressiva possibile ... cosa non facilissima con i "flat" (pedali liberi).

Discesa Tecnica
E qui non ce ne è per nessuno!!! La "cortezza" del telaio, la geometria e la ruota da 24" fa diventare la bike un bisturi per cesellare traettorie impensabili fin'ora. Tornantini ripidi che all'improvviso divengono possibili, la facilità di ritrovarsi in "surplace" facilitano tutte quelle manovre che richiedono precisione. La forcella [Marzocchi DJII] mi é parsa molto precisa ed efficente nell'impostare le traettorie ... insomma un giocattolo da ripido. Una bike che infonde fiducia là dove il pericolo "ribaltone" é in agguato.

Discesa Veloce
E qui arrivano i dolori. Il telaio é rigidisimo. Assorbimento zero. Ogni più piccola asperità del terreno che non riesce ad essere ammortizzata con il copertone posteriore (24"x2.6") arriva dritta dritta ... nelle ginocchia. Infatti per evitare che la bike scappi via "dai piedi" (pedali Flat DMR v8) bisogna ammortizzare molto di gambe. Sullo sconnesso si balla parecchio e bisogna cercare le traettorie migliori. Nelle curve veloci, lo Sputnik, da il meglio di se, essendo "macchina" da DualSlalom. Impostata la traettoria, peso sul pedale esterno e mollati i freni ... si toccano le orecchie per terra :-)

XC
Stendiamo un velo pietoso. O io non sono capace, o la bike "rifiuta l'ostacolo".
Il percorso da me eseguito, prevedeva alcune rampette ripide. Alcune le ho affrontate in maniera "trialistica"; in piedi sui pedali ed aiutando la bike ad affrontare le varie asperità del terreno, con leggeri colpi d'anca; altre, le ho affrontate ... a piedi, nonostante il fondo buono, la bike s'impennava per la troppa pendenza.


Conclusioni


Tutto sommato lo Sputnik mi piace. Può essere una buona "Fun Bike" oltre che un'ottima bike da DualSlalom, disciplina per cui é stata progettata.
Adesso mi piacerebbe provarla su una pista da Dual-4X o da BMX ... 

Ed eccomi, allora, provare lo sputnik su una pista di bmx.
La bike và che é una meraviglia, il sottoscritto no ... sono una mezzasega.
Dopo una serie di giri cercando di "chiudere" almeno un doppio ... arrivo finalmente a "chiuderne" uno ... quello sbagliato però.
Atterro su una serie di cunette le quali non accettano che un pirla qualsiasi le ignori ... e così mi obbligano a fare conoscenza diretta con il mio muso ... in poche parole rotolo per terra come un sacco di patate ... kraniata bestiale e spalla dolorante fuori uso ... per 4settimane.

Insomma ... ci i può veramente divertire con un mezzo del genere ... ad esserne capaci.
Comunque imparerò, la speranza é l'ultima a morire.


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