Bracciale subspaziale

Quando una squadra della U.S.S. Enterprise NCC-1701-D si imbatte in un'anomalia temporale, Data e Geordi modificano un bracciale per generare un campo subspaziale individuale in grado di mantenere chi lo indossa fuori dal continuum spazio-temporale.

Nel 2369, una squadra guidata dal Capitano Jean-Luc Picard trova la U.S.S. Enterprise NCC-1701-D e un Falco da Guerra Romulano 'congelati' nello spazio. Le indagini rivelano che entrambe le navi sono rimaste intrappolate in un'anomalia temporale che interferisce con la velocità a cui scorre il tempo all'interno di una regione sferica di spazio.
La squadra di Picard non può entrare nell'anomalia senza esserne influenzata. Un breve contatto con un disturbo simile fa invecchiare una mano di Picard di diversi mesi in pochi istanti, ed è chiaro che un'esposizione prolungata potrebbe dimostrarsi fatale. Comunque, se gli ufficiali vogliono salvare l'Enterprise e il suo equipaggio, devono riuscire a salire a bordo della nave.
Il Comandante Data e il Comandante La Forge sviluppano un mezzo per aggirare il problema. I due modificano i bracciali per il teletrasporto di emergenza del loro Runabout per generare un campo subspaziale intorno al corpo di chi li indossa.

Dispositivo pericoloso

Poiché il subspazio esiste al di fuori dello spazio normale, chiunque si trovi all'interno di un campo subspaziale non può essere influenzato dall'anomalia temporale. Per permettere di interagire con gli oggetti collocati nel normale spazio-tempo, il campo generato dai bracciali deve essere aderente alla pelle dell'utente; si ottiene questo effetto modulando il campo con precisione attraverso i discriminatori di fase di tipo 7 del bracciale. Sfortunatamente, questo bracciale modificato non è esente da inconvenienti. Il dispositivo può mantenere attivo il campo per un'ora circa, e poiché gli umani non sono abituati al subspazio chi indossa il bracciale potrebbe avvertire nausea e stordimento sensoriale. Potrebbero verificarsi ulteriori complicazioni se il campo subspaziale non dovesse isolare del tutto l'utente. Come risultato, egli sarebbe sottoposto a un estremo stress neurofisiologico, una sorta di narcosi temporale.

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