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Modifica Forcella RST Aerosa AT

by Marco Alberio


Lo avevo già anticipato, non riesco a lasciare le cose così come stanno. Un po' di ore passate a disegnare e a pensare alla fine mi decido, smonto tutta la forca e rilevo tutte le misure interne. Torno sui disegni, mi ammazzo coi fogli elettronici, diagrammi di pressione, spinta, poi finalmente la versione 1 del progetto. Non faccio neanche in tempo a passare i disegni al McMekka che già fa capolino la versione 2. Correggo, sistemo, ristudio, ottimizzo e arriviamo alla versione 4, la faccio breve, il prototipo funzionante è la versione 9, ma non è ancora finita...

Perché ? Vediamo i pregi della RST Aerosa AT, sorella maggiore della AET.

E' una forca leggera, foderi in magnesio, steli in alluminio da 30mm, piastra e cannotto in alluminio. Monta delle cartucce ad aria, regolabili nel ritorno. Difetti: flette un po' sotto stress, un po' meglio della SID ma siamo li. Manca la molla negativa, interpretata da 3 elastomerini, che fingono per qualche millimetro di fare il loro dovere...

Domanda: perché degli steli in alluminio sono anodizzati anche all'interno ? Perché la Aerosa BAS non usa cartucce ma ha dei pistoni che lavorano direttamente sugli steli... allora lo faccio anch'io...

Cosa volevo

Uno smorzamento del ritorno su tutta l'escursione, (quello originale lavora solo negli ultimi 2 cm), la regolazione dello stesso dall'esterno, una molla negativa regolabile che lavorasse per almeno metà della corsa. 120mm di escursione totale (e' fattibile, la corsa originale di 89mm e' limitata dalle cartucce, la forca potrebbe arrivare a 125), e una cosa simile al sistema ECC/ETA della Marzocchi. Ah, anche la curva di progressione doveva essere regolabile. Volevo potere tornare indietro alla versione di serie, quindi nessuna modifica ai pezzi originali, steli e foderi sono quelli di serie, tutto il resto e' stato rifatto.

Alla versione 4 mi sono reso conto che uno dei due tappi superiori avrebbe dovuto avere due manopoline più la valvola di carico dell'aria, troppa roba, anche per via dell'affidabilità (perdite) di un simile colabrodo.

Una sera, tornando a casa dal lavoro, zac! l'idea, via tutto, facciamo un sistema automatico, se va bene ok, altrimenti copio lo schema della Alice del Bergamelli, tanto quasi tutti i pezzi progettati sono adattabili allo scopo, con una piccola variante, un doppio pistoncino flottante per aprire/chiudere i passaggi aria...

I miei complici:

La Record S.p.A (www.recordspa.it).... : -io- Buongiorno, sono un privato molto disperato, sto cercando delle valvole come le Vs. cod. xxxxx, sa mica dove trovo un rivenditore ? -lui- Non ce ne sono, quante ne voleva ? -io- 2... -lui- ah, solo due scatole da 5000 ? -io- Nononono, solo due valvole, mi rendo conto del probabile fastidio ma..." -lui- va beh, venga qui che vediamo di risolverle il problema, per curiosità a cosa le servono ? -io- sto sistemando una forcella... -lui- allora sono proprio le valvole giuste, le forniamo normalmente a Paioli (Marzocchi)...

McMekka, ha realizzato i pistoni, i tappi superiori ed inferiori più la splendida chiave per il serraggio dei tappi superiori. Una copia della chiave e dei tappi superiori verrà esposta al MOMA di New York. La chiave è tutta invenzione sua, li gli ho lasciato carta bianca, mi stupì già una volta... e poi mi ha risolto il problema costruttivo dei tappi inferiori, sembrano banali ma sono i pezzi che hanno richiesto piu' tempo e pazienza.

Tonius: per la compagnia, l'aiuto durante l'ultimo officina-party, ma specialmente per avermi sopportato durante tutti i miei deliri HiTech...

La TiGRRRRe: per non avere telefonato all'avvocato, sparivo tutte le notti in garage... lasciandola in balia dei 3 tigrotti...

Laura, nonchè nipotina del Tonius: per avermi procurato gli OR delle giuste misure

 

Qualche foto delle frattaglie...


Come funziona

Cominciamo dallo stelo sinistro, ha una camera positiva molto lineare (il volume della camera finale è circa uguale al volume mosso) e una camera negativa indipendente. Prima particolarità: la camera negativa si carica con un volume d'aria a piacere a pressione atmosferica, poi si chiude la valvolina posta sotto il fodero. Si può intervenire sulla progressione caricando olio (o tappi di sughero, leggero e adatto allo scopo) in modo da ridurre il volume della camera finale.

Stelo destro, anche qui c'e' una camera positiva con un particolare che ritengo originale. Invece che avere una camera finale di dimensioni fisse ho diviso la camera in due parti, una molto piccola e l'altra con un volume leggermente inferiore al volume mosso). Il flusso tra le due camere e' garantito (e smorzato) indipendentemente per la fase di compressione e quella di estensione (la compressione preferisco averla poco frenata, ma si tratta di una mia preferenza personale). Lo smorzamento nella fase di ritorno è sensibile alle vibrazioni/urti, più frenato su terreni lisci e più veloce sullo sconnesso. Al posto della camera negativa c'e' un ulteriore smorzamento del solo ritorno, regolabile con un pomellino sotto il fodero.

Non ci sono molle e non c'e' olio (qualche cc d'olio c'e', ma solo per avere gli OR di tenuta sempre ben lubrificati)


Come si comporta

A parte i due giretti fatti in giardino alle 3 del mattino la forca ha fatto due uscite, entrambe nel parco delle Groane, un po' per rodarsi e saggiarne le caratteristiche ed un po' per rodare me stesso, che sono "fermo" da un mese.

Nella prima uscita ero col Tonius, ha anche provato SilverBlade ma tra me e lui ci sono almeno 30Kg di differenza, e la taratura era stata fatta sul mio gentil peso. Soddisfacente lo stacco, che normalmente caratterizza il funzionamento delle forcelle ad aria, pregio per alcuni (riduce il beccheggio della bici) e difetto per altri (forcella poco sensibile alle piccole sollecitazioni), per me la seconda prevale sulla prima, si tratta quindi di un difetto che ho cercato di ridurre. Unica cosa da migliorare è la molla negativa, adesso troppo poco presente. Il progetto prevedeva un precarico di 80mm, ridotti poi a 55, probabilmente la misura giusta sarà tra i 65 ed i 70mm. (leggete la trattazione tecnica se non capite come si possa caricare una molla ad aria in mm :-)))

La seconda uscita è "in solitaria", ma dopo pochi minuti di sterro incappo in un gatto su una Trek. E' lui, ilGatto, mi accodo al suo gruppo dei Cabiatesi e si pedala un po' insieme. "Tardino" dico io, "Anche voi ve la prendete comoda...". "No" dice ilGAtto, "E' che ho forato e abbiamo perso tempo". Prima di mezzogiorno cambierà altre due camere d'aria, gentilmente offerte dai Cabiatesi. La prossima volta che esco con lui ne porto una decina di scorta... La forca va bene, soffice sul tranquillo ma senza accusare fondocorsa nei tagli con fossatino dove lascio che la forca si impunti, proprio per vedere cosa succede... tutto, lei incassa e la bici prosegue senza scomporsi dalla traiettoria. Sono contento... nel taglio della Palude della Disperazione ci sono diversi fossati ed alcune salitine a gradini fatte da radici, tutto bene anche qui, la ruota copia il terreno alla perfezione. Sono molto contento. Torniamo sullo sterro tranquillo e poco prima di Lentate saluto la comitiva. Arrivato a casa decido di caricare a 50PSI lo stelo di destra (era a 40). Di conseguenza vado a scaricare a 40PSI lo stelo di sinistra (era a 50) e, porcapaletta™, il manometro segna 0 (zero) !!! zero ? zero ! In dieci giorni e 50Km non si era mossa di una virgola... cosa cavolo è successo.....

Il dimensionamento della sede degli OR dei pistoni è stato calcolato basandosi sul carico minimo ammesso, scelta fatta per contenere il più possibile la frizione degli stessi. Stare al minimo non è affidabile, o meglio lo sarebbe se la tenuta fosse in condizioni statiche (nulla si muove), ma il pistone scorre, e scorre parecchio, nello stelo. Siccome non è possibile rimpicciolire la sede senza rifare il pistone prendo l'occasione per rifarlo in Corian®. Casualmente ho disponibili degli OR con un toro da 4, più grosso quindi dei 2.62 impiegati prima, uso questi, mi sembrano più adatti... Visto che ho scoperto il problema sistemo anche il pistone di destra (già in Corian®) allargando la sede per l'OR da 4, smonto, allargo, lucido e rimonto. Adesso faccio anche l'altro pistone... taglio un quadrato dalla lastra di Corian®, taglio gli spigoli, tornisco a misura, foro, filetto, svaso, ricavo le due sedi per l'OR di tenuta interno ed esterno e freso l'incavo per lo stelo. Lucido a specchio il pistone e lo monto sull'astina, stringo, stringo, ancora un colpetto e CRAAAAACK ...

Recito diverse preghierine di rito e ricomincio da capo. Monto il tutto, ed ora, muovendo l'astina a mano, la frizione del pistone si fa sentire un po' di più , pazienza, era previsto... Precedentemente avevo messo un paio di cc di olio SAE10 (quello apposta per le forcelle) per tenere lubrificato il pistone. L'effetto di quell'olio mi ricordava molto quello del liquido freni, simile all'acqua saponata...mi sa che forse forse... questa volta metto del normalissimo olio motore SAE15/40 e... spettacolo !!! La frizione scompare quasi del tutto, adesso è sicuramente più scorrevole di prima, nonostante che il carico degli OR sia aumentato (carico massimo previsto da tabella).

Adesso ho un'altra idea... la molla negativa,. Una volta che avrò trovato il volume/corsa valuto la trasformo in automatica... un forellino sull'astina lascia entrare l'aria nella camera della molla negativa e la lascia uscire in fase di estensione fino a che il forellino si trova sopra, nella camera, prima o poi poi si troverà fuori da detta camera lasciando l'aria che, intrappolata si comporterà da molla... in pratica svuoto l'astina, risparmiando un po' di peso e semplificando un po' tutto il progetto...

vai alla trattazione tecnica dell'intervento...

 


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