AutodistruzioneLa Flotta Stellare ha appreso attraverso l'esperienza che in alcune circostanze può essere necessario distruggere le proprie navi per impedire che cadano in mani nemiche o, per esempio, se non è possibile controllarne la navigazione, per impedire i danni di un'eventuale collisione. Le navi di classe Galaxy come la U.S.S. Enterprise NCC-1701-D sono dunque munite di sistemi che consentono la distruzione completa della nave se gli ufficiali al comando ritengano che non vi siano alternative. Sistemi doppiLe navi di classe Galaxy hanno due sistemi di autodistruzione indipendenti
che assicurano la completa distruzione del vascello anche se la sezione a disco è stata
separata, o se i sistemi del computer sono stati gravemente danneggiati. Nodi autonomi di
subprocessori ubicati in tutto il vascello permettono di attivare e portare a termine la
sequenza di autodistruzione anche se il computer principale è disattivato. Il sistema di
autodistruzione principale è progettato per disintegrare la nave con una gigantesca
esplosione materia/antimateria, prodotta iniziando un rilascio controllato dei materiali
reagenti del motore a curvatura. Questo produce un violento shock meccanico e termico che
distrugge la nave rapidamente e in modo totale. Sistemi secondariSe il computer non può inviare le necessarie istruzioni ai sistemi della sala macchine (per esempio, se i collegamenti sono interrotti) l'Enterprise è munita di un sistema di autodistruzione di riserva. Questo sistema di distruzione secondario è in qualche modo più primitivo. In tutta l'Enterprise sono distribuite cariche esplosive, anche sui moduli di immagazzinamento dell'antimateria. All'occorrenza, le cariche possono essere fatte esplodere, liberando l'antimateria. Allo stesso tempo, il sistema secondario sovraccarica volutamente le camere dei reattori di fusione. Questo provoca un'esplosione equivalente alla forza distruttiva di 500 siluri fotonici, approssimativamente 509 megajoule. Anche se è potente la metà del sistema di autodistruzione principale, è pur sempre sufficiente a vaporizzare la nave. Poiché la sequenza di autodistruzione principale sfrutta i serbatoi di immagazzinamento dell'antimateria del ponte 42 nello scafo della sala macchine, essi non possono essere utilizzati per distruggere la sezione a disco una volta separata. Comunque, il sistema secondario è sufficiente a disintegrare la sezione a disco, e in modalità di volo separato esso ne diviene il sistema di autodistruzione principale. Situazioni di emergenzaLa Flotta Stellare ha investito ingenti quantità di risorse allo scopo di
determinare le circostanze in cui si renderebbe necessario distruggere una delle sue navi.
Solitamente, questo rimedio è considerato inevitabile se tutti i sistemi di propulsione e
delle armi sono fuori uso e non vi sono possibilità di intervento da parte di altri
vascelli della Federazione. In questi casi, i sistemi di autodistruzione vengono usati per
evitare che le navi finiscano in mani ostili. Procedura di avvioPer attivare la sequenza di autodistruzione, i due ufficiali di comando più alti in grado ordinano al computer di avviare le procedure di autodistruzione e poi confermano le loro identità tramite un'impronta cutanea o dando il loro codice di sicurezza personale. Una volta confermate le identità, l'ufficiale più anziano dà ordine di impostare la sequenza di autodistruzione. Il computer chiede conferma all'altro ufficiale, poi l'ufficiale più anziano imposta la durata del conto alla rovescia per l'attivazione del sistema. Il computer informa l'equipaggio del tempo rimasto prima che la nave venga distrutta mediante annunci audio e visualizzando il conto alla rovescia sui display di bordo. I due ufficiali più anziani, se lo desiderano, possono ordinare un conto alla rovescia silenzioso. La sequenza di autodistruzione può essere annullata in qualsiasi momento prima che il conto alla rovescia raggiunga lo zero e la nave venga distrutta. L'ordine di annullamento della sequenza richiede la conferma degli stessi due ufficiali che l'avevano iniziata. |
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