Bollettino informativo del CUSI - Luglio, Agosto, Settembre 2001

Articolo di Giuseppe Colamine' del Cun, pubblicato presso
http://web.tiscalinet.it/skemaonline

PRESENZA ALIENA L'ENIGMA DEL DEPISTAGGIO

Per chi si occupa della materia ufologica oramai ci sono pochi dubbi: qualcuno tende a confondere le tesi, ad invalidare gli indizi e screditare definitivamente il fenomeno. Anche i mass media sembrano collaborare, forse inconsapevolmente a questo piano. Così, mentre la casistica di fenomeni di sospetta matrice aliena sembra affievolirsi, la stampa ufologica langue in assenza di nuovi spunti e l'interesse del pubblico va scemando di giorno in giorno. Intanto i MEDIA propongono diversivi pseudoscientifici che indirizzano la gente verso teorie antropocentriche. La tesi aliena è soffocata; il disco volante sembra una leggenda degli anni passati; il malessere psicosociale aumenta. C'è una volontà alle spalle di tutto ciò? Qual'è il vero obiettivo? LA DIASPORA Negli ultimi anni le associazioni finalizzate alla ricerca ufologica hanno attraversato una grave crisi ideologica che le ha portate a frammentarsi in vari gruppi, separati ed avversari fra loro. Siamo partiti in Italia da un unico ente: il CENTRO UFOLOGICO NAZIONALE (CUN), in origine chiamato CENTRO UNICO NAZIONALE (per lo studio del fenomeno ufo). Il CUN sembra una madre che ha partorito figli apparentemente degeneri. Ciò che separa tra loro questi gruppi, as loro modo tutti validi, efficienti e degni di considerazione è la tesi del depistaggio, della falsa via. Alcuni denunciano la visione unicistica, tesa ad attribuire il fenolmeno ufo ad esclusiva matrice intelligente aliena e nel far ciò chiamano in causa fenomeni svariati: dalle anomalie atmosferiche alle fenomenologie parafisiche legate a probabili ma non dimostrabili realtà dimensionali diverse dalla nostra. Altri accusano il CUN di aver favorito l'insabbiamento di tesi avanzate, sostengono apertamente il rischio di interferenzxe aliene ostili, insieme alla ipotesi di un depistaggio massivo, operato da governi e servizi di sicurezza che userebbero il CUN come specchietto per le allodole. In altre parole, stando a questi ricercatori, il CUN sarebbe un ente che accogliendo gli interessati alla ricerca ufologica, li controllerebbe, imbavagliandoli nelle loro attività ed impedendo il raggiungimento di risultati concreti. Dal suo canto il Patriarca CUN fa leva sulla propria tradizione storica (ben 34 anni di attività) e respinge non solo le accuse, ma anche le tesi più allarmistiche, mantenendosi su di una posizione che vede sì nel fenomeno ufo un evento di marca aliena, ma attribuendo ai nostri probabili visitatori intenzioni fondamentalmente non ostili, anche se ancora lontane dall'essere comprese. Questo è il quadro sintetico della situazione Italiana, ma all'estero le cose non vanno meglio. In tutto il Mondo Occidentale i gruppi di ricerca fanno ognuno scuola a sè, ognuno sostiene di essere il detentore della verità, ognuno propone le sua tesi come unica possibile, considerando spesso le altre volutamente depistanti. Il risultato è intuibile; lo ricaviamo da un antico detto popolare che dice "quando troppi galli cantano, non giunge più l'alba." Così è notte fonda nella ricerca di vita intelligente aliena e il pubblico viene indirizzato verso un'astronomia che nega categoricamente la presenza di vita al di fuori della Terra, confinandone la remota su astri tanto distanti da essere veramente irragiungibili. Facciamo un esempio: quando si legge che è stato scoperto un pianeta ruotante intorno ad una stella distante da noi VENTIMILA ANNI LUCE, vuol dire che l'immagine a noi visibile di quel corpo risale a ventimila anni fa e che nel frattempo tutto ciò che vediamo potrebbe essere andato distrutto per cause naturali. Che speranze ha l'Uomo di esplorare un mondo che forse non esiste più? E' ovvio che queste cifre scoraggiano la gente ed alla fine i più ripiegano su di un comodo buon senso. Rimarrebbero i pianeti del sistema solare (Venere, Marte, Giove, Saturno, ecc.) ma su questi è probabile che esistano solo forme di vita elementare, considerando ciò che sappiamo sulle condizioni ambientali locali. Esistono però 38 stelle nel raggio di 21 anni luce dal sole, moltissime altre entro 40 anni luce, fra le quali la famosa Zeta Reticuli, dalla quale si dice provenga una specie intelligente che si sta infiltrando sul nostro pianeta. Guarda caso però, stando all'astronomia ufficiale, queste stelle non possono avere sistemi planetari, potenzialmente ospitanti vita. Chi si sognerebbe di contestare le argomentazioni scientifiche addotte a sostegno? Però....guarda un po' che strano caso! Forse c'è vita tanto lontano da non popterlo mai dimostrare e quì vicino (si fa per dire) è un deserto. Quindi gli ufo non possono essere astronavi aliene; il gioco è fatto!

A CHI GIOVA L'INSABBIAMENTO?

Questa domanda rappresenta il cardine delle rivalità fra le varie associazioni di ricerca. Si cerca di attribuire agli altri un ruolo di complici nel depistaggio, accusandoli di ricevere favori e talvolta anche danaro da centrali occulte di potere, le quali sarebbero dettagliatamente informate del fenomeno e lo starebbero sfruttando per propri fini; quali? Militari ovviamente! La tesi può essere sintetizzata nei seguenti punti: I governi delle superpotenze hanno preso atto della presenza aliena ed hanno avocato a se il diritto di stabilire eventuali contatti politici con i visitatori. Se vi sono stati contatti non è chiaro ma comunque i militari sono riusciti a mettere mano su oggetti volanti non identificati caduti al suolo. Sono di conseguenza nati gruppi di ricerca governativi, con l'obiettivo di ricavare dai reperti alieni tecnologie da applicare in campo bellico per la costruzione di nuove armi. Le suddette armi dovrebbero portare determinate nazioni ad un tale livello offensivo da potersi guadagnare il predominio planetario, pertanto sarebbe in corso una specie di gare fra superpotenze per mettere a punto tecnologie belliche sofisticate, la migliore delle quali darebbe la palma della vittoria. In questo contesto l'operato dei gruppi di ricerca formati da civili sganciati da interessi politico-militari rappresenterebbe una pericolosa interferenza per il programma esposto. Per questo motivo i governi avrebbero sigillato le informazioni sul fenomeno ufo, affidandone la custodia ai servizi segreti. Questi ultimi agirebbero scoraggiando la ricerca civile, servendosi di vari mezzi:

1) Minacce dirette e palesi verso i ricercatori.
2) Discredito a danno dei gruppi di ricerca, attraverso campagne ridicolizzanti, organizzate con la complicità del mondo accademico e dei mass media.
3) creazione di falsi gruppi di ricerca che portino volutamente gli interessati al fenomeno verso strade senza uscita, tenendoli lontani dalla vera soluzione del problema.
4) Divulgazione massiccia di una scienza che faccia l'effetto oppio dei popoli, catalizzando l'attenzione del pubblico verso nuove tecnologie umane e distogliendolo totalmente dalla problematica ufologica.
5) Campagna diffamatoria a danno dei ricercatori ufologici, descritti al pubblico come visionari, oppure come individui disonesti, finalizzati ad utilizzare la risonanza del fenomeno per fini di lucro, vanagloria o peggio, per fini criminali (satanismo, pratiche a sfondo sessuale, incoraggiamento all'uso di droghe). In questo ultimo aspetto i servizi segreti godrebbero dell'appoggio da parte delle Istituzioni Religiose, timorose del fatto che l'ufologia possa allontanare il pubblico dai dogmi confessionali e creare un'anarchia etica che risulterebbe globalmente destabilizzante per le Società. E' difficile valutare quanto questa tesi sia realmente credibile; l'enorme mole di indizi a favore è controbilanciata da un'altra di uguale consistenza che indica l'estrema improbabilità di un simile piano. Il problema però non sta solo nel capire se i nostri governanti abbiano davvero organizzato la trama, piuttosto nel comprendere perchè gli alieni glielo avrebbero permesso e con questo introduciamo l'argomento delle intenzionalità degli extraterrestri.

RISCHIO DI INVASIONE

Una larga fascia di ufologi sostiene l'esistenza di un PATTO SCELLERATO frutto di un accordo politico fra governi ed alieni, in seguito a contatti segreti avvenuti negli anni successivi al 1947. I primi sarebbero stati illusi con promesse di primizie tecnologiche; gli altri progetterebbero così di creare una schiera di fedelissimi nel genere umano, dei quali servirisi per diffondere sempre di più sulla Terra i loro prodotti, fino ad assorbire del tutto l'Umanità nella loro sfera di influenza, trasformando di fatto il pianeta in una colonia della quale i governanti sarebbero solo i vicerè. Quest'invasione bianca si starebbe realizzando anche attraverso l'induzione di mutazioni genetiche nell'Uomo; esse verrebbero attuate attraverso manipolazioni su soggetti campione, prelevati nel corso delle Abductions (rapimenti di umani da parte degli alieni), ma anche diffondendo epidemie, droghe, inquinando alimenti; tutti eventi che celerebbero l'induzione di una trasformazione del nostro codice genetico. Il fine ultimo sarebbe quello di creare nell'arco di alcune generazioni una specie che si riconosca pienamente negli alieni invasori e ne accetti spontaneamente il dominio. Alcuni addirittura sostengono che ciò è già avvenuto e che gli eventi della nostra storia attuale sono pilotati in modo occulto dalla specie aliena che ci domina e si serve dei governanti come effettori, a volte consapevoli, a volte non. Gruppi di ricerca appartenenti alla corrente Contattistica (che identifica gli ET con le creature angeliche e demoniache delle Sacre Scritture) interpretano questa situazione come la lotta fra il demonio, identificato negli invasori e Dio, identificato in una specie aliena che vorrebbe proteggerci dall'asservimento. Quando queste tesi vengono presentate brutalmente al pubblico, suscitano per lo più grosse risate, ma se ci si va a documentare analizzando testi mitologici si nota l'enorme affinità fra quelli che venivano descritti nei tempi antichi come dei, mostri, creature semidivine, carri volanti, città celesti, ecc., e l'intero bafgaglio della fenomenologia ufo. In pratica tutto fa pensare che i nostri antenati avessero frequenti incontri ravvicinati con entità viventi non terrestri e che interpretassero la cosa in chiave magico-mistica, seguendo il loro livello evolutivo-culturale. Sebbene il CUN, a cui personalmente aderisco con sentita convinzione, non sia a favore della tesi del PATTO SCELLERATO, ciò non esclude che vi siano comunque indizi inquietanti in merito. Ritengo che questi vadano approfonditi con grande cautela, prima di gridare scompostamente "ALL'UNTORE", contro coloro che ci governano. Chi invece tira conclusioni facili, più degne di un moto di piazza che di una ricerca scientifica, è criticabile sul piano comportamentale, ma non è assolutamente detto che le sue tesi siano davvero errate.

IL DISAGIO DELL'INCERTEZZA

Stando così le cose, si intuisce come uno dei nostri maggiori problemi sia dato proprio da questo impasse. Ci siamo divisi in fazioni nemiche, pur essendo tutti accomunati dalla volontà di conoscere la soluzione di un enigma che affascina l'Umanità da secoli, forse da millenni. E' come se all'interno del nostro consesso si fosse sparsa una calunnia che ci rende sospettosi, guardinghi, diffidenti. Chi ne fa le spese siamo noi ufologi, tutti, indipendentemente dal gruppo a cui apparteniamo e nel fare questa considerazione non posso fare a meno di richiamare la vostra attenzione ad un antico concetto Biblico-Evangelico. Sui testi Sacri viene ripetuto quasi ossessivamente che il Demonio agisce mettendo zizzania, seminando discordia, diffondendo calunnie. La parola DIAVOLO deriva dal verbo greco DIA-BALLO, che vuol dire passare attraverso, dividere, separare. Sembra che davvero qualcosa sia passato attraverso il primo unico gruppo di ricercatori ufologici, tagliandolo in tanti piccoli gruppi avversari. L'unione fa la forza e noi ufologi non siamo stati mai tanto deboli e disuniti come oggi.

RISOLUZIONE ALCHEMICA

L'Alchimia è un'antica metodica esoterica che ufficialmente avrebbe dovuto trasformare i metelli in oro attraverso l'uso della cosiddetta pietra filosofale. Vista così la cosa fa ridere, sebbene oggi la scienza stia intravvedendo metodiche che agiscano sulla struttura atomica e che potenzialmente potrebbero trasformare una comune matita in un diamante. Al di là di ciò però l'alchimia aveva un suo bagaglio fiolosofico, applicabile in vari settori della scienza, tanto che Carl Gustav Jung utilizzava similitudini alchemiche per descrivere il processo di guarigione psicoterapico e Jung, grazie al cielo, appartiene oggi al mondo della scienza, sebbene qualcuno di strette vedute continui a considerare la psicologia del profondo come una favola. In sintesi il processo alchemico partiva da un minerale composto e lo scomponeva totalmente, separandolo in tutti i suoi componenti elementari, finchè esso non fosse stato del tutto disgregato. Questi componenti venivano ripetutamente filtrati, purificati e poi sedimantati, poichè secondo gli alchimisti la materia bruta andava scomposta, purificata e poi riaggregata per divenire materia nobile. Questo concetto non è nuovo; la purificazione spirituale descritta nelle dottrine religiose ha molti punti simili alla catarsi alchemica. La stessa Apocalisse descritta come gran finale della Bibbia è una edizione sceneggiata del processo alchemico. Forse l'alchimia e le varie dottrine esoteriche presero spunto da un sapere molto più antico, di cui l'Apocalisse stessa è solo una delle manifestazioni. Personalmente interpreto la diaspora degli ufologi come un processo separativo-catartico che dovrebbe trasformare quella che nacque come una favola in una scienza a tutti gli effetti. Le nostre disunioni che oggi ci impegnano in questa guerra fra simili e tolgono spazio e tempo alla ricerca, forse rappresentano una necessità, uno spunto di riflessione, un vuoto fertile che farà nascere nuovi spunti e che alla fine si risolverà in una conciliazione e nella nascita di una categoria compatta, contro la quale i tentativi di discredito potranno ben poco. Abbiamo ancora molte domande a cui rispondere: Chi ha voluto che ci scindessimo? Quali sono i reali benefici che ne ricava? Che intenzioni hanno realmente gli alieni che ci visitano in incognito? Qual'è il vero ruolo di gruppi umani segreti nella questione ufologica? Cosa c'è da sapere? Chi è davvero informato? Se fossimo stati tutti sempre uniti, forde avremmio trovato una risposta unica a queste domande, ma poteva essere la risposta sbagliata. Lontani come siamo, ognuno troverà una sua risposta e fra tante possibilità vi sarà quella giusta. A quel punto saranno gli eventi a stabilire dov'erano le ragioni, i torti involontari o gli eventuali doli. Se qualcuno ha davvero barato, in qualsiasi senso, uscirà automaticamente dal gioco. Speriamo solo che ciò anon avvenga troppo tardi, quando l'Umanità dovesse essere davvero diventata cieca e irrimediabilmente inaridita dal neodogmatismo tecnologista. La nostra opera avviene nell'interesse comune e se non dovessimo più avere interlocutori, avremo lottato inutilmente.


Volo Swissair New York - Zurigo
Vedi sezione avvistamenti: 31.07.1999 - Volo Swissair New York - Zurigo

Analisi video effettuata da: Benni Alfredo
(Inquirente CUN - Veneto VE - ITALY)

Analisi video: volo "NV-ZU" (CUSI) del 31/07/99
Rotta Stati Uniti - Svizzera
Video pervenuto in data: 03/01/2001
Fine analisi in data: 09/04/2001
Analisi con scheda hardware: Matrox Marvel G 400 TV
Sistema Operativo: Windows 2000 Professional
Pacchetti di analisi grafica: lucis vers. Dimostrativa
Photo express 2.0


Analisi video e identificazione fotogrammi principali

Il video è composto da due pezzi principali di durata complessiva di circa tre minuti. Nella prima parte della durata di 45 secondi per una ventina di secondi effettivi di immagini significative, le immagini sono molto mosse e confuse forse anche per l'assenza di uno stabilizzatore di immagine sulla telecamera. Dalla prima parte però si nota una cosa molto importante: il testimone sta filmando l'oggetto fuori dal finestrino da dietro il sedile. Infatti dopo viene fatta una zummata indietro e si nota lo stretto angolo prospettico dell'inquadratura. Da ciò si deduce che l'oggetto viaggiava parallelo al velivolo in posizione arretrata, probabilmente lungo l'asse della coda del velivolo. Dall'angolo prospettico, appunto molto stretto, non poteva essere né più in alto né più in basso.

 

scheda04_01.jpg (10377 byte)Ho preferito focalizzare i miei sforzi sulla seconda parte. Della durata complessiva di un minuto circa le immagini appaiono meno mosse anche se rovinate dallo zoom digitale. Appena prima che lo zoom digitale fosse al massimo compare una forma chiara (figura 1) e molto precisa di un oggetto apparentemente solido (ha ombre ben precise) posto in verticale. Questo è l'unico fotogramma a mio avviso significativo e verrà usato come metro di paragone su tutto il filmato.

 

 

 


scheda04_02.jpg (8561 byte)Il fotogramma successivo (figura 2)
Si nota un corpo cilindrico superiore e uno oblungo inferiore. Inoltre sono evidentissime delle alette (o ali) o appendici che partono dalla metà del corpo cilindrico e si sporgono ben al di sotto della seconda struttura. L'immagine di sinistra è l'immagine in originale. L'immagine di destra è elaborata con il software Lucis. Una elaborazione a falsi colori evidenzia ancora di più questa forma (figura 3):





scheda04_03.jpg (13432 byte)Notare nell'elaborazione a falsi colori l'effetto dell'ombra dell'ala che sembra spezzarsi quasi ad avere un ala principale e una aletta più in basso.

L'oggetto esegue poi una serie di manovre. Sembra ruotare su se stesso più volte attorno al suo asse verticale (vedere analisi poligonale):

 


scheda04_04.jpg (12189 byte)In questo fotogramma è ripreso il ventre dell'oggetto (pancia) (figura 4):

 

 

 

 

 


scheda04_05.jpg (10054 byte)In questo è ripreso sempre il ventre dello oggetto, ma da altra angolazione (figura 5)



 

 

 

 


scheda04_06.jpg (15554 byte)L'analisi con Lucis ha messo in evidenza delle singolari aperture tonde lungo la fiancata e una leggera arcuatura del "naso" del velivolo verso il basso (come ad esempio il Concorde). Dato che l'oggetto è posizionato in verticale il "naso" del velivolo è piegato verso sinistra (figura 6)

 

 

 

 

 



scheda04_07.jpg (12670 byte)L'oggetto appare poi coricarsi e girarsi parallelo all'osservatore. In questo momento si sta girando in volo (coricando) in modo perpendicolare al velivolo (figura 7 e 8). Poi eseguendo una manovra di rotazione si girerà parallelo al velivolo (Figura 9 e 10). Nel fotogramma sotto con tutta probabilità l'oggetto ci sta presentando verso di noi i suoi motori. Questo ipotesi è accentuata anche dal fatto che come vedremo nell'analisi delle ombre, il sole sta tramontando dietro all'oggetto e quindi non può trattarsi di un riflesso.

 

 

 

scheda04_08.jpg (7768 byte)Nel fotogramma sotto si sta girando di 90° e si sta ponendo da perpendicolare a parallelo al 747 (Figura 8)

 

 








scheda04_09.jpg (4942 byte)scheda04_10.jpg (5235 byte)Nel fotogramma sotto è completamente parallelo al velivolo (Figura 9 e Figura 10)

 

 

 

 


Analisi poligonale

scheda04_11.jpg (4185 byte)scheda04_12.jpg (4649 byte)Le immagini appaiono molto sfocate, rovinate dallo zoom digitale, ma a mio avviso, basandoci sull'unica immagine valida (Figura 11) si può compiere una analisi per forme perimetrali. Infatti l'immagine sfocata appare distorta a forma di trapezio oblungo (evidenziato in verde) (Figura 11) o di triangolo (figura 12) (evidenziato in rosso).

 

 

 

 



scheda04_13.jpg (20088 byte)Notare come l'ala di sinistra propenda più in basso rispetto all'ala di destra. Questo può accadere in due casi: o l'osservatore è posto di "taglio" rispetto all'oggetto oppure l'oggetto è inclinato a sinistra e all'indietro di pochi gradi (max 5), rispetto al suo asse verticale. Vedremo che è più probabile, analizzando gli altri fotogrammi la seconda ipotesi.

 

 

 

 


Confrontiamo questa forma poligonale con un fotogramma successivo sfocato (Figura 14): Come si può constatare la forma non è cambiata. L'oggetto è rimasto fermo. La punta del triangolo pende ancora in basso a sinistra. Nell'immagine successiva, dopo alcuni fotogrammi (Figura 15) invece la punta del triangolo pende a destra segno che se l'oggetto ha mantenuto lo stesso asse di imbardata verticale, è ruotato di 180°.

scheda04_14.jpg (7071 byte)scheda04_15.jpg (7370 byte)

scheda04_16.jpg (6542 byte)Ancora più evidente nell' immagine successiva, fotogramma sotto (Figura 16). Purtroppo il momento in cui l'oggetto ruota viene perso poiché il testimone perde momentaneamente l'immagine per qualche secondo. Questo potrebbe essere causato dal fatto che il testimone muove la telecamera, ma anche dal fatto che l'oggetto ruotando offre più superficie e quindi più resistenza all'aria. Quindi l'oggetto viene rallentato improvvisamente rispetto al 747 e il testimone perde l'inquadratura.







scheda04_17.jpg (15071 byte)L'imbardata viene mantenuta anche quando l'oggetto si corica (Figura 17).

Questo modo di volare è in contrasto con il fatto che l'oggetto disponga di ali o di strutture simili. Riassumiamo. Questo oggetto sta volando in maniera "imbardata" di circa 5 gradi lungo il suo asse verticale verso l'osservatore e di 95 gradi lungo l'asse orizzontale di riferimento. Sta mantenendo la stessa quota (volo in punto quota fissa)

e sta procedendo parallelamente al 747 che si muove ad una velocità fra i 700 e i 900 Km/h. Inoltre sta ruotando attorno al suo asse verticale

 

 

 



Analisi forme

La forma è unica e non varia, a dispetto di quello che apparentemente potrebbe sembrare. Ovunque ritroviamo una testa e una coda. Delle ali e delle ombre ben precise. Segue un elenco di immagini con dettagli evidenziati.

scheda04_18.jpg (33126 byte)

scheda04_19.jpg (26230 byte)

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Analisi ombre e sorgenti di luce

scheda04_22.jpg (21726 byte)Le ombre sono sempre verso il testimone; segno che il sole è di fronte a noi e quindi dietro l'oggetto. A conferma di quanto detto, da diverse inquadrature precedenti o successive all'avvistamento si vede inoltre il sole tramontare dietro le nuvole. L'oggetto appare solido e illuminato in modo regolare. I vari "flash" o "pulsazioni" in alcuni fotogrammi sono da ricondursi alla sfocatura dell'autofocus della telecamera. Le ombre mettono in evidenza anche particolari interessanti come ad esempio le depressioni circolari sul dorso dell'oggetto che sembrano simmetriche ed in numero di due per lato più due in fusoliera, quindi sei.

Inoltre si può notare che quelle che sembrano ali sono delle strutture parallele al corpo principale e leggermente divergenti lungo l'asse. Le strutture assomigliano a delle prese d'aria con delle "gondole motrici" di un jet odierno. Gli scarichi di quello che sembrano motori sembrano leggermente divergenti ulteriormente lungo i lati, quasi a formare degli impennaggi. In rosso sono state segnate le linee perimetrali di massima dell'oggetto.

 

scheda04_23.jpg (17304 byte)E' interessante notare che la stessa immagine da angolatura differente (figura 23) sembra mostrare, nella parte destra dell'immagine, il bordo di attacco della presa d'aria rovescio, ma è solo un illusione ottica. Infatti la presa d'aria (o ciò che sembra tale) è posta davanti a quello che sembra il "naso" dell'oggetto e l'oggetto stesso si sta inclinando sul dorso. Basta vedere la parte di sinistra per rendersene conto. Interessante inoltre elaborando a colori invertiti, immagine 23 uno strano alone che compare fra le due "gondole motrici". A colori invertiti compaiono 4 aperture o getti lungo la gondola destra. A colori normali questi getti sono di colore nero (rif. Figura 20).






Analisi movimento

scheda04_24.jpg (10742 byte)L'oggetto appare fermo rispetto al 747. L'oggetto compie una apparente rotazione verso destra; inoltre compie apparenti spostamenti ogni tanto verso sinistra, dal punto di vista dell'osservatore che non dimentichiamo si sta muovendo sul 747. Molto importante è fra i fotogrammi finali l'oggetto messo in parallelo al 747. Il velivolo appare privo di deriva. Nei fotogrammi finali (figura 24) sembra vi siano delle alette con dietro a cabrare. Ma queste possono essere effettivamente delle alette o delle sporgenze, ma data la conformazione dell'oggetto è più probabile che siano la parte finale delle gondole motrici che terminano con una svasatura (vedere figura 22).

 

 



Ipotesi di forma

scheda04_25.jpg (9752 byte)L'oggetto sembra avere qualcosa simile ad un "corpo portante" con linee nette e squadrate. Tale forma è del tutto anti aerodinamica. Volendo fare una "battuta" si potrebbe dire che questo oggetto assomiglia ad un "mattone" che sta volando in linea retta posto in verticale con moto in orizzontale e costante.


 

 

 

 



Analisi rotta

L'oggetto compare nel filmato in posizione verticale (Figura 1)(P1). In quel momento sta volando parallelo al 747. Si gira di 180° (vedere analisi poligonale; Figura 15)(P2). Quindi effettua una ulteriore rotazione sul piano verticale di 90° e si mette in perpendicolare al 747 (Figura 8)(P3). Poi sempre mantenendo quota e distanza dal 747 (che è in volo !!!) si ruota di nuovo sul piano orizzontale di 90° e si mette parallelo al 747 (P4). Il velivolo scompare un po' alla volta poiché a mio avviso si pone successivamente su una rotta divergente dal 747 (P5).

scheda04_26.jpg (44914 byte)

Forme confrontate

Sono state analizzate e confrontate diverse sagome. Nessuna di queste appare attendibile né per inviluppo di volo né per forma.

scheda04_27.jpg (8618 byte) scheda04_28.jpg (10511 byte)
Pallone meteorologico X-34
scheda04_29.jpg (7105 byte) scheda04_32.jpg (18091 byte)
X-38 X-40
scheda04_30.jpg (16028 byte) scheda04_31.jpg (6798 byte)
X-31 X-33 Venture Star
scheda04_33.jpg (14439 byte) scheda04_34.jpg (17161 byte)
X-37 TAV (Trans Atmospheric Vehicle) art. 1
(Artistic impression)
scheda04_35.jpg (12290 byte) scheda04_36.jpg (13585 byte)
TAV art. 2 TAV art. 3


Ulteriori considerazioni

Ulteriori considerazioni come distanza dal 747, quota dell'oggetto e dimensione dell'oggetto potranno venire espresse se si conoscerà quota del 747 e fattore di ingrandimento massimo della telecamera. Appare certo che l'oggetto si muoveva parallelamente al 747, a sinistra dello stesso e più in alto (come detto nella premessa). Non poteva essere quindi un pallone eventualmente finito nella scia del 747.
Essendo, poi, l'avvistamento avvenuto un paio di ore dopo il decollo, il 747 avrebbe dovuto trovarsi sopra l'oceano Atlantico, il che esclude il normale traffico aereo.


Analisi tempi:

Il velivolo è partito da New York alle ore 18,30 (presumibilmente ora locale New York). Il testimone afferma che l'avvistamento è avvenuto alle 21.00; quindi due ore e mezza dalla partenza. Il testimone afferma che il luogo dell'avvistamento è situato fra Boston e Halifax.
Ora il 747 a seconda dei modelli ha una velocità massima compresa fra 958 e 978 Km/h. La velocità di crociera nelle prime versioni era di 539 Km/h; nella ultima versione, la 747-400 a 11.000 metri o superiore (11 Km di altitudine) è di circa 906 Km/h (0,85 mach).

Riassumiamo:

il 747 parte da:
New York, New York, US     County: New York County
Location: 40:40:11N 73:56:38W

Il 747 arriva a:
Zurigo, Svizzera
Location: 47:22:00N 8:32:00E

Percorre in tutto, fino a Zurigo, una distanza pari a 3939 miglia (6339 km) (3423 miglia nautiche)

Ammettendo che il 747 viaggiasse anche alla velocità massima, cosa che non accade mai, per avere il tempo totale del volo dobbiamo dividere il numero dei chilometri percorsi per la velocità: ovvero

6339 / 978 747 che vola a velocità massima. 6,4 ore
6339 / 906 747 mod. 400 che vola a velocità di crociera 6,9 ore
6339 / 536 747 primo modello che vola a velocità di crociera 11,8 ore

A questi tempi dobbiamo aggiungere il tempo che l'aereo impiega per decollare e portarsi in quota. Da questo calcolo si deduce che dopo due ore e mezza comunque il 747 doveva trovarsi sopra l'oceano Atlantico. Presumendo una velocità vicina ai 900 Km/h, dopo due ore e mezza di volo, seguendo la rotta arriviamo a sud del Flemish Cap. Esattamente nella fascia indicata dal testimone fra Boston e Halifax. Le coordinate sono circa: 43:00:00N - 45:00:00W
Una considerazione particolare è da fare sul tempo di avvistamento. Abbiamo 1 minuto e 20 secondi di immagini significative, ma l'avvistamento dura complessivamente tre minuti; forse anche di più. Sappiamo infatti che il testimone ha avuto il tempo di vedere l'oggetto, tentare di fotografarlo, farsi prestare una videocamera con cui ha fatto il filmato.
Ora quanta spazio percorre un 747 volando a 906 Km/h ? Facile: 906 (spazio percorso in un ora / 60 (minuti) = 15,1 Km al minuto. In tre minuti il 747 ha percorso ben 45 Km. Quindi l'oggetto ha seguito il 747 per 45 Km.
Rapporto tra la velocità di volo di un aereo e la velocità di propagazione del suono nelle medesime condizioni ambientali. Varia tra i 1228 Km/h a livello del mare, dove si assume una temperatura di 15° C, ed i 1067 Km/h che si riscontrano ad una quota di 11.000 (o superiore), dove si ammette che la temperatura ambiente sia di -56,5° C.

Conclusioni

L'oggetto ha una forma somigliante ad una forma "terrestre" ma ha un comportamento di volo inusuale e comunque sembra non risentire delle leggi aereodinamiche. Pur assomigliando a vari aerei (anche sperimentali es. X-34 o X-38, ecc..) non ha alcuna forma nota, né alcun comportamento di volo noto o comune ad un qualsiasi velivolo conosciuto.

Oggetto sconosciuto
modo di volo sconosciuto
propulsione sconosciuta


Faccia marziana

Fonte: laretecun@yahoogroups.com (Carmelo Scuderi)

scheda04_37.jpg (3499 byte)Alla fine di agosto 1993 i mass media annunciarono con grande risalto che la sonda spaziale americana Mars Observer, giunta proprio in quei giorni nei pressi di Marte, aveva improvvisamente e inspiegabilmente interrotto i contatti con la propria base sulla Terra (Pasadena, California). Ogni tentativo di ripristinare la comunicazione si era rivelato inutile; la sonda doveva considerarsi definitivamente perduta. Mars Observer era costato 980 milioni di dollari (circa 1600 miliardi di lire) ed avrebbe dovuto mappare la superficie marziana, grazie ad apparecchiature sofisticate, capaci di rilevare fino ad un metro e mezzo di grandezza. Tutto ciò in preparazione dello sbarco umano sul pianeta previsto entro il 2020. Gli esperti della NASA dichiararono di non capacitarsi della improvvisa interruzione di contatto. Qualcuno parlò di guasto di un transistor di bordo, altri di esplosione, altri ancora di collisione con un corpo siderale (meteorite). Ma il fatto che fece più scalpore fu la presa di posizione di alcuni autorevoli studiosi di Marte quali per esempio: Mark Carlotto (specialista in elaborazioni fotografiche), Tom Van Flandem (astronomo della Yale University), David Webb ( membro della commissione spaziale presidenziale), Richard Hoagland (Direttore del Mars Mission, associazione di scienziati indipendenti). Questi ed altri studiosi accusarono pubblicamente la NASA di aver sabotato la missione di proposito, o di far finta che la missione fosse finita, allo scopo di nascondere al grande pubblico quello che la sonda avrebbe potuto rilevare sulla superficie del pianeta rosso. I segni e delle vestigia di un'antica civiltà marziana, già individuati nel 1976 dalle sonde Viking, e cioè un'enorme faccia o sfinge scolpita nella roccia, ed alcune piramidi. Nonostante la NASA avesse a suo tempo liquidato quei reperti come banali giochi di luci e ombra, i predetti studiosi erano invece arrivati alla conclusione, sulla base di accurate analisi e simulazioni computerizzate, che i reperti stessi non fossero di origine naturale, bensì artificiale. Se l'Observer avesse confermato ciò che da anni sosteniamo - ha detto Mark Carlotto - e cioè che si tratta di monumenti artificiali, la reazione dell'opinione pubblica avrebbe potuto risultare imprevedibile. Ed è proprio questo che teme la NASA. Quando la sonda Viking 1 sorvolò in lungo e in largo il pianeta rosso nel 1976, riprese l'immagine di una roccia che raffigurava un volto umano visto frontalmente. Tale misura 2.5 km di lunghezza, 2 km di larghezza ed è alta 400 metri. La foto venne scattata il 25 Luglio 1976 nella regione di Cydonia Mensae, nella parte settentrionale di Marte. La NASA rivelò l'immagine definendola una "insolita struttura a forma di faccia" e dichiarò di ritenerla frutto di un'illusione ottica. Tuttavia, i primi esami computerizzati dell'immagine, effettuati nel 1980, permisero di evidenziare la probabile struttura dell'orbita relativa all'occhio visibile oltre alla presenza della pupilla, della linea dei capelli, del mento nonché dello zigomo destro. Di fronte all'incalzare degli eventi la NASA pensò di contrattaccare e fu lo stesso direttore della missione Viking, il dottor Gerald Soffen, che ebbe a dichiarare come il successivo passaggio al di sopra di Cydonia, avvenuto "poche ore dopo non aveva rivelato nulla". Pertanto la faccia era una illusione. Alcuni ricercatori, fra cui gli italoamericani Vincent Di Pietro e Gregor Molenaar, controllarono quelle gravi asserzioni appurando che l'area in questione era stata sorvolata per la seconda volta dallo stesso Viking non poche ore, bensì trentacinque giorni dopo il primo passaggio. Si era dunque in presenza di una seconda fotografia, nella quale si ripresentava l'immagine della stessa faccia con gli stessi particolari. Risultavano presenti anche tutte le strutture di contorno, prime fra le quali le maestose piramidi. La più alta di queste raggiungeva i 1600 metri. L'esistenza di due fotografie rendeva ora difficile l'opera demolitrice della NASA. Tra l'altro, l'esistenza di due immagini, riferite allo stesso oggetto, ripreso sotto differenti condizioni di luce, dava la possibilità di realizzare un modello tridimensionale computerizzato. Inizialmente gli esperimenti vennero condotti dal dottor Mark Carlotto, di origine veneta, il quale dichiarò che l'oggettività delle immagini in questione risultava confermata "in modo scientificamente ineccepibile da una rigorosa analisi computerizzata". Nonostante l'inutile tentativo di negare l'attendibilità delle riprese fotografiche, la NASA rilanciò la stessa tesi in occasione del fallimento della missione Mars Observer del 1993, mostrando due foto della stessa area nella seconda delle quali l'immagine in causa non era più visibile. Quanto esposto fin qui ci consente di ricavare i seguenti dati di fatto:

a) Dall'epoca dei Viking in poi, vale a dire dal 1976, tutte le missioni per Marte sono fallite.
b) I fallimenti sono stati ufficialmente imputati a guasti, errori umani o collisioni con meteoriti.
c) Dopo i Viking, la NASA ha atteso ben 16 anni prima di inviare una nuova sonda.
d) Su alcune foto del 1976 compaiono oggetti strani, quali una roccia dall'aspetto umano e delle piramidi.
e) Non risulta che la NASA abbia compiuto studi e analisi di queste foto.
f) Alcuni scienziati indipendenti hanno analizzato tali foto, concludendo che potrebbero essere artificiali.
g) La sonda sovietica Phobos 2, prima di perdere i contatti con la Terra nel 1989, ha trasmesso immagini di un'ombra ellittica regolare e netta, proiettata sullo sfondo marziano.
h) Dapprima inspiegabile, tale ombra è stata ufficialmente spiegata come un difetto della telecamera.

Articolo tratto da NEXUS NEW TIME edizione italiana n°16 e Il Giornale dei Misteri n°269

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