DiPAD
Design e funzionamento

Tra i complessi sistemi del computer a bordo di ogni nave stellare, il più maneggevole e più pratico è senza dubbio il DiPAD.

Lo sviluppo e l'evoluzione del Dispositivo Personale di Acquisizione Dati (DiPAD) rappresenta una grande conquista per l'interdipendenza lavorativa dei membri dell'equipaggio delle navi stellari. Il personale della Flotta Stellare non è più costretto a operare costantemente alle consolle dei computer, e ha una maggiore comodità di comunicazione e di trasferimento delle informazioni.
Il DiPAD è un mezzo estremamente potente; configurato per l'interfaccia di navigazione, se i limiti di memoria e la dimensione dello schermo non sono un problema, può addirittura essere utilizzato per controllare l'intera nave da un alloggio o un corridoio. Questa caratteristica riflette la politica di progettazione della Flotta Stellare di costruire dispositivi portatili in grado di accedere a ogni file o programma, compatibilmente con il livello di sicurezza dell'utente.

Struttura

Il DiPAD standard è caratterizzato da una costruzione a tre strati di circuiti integrati, in totale non più spessa di un centimetro. L'involucro in resina di boronite intrecciata contiene le connessioni elettroniche primarie, incluso lo schermo multistrato; esso, inoltre, fornisce un'ottima protezione in caso di caduta, anche da un'altezza di 35 metri.

Componenti

Il DiPAD include tre elementi sostituibili: il chip di memoria isolineare, il gruppo di ricetrasrnettitori subspaziali (STA) e l'accumulatore al sarium.
La batteria al sarium, se caricata a pieno, è in grado di garantire 16 ore di funzionamento, e viene normalmente ricaricata durante il periodo di non utilizzo. Se la batteria sta per esaurirsi, il dispositivo provvede in maniera automatica a trasferire tutti i dati in un'altra unità funzionante. La capacità di memoria del chip isolineare è di 4,3 chiloquad. Come il tricorder, il DiPAD può scaricare la sua memoria in un computer principale in meno di un secondo. Infine, lo STA rende possibile lo scambio di dati tra il DiPAD e i computer di bordo per un raggio equivalente a quello dei comunicatori. Questo vuol dire che le squadre di ricognizione possono utilizzare i DiPAD, e che questi forniscono anche un aggancio per il teletrasporto.
I DiPAD possono inoltre condividere le funzioni di calcolo e le trasmissioni dei dati con ogni altro dispositivo della Flotta Stellare compatibile con i protocolli di comunicazione dei dispositivi STA. Come per il comunicatore personale, le trasmissioni vengono criptate per sicurezza.

L'Interfaccia

L'interfaccia dell'utente è composta da aree dotate di sensori elettrici incorporate nell'involucro e dalle aree sensibili al tocco del display. Queste operano come ogni altro pannello multistrato delle moderne navi stellari. Le aree di interfaccia sono progettate per il trattamento di dati specifici e per funzioni di immagazzinamento, e possono essere, usate per personalizzare la configurazione predefinita o per offrire un accesso esclusivo a un singolo utente.
A bordo delle navi stellari di classe Galaxy, o in qualunque struttura di replicazione che offra la possibilità di programmare circuiti isolineari, è possibile produrre DiPAD senza limiti di quantità. I primi modelli di DiPAD misuravano in genere 10 x 15 centimetri, e l'area dello schermo era 4,25 volte più grande di quella di un tricorder, con aree di interfaccia generiche marcate in marrone. I modelli successivi sono cambiati per forma e dimensioni; alcuni offrono schermi più grandi e tasti di controllo più numerosi. I DiPAD più ridotti sono poco più grandi di un palmo di mano; i più grandi sono ampi quanto un vassoio, In tutti i modelli, gli schermi consentono all'utente di controllare il DiPAD attraverso un'interfaccia grafica.

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