Corridoio di
Hekaras
Le elevate velocità di curvatura permettono alle navi della Federazione
di esplorare aree di spazio sconosciuto, tuttavia le emissioni di curvatura si rivelano
inquinanti, e bisogna ricorrere a dei compromessi.
Il Corridoio di Hekaras è una rotta
ideale lunga 12 anni luce attraverso il sistema di Hekaran, indicato dalla Federazione
come un passaggio sicuro attraverso un settore altrimenti pericoloso. Il Corridoio di
Hekaras è una necessità, poiché permette alle navi stellari che utilizzano la
propulsione a curvatura di navigare nonostante l'intenso campo tetrionico che circonda
questa regione di spazio. L'impulso ionico necessario per la propulsione a curvatura viene
disperso dai campi di particelle subatomiche del campo tetrionico, che hanno un effetto
ugualmente sconvolgente sui sensori.
Preoccupazioni crescenti
L'unico pianeta abitato nel Corridoio di Hekaras è Hekaras II, e i suoi
abitanti hanno espresso con insistenza il timore che i grandi spostamenti gravitazionali
che caratterizzano il sistema siano il risultato del continuo uso dei motori a curvatura
attraverso il Corridoio. I problemi si manifestano con regioni di potenziale instabilità
subspaziale che, se continueranno ad essere esposte all'energia dei campi di curvatura,
provocheranno fratture da cui il subspazio potrà filtrare nello spazio normale.
Gli scienziati ipotizzano che vi sia un effetto erosivo cumulativo risolvibile solo con la
sospensione dei voli a curvatura all'interno del Corridoio di Hekaras. Per mettere alla
prova questa teoria sarebbero necessari livelli di curvatura un milione di volte superiori
a quelli emessi da una nave stellare in transito.
Nel 2370, la rottura del nucleo di curvatura della nave stellare della Federazione U.S.S.
Fleming NCC-20316 investe una delle regioni instabili, provocando una frattura subspaziale
larga approssimativamente 0,1 anni luce di diametro. La risultante massa turbinante di
energia viola è molto bella e suggestiva, ma altrettanto disastrosa per i viaggi futuri
attraverso il Corridoio, a causa delle intense emissioni di radiazioni tetrioniche. La
conseguente onda di distorsione ad alta energia generata dall'interno della frattura ha un
effetto potenzialmente devastante sugli scudi di una nave stellare, e sebbene vi siano
aree di stabilità all'interno della frattura, un'ulteriore attività di motori a
curvatura nelle vicinanze potrebbe accellerare un processo già in espansione.
Se necessario, una nave stellare può entrare nella frattura con un breve impulso di
curvatura ad alta intensità dall'esterno. Questo, una volta all'interno, consente di
viaggiare a velocità di curvatura approssimativamente per due minuti, la spinta può
essere inoltre consolidata governando la nave con l'energia a impulso, raggiungendo così
la velocità necessaria per fuggire dalla frattura. Tuttavia, constatati i potenziali
pericoli di navigazione e l'impossibilità di contare sui sensori una volta all'interno
della frattura, si tratta comunque di una procedura molto rischiosa. Una volta catturato
nel campo di distorsione, un equipaggio esperto può portare la nave in una posizione da
dove possa "cavalcare" le onde di distorsione, procedura effettuata facendo
coincidere la variante di fase degli scudi deflettori della nave con l'energia e la massa
dell'onda di distorsione, cavalcando così l'onda fino a tornare nello spazio normale,
dove l'onda si disperde. Si tratta però soltanto di una procedura di emergenza, poiché
aumenta le sollecitazioni sullo scafo ben oltre il limite di sicurezza.
Una soluzione amara
La fenditura nel subspazio può essere evitata passando attraverso il
Corridoio di Hekaras, ma le scansioni hanno rivelato la presenza di instabilità
subspaziali minori al di fuori della frattura. Considerata la situazione, si calcola che
il protrarsi dell'utilizzo dei motori a curvatura renderebbe l'area impraticabile entro 40
anni.
Gli effetti dell'attrazione gravitazionale su Hekaras II possono essere neutralizzati con
l'applicazione di stabilizzatori termici, le condizioni climatiche originarie possono
essere poi ripristinate impiegando una matrice di controllo atmosferico. Le conoscenze
scientifiche attuali, comunque, non permettono di richiudere la frattura esistente, né di
ridurne le dimensioni.
Dati gli effetti duraturi provocati dai motori a curvatura, la Federazione ha limitato il
passaggio attraverso il Corridoio al traffico strettamente necessario, decretando inoltre
il limite di curvatura cinque in ogni situazione che non sia di emergenza. La scoperta è
stata trasmessa a tutte le specie che viaggiano nello spazio, nella speranza che osservino
queste limitazioni. Nel 2371, la Flotta Stellare ha introdotto un nuovo modello di motori
a curvatura, che non sembra danneggiare la struttura dello spazio neppure ad elevate
velocità.
Leggere i segni
Quattro anni prima che la portata reale dei danni al Corridoio di Hekaras
divenga lampante, la scienziata hekarana Serova elabora un modello teorico che simula gli
effetti a lungo termine della propulsione a curvatura sul tessuto dello spazio.
Il suo modello prevede che le instabilità subspaziali accumulate provocheranno gravi
effetti collaterali, e potrebbero condurre a fratture subspaziali. Purtroppo, in questa
fase, gli avvertimenti della scienziata hanno poco credito. Serova dimostrerà infine di
aver avuto ragione sacrificando la propria vita per dimostrare esattamente come si formano
le pericolose fratture subspaziali.
Grazie alla sua morte, la sua regione di spazio sarà protetta nel futuro da ulteriori
danni provocati dalla curvatura. |