Faro di soccorso
Durante il XXIV secolo, i fari di soccorso della Flotta Stellare
assicurano che le richieste d'aiuto ricevano una pronta risposta inserendosi nella rete
subspaziale per consegnare i messaggi.
Il faro di soccorso di cui sono generalmente muniti i vascelli della Flotta Stellare, come
i Runabout di classe Danube e alcune capsule di salvataggio, di solito è appeso a una
paratia e collegato al sistema di comunicazione del vascello. Se i sopravvissuti di un
atterraggio di fortuna dovessero abbandonare la nave, l'unità può comunque essere
rimossa e trasportata. Il faro di soccorso è un dispositivo estremamente resistente;
talvolta può essere l'unico oggetto ancora funzionante su una nave che è precipitata, e
può resistere anche a una caduta su una superficie molto dura.
Il faro è alto circa un metro e pesa attomo ai 20 chilogrammi. La maggior parte del peso
è attribuibile al sistema di alirnentazione autonomo; i trasmettitori subspaziali, che
inviano e ricevono messaggi a una velocità 60 volte superiori a quella di una nave
stellare, richiedono 100 volte più energia dei dispositivi di comunicazione in tempo
reale. Il faro di soccorso è progettato per inviare semplici segnali unidirezionali, ma
la richiesta di energia è comunque elevata.
Situazione disperata
I vantaggi offerti da un faro di emergenza subspaziale al posto di un
dispositivo di comunicazione bidirezionale in tempo reale sono la velocità e il raggio
d'azione. D'altro canto, le trasmissioni subspaziali richiedono ripetitori ogni 20 anni
luce per mantenere l'integrità del segnale; se si ha bisogno di soccorso in un'area non
coperta dai ripetitori, un segnale subspaziale potrebbe andare perduto.
Il faro di soccorso viene usato soprattutto per inviare segnali dallo spazio; sulla
superficie di un pianeta, è quindi necessario un amplificatore di segnale interno per
poter penetrare l'atmosfera. Senza l'amplificatore, il faro è efficace solo su pianeti
dall'atmosfera molto rarefatta o privi di atmosfera. L'amplificatore permette di
trasmettere il segnale addirittura attraverso la roccia solida.
Una tastiera, che si trova sulla parte superiore del faro, attiva il segnale di soccorso
automatico. Le apposite luci, anch'esse collocate sulla parte superiore, confermano se il
messaggio di soccorso è stato trasmesso, mentre un display sul retro consente di
verificare se il sistema è acceso o spento. Un portello nella parte frontale
dell'involucro si abbassa per fornire un accesso ai sistemi interni. Da questa apertura si
possono raggiungere i chip isolineari del dispositivo, ed è visibile uno schermo
dettagliato.
Il faro di soccorso, una volta attivato, richiede una manutenzione minima, dato che
l'operatore potrebbe essere indebolito o ferito. Il sistema può eseguire una completa
analisi diagnostica automatica per determinare se ha bisogno di essere ricalibrato. Può
essere impostato per inviare un segnale della Flotta Stellare o una chiamata di soccorso
generale, oppure calibrato su qualunque altra frequenza specifica richiesta. Questi
segnali possono essere intercettati da vascelli nemici, ma in alcuni casi è preferibile
essere catturati che morire da soli su un pianeta ostile.
Il telaio metallico esterno del dispositivo è rnunito di tre maniglie, una per lato, e
una terza sulla parte superiore, che danno la possibilità di trasportarlo sulle spalle
come uno zaino mediante una robusta cinghia posta fra le maniglie laterali.
Richiesta d'aiuto
Nel 2374, la vita del Capitano Benjamin Sisko viene salvata da un faro di
soccorso recuperato da Gul Dukat su una navetta. Sisko riesce a riparare l'unità
danneggiata utilizzando soltanto un frammento di una forchetta metallica; il segnale del
faro viene infine individuato dalle navi di soccorso.
In un'altra situazione, un faro di soccorso rotto salva la vita di Quark e Odo precipitati
su un desolato pianeta di Classe L dopo il sabotaggio del loro Runabout. Sfortunatamente,
però, l'esplosione che danneggia il vascello guasta anche l'amplificatore interno del
faro, rendendo il segnale troppo debole per attraversare l'atmosfera del pianeta. Quark
riesce però a trasportare il faro su una montagna, dove l'atmosfera è più rarefatta, e
poco dopo i due vengono salvati. |