Tuta interfaccia

La tuta interfaccia permette di controllare a distanza una sonda progettata per addentrarsi in ambienti inospitali. Il sistema fornisce un feedback sensoriale incredibilmente dettagliato.

La tuta interfaccia costituisce un terzo del sistema sperimentale di telepresenza a distanza portato a bordo della U.S.S. Enterprise NCC-1701-D nel 2370 per effettuare collaudi sul campo; gli altri due componenti sono una sonda di interfaccia e il cervello umano. Il sistema fornisce agli umani la possibilità di esplorare, attraverso la realtà virtuale, luoghi o fenomeni troppo pericolosi o fisicamente impossibili da visitare con metodi convenzionali.
La tuta interfaccia, di colore grigio scuro, è aderente e ricopre il corpo dell'utente dal collo in giù. Sull'esterno della tuta si allacciano quattro serie di cavi, sia sul lato sinistro che su quello destro. I cavi si collegano, in gruppi di tre, a vari punti della tuta. La sezione del cranio della tuta interfaccia viene utilizzata per coordinare gli impulsi diretti al cervello dell'utente e che da esso partono, e viene indossata sulla parte posteriore della testa.
La tuta trasmette dati alla sonda. Tutto quello che l'utente deve fare è pensare di muoversi; in realtà egli resta immobile, e l'unità interfaccia trasmette le istruzioni alla sonda che esegue le azioni desiderate. L'utente può raccogliere o muovere oggetti attraverso raggi traenti generati automaticamente.

Azione a distanza

L'esplorazione virtuale inizia quando la sonda parte alla volta del luogo indicato, quindi, una volta giunta a destinazione, l'individuo che indossa la tuta interfaccia stabilisce la comunicazione con essa attraverso un raggio di particelle focalizzato e la sonda inizia a trasmettere i dati dei sensori. La tuta interfaccia trasmette i dati della sonda direttamente al cervello dell'utente, fornendo le risposte sensoriali a tutto il corpo dell'utente, che può così ricevere sensazioni da tutto ciò che la sonda individua anche se fisicamente non si trova sul luogo. Mentre la sonda raccoglie i dati e si sposta, l'utente ha l'impressione di vedere, sentire e camminare.
La tuta fornisce dati sensoriali incredibilmente precisi, incluso quello del calore; essa consente di avvertire le impressioni sensibili in modo così sottile che l'utente riesce a percepire al tocco le pulsazioni. La tuta trasmette inoltre dati su fluttuazioni quantiche, anomalie subspaziali e altri fenomeni che non possono essere percepiti dai sensori standard. Il cervello non è abituato a interpretare questo tipo di informazioni, ed è possibile quindi che non le codifichi correttamente.

Su misura

Il sistema deve essere calibrato. Un utente potrebbe avere per esempio l'impressione di avere una gamba paralizzata, ma un incremento dell'alimentazione dei sensori tattili permette alla tuta di individuare e trasmettere gli impulsi di movimento dell'utente affinché la sonda possa continuare nel suo percorso. Sono necessarie circa 10 ore per calibrare la tuta per un nuovo utente. Se questo tempo non è disponibile l'utente può interfacciarsi con la sonda anche se questa non viene calibrata, riducendo tuttavia notevolmente il livello di controllo.
All'apparenza, la sonda di interfaccia non è niente di particolare. Ha le dimensioni di un busto umano ed è costituita da due cubi di materiale metallico uniti al centro. La sonda è dotata di un'unità antigravitazionale che le permette di fluttuare sopra i detriti e di evitare ogni pericolo. Oltre ai sensori, la sonda è munita di un raggio traente e di un phaser. E' costruita per resistere persino a condizioni ambientali estremamente difficili ed è indifferente a gas corrosivi o a temperature di 2.000 gradi.
Il collegamento più importante del sistema di interfaccia, il cervello umano, è anche il più vulnerabile. I dati confluiscono direttamente nel cervello dell'utente, quindi uno shock neurale è un rischio putroppo sempre presente. La connessione di interfaccia può provocare uno shock neurale all'utente in due modi. lnnanzitutto, un segnale troppo forte danneggia il cervello e il sistema nervoso; per prevenire questa situazione, la tuta è dotata di un sistema di sicurezza che disattiva la connessione cerebrale al 98 % della tolleranza dell'utente. Sfortunatamente, anche un'improvvisa perdita del segnale può provocare uno shock neurale. Quando il sistema viene collaudato sull'Enterprise, per indossare la tuta interfaccia viene scelto Geordi La Forge. Poiché il dispositivo può interfacciarsi direttamente con la sua corteccia cerebrale attraverso gli impianti del visore, Geordi vive un'esperienza molto più realistica durante l'uso della sonda. La sonda gli fornisce una vista simile a quella di una persona normale, e non l'insieme confuso di luci del visore.
La sonda viene controllata dal laboratorio cibernetico dell'Enterprise, dove Data provvede a supervisionare tutti i sistemi di input/output della tuta, mentre la Dottoressa Crusher si occupa di monitorare lo stato di salute di Geordi. Quando è interfacciato, l'utente non sente più quello che succede al suo corpo reale. Anche se può parlare con Data e Crusher, ogni altra sensazione fisica viene generata dal sistema di interfaccia.

In azione

Geordi La Forge si avvale della sonda per determinare il destino della U.S.S. Raman e del suo equipaggio, bloccati in un'orbita bassa attorno a Marijne VII. Le condizioni sulla Raman rendono troppo pericoloso l'invio di una squadra di ricognizione convenzionale. Sfortunatamente, le interferenze atmosferiche disperdono la trasmissione del raggio di particelle tra la sonda e la tuta. Per ottenere una connessione stabile, la tuta deve funzionare a livelli molto alti e quindi pericolosi per l'utente. Come previsto, le immagini iniziali trasmesse a Geordi dalla sonda risultano sfocate e monocrornatiche. Data aumenta la potenza del segnale per incrementare la qualità dei dettagli. Il sistema raggiunge l'80 % della tolleranza, ma Geordi ha bisogno di ancora più potenza quando utilizza il raggio traente per rimuovere un condotto dalla paratia della Raman e un colpo di phaser per aprire un portello di sicurezza. L'aumento della potenza del segnale preoccupa la Dottoressa Crusher: anche a livelli inferiori, come quelli utilizzati quando il sistema viene attivato per la prima volta, le pulsazioni di Geordi aumentano pericolosamente. Geordi afferma che l'input addizionale gli fornisce sensazioni simili alle montagne russe o a un primo appuntamento.

Geordi in pericolo

La Dottoressa Crusher si rende conto che se la sonda venisse distrutta o se il sistema di sicurezza disattivasse il segnale a livelli molto alti, Geordi potrebbe morire per lo shock, quindi, insieme a Data mette a punto un trattamento simile a quello delle camere di decompressione che riportano lentamente i sommozzatori a una pressione normale dopo un'immersione. Crusher sostituisce con dati registrati il flusso di dati in arrivo, poi riduce gradualmente il segnale, permettendo al metabolismo di Geordi di rallentare prima di spegnere il sistema.
Durante il collaudo a bordo dell'Enterprise sorgono ulteriori difficoltà. Per esempio, Geordi si brucia le mani poiché una scarica di energia nella tuta, provocata dal funzionamento quasi al 100 % dei livelli di tolleranza, genera una potente risposta neurale che crea un ciclo di feedback. Il risultato di ciò è un insidioso sovraccarico dei sensori che inviano la sensazione di calore. Un altro problema è di ordine psicologico. Quando la sonda rileva la presenza di fumo, Geordi inizia a tossire reagendo all'input visivo. L'ufficiale si riprende dopo essersi preso qualche secondo per calmarsi.

Inizio pagina