Tunnel spaziale
microscopico
I tunnel spaziali offrono un passaggio quasi immediato attraverso vaste
regioni di spazio, ma come scopre la U.S.S. Voyager NCC-74656 non sempre sono abbastanza
grandi da far passare una nave.
Un tunnel spaziale può essere semplicemente descritto come un ponte o più precisamente
una galleria che collega due punti differenti di quello che è considerato lo spazio
normale. Di frequente, i tunnel spaziali sono instabili e fluttuano irregolarmente tra
vari punti dello spazio normale; tuttavia esistono anche rari casi di tunnel spaziali
stabili.
Nel 2371, in data stellare 48579.4, l'equipaggio della U.S.S. Voyager NCC-74656 scopre un
insolito tunnel spaziale stabile, il quale potrebbe rappresentare per la Voyager, isolata
nel Quadrante Delta, la possibilità di ritornare nel Quadrante Alfa. Sfortunatamente, la
singolarità spaziale mostra caratteristiche in genere non associate ai tunnel spaziali.
Il tunnel spaziale viene individuato quando i sensori della Voyager registrano, oltre a
insolite emanazioni verteron, alcune particelle secondarie, dotate di raggio molto lungo,
sulle bande subspaziali. Sebbene le prime letture non siano sufficienti a confermare la
presenza di un tunnel spaziale, il Capitano Janeway decide di intreprendere un'ulteriore
indagine.
Fenomeno bizzarro
Quando la Voyager riesce a decifrare le coordinate delle letture anomale,
l'equipaggio scopre di essersi imbattuto in un tunnel spaziale, il quale tuttavia presenta
caratteristiche particolari che lo distinguono da altri fenomeni analoghi incontrati dalla
Flotta Stellare.
Il tunnel spaziale sembra molto vecchio e sul punto di cedere, è molto probabile che da
secoli stia collassando su se stesso. Rispetto ad anomalie dello stesso tipo, il tunnel,
essendo prossimo all'esaurimento, appare microscopico, e conserva solo un passaggio
strettissimo attraverso il subspazio. Infatti l'apertura del tunnel spaziale ha
approssimativamente un diametro di 30 centimetri, ed è evidentemente troppo piccola per
essere attraversata da un vascello. Il fatto che questo tunnel spaziale microscopico abbia
origini remote è causa dei potenti mulinelli gravitazionali che lo caratterizzano.
L'apertura è troppo piccola perché l'equipaggio possa stabilire il punto di uscita del
tunnel, ma una microsonda del diametro di pochi centimetri potrebbe raccogliere
informazioni all'interno del minuscolo fenomeno.
Dati dalla sonda
A causa delle limitatissime dimensioni e delle forti correnti
gravitazionali all'interno del tunnel, la sonda rimane intrappolata a metà strada in un
denso mulinello gravitazionale. Ogni tentativo di liberarla si rivela inutile, ma
nonostante sia bloccata la sonda rimane attiva per le successive 72 ore. I dati che invia
alla Voyager indicaho che l'altra estremità del tunnel spaziale conduce nel Quadrante
Alfa; mostrano anche una strana variazione di fase nel flusso di radiazione la cui origine
è, almeno all'inizio, sconosciuta.
Sebbene la Voyager non possa attraversare il tunnel spaziale, Harry Kim riesce a
utilizzare la microsonda intrappolata come un ripetitore per inviare un segnale. La
velocità di trasferimento dei dati è molto limitata e la varianza di fase interferisce
con la chiarezza del segnale che viene tuttavia rafforzato a sufficienza dall'equipaggio
in modo da stabilire una comunicazione con un vascello del Quadrante Alfa. La trasmissione
viene raccolta dal vascello scientifico romulano Talvath, al comando di Telek R'Mor, in
missione nel settore 1385 nelle vicinanze dell'estremità del Quadrante Alfa del tunnel
spaziale.
Teletrasporto
Stabilite le comunicazioni con la Talvath, l'ingegnere capo della Voyager,
B'Elanna Torres, comprende che potrebbe essere possibile teletrasportare la materia
attraverso il tunnel spaziale microscopico utilizzando la microsonda come una sorta di
amplificatore per il raggio del teletrasporto. Dopo aver effettuato i necessari test
preliminari con un dispositivo di prova, R'Mor viene teletrasportato attraverso il tunnel
spaziale sulla Voyager; l'equipaggio potrebbe utilizzare la stessa tecnologia per
trasferirsi nel Quadrante Alfa.
Sfortunatamente, l'equipaggio della Voyager si rende conto che la strana variazione di
fase individuata in precedenza non è che un effetto dovuto al fatto che il tunnel
spaziale microscopico non attraversa soltanto lo spazio, ma anche il tempo. L'equipaggio
comprende quindi con disappunto che l'estremità del tunnel spaziale microscopico che
sfocia nel Quadrante Alfa si trova 20 anni nel passato.
Viaggio nel tempo
Il Capitano Janeway si rende conto, non senza rammarico, che se
permettesse all'equipaggio della Voyager di teletrasportarsi indietro nel tempo
distruggerebbe la linea temporale. R'Mor accetta tuttavia di portare indietro con sé dei
messaggi e di recapitarli alla Flotta Stellare e ai familiari dell'equipaggio della
Voyager a tempo debito.
Sfortunatamente, il romulano Telek R'Mor muore nel 2367, quattro anni prima di poter
consegnare i messaggi. |