Raggio traente

Quando l'ingegnere Capo Geordi La Forge deve cambiare la traiettoria di un frammento di nucleo stellare diretto contro un pianeta, utilizza un raggio traente. Quando il Capitano Jean-Luc Picard vuole rimorchiare una nave danneggiata, usa un raggio traente. E quando la U.S.S. Enterprise NCC-1701-D attracca a una stazione spaziale, la delicata procedura è gestita principalmente dai due raggi traenti di ormeggio.
In pratica, le moderne navi stellari sono equipaggiate con parecchi raggi traenti dalle molteplici funzioni, che consentono di catturare e controllare oggetti alla deriva, entro un certo raggio di azione, e rendono sicuro l'attracco delle navette all'interno dei vascelli più grandi o delle navi stellari stesse dentro le stazioni spaziali.

Funzionamento del raggio

L'emettitore del raggio traente utilizza amplificatori subspaziali e raggi di gravitoni a fase variabile per generare un certo numero di raggi di forza sovrapposti, che creano aree di disturbo in prossimità di un obiettivo al di fuori della nave. I disturbi dei raggi interagiscono con l'oggetto, creando un effetto di trazione o di spinta. Modificando l'ubicazione dei disturbi, l'oggetto può essere trascinato verso la nave. L'emettitore può inoltre ricalibrare il raggio in modo che l'obiettivo venga spinto via.
Sullo scafo della nave è installata una serie di emettitori del raggio traente. Le navi stellari appartenenti alla classe Galaxy sono provviste di tre emettitori per i raggi traenti di ormeggio, di emettitori per l'hangar navette, di due emettitori di utilizzo generale e del potente emettitore principale. L'emettitore principale, situato nella parte inferiore della nave, può essere puntato in qualunque direzione. Gli altri emettitori sono fissi. Per motivi di sicurezza, alcuni emettitori sono normalmente regolati su due terzi della potenza, dato che il loro utilizzo provoca gravi sollecitazioni alla struttura della nave.
La portata del raggio traente è determinata da numerose variabili, incluse velocità e dimensioni della nave ospite e dimensioni, velocità e distanza dell'oggetto da trasportare. Obiettivi molto grandi possono essere catturati e rimorchiati solo se estremamente vicini alla nave; il carico massimo di 7'500'000 tonnellate deve essere distante meno di 1'000 metri dalla nave ospite per poter essere trainato. D'altro canto, un oggetto di una sola tonnellata può essere agganciato da una distanza di 20'000 chilometri.

Non privo di rischi

Poiché l'utilizzo dei raggi traenti è estremamente diffuso, è facile dimenticare i pericoli e i rischi associati, sia per la nave ospite che per l'oggetto agganciato. Il rimorchio della materia, specialmente attraverso il potente emettitore principale, aumenta considerevolmente la domanda energetica della nave ospite per compensare il carico addizionale. Anche la sequenza iniziale di aggancio ha i suoi rischi, poiché i sistemi della nave devono compensare precisamente l'improvviso aumento di inerzia senza sconvolgere la nave ospite e i suoi passeggeri o strappar via l'emettitore.
Per fortuna, il pericolo è reso minimo da precisi elementi della progettazione e costruzione della nave. L'emettitore principale è il primo componente dei sistemi principali a essere installato durante la costruzione di una nave di classe Galaxy, e fa parte della struttura di base. L'emettitore è dunque parte integrante del vascello, riducendo al minimo lo stress provocato dal suo utilizzo. Inoltre, tutti gli emettitori del raggio traente sono collegati alla rete del campo di integrità strutturale in modo che il carico inerziale possa essere distribuito equamente lungo tutta la nave.
Anche l'obiettivo agganciato corre qualche rischio. Se l'oggetto non fosse sufficientemente resistente da sostenere i disturbi subspaziali del raggio traente, potrebbe andare distrutto. In tali circostanze, il problema può essere risolto attraverso l'emettitore della nave ospite, che può aumentare l'integrità strutturale dell'oggetto attraverso un campo di gravitoni. Comunque, alcuni oggetti non possono resistere nemmeno alla pressione generata dal campo di gravitoni. In questo caso, è impossibile rimorchiare l'oggetto con un raggio traente.
I raggi traenti sono componenti chiave di sistemi che operano all'interno della nave ospite. Una versione molto meno potente dei raggi traenti dei moli spaziali è usata negli hangar navette per guidare il rientro delle navette. I raggi traenti agganciano la navetta mentre si avvicina alla nave madre, e la tirano nell'hangar. Anche se è possibile guidare rnanualmente il velivolo dentro l'hangar (e attraccare a una stazione spaziale nello stesso modo), l'utilizzo di un raggio traente è il metodo più sicuro. Effettuare queste manovre senza il raggio traente richiede un pilota estremamente abile.

Utilizzo nel ponte ologrammi

I raggi traenti sono usati anche dal ponte ologrammi. Un personaggio olografico non sarebbe in grado di afferrare o spostare oggetti reali o olografici. Per mantenere l'illusione, gli oggetti vengono così manovrati da dietro le quinte. Le pareti del ponte ologrammi sono ricoperte da centinaia di precisissimi emettitori miniaturizzati che muovono gli oggetti in maniera sincronizzata con il personaggio, dando l'impressione che egli li manipoli. Questa procedura si attiva automaticamente quando un essere olografico si avvicina a un oggetto.

Modifiche in servizio

Le specifiche dei raggi traenti vengono occasionalmente modificate per risolvere problemi di natura tecnica. Sembra che non ci siano limiti all'adattabilità del raggio traente: vi è stata diretta l'energia di curvatura per aumentarne la potenza deflettrice, e il raggio di gravitoni dell'emettitore è stato usato per ridurre la massa di una piccola luna. Come numerosi rami della scienza, il raggio traente ha ancora molte sorprese da rivelare.

Ultime scoperte

La U.S.S. Voyager NCC-74656 è una nave relativamente piccola, se paragonata ai vascelli di classe Galaxy o Sovereign, ma i suoi raggi traenti sono migliorati sia per la potenza erogata che per l'efficienza generale, come molti altri sistemi installati a bordo dei vascelli di classe Intrepid. L'emettitore principale del raggio traente della Voyager è posto sotto il disco deflettore della nave stellare e di fronte ai lanciasiluri fotonici, sull'orlo del ponte 14 della sezione motori. Tale collocazione permette di indirizzare l'emettitore verso tutta la parte inferiore del vascello, in modo tale che possa essere utilizzato per una serie di applicazioni come il traino di vascelli e la cattura di oggetti. Una serie di emettitori del raggio traente è situata nei pressi dell'hangar navette principale ed è utilizzata in operazioni di routine, per aiutare la partenza e l'atterraggio dei vascelli ausiliari della nave di classe Intrepid.
I raggi traenti sono formati da raggi di forza di gravitoni focalizzati, la cui distanza e intensità può essere controllata dalla consolle delle operazioni o della sicurezza sulla plancia della Voyager. Il controllo di un oggetto è limitato se si usa un singolo raggio traente e i vascelli di classe Galaxy hanno la possibilità di manipolare oggetti con più attenzione e delicatezza grazie ai raggi traenti multipli. Il controllo dei sistemi di tutti i raggi traenti, incluso il sistema automatico che circonda l'hangar navette, può essere effettuato manualmente e si è dimostrato vitale nel prevenire incidenti potenzialmente fatali. Un incidente tipico è quello che accade al Capo Ingegnere B'Elanna Torres quando la navetta che sta riportando sulla Voyager subisce gravi danni ai deflettori e al controllo del timone, rendendo l'attracco e l'atterraggio molto pericolosi. Un impulso traente viene modificato e inviato a rallentare il vascello in avvicinamento; insieme alla creazione di numerosi campi di arresto di emergenza, il raggio riesce non solo a guidare la navetta fuori controllo all'interno dell'hangar, ma anche a farla atterrare in sicurezza. I raggi traenti lavorano generando uno schema d'interferenza sulla superficie del bersaglio. La forza di questo campo è determinata dalla distanza dell'oggetto dall'emettitore del raggio traente, dalla quantità di potenza disponibile per il raggio e dalla natura sia della struttura dell'oggetto che delle condizioni ambientali attorno alla Voyager e al bersaglio.

Punto focale

Qualsiasi squilibrio in queste variabili può avere conseguenze sull'uso del raggio traente, e il sistema richiede spesso controlli delicati e un alto grado di manipolazioni. Il punto focale del raggio può essere ampliato o concentrato a seconda della dimensione dell'oggetto; alterando lo schema d'interferenza generato su parte della superficie dell'oggetto, esso viene attratto o allontanato dalla Voyager. Sistemi a bassa energia, collocati tutt'attorno al vascello, usano questo sistema operativo per le manovre di attracco ad altri vascelli o a stazioni spaziali, anche se la Voyager ha passato ben poco tempo agganciata a un vascello o ad altre strutture durante il suo viaggio solitario nel Quadrante Delta. I raggi traenti possono generare sollecitazioni di tale entità e intensità da rivelarsi molto spesso pericolose per gli oggetti o le navi bersaglio.
Uno degli utilizzi principali del raggio traente è quello di trainare un vascello fuori uso per le riparazioni, oppure quello di aumentare gli scudi e il campo di integrità strutturale di una nave danneggiata generando un campo di energia di gravitoni. L'enorme quantità di potenza necessaria per estendere in questo modo un raggio traente attorno a un altro vascello può rivelarsi comunque un grande sforzo per un vascello di classe Intrepid, nonostante le sue avanzate tecnologie. I pericoli insiti nell'uso di un raggio traente, anche accuratamente calibrato, si dimostrano nell'incidente con i Cataati nel 2374, quando il nucleo di curvatura della Voyager viene espulso e B'Elanna Torres insieme a Tom Paris ne tentano il recupero adoperando il raggio traente della Navetta Cochrane.

Nucleo rubato

I Cataati però reclamano il diritto ad avere questo vitale elemento della Voyager e l'equipaggio della Flotta Stellare è allarmato nel vedere i Cataati usare il loro raggio traente senza prima rinforzare la strultura esterna dell'instabile nucleo di curvatura. Si tratta di una procedura estremamente pericolosa che può portare a una devastante esplosione di antimateria, il che dimostra la necessità di preparare accuratamente un oggetto prima di applicarvi un raggio traente. In molti casi, tuttavia, i raggi traenti vengono usati in situazioni di emergenza e per salvataggi, che non lasciano il tempo di prepararsi.

Operazioni disturbate

Oltre alle condizioni elettromagnetiche che si verificano naturalmente nell'atmosfera di un pianeta, o emanate da anomalie spaziali, esistono dei sistemi per ridurre l'efficienza di un raggio traente. Gli sforzi per impedire ai Malon di rubare la sonda multispaziale della Voyager nel 2375, che comprendono l'invio di un impulso polaronico dalla sonda attraverso il loro raggio traente, dimostrano come in tutta la Galassia vengano adoperate tecnologie simili per creare i sistemi traenti. Un impulso polaronico può essere utilizzato anche per mettere fuori uso i raggi traenti della Voyager, una tattica che permette a un vascello trattenuto contro la propria volontà di liberarsi dalla nave che tenta di bloccarlo. Le navi borg incontrate dalla Voyager hanno la capacità di rimodulare le armoniche degli scudi per impedire a un raggio traente di agganciarli ed è dunque estremamente difficile, e a volte impossibile, metterli fuori uso.

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