3. Tappa - Mercoledė 20 agosto 2003
Vergiate -
Disentis
Per
via dell'ora tarda anche la sveglia si fa con comodo. Meteora e' di sotto
che dorme. Approfittiamo della sua disponibilita' fino all'ultimo
chiedendogli anche l'olio per la catena e poi partiamo. A Sesto Calende
facciamo colazione: cornetti cappucci succhi coche toasts.
Percorreremo tutta la east-coast del Lago maggiore da Sesto Calende fino a
Magadino: infiniti saliscendi meno belli di quelli del Lago di Como.
A Laveno piccolo tamponamento tra me e Walter e io finisco a terra. La
caduta e' banale ma quando riprendo a pedalare il cambio sferraglia: non
va, bisogna trovare un meccanico. A Luino ci fermiamo presso un benzinaio
a chiedere. Un Roscio ci dice "ce n'e' uno ma e' chiuso per ferie" pero'
si interessa al problema.
Si e' storto il forcellino dove si attacca il cambio.
Togliamo la ruota, smontiamo il cambio, il Roscio stringe una pinza ed
addrizza, Walter gli da indicazioni. Rimontiamo il tutto: adesso e' ok.
Ringraziamo il Roscio e gentile benzinaio di Luino e si riparte.
La sera precedente Rupa aveva messo una pulce nell'orecchio di Franco: la
Val Veddasca e il Valico. Ovvio che se Franco ha un valico a portata di
bici lo deve salire, cosi' lui va, mentre io e Walter rientriamo in
Svizzera in pianura. In effetti questa pianura e' un po pallosa ed anche
se dopo Bellinzona la strada diventa piu' bella, fino a Biasca sara'
cosi'.
Loderio, Semione, Ludiano, Motto, niente da mangiare. Finalmente a Dongio
troviamo un alimentare dove e' rimasta una sola pagnottina: si mangia e
finalmente inizia la salita: l'aria si fa piu' fresca e si pedala meglio e
pedalata dopo pedalata tra salitone e piccoli rifiati ecco il passo del
Lucomagno.
In discesa mi accorgo che i comandi ergopower sono spostati di lato
rispetto al manubrio, quella stupida caduta ha fatto altri danni (ma con
un colpetto ben assestato tornera' a posto)
Arriviamo a Disentis quasi a sera, sentiamo Franco che e' ancora un po'
dietro a noi e decidiamo di fermarci li, anche perche' c'e' da cercare un
posto dove dormire.
Gli svizzeri sono molto gentili e se non hanno posto loro stessi
telefonano per trovartene. Una gentile signora bonariamente ci redarguisce
"E foi andare cosi in ciro, e se non trovare?".
Arriviamo cosi in questa bella casa tutta legno e tappeti col cartello
"Zimmer for Passanten". Nel soggiorno dorme una grande bambola di pezza in
una grande culla.
Arriva anche Franco. Ma tra doccia e bucato si fanno quasi le nove e
quando usciamo trovare un ristorante aperto non e' facile. Finalmente ne
troviamo uno dove si mangia anche discretamente bene. Come primo ordiniamo
della zuppa calda dove mettiamo kili di pane. La signora che serve e'
esterrefatta pero' continua a portarne cestini.
Usciamo accaldati e soddisfatti a passeggiare nella fresca aria
notturna....
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