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Tappa - Martedì 19 agosto 2003
Spondigna - Cernobbio
(Vergiate)
Finche' duepiudue fara' quattro non si puo' fare una tappa lunga 300 km
partendo alle otto di mattina e arrivando prima di notte pedalando e
fermandosi come al solito. Questo pensavo la mattina a colazione nella
stanza dell'albergo Posta mentre Annamaria ci porta anche un bel piatto di
affettati. Comunque si va, in fondo i problemi esistono per essere
risolti.
L'alta Val Venosta e' un paesaggio strano. C'e' questa enorme collina
messa di sghimbescio, uno smottamento biblico o solo una grandissima
morena ritornata a nuova vita. Tutto questo in alto sulla destra, sulla
sinistra in basso la valle verso Prato, piu' avanti la splendida Glorenza,
dove trascorrevo le vacanze nell'87 mentre Maia tornata indietro dalla
Grecia mi cercava per Roma.
Franco mi aveva gia' avvertito, il vento sara' contrario, ma basta
guardare le chiome degli alberi tutte spostate verso sud per capire. E
cosi' mi tocca gia' mettere il 39x26 e andare ai 10 su questa salita dove
senza vento e senza zaino andrei ben piu' veloce. Mi fermo ad aspettare
Franco e Walter, poi chiamo e scopro che loro sono su un'altra strada.
Finalmente la valle si spiana. Qualche bizzarro architetto ha costruito un
campanile in mezzo al lago.
Il Resia. Finalmente la strada scende e siamo in Austria. Poi scartiamo a
sinistra, pedaliamo il valichetto di Martina e siamo in Svizzera.
In Italia avevamo incontrato pochi ciclisti. Ma qui, tantissimi
cicloturisti, molte donne. Quasi nessuna bici da corsa, solo bike
bellissime e qualche bici da viaggio.
Il check-point di Martina con la piccola garitta, la sbarra i due soldati
e il piccolo grazioso paesetto poco dopo fanno pensare ad un set
cinematografico. Ci fermiamo a una fontana a riempire le borracce, una
delle tantissime belle fontane svizzere con acqua gelida che sa di
ghiaccio. Si pedala su e giu' per la valle dell'Engadina, questa
lunghissima valle che ci accompagnera' per quasi tutto il giorno. Poco
prima di Zernez ci fermiamo a mangiare affettati formaggi e birra e
facciamo conoscenza con i prezzi svizzeri dove un panino puo' costare
dieci euro. Per dei ciclisti affamati e' un bello spendere, decisamente.
Ricordo sul Sustenpass una colazione da 25 euro, un panino, un pezzo di
torta una birra e dell'acqua.
Si riprende a pedalare tra paesaggi sempre piu' belli, prati verdi,
mucche, case di legno, ghiacciai. Qualche trenino rosso di tanto in tanto.
Passiamo St. Moritz. Costeggiamo il lunghissimo lago glaciale finche'
finalmente arriva il passo: il Maloja. La discesa e' ripidissima ma lenta
all'inizio. Su uno stretto anfiteatro decine di tornanti, deve averla
progettata un pasticciere subito dopo aver farcito una torta, quella
strada. Poi lunghi rettilinei da fare i settanta. C'e' da passare per
qualche galleria, qualcun'altra si puo' evitare deviando per la vecchia
strada. Rientriamo in Italia. Walter contatta per l'ennesima volta Meteora
e Rupa. Rupa ci aspettera' a Cernobbio e con la sua multipla ci
trasportera' a casa di Meteora dove saremo ospiti. Anche questo e' il
bello del niusgrup (ancora grazie).
La lunga cavalcata costeggiando il lago di Como, con i suoi saliscendi
continui e' proprio bella, anche se ho un po di apprensione per il buio
che avanza. Ogni tanto ci troviamo davanti qualche galleria, bisogna
decidere se passarla o se e' possibile fare la vecchia strada. Le ultime
gallerie in discesa verso Cernobbio le facciamo quasi al buio e senza
occhiali. Ma tant'e' anche oggi una bella pedalata, 250 giusti giusti.
Meteora ci mette a disposizione la sua casa con una naturalezza che
significa il valore della persona. Ci sono anche Ciolla e TopFuel che si
e' fatto piu' di cento km in moto per vederci (della serie ogni scusa e'
buona pur di andare in moto), il Gatto ha bucato.
Si va a mangiare a Sesto Calende, poi si passeggia e poi ancora un'ultima
seduta al bar della piazza. Rupa Meteora e Walter tengono banco, anche
Ciolla va, gli altri ascoltano. La serata iniziata tardi finisce
tardissimo.
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