Comunicazioni nave
a terra
I vascelli della Flotta Stellare attraversano la Galassia in missioni di
esplorazione, ma raramente atterrano su pianeti, inviando invece squadre di ricognizione.
E' dunque essenziale avere un sistema di comunicazione che mantenga il personale in
costante contatto.
Per assicurarsi che le missioni della Flotta Stellare siano eseguite con la massima
efficienza, è importante mantenere comunicazioni chiare, sicure e istantanee tra le navi
stellari e il personale o le banche dati sulla superficie di un pianeta. Questo consente
alle navi di rimanere in contatto con i membri delle squadre di ricognizione, di
comunicare con gli ufficiali o il personale civile dei mondi incontrati durante i loro
viaggi, e di fornire o ricevere informazioni importanti. Vi sono due forme di
comunicazione nave a terra: le comunicazioni personali e il trasferimento di dati tra
sistemi informatici.
Le comunicazioni nave a terra, come quelle nave a nave, vengono condotte per lo più a
velocità superiori a quella della luce, grazie ai trasrnettitori subspaziali. La maggior
parte delle comunicazioni nave a terra avviene quando le parti in causa si trovano a una
distanza compresa tra i 38'000 e i 60'000, chilometri. Si tratta della distanza tipica tra
una squadra sulla superficie di un pianeta e la nave stellare nella sua orbita. Dopo la
metà dei XXIV secolo, i comunicatori, più utilizzati dal personale della Flotta Stellare
sui pianeti sono i comunicatori a spilla, che inviano anche un segnale per facilitare
l'aggancio del teletrasporto; la distanza massima affidabile per il teletrasporto è
40'000 chilometri, 20.000 in meno dei raggio massimo delle comunicazioni.
Evoluzione della tecnologia
Come la maggior parte della tecnologia della Flotta Stellare, la natura
delle comunicazioni da nave a terra si è evoluta col tempo, ma i principi di base sono
rimasti gli stessi. Negli anni 50 dei XXIII secolo il personale delle squadre di sbarco
porta comunicatori manuali piuttosto ingombranti. Negli anni 60 essi si sono molto
assottigliati, e negli anni 70 è di ordinanza un comunicatore ancora più piccolo,
indossato al polso come un orologio, soluzione quest'ultima che non ha comunque mai
completamente sostituito i più tradizionali comunicatori manuali ancora molto diffusi
durante tutti gli anni 90. Tutti questi modelli, compresi i comunicatori a spilla
utilizzati nel tardo XXIV secolo, forniscono alle squadre di ricognizione soltanto
comunicazioni audio, anche se la nave che le riceve dispone di sistemi di comunicazione
visiva quali gli schermi visori di bordo. Le comunicazioni tra navi e strutture planetarie
ufficiali permettono spesso comunicazioni visive bilaterali.
Sicurezza e back-up
Come per tutte le comunicazioni, anche quelle da nave a terra sono gestite
da rigidi protocolli di sicurezza. Le comunicazioni in arrivo dai membri delle squadre di
ricognizione vengono generalmente dirette in plancia, ma le comunicazioni da parte di
personale non appartenente alla Flotta Stellare possono essere trattenute dalla sezione
della sicurezza per essere presentate in privato al capitano e agli ufficiali anziani.
Inoltre, molte comunicazioni in uscita sono criptate per impedirne l'intercettazione da
parte di forze nemiche.
La codifica e la decodifica dei messaggi riservati in arrivo, vengono gestite dal computer
principale. Le comunicazioni della Flotta Stellare sono molto più avanzate delle
trasmissioni radio del passato, ma le semplici trasmissioni radio sono ancora utilizzate
come sistema di back-up. Alcuni fenomeni stellari o geografici impediscono il corretto
funzionamento dei sistemi subspaziali. Inoltre, non tutte le razze con cui la Federazione
mantiene dei contatti hanno sviluppato gli stessi sofisticati sistemi usati di norma sui
vascelli della Flotta Stellare.
La rete di frequenze radio consiste in 15 gruppi di ricetrasmettitori collegati tra loro
da una rete di dati ottica (ODN) e da cavi di rame e ittrio. Ogni gruppo può contare su
una triplice ridondanza ed è collegato ai processori di comunicazione del computer
principale; i gruppi di ricetrasmettitori sono parzialmente inseriti nella scafo
principale. Il raggio utile delle frequenze radio è di 5,2 unità astronomiche.
Lo scafo di una nave di classe Galaxy come la U.S.S. Enterprise NCC-1701-D è munito di
venti trasmettitori subspaziali; il sistema è alimentato da prese del sistema
elettroplasmatico di tipo II. I ricevitori subspaziali sono molto più potenti, e
richiedono approssimativamente 100 volte l'energia delle loro controparti radio. Le
trasmissioni subspaziali sono molto più affidabili, anche sulle brevi distanze dove
possono essere utilizzate anche le frequenze radio, e perciò sono la modalità di
comunicazione preferita in ogni situazione.
Insieme, questi due sistemi assicurano che la rete delle comunicazioni operi alla massima
efficienza anche in situazioni di estrema difficoltà, mantenendo i membri delle squadre
di ricognizione collegati con la loro nave, l'equipaggio in contatto con familiari e amici
a casa durante le lunghe missioni di esplorazione, e i vari mondi della Federazione sempre
in comunicazione con la loro impressionante flotta di navi stellari. |