Replicatori
Agli albori dell'esplorazione spaziale, gli equipaggi si nutrivano con
razioni ricostituenti o con la cucina tradizionale. Oggigiorno i replicatori offrono
un'alternativa di estremo valore e a basso consumo energetico.
Un replicatore è un dispositivo munito di un motore di teletrasporto a bassa risoluzione.
Viene utilizzato per trasformare la materia prima in qualunque oggetto inanimato i cui
schemi molecolari siano stati inseriti nella banca dati del replicatore. L'introduzione e
l'accettazione della tecnologia di replicazione durante la prima metà dei XXIV secolo ha
modificato definitivamente i viaggi spaziali.
I sistemi delle navi stellari includono generalmente due tipi di replicatori: i
replicatori alimentari e quelli dei componenti meccanici. Su una nave stellare di classe
Galaxy come la U.S.S. Enterprise NCC-1701-D, i centri del sistema dei replicatori si
trovano sul ponte 12, nella sezione a disco, e in sala macchine, sul ponte 34. Si può
accedere al sistema dei replicatori da qualunque terminale del replicatore.
Tutti gli alloggi dell'equipaggio contengono un terminale del replicatore. Terminali più
grandi sono invece disponibili in plancia, nel Bar di Prora, nella sala tattica del
capitano e nei luoghi più frequentati.
Sistemi aggiuntivi
Oltre ai terminali principali, sono disponibili terminali specializzati in
diversi luoghi, come per esempio l'infermeria, dove vengono prodotti medicinali rari o
scorte mediche. I replicatori offrono ai dottori la possibilità di avvalersi di ogni tipo
di farmaco senza doversi preoccupare della quantità limitata di scorte che potrebbe
altrimenti essere trasportata.
Il replicatore dei componenti rneccanici, situato in sala macchine, produce ricambi e
strumenti, sebbene su ogni nave siano immagazzinate attrezzature di riserva in caso di
emergenza, qualora i replicatori cessassero di funzionare.
Nel centro di replicazione un replicatore commerciale alletta l'equipaggio offrendo generi
non comuni, mentre nel dipartimento di gestione dei rifiuti il sistema automatico di
riciclaggio si avvale di replicatori per trasformare pericolose scorie tossiche in oggetti
inerti o per mutare i rifiuti purificati in materia grezza, che verrà riutilizzata in un
secondo tempo per altri processi produttivi.
Cibo e bevande
Il processo necessario per ottenere un pasto dal replicatore è allo
stesso ternpo semplice e miracoloso. L'utente affamato non deve fare altro che raggiungere
il terminale del replicatore più vicino e ordinare ciò che desidera, verbalmente oppure
utilizzando il pannello di controllo dell'utente.
Appena inserita l'ordinazione, inizia il processo di replicazione del cibo. La richiesta
viene velocemente abbinata a uno o più degli oltre 4'500 schemi immagazzinati nella banca
dati del replicatore. Individuati gli schemi necessari, il replicatore alimentare provvede
a smaterializzare una quantità appropriata della materia prima riservata a questo scopo.
Questa materia viene trasmessa al terminale mentre il replicatore ricostruisce gli atomi
secondo le istruzioni dello schema. Il membro dell'equipaggio vede il cibo materializzarsi
nella camera di transizione di fase. Tutto il procedimento richiede pochi secondi.
La materia prima utilizzata dai replicatori alimentari è materia composta da una
sospensione di particelle organiche, e ha una struttura molto simile a quella del cibo
replicato. Questo garantisce che il dispendio di energia e di tempo sia una frazione di
quello che sarebbe necessario partendo da materiale grezzo non predisposto.
Inoltre, la materia prima viene immagazzinata e compressa in modo tale che la quantità
dei prodotti sintetizzati da essa risulti ben maggiore del volume di partenza. Anche se il
cibo replicato ha lo stesso aspetto e lo stesso sapore del cibo 'vero', gli schemi della
banca dati contengono solo dati digitali che descrivono l'oggetto a livello molecolare.
Il teletrasporto, al contrario, utilizza misurazioni a livello quantico immagazzinate in
un formato digitale per ricostruire in completa sicurezza gli esseri viventi.
Una cucina non proprio perfetta
Gli schemi immagazzinati nel replicatore utilizzano trucchi come
istruzioni ripetute e calcoli in media per ridurre le dimensioni degli schemi stessi e non
sprecare spazio nelle banche dati. Uno svantaggio di questa procedura è che il cibo
replicato contiene un certo numero di errori su singole cifre digitali.
Anche se il gusto e il contenuto nutritivo rimangono sostanzialmente gli stessi, questo
inconveniente spiega perché alcune persone trovano i loro piatti preferiti 'non dei tutto
giusti' se sono replicati.
Più di un uso
Spesso i replicatori vengono considerati sistemi surrogati della
tecnologia del teletrasporto, ma il loro ruolo nella storia dei viaggi interstellari non
ne viene sminuito. Grazie ai replicatori, sulle navi stellari non vi è più il bisogno di
costruire cucine o di immagazzinare provviste, liberando spazio prezioso. Essi hanno
moltiplicato le scelte nel menu, e fornito a ingegneri e medici la possibilità di avere
all'istante qualunque tipo di strumento sia necessario. In breve, i replicatori hanno reso
i lunghi viaggi spaziali molto più comodi.
Il fast food per eccellenza
Risparmio energetico e di spazio.
Anche se i costi energetici per la replicazione del cibo sono piuttosto elevati, il
sistema offre una serie di vantaggi rispetto al metodo di preparazione tradizionale di
conservazione degli alimenti. Le riserve di cibo necessarie per offrire un decimo delle
pietanze disponibili sul menù del replicatore sarebbero circa venti volte maggiori della
materia grezza richiesta dal sistema moderno, e non potrebbero essere riciclate nello
stesso modo.
Riserva alimentare grezza.
La frammentazione osmotica ed elettrolitica dei materiali di scarto permette di
riutilizzare più dell'82 % del cibo. Le riserve si possono replicare dalla materia grezza
generica, ma il consumo energetico risulta più elevato, rendendo sconsigliabile la
procedura.
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